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Autore: Miss_Albert    04/02/2013    1 recensioni
Odio e Amore, due facce della stessa medaglia, così diversi tra loro da completarsi a vicenda ed essere perfetti insieme.
Ma quando sono due persone a provare questi sentimenti, cosa succede?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo  



Serena McFinn era nel parcheggio della scuola. Non aveva dormito quella notte ed era palesemente nervosa. Gli altri studenti se ne accorgevano per via delle occhiate infuocate che lanciava a chiunque provasse a rivolgerle la parola e, per esperienza, la evitavano. Era arrivata molto prima del solito, pur sapendo che lui era quasi sempre in ritardo, ma non poteva rischiare. Doveva assolutamente parlargli.
Controllò il cellulare che aveva appena vibrato nella tasca degli stretti jeans che indossava quella mattina e digitò una risposta veloce al messaggio.

Messaggio ricevuto da: Paul
Mi vedo con Sam in pausa pranzo. Dovrebbe portarmi quello che ti serve.

Messaggio inviato a: Paul
Okay. Vengo a cercarti io appena posso.

Quando alzò di nuovo lo sguardo notò che il moro l’aveva appena superata e si affrettò a raggiungerlo.

«Malik!»
Lui appena riconobbe la chioma bionda al suo fianco, alzò gli occhi al cielo senza smettere di camminare.

«Inizi già a rompere di prima mattina? Non sono neanche entrato a scuola ancora. Dammi tregua, McFinn.»

«Credi che mi diverta? Preferirei strozzarmi con un osso di pollo che avere a che fare con te, ma devo parlarti.»

«Ma io non voglio parlare con te» rispose con noncuranza.
Nel frattempo avevano raggiunto l’entrata principale dell’edificio di mattoni, ma Serena si fermò prima di varcare la soglia.

«Non fare il bambino, Malik.»
Sapeva che quella frase avrebbe funzionato, come tutte le altre volte, infatti vide Zayn fermarsi e tornare indietro di qualche passo.

«D’accordo, cosa vuoi?» Il suo tono non era per niente amichevole.

«Hai presente la festa dell’altra sera? Quella a casa di Sam Baker?»

«Allora?»

«Il fatto è che non mi ricordo assolutamente niente di quella sera.»

«E che c’entro io?» 

«Voglio solo sapere se eri a quella festa. Eri stato invitato anche tu, giusto?» Sperava davvero che potesse aiutarla.

«Sì, ero stato invitato. Però non c’ero, mi dispiace. Non ci sono andato. Ora, se vuoi scusarmi, ho di meglio da fare» e senza troppe cerimonie si diresse dai suoi amici che lo aspettavano nel corridoio.
Serena rimase ferma davanti all'entrata incapace di muoversi, mentre gli studenti la spintonavano superandola. Se Zayn non era stato a quella festa poteva considerarsi fregata. Lei non si ricordava niente, sapeva solo che loro due erano stati gli unici invitati della scuola. Ma Zayn per chissà quale motivo aveva rinunciato, quindi non avrebbe potuto aiutarla. Avrebbe dovuto trovare un altro modo per scoprire la verità.



 

Appena la campanella della fine delle lezioni suonò, Serena schizzò fuori dall’aula di biologia e iniziò a correre per i corridoi. Doveva trovare Paul, il migliore amico di Sam, ormai era la sua unica speranza. Per fortuna lo trovò quasi subito vicino agli armadietti intento a provarci con una del primo anno. Senza farsi troppi problemi, Serena la spinse via e gli si piazzò davanti.

«Hai quello che ti ho chiesto?»
«Ciao anche a te, biondina.» Serena lo guardò male. Non aveva proprio tempo da perdere con quelle formalità non necessarie.
«Okay. Non c'è bisogno di incazzarsi. Ricorda che ti sto facendo un favore.»
Paul tirò fuori dallo zaino una busta, continuando a fissare la ragazzina che se ne andava indignata. Sembrava un predatore che aveva perso la sua preda.

«Ce ne sono decine come lei nella scuola. Ti muovi o no? Ho di meglio da fare.» Stava davvero per perdere la pazienza.

«Queste sono tutte le foto nelle quali ci sei tu» e le consegnò la busta che aprì all’istante.

«E comunque hai appena fatto scappare il mio appuntamento di stasera. Ora dovrai uscire con me.» Quel ragazzo era proprio un caso disperato. 

«Scordatelo.»
Serena iniziò a scorrere le foto. Non riconosceva nessuno, ma poi lo vide. Era lui, non c’erano dubbi. Le aveva mentito spudoratamente ed era quello che più la infastidiva. Senza degnare neanche di uno sguardo Paul, che continuava a chiederle di uscire, si diresse a passi svelti nel parcheggio, sapendo bene di trovarlo lì.
 



SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti!
Questa è la prima ff che pubblico quindi siate clementi! ahahah Lo so che non si capisce molto dal prologo, che oltretutto è cortissimo, ma spero di avervi almeno incuriositi. Poi i prossimi capitoli saranno più lunghi, promesso. Se avete voglia di dirmi cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere. Potete trovarmi anche su Twitter, sono @chiara_martin92
Un bacio :)
Kia

   
 
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