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Autore: KidStardust    04/02/2013    2 recensioni
Introduzione
Questa è solo una piccola premessa su cosa vi aspetta sfogliando questo "libro", non so neanch'io come chiamarlo. È una raccolta di pensieri, brevi storie, aneddoti, poesie, tutto ciò perché mi sono accorto ben presto che scrivere una storia, abbastanza longeva e dal significato profondo, non era proprio il mio forte. So che penserete, che questo genere di cose le fanno le persone importanti a fine carriera, quando hanno una vita da raccontare ma la vita non si misura in anni anzi, a volte bastano pochi secondi per sentirsi veramente vivi. La vita per me sono quei momenti in cui la mia storia riprende vita su carta, ecco perché vi sto per raccontare la mia vita.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'Alfa

 
Chiudete gli occhi, immaginate un tavolo con due sedie, solo esso è illuminato, intorno solo buio.
Io sono seduto su una sedia invece sull'altra non riesco a capire chi ci sia seduto, ma tralascio questo dettaglio e iniziamo a parlare.
Lui, a primo impatto, è freddo ma lucido, acuto ma distaccato, investigatore ma ladro. Non ci faccio caso e le parole arrivano come fiumi in piena, ma è sua la prima goccia che sgorga dalla sorgente.
Sconosciuto: << In cosa credi? >>
Io: << In cosa credo? Nella morte, nella fine! Tutta la mia vita si riduce a queste parole. "Morte", "Fine", sul dizionario hanno una specifica definizione ma l'unica che le accomuna è DOLORE! Tutto nasce e si spegne nel dolore. Una volta lessi una frase, ora non ricordo la fonte, che a grandi linee diceva: "nasciamo tra il dolore urlando e moriamo nella stessa maniera", questa frase mi colpì talmente a fondo che io stesso mi resi conto di come questo processo avvenisse ogni giorno dentro me. Come la mitologica fenice morivo al tramontare del sole e all'alba rinascevo dalle mie ceneri, ma questo "fenomeno" ogni giorno diventava sempre più doloroso, privo di sentimenti, mi donava un corpo nuovo a ogni sorgere del sole ma allo stesso tempo mi svuotava gradualmente all'avanzare delle tenebre. Vuoto, altra parola dopo morte e fine che si ripete ogni qualvolta il mio sguardo fa capolinea su uno specchio.
Questo vuoto fa male, fa tanto male!
Questo vuoto che comprime e mi lacera da dentro, questo essere solo in mezzo a sette miliardi.
Fa male!
Ho le unghie di tutti i miei amici piantati nella carne come se fossi l'unico appiglio su cui reggersi ma lentamente mi sgretolo, non sono più un sicuro appiglio.
Non mollo, respiro, non per vivere ma per continuare a far vivere loro, ma il dolore è lancinante, questa sensazione è un uragano livello sei, inspiegabile e devastante!
Mi sbriciolo, non ho più carne attaccata alle ossa, i sentimenti sono stati l'acido che l'hanno sciolta. Senza sentimenti, senza carni, sono solo un ragazzo vuoto che vaga nel limbo senza rialzarsi.
Sconosciuto: << Questo "vuoto" di cui tu parli, saresti in grado di spiegarlo? >>
Io: << Letteralmente significa assenza di un qualcosa ma nella realtà, in questo contesto chiamato vita, non sono in grado di dare una spiegazione, l'unica cosa di cui sono in grado, è dividere la nascita di questo vuoto in settori, se così si possono definire >>.
Sconosciuto: << Settori? Spiegati meglio >>.
Io: << Inizio da quello che dovrebbe essere il più distante in linea temporale ma con una piccola premessa; a ogni settore, spesso, ne corrisponde uno dal significato opposto. Il primo penso sia la rassegnazione o la delusione di guardare avanti e non vedere nulla, di dare una sbirciata nel futuro e vedere tutti quelli che conosco fare il lavoro che hanno VOLUTO e DECISO di fare, ma in questo mondo vedo tutti tranne me stesso! A diciotto anni non ho un motivo valido per scendere dal letto ogni mattina. L'opposto di questo settore denominato banalmente rassegnazione c'è il sogno. Da quando ho memoria prima ancora di saper parlare imparavo canzoni, sapevo di più " tra te e il mare" che l'alfabeto. Musica colei che mi ha accompagnato e continua a farlo, spero che diventi la mia vita >>.
Sconosciuto: << Capisco, gli altri settori in cosa consistono? Amore? Amicizia? Cosa caratterizza queste "assenze"? >>
Io: << Tutto! E con il giusto tempo le farò capire. Asseconderei le sue domande e risponderei alla prima, l'amore fa parte della vita di ogni esser vivente, è importante ma distrugge ogni cosa. Ho sempre amato la ragazza impossibile, colei che avevo a pochi centimetri ma che in realtà era distante anni luce, il diamante in cima all'Everest. Questo mi ha distrutto molte volte, dalle quali non mi sono mai ripreso. Il contrario questa volta non è l'odio come ci si può aspettare ma l'inversione dei ruoli, non voglio vantarmi nel dire che sono un diamante ma nel far capire che era arrivato il mio turno di fare l'irraggiungibile, quello che ha distrutto il cuore di qualcun'altra.
Continuo a rispondere; l'amicizia è un settore che per me è come la borsa, va ad alti e bassi. Voglio bene a tutti quanti, ma quanti di loro ricambiano? Ho aiutato così tante persone ma nessuno ha mai aiutato me. Questo settore non ha un opposto, non so se sia perché non ho ancora trovato una motivazione valida o perché non esista ma attualmente i fatti stanno così >.
Sconosciuto: << C'è dell'... >>
Io: << Wow, con calma ora è il mio turno, tu chi sei? >>
Sconosciuto: << Chi sono io? >>
*Il suo volto viene illuminato improvvisamente*
 
<< Io sono te, la tua parte razionale, sono il VUOTO! Sono il lato pessimista che dice che il tuo sogno non si realizzerà, sono il tuo alter ego stronzo che rovina i tuoi rapporti con il partner e i tuoi amici, sono colui che tormenta le tue notti tempestandoti la testa di dubbi, domande e pensieri. Io sono l'alfa e l'omega, l'inizio e la fine di tutto, il problema e la soluzione. Abbraccerai le mie spire o mi combatterai con tutta la tua forza? >>
Io: << Tu sei me, io sono te, io non ti combatterò ne mi lascerò catturare! Siamo lo yin e lo yang, domani io comanderò su si te, dopodomani? Be' chi lo sa, ma di sicuro non ti lascerò vita facile! >>
  
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