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Autore: Giorgia_hope    04/02/2013    0 recensioni
Abby è una ragazza canadese, che vive con sua sorella Margot. Nella sua vita ha dovuto superare molti ostacoli e sofferenze come quello della separazione dei suoi genitori.. Ma nel corso della sua crescita , ha trovato nuove amicizie e amori.. il resto spetta a voi scoprirlo!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“All’s well that ends well” stavo proprio pensando a questa frase. Beh forse Shakespeare non era poi così drammatico.
Sono le 12:00, sono a scuola, guardo fuori e vedo un ammasso di nuvole che vagano come la mia mente, poi c’è un sottofondo fastidioso, molto fastidioso, è qualcosa di irritante.. ah si è proprio la signorina Wens, lei è la mia prof di filosofia non fa altro che ripetere le stesse cose raccontandoci della sua triste e inutile vita, del suo ex fidanzato John e del suo fantasioso zoo in casa. Vive sola da un anno ormai, da quando il suo fidanzato l’ha lasciata nelle sue ore di lezione sembra di stare in una vera e propria sala di depressione eterna. Alloggia momentaneamente in un appartamento di sole 5 stanze dove due sono le stanze dei suoi adorati “animaletti” senza pelo, quella casa puzza di animali. Si io li adoro ma è davvero disgustoso entrare e sentire odori di feci e vedere sparso mangime di vario tipo, ma.. contenta lei contenti tutti.
Ma l’amore fa così soffrire? È così doloroso da portare due persone ad amarsi e poi odiarsi? Come avviene tutto questo? Ancora non ho provato cosa vuol dire amare e stare con una persona davvero, amarla e poi in caso contrario odiarla. Ho solo visto molte persone che oggi come oggi sembra proprio una cosa normale separarsi, proprio come i miei genitori..
Che seccatura, ogni weekend faccio avanti e indietro e quando arrivo sulla soglia della porta i miei si guardano con indifferenza, con tanto disprezzo, che quando entro la prima cosa che sento è “Vedrai che ti divertirai, non come quando sei con tuo padre”, ma chiedermi come sto, vi fa tanto male?
Beh io ormai reagisco con indifferenza, annuisco ad ogni loro banalità quanto per non ascoltare le loro idiozie, sono stufa.. sempre la solita vita monotona..ma pensano solo alla loro rivalità non pensano di certo a me, non pensano di avere una figlia con dei sentimenti che forse e dico forse ha un cuore e sta soffrendo ad assistere alle loro sciocchezze?
Quando hanno divorziato, io ero un’undicenne, prima capivo si e no perché si comportassero così, soffrivo , vedevo tutte le famiglie abbracciate e in loro si alludeva ad un clima familiare, molto gioioso e non come quello che c’era in casa mia.
La mia casa era come un cuore di ghiaccio, freddo come non mai, non esisteva un sorriso, una parola di incoraggiamento, non mi sono mai sentita dire “Brava Abby, continua così” mai. Mai!
Alle scuole medie ho avuto una migliore amica, si chiamava Lauren, eravamo molto amiche, eravamo sempre insieme, dato il clima che si sentiva in casa mia preferivo passare le giornate da lei, con sua mamma che ogni pomeriggio dopo aver svolto i compiti, sfornava quei deliziosi biscotti e quando andavo via quel profumo rimaneva sulla mia pelle e la sua mamma che mi salutava dicendomi “Abby torna quando vuoi, sei sempre la benvenuta” .. avrei voluto tanto che queste parole le avesse pronunciate mia madre.. infatti quando la guardavo immaginavo fosse lei e così tornavo a casa felice , rimanendo sempre nella mia fragile convinzione.
Mio padre invece, era sempre lì seduto , con le gambe a cavalcioni a fumare il suo sigaro che lasciava un odore sgradevole in tutta la casa, le uniche cose che faceva era litigare con mia madre, insultarsi a vicenda, e dire a me e a mia sorella, come se fossimo le sue schiave:” Abby, Margot portatemi questo e quello, ma dove siete? Che cazzo di famiglia. Maledetto quel giorno in cui ti ho sposata e ho pensato di formare una famiglia con te!”. Menomale che la mamma da circa un mese se n’è andata così sentirò meno insulti.
Ma poi si era stancata di me! Era cambiata, non era la Lauren che conoscevo, così l’ultima volta che parlammo mi disse che non sapevo accettare la mia vita com’era, che facevo schifo;  si voltò dall’altra parte e mi disse con aria altezzosa “Sai, mi sono seccata di te”, a quel punto, gli occhi erano gonfi di lacrime, il mio cuore era spezzato, i nervi salivano alle stelle e feci una cosa che naturalmente non me l’avrebbe riportata indietro, così presa dalla rabbia le tirai uno schiaffo e me ne andai. Da quel momento decisi di non vederla mai più e che non mi sarei fidata mai più delle persone.
Ogni pomeriggio andavo nel parco dietro la scuola, prendevo il mio diario e scrivevo ,lui era l’unico mio sfogo. Mi sentivo come in una bolla, il vento sfiorava la mia pelle, la mia mente era piena di dolori, il cuore pieno di cicatrici..Ad un tratto arrivò mia sorella, si sedette accanto a me , poggiò la sua mano sulla mia spalla, quanto per dirmi su di me puoi contare io non ti abbandonerò mai.
Mi disse “Sai Abby, non ti sto parlando solo da sorella maggiore ma anche  da amica, sai mamma e papà forse non ci sono mai stati per noi, hanno preferito fare i coglioni e comportarsi da bambini, pur sapendo di avere due figli, ma non è questo che ci angoscia, per fortuna siamo in due, sai quando sei nata, pensavo ‘uhh una sorella, chissà che stress’ e invece adesso ti guardo e sono sempre più felice di averti qui a mio fianco, non voglio vederti così triste, tranquilla ci sarò io per sempre al tuo fianco, insieme tutto sarà diverso” mi prese per mano e mi disse “vieni con me, andiamo a casa”.
Durante il tragitto non dissi nulla solo grazie e poi mi azzittii, quelle parole mi colpirono il cuore, nonostante tutti i miei problemi, mi sentivo sollevata, anche se nei suoi occhi c’era tanta tristezza mentiva a se stessa pur di vedermi sorridere..
Ormai è passato un anno dall’ultima volta che accadde l’evento con Lauren.
Wow! Sono già l’una, non ci ho capito nulla della lezione, mi sa che dovrò passare da Larry per farmi dare una mano con lo studio.
Manca solo un mese alla fine dell’anno scolastico e all’inizio dell’estate, finalmente qualcosa di buono.
Larry è un mio compagno di classe, l’ho conosciuto quest’anno e non lo so, ma penso proprio di provare qualcosa per lui, però non voglio affezionarmi troppo , non mi fido molto delle persone. È un ragazzo bellissimo, è moro con gli occhi azzurri, una       F A V O L A!
L’unica cosa non è proprio carina di lui è il suo carattere, io mi illudo facilmente e lui è il tipico “farfallone”, e quindi ci prova con tutte, anche con me.. mi abbraccia, mi sussurra che sono carina quando mi aiuta. A me irrita questo suo comportamento, a me non piacciono i tipi come lui però…lui ti coinvolge in un modo particolare, al quale non sai resistere, è più forte di me. L’altra volta mi ha telefonato, mi ha chiesto se avevo voglia di fare una passeggiata e io naturalmente non ho accettato; mi sentirei a disagio a stare sola con lui, sono la sua compagna di classe ma.. se scattasse qualcosa? Se ci fosse un bacio, una carezza? Io non saprei resistergli e poi ne uscirei sconfitta, ne sono sicura! Quindi ho evitato e gli ho inventato una scusa banale, dicendo che dovevo aiutare mia madre.. nessuno dei miei compagni conosce la mia situazione familiare e forse è meglio così. Ma c’è stato un periodo nel quale ci siamo frequentati, uscivamo il pomeriggio a fare una passeggiata, non è mai successo nulla e per prevenire che succedesse qualcosa avevo preso la decisione di rimanere soltanto amici.
È sera, mi sono appena fatta un panino, non ho molta fame. Mi sono sdraiata sul letto e guardavo il soffitto della mia stanza e pensavo.. pensavo alla mia vita, a come potesse essere se non avessi avuto tutti questi dispiaceri. Sarei stata più felice? Più serena? Oppure è destino che tutto vada male?
In questa settimana  ho avuto un po’ di tempo libero e quindi giornalmente passavo i miei pomeriggi a fare una fresca passeggiata nel parco e ho notato che c’è un tizio, un ragazzo ovviamente, che mi guarda, osserva ogni mio movimento.. vorrei avvicinarmi a chiedere cosa volesse da me ma ho preferito fare l’indifferente e proseguire le mie passeggiate. Oggi invece presa dal fastidio mi sono avvicinata e con un tono abbastanza irritato gli ho chiesto “Cosa vuoi da me?Chi sei? Perché mi segui? Ci conosciamo?”
Lui all’inizio è stato in silenzio, dopo ha sorriso e mi ha risposto “Io sono Darko, piacere. Scusami se non mi sono presentato prima e se ti ho seguito, ma qualcosa di te mi ha colpito e non ho saputo resisterti. Premetto che non sono uno di quei tipi che ci prova con tutte. Sono nuovo di qui, abito in quel palazzo lì, accanto al bar, ti incontro spesso. Sei sempre sola, proprio come me, magari potremmo diventare amici, che ne dici?”
Non sapevo se fidarmi o meno delle sue parole, infondo non lo conosco nemmeno così gli risposi “Io e te non siamo uguali. Non puoi paragonarmi a te, se io sono sola c’è un motivo e di certo non vengo a raccontartelo a te. Scusami ma non abbiamo nulla da dirci, io vado.”
Dai miei pantaloncini sfoggiavano le mie sigarette. Così lui mi chiese con un tono protettivo e interessato “Cosa sono quelle?Sigarette?! Cosa ci fai con quelle? Non saranno mica per te? Vuoi rovinarti la vita per stupidaggini? Queste non ti ridaranno la felicità.”
“Ma tu che ne sai? Non mi conosci nemmeno e poi saranno pure fatti miei di quello che voglio fare della mia vita. Tu non sai quello che ho passato nella mia vita e non puoi capirmi. Se sapessi, capiresti.” Gli risposi innervosita.
Quel ragazzo si stava prendendo troppa confidenza, sapevo ammala pena il suo nome e basta.
Lui insistette con i suoi lunghi dialoghi sulla vita fino a quando, presa dal nervoso scoppiai in lacrime. Quando sono nervosa e mi vengono in mente brutti ricordi non riesco a trattenermi… Così gli raccontai la mia storia. Scoprì che anche lui non visse una vita molto allegra. Avevamo due caratteri opposti ma con problemi in comune.
Era quasi sera e si prese il disturbo di riaccompagnarmi a casa, mi chiese il numero e mi disse che mi avrebbe scritto appena ne avesse avuto il tempo.
Entrai a casa, avevo una sensazione strana, per una volta entravo felice, senza far caso ai lamenti di mio padre, mi sentivo come se fossi in un sogno bellissimo..mi stava iniziando a piacere quel ragazzo? No, Abby non è possibile, lui non ti piace!
Scossi la testa per un attimo.. Ecco ero tornata con i piedi per terra.
Mi chiusi in stanza, mi sdraiai sul letto, pensai di mettermi il pigiama e andare a nanna si era fatto un po’ tardi, era stata davvero una giornata stressante e stancate.
La mattina seguente mi alzai, guardai l’orario erano le 7:00 ma sotto c’era segnalato un nuovo messaggio.. era forse lui?
Si, era lui, mi aveva scritto “Buongiorno, oggi come ti senti?Ci vedremo molto presto”. Cosa voleva dire? Rimasi perplessa.
Andai a scuola, ancora con quella frase in mente. Mentre aprivo il mio armadietto scolastico, mi comparse lui. Si, lui l’impertinente ragazzo che mi aveva aiutato.. infondo forse ero stata io troppo dura con lui, guardandolo bene aveva degli occhi bellissimi e pieni di sincerità, mi disse “Ehi, hai visto avevo ragione, non te lo aspettavi che sarei venuto nella tua scuola, eh?In che sezione sei? Se sono fortunato capiteremo in classe insieme.” No signore, per favore, mi mancava solo lui e la mia testa sarebbe andata in frantumi, avevo troppi dubbi, dovevo chiarire i miei sentimenti con Larry , dovevo scoprire se provavo qualcosa per Darko.. avercelo in classe e vederlo tutti i minuti mi avrebbe reso la vita ancora più difficile. Gli risposi “Ah bene, ancora tu?Io sono in 1 H tu?” Speravo tanto che mi dicesse che era capitato in un'altra sezione, e quella chiamata è arrivata, mi rispose rattristato “Ahh peccato.. io in 1 L….”
Aveva un’espressione strana..gli dissi “emhh.. beh.. grazie per ieri, davvero..nessuno si era mai preso tanto disturbo per me, soprattutto uno sconosciuto, l’ho apprezzato davvero”. Lui mi sorrise e mi disse “ Eh di che, l’ho fatto con piacere, comunque adesso non siamo più due estranei siamo amici giusto?Comunque io devo andare.” E mi salutò con un bacio sulla guancia.
Rimasi pietrificata, il mio cuore batteva, sapevo che se mi fossi comportata ancora dolcemente con lui, sarei caduta ai suoi piedi, invece dovevo cambiare, comportarmi indifferentemente e non precipitare subito al dunque, forse provavo quelle cose solo per amicizia e perché si era comportato in modo carino con me, non ne ero sicura se quello era amore.. Comunque era meglio rientrare il classe , prima che fosse capitato qualcos’altro.
Il professore Gattuso aveva corretto i compiti di fisica, non erano andati tutti molto bene, io sono una delle più brave della classe quindi avevo preso almeno un sufficienza piena, ma alla mia compagna , Samantha non era andato affatto bene e il professore, si avvicinò da lei, gli gettò il compito sul banco e la guardò con disprezzo e le gridò          “ E questo lo chiama compito?Sei davvero peggiorata, che schifo di classe , non ce n’è nemmeno uno decente. Maledetto quel giorno in cui decisi di insegnare.”
Ricordavo benissimo queste parole, le sentivo ogni giorno, sembrava proprio mio padre, così, presa dalla rabbia mi alzai dal mio banco e mi girai verso il professore ribadendo “ Eh questo lei lo chiama rispetto? Questo non è rispetto, non è nemmeno sensibile, ma non vede come l’ha trattata, non vede che sta piangendo? Ma cosa pensate voi tutti, che siamo bestie per caso? Noi siamo ragazzi, ma prima cosa umani, come voi, lei se  la prende con quelli più deboli perché non posso risponderle? Ma io non ho paura sa? Ne assisto di scene come queste ad ogni ora, ogni giorno e ne sono abituata, non mi sembra modo di comportarsi.” Il professore aveva gli occhi che gli uscivano fuori dalle orbite, il viso tutto rosso e il nervoso che andava a mille così mi rispose “ Lei, lei, lei si può scordare di rimanere ancora nell’Albo D’Onore, convocherò i suoi genitori e sarà sospesa per una settimana, così forse capisce lei cos’è il rispetto. E vorrei aggiungere che lei non ne ha il diritto di contrattaccarmi, ha capito signorina Mariotti?”
Abby trattieniti, lascialo stare.. “Si.. mi scusi signor professore .. anche se…no no niente…”.
All’uscita Samantha mi fermò e mi disse “Abby, grazie per oggi, per farmi ringraziare andrò dalla preside e le dirò che tu hai agito di impulso per difendermi, vedrai che capirà , la preside Castiglioni è molto comprensiva” e mi sorrise.
Forse era il momento, di lasciarsi il passato alle spalle, non perché quella stupida di Lauren mi aveva abbandonata , non dovevo mai più fidarmi della gente, forse era un segno, Samantha poteva diventare la mia migliore amica?
Sentivo una sensazione come se la conoscessi da tempo..
Da lì a poco io e Samantha siamo entrate in confidenza, abbiamo iniziato ad aiutarci prima a scuola e poi man mano su questioni personali, scoprì che abitava nella casa accanto e quindi la mattina ci vedevamo e andavamo a scuola insieme col bus. Intanto iniziavo a conoscermi con Darko,ho iniziato a fidarmi , è davvero un ragazzo molto dolce e disponibile,infatti quando avevo bisogno di sfogarmi per Larry, lui mi ascoltava e mi dava consigli, Sapevo che non avevo nulla di cui vergognarmi a parlare con lui dei miei problemi perché lui ascolterebbe e non giudicherebbe. Mi riporta il sorriso con le  sue  battute squallide ahahahahah, penso di provare solo amicizia, questo non è amore me lo sento, siamo fatti per essere amici non innamorati. E poi lui non prova nulla per me quindi sarebbe anche inutile provarci.
Domani è sabato e non ho programmi, mi sa che dovrò affrettarmi se non vorrò passare un sabato deprimente in casa. Per una volta non pensavo più ai miei problemi.. c’erano delle persone che mi dimostravano di tenermi a me e che farebbero di tutto pur di vedermi felice, è come se fossi rinata adesso, la mia vita riparte da qui, forse con nuovi affetti, simpatie e forse nuovi amori.. perché no?!
Domenica mia sorella diventerà sedicenne , ho in mente di organizzargli una festa, infondo anche lei ha bisogno di felicità e questa è l’occasione adatta per farla felice, oggi è al suo appuntamento con Justin. Si sono conosciuti ad un progetto scolastico che si svolgeva di pomeriggio a scuola, frequentano scuole diverse ma da come me ne parla Margot si vogliono davvero bene e  spero proprio che la renda felice.  Così coglierò l’attimo per fare un paio di telefonate per domenica.
Penso proprio che si stia innamorando di Justin , non sapete com’era eccitata oggi, si è stata più di un ora in bagno per farsi il trucco e i capelli e 20 minuti per scegliere il vestito adatto, continuava a ripetermi “Aaaaaaaaaaaaaaaabby, dammi una mano ti prego, cosa posso indossare oggi, voglio fare una bella figura, non voglio presentarmi come un stupida, voglio apparire al meglio”, “Chiedi proprio a me? Ehh va bene ti aiuterò ma solo perché sei la cosa più importante della mia vita e mi auguro solo che tu sia felice”, iniziò a saltarmi addosso chiedendomi ripetutamente grazie. Che sorella strana e pazza che ho!
Mentre stavo studiando, mi è arrivato un messaggio di Darko, mi aveva chiesto se volevo andare da lui domani pomeriggio, beh dato che non ho impegni in lista potrei pure passare un po’ di tempo con lui tanto siamo amici, non può succedere nulla.
  
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