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Autore: _Eileen    04/02/2013    9 recensioni
Era un sorriso insolito, diverso dal tipico sorriso sghembo di Yuu Yanase. Yoshino vedeva la tristezza nel fondo delle sue pupille scure e si stupì del fatto che, nonostante fosse evidentemente così triste, aveva la forza di sorridere in modo sincero, quasi fosse Chiaki quello bisognoso di conforto.
«Ti devo dire una cosa importante, adesso ascoltami»
[...]
«Mi trasferisco»
Piccola shot sulla YuuxChiaki, anche se OnlyOneSideLove. Accenni alla ChiakixHatori. Cavolo, quanto mi costa ammetterlo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Chiaki Yoshino, Yoshiyuki Hatori, Yuu Yanase
Note: Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
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To win the battle but to lose the war

 

 

«Così trapassa al trapassar d'un giorno
de la vita mortale il fiore e 'l verde;
né perché faccia indietro april ritorno,
si rinfiora ella mai, né si rinverde.
Cogliamo la rosa in su 'l mattino adorno
di questo dì, che tosto il seren perde;
cogliam d'amor la rosa: amiamo or
quando esser si puote riamato amando.»

[Tasso]

 

 

 

 

 

 

Yuu Yanase non era il tipo che agiva d'impulso. Era sempre stato considerato un tipo calmo e intelligente, soprattutto se accostato all'amico Yoshino, col quale passava gran parte del suo tempo: un ragazzo che si agitava spesso e che difficilmente capiva i messaggi non troppo espliciti che gli altri gli mandavano.
Forse proprio per questo Yuu era esploso tutto insieme.
Amore represso, nascosto troppo a lungo dietro a finti sorrisi per essere ancora trattenuto davanti all'occasione perfetta.
Lui. Chiaki. Soli. A discutere di strane ragazze venute dal passato ritornate sul cammino di Hatori. I suoi sentimenti precedentemente confessati.
Col senno di poi, non si sarebbe mai avvicinato all'amico in quel modo, premendo con forza le proprie labbra contro le sue, facendo fuoruscire con quel semplice gesto tante, troppe parole non dette e, purtroppo, anche un'ira da parte del moro che forse nemmeno lui sapeva di avere.

 

 

 

 

«Ti chiamo dopo, Yuu»
Sembravano così vuote quelle parole adesso. Yoshino le aveva dette con leggerezza e semplicità, come faceva ai tempi delle medie, quando si dovevano separare all'uscita da scuola.
Yuu si sentiva bruciare in quel momento; la ferita sulla guancia avrebbe frizzato per sempre, ma mai come le sue labbra, ancora impregnate del calore e del sapore dell'amico.

 

 

 

 

«E' da quasi un mese che Yanase non viene in studio, è forse malato?»
Chiaki sentì rimbombare queste parole dentro le sue orecchie come veleno, che lesto prendeva possesso del suo corpo, immobilizzandolo e privandolo della facoltà di parlare.
«Sensei?»
«Io...» Chiaki non riuscì a finire la frase. Erano passate due settimane e tre giorni dall'avvenimento con Yuu e ancora non l'aveva rivisto. Né ci aveva parlato.
Solo dopo qualche giorno si era reso conto di quanto il ragazzo potesse essere deluso e distrutto emotivamente dal suo rifiuto, ma non avrebbe potuto fare altrimenti, no? Meglio un rifiuto diretto che finte speranze, si ripeteva continuamente nella testa, ma non ne era poi così sicuro nemmeno lui.
«Ecco, lui... sì, sta benone, ma in questi giorni non poteva proprio venire...»
Forse avrebbe dovuto contattarlo in qualche modo; se Tori gli piaceva da un punto di vista sentimentale – e fisico, anche se si vergognava ad ammetterlo- , Yuu gli piaceva davvero come amico, e la lontananza da lui per così tanto tempo lo stava dilaniando all'interno.
«Le bugie non le sai proprio raccontare, sensei»

 

 

 

 

«Yoshino! La consegna per le tavole è domani! Ti rendi conto di quanto tu sia indietro?»
Chiaki sbuffò, lanciando una frecciatina acida in direzione di Tori.
Senti chi parla. Prima mi chiede di rimanere a dormire da lui, e poi mi rimprovera se sono in ritardo...
«Yoshino?»
Chiaki si risvegliò dai suoi pensieri, saltando sul posto, e rovesciando il calamaio sulla pagina bianca che si stava apprestando a cominciare. «Oh, cavolo, cavolo, cavolo!»
«Quante pagine ti mancano?»
«Sette sono da inchiostrare, dodici da disegnare dall'inizio e a tre manca lo sfondo.» farfugliò Chiaki, rendendosi conto solo in quel momento di quanto fosse effettivamente in una situazione disastrosa. Se solo ci foss-
Con un colpo secco, la porta si spalancò.
Yuu entrò con aria tetra, e, senza dire una parola, si sedette alla sua solita scrivania, prendendo una tavola da una pila lì accanto e cominciando a ripassare tutto col pennino.
Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio, fu Chiaki a spezzare la tensione: «Yuu! Emh, che- che sorpresa! Sei tornato proprio nel momento migliore, ehehehe; infatti le tavole sono da consegnare per domani...»
Nessuna risposta. Yuu continuò ad intingere il pennino nell'inchiostro, ridisegnando meticolosamente le tavole del sensei Yoshikawa, senza staccare gli occhi dal foglio, fingendo di non aver sentito le parole dell'amico.
«A dir la verità l'ho chiamato io, sensei» intervenne Katayama, l'assistente da sempre cotta di Yuu «Anche l'ultima volta, si ricorda? Senza Yanase non ce l'avremmo mai fatta.»

 

 

 

 

«Bene, allora io vado. Grazie per le tavole» Tori pronunciò queste parole con stizza, rivolto ad un Yoshino esausto, chino sulla scrivania.
Tutti gli assistenti se ne erano già andati e Yoshiyuki era assolutamente contrario all'idea di lasciare il suo ragazzo da solo con Yanase, considerato quello che era successo l'ultima volta.
Mentre usciva e si chiudeva la porta alle spalle però, si accorse che l'espressione si Yanase era tormentata, come se Yuu soffrisse terribilmente a trovarsi lì in quel momento; come se in effetti non volesse farsi vedere da Chiaki, ma che non avesse altre possibilità se non quella di aiutarlo, da bravo amico.

 

 

 

 

«Yuu...?»
Yuu si bloccò sulla porta, la mano ancora sulla maniglia, stringendosi nelle spalle e mordendosi un labbro, senza dire una parola.
«Yuu?»
Ancora nessuna risposta.
Il ragazzo lasciò cadere a terra la borsa che aveva sulla spalla, girandosi di scatto verso l'amico, prendendolo per le spalle e fissandolo intensamente negli occhi.
Chiaki chiuse immediatamente i suoi, intimorito da quello sguardo di fuoco, così pieno di emozioni, irrigidendosi sotto la stretta di Yuu, e cercando, inutilmente, di fare un paio di passi all'indietro, per cercare di liberarsi da quella presa ferrea.
«Yuu, ti prego» supplicò con un filo di voce, tremante, impaurita, scostando la testa di lato.
«Rilassati Chiaki, e guardami negli occhi. Perfavore»
C'era qualcosa di diverso nella sua voce; una cosa che Yoshino non aveva mai notato e forse proprio per questo si fece coraggio e aprì gli occhi, collegando il suo sguardo con quello dell'amico.
Yuu sorrideva.
Era un sorriso insolito, diverso dal tipico sorriso sghembo di Yuu Yanase. Yoshino vedeva la tristezza nel fondo delle sue pupille scure e si stupì del fatto che, nonostante fosse evidentemente così triste, aveva la forza di sorridere in modo sincero, quasi fosse Chiaki quello bisognoso di conforto.
«Ti devo dire una cosa importante, adesso ascoltami»
Chiaki sentì le guance arrossarsi e prendere fuoco, ma cercò comunque di mantenere un atteggiamento dignitoso mentre ascoltava le parole di Yuu.
«Mi trasferisco»
Pesante, l'aria che ristagnò immobile in quel momento, sospesa a metà, come isolata dal tempo e dallo spazio, impedendo a chiunque di respirare, di formare un pensiero concreto, di...
«Eh?»
«Il sensei Nakajima mi ha chiesto di diventare il suo assistente fisso. E, considerato che abita ad Hachioji, ho pensato di trasferirmi in un posto più vicino. Oltretutto, la mia casa di Tokyo non mi piace più; troppo piccola, tropp-»
Piena di nostra ricordi. Tuoi e miei, Chiaki.
Quanto gli sarebbe piaciuto concludere la frase così, ma sul momento non ne aveva avuto il coraggio e ormai era troppo tardi.
«C-cosa?» Chiaki era agitato. Si svincolò dalla presa dell'amico e cominciò a camminare in tondo per la sala, mettendosi le mani nei capelli disperato, non riuscendo a formulare un discorso.
«Non... non ci credo! Non ci voglio credere. Tutte le volte che te l'ho chiesto, il perché non diventavi in assistente fisso, con la tua abilità, mi hai sempre risposto che non ce n'era bisogno, che... che ti piaceva vedere i diversi stili dei mangaka... E adesso mi vieni a dire che te ne vai? YUU!»
La frase si concluse con un urlo da parte del moro, che cominciò a respirare affannosamente, senza smettere di camminare agitato per la stanza.
Yuu, al contrario, era calmo e silenzioso.
«Se non me ne sono mai andato il motivo eri tu. Non solo eri il mio mankaga preferito e adoravo disegnare per la tua storia, non solo eri il mio migliore amico e io avrei fatto per te tutte le tavole che volevi... Io ero innamorato di te. E lo sono ancora» aggiunse, con una risatina imbarazzata, così fuori luogo nel corpo di Yuu Yanase.
Chiaki si immobilizzò «Eh?» ripeté.
Yuu lo stava guardando dall'altra parte della stanza, appoggiato alla scrivania, rilassato e con le mani in tasca, il volto solcato da un sorriso.
E, improvvisamente, Chiaki fece una cosa che non faceva da anni, che non si sarebbe mai aspettato di fare in un'occasione simile...
Corse verso Yuu e lo abbracciò. Un abbraccio semplice, amichevole, ma intriso di sentimenti e di tristezza.
Un abbraccio d'addio pensò risoluto Chiaki.
Un abbraccio d'amore? si chiese, stupito ma speranzoso, Yuu.
«Yuu, tu sei il mio migliore amico. Lo so che ultimamente non mi sono comportato correttamente con te, ma devi sapere che ti voglio bene. Non sono pronto a dirti addio»
Yoshino era decisamente nato per scrivere shojo manga.

 

 

 

 

«Non sono pronto per dirti addio»
«Sei ripetitivo, Chiaki»
Il moro ridacchiò, guardando il ragazzo davanti a lui caricarsi sulle spalle due pesanti borsoni.
«Vuoi che ti aiuti..?»
«No, non ce n'è bisogno» sorrise Yuu, ringraziando l'amico per l'offerta. «Il mio treno parte tra poco, devo sbrigarmi»
Erano arrivati al momento di salutarsi. Chiaki non sapeva come comportarsi e, anche se non l'aveva detto espressamente, sapeva di essere lui il motivo della partenza di Yuu.
Per la seconda volta in meno di una settimana si buttò tra le braccia di Yanase, assaporando quell'ultimo, piccolo momento insieme a lui.
Quando si staccarono, sentì per un secondo le labbra di Yuu sfiorare le proprie, calde e vogliose proprio come l'ultima volta, ma non si spinsero oltre. Era successo tutto così in fretta che Yoshino non sapeva nemmeno se il castano l'avesse fatto apposta o fosse accaduto tutto per sbaglio. Arrossì impercettibilmente.
Mentre Chiaki era ancora perso nei suoi pensieri, Yuu si sporse leggermente di lato, in modo da poter fissare negli occhi Hatori, che li osservava con astio lì vicino. All'idea che non si fidasse di lasciare Yoshino da solo con lui, ridacchiò e sorrise a Yoshiyuki. Un sorriso sghembo, che poteva voler dire solo una cosa:
Hai vinto la battaglia, ma non la guerra. Tornerò per conquistare Chiaki.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Woah, ce l'ho fatta! Ho finalmente scritto qualcosa su Sekai-ichi Hatsukoi.. YAY! Che dire, io credo sia una forma di masochismo adorare l'unica coppia che alla fine non si forma in un anime come questo xD Non l'ho ancora visto tutto, infatti mi sono messa a scrivere subito dopo aver visto la puntata in cui Chiaki tira uno schiaffo a Yuu (ARGH! Come distruggere un OTP in meno di un secondo D:), ma sono abbastanza sicura che il mio mondo immaginario in cui Yuu e Chiaki si amano tanto e Hatori è sparito misteriosamente nel nulla sia una lontana utopia xD. Spero vivamente di non essere l'unica che ama questa coppia e quel personaggio figo di Yuu :3
Fatemi sapere se vi è piaciuta e se non sono andata OOC, che è il mio incubo >.<

  
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