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Autore: I Fiori del Male    05/02/2013    5 recensioni
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ryuji Takasu, Taiga Aisaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                   UN FUTON PER DUE!

“Ryuji ... posso restare a casa vostra, stanotte, per favore?”

Il volto di Taiga esprimeva un sentimento che, fino a quel momento, nessuno aveva avuto l’occasione di vederle addosso. Con il capo chino e le guance arrossate, l’imbarazzo che provava era quanto mai evidente, agli occhi di Ryuji, e lo metteva a sua volta a disagio.

Tuttavia era allo stesso tempo sollevato, perché il fatto che Taiga gli chiedesse una cosa del genere, per quanto innaturale da parte sua, significava che il malinteso con Kawashima-san era stato chiarito.

Per un attimo la sua mente vagabondò pigra verso i ricordi della sera in cui Taiga era entrata in casa e aveva trovato lui e Ami in atteggiamenti equivoci. D’altronde Ami poteva sembrare equivoca in qualsiasi frangente, e davvero non era successo nulla. Quel giorno, sentire Taiga riferire a Kushieda che in casa non c’era nessuno, mentendo spudoratamente per una ragione che solo lei poteva sapere, gli aveva provocato un dolore insopportabile, nonostante fosse consapevole di non avere nessuna colpa.

“cos’è successo, Taiga-chaaaan??” cantilenò Yasuko, mentre mangiucchiava comodamente appoggiata sul suo seno prosperoso, compresso sul tavolo. Anche a lei quella richiesta pareva insolita.

Taiga deglutì e raccontò che quella sera, tornando a casa, aveva sentito dei rumori strani provenire dal suo appartamento, e che quindi non aveva intenzione di dormire li dentro da sola. Il punto era che non avrebbe potuto certo dire a Ryuji: “dormi con me!” ... il solo pensiero la faceva diventare bordeaux.

“comunque per me va bene!” assentì Yasuko, contenta di poter avere Taiga in casa un po’ di più. A dimostrazione di ciò si avvicinò e prese ad accarezzarla sulla testa con energia. “noi siamo una famiglia, Taiga-chan, puoi stare con noi quanto vuoi.”

Taiga abbassò di nuovo lo sguardo e arrossì ancor più di prima. Nessuno aveva idea di quanto quelle parole significassero per lei che, in fin dei conti, una vera e propria famiglia non l’aveva.

“Però ...” riflettè Yasuko, con un dito sotto il mento e lo sguardo al soffitto, “ non è il caso che tu dorma con me. Sai ... io torno moooolto tardi dal lavoro, Taiga-chan, e tornando ti sveglierei di sicuro ... dovresti dormire con Ryuji.”

Quest’ultimo assunse un colorito a metà tra il rosso e il viola, sentendo quel che stava dicendo sua madre. Non si rendeva conto? Taiga li avrebbe ammazzati entrambi! O almeno, così credeva ...

“v-va bene, per me ...” e così dicendo si voltò verso Ryuji, come a cercare una conferma. Certo che Taiga quella sera era proprio strana! Lui, con la gola secca per lo stupore, non potè far altro che darle un cenno d’assenso con la testa. Poi, all’improvviso, la trasformazione: si avventò su di lui, balzando proprio come avrebbe fatto una tigre, gli prese una guancia e, tirandola con tutta la forza di cui disponeva, cominciò a pronunciare frasi sconnesse sul fatto che molti padroni dormono coi propri cani per diverse ragioni.

“si .. si ho capito! Ahia, smettila mi fai male!”

Più tardi, quella sera, Yasuko rovistò nell’armadio alla ricerca del futon che tenevano da parte per eventuali ospiti, anche se generalmente non ve n’erano. Diede in un gridolino di vittoria simile a quello di una cheerleader quando lo trovò, per poi portarlo in camera di Ryuji, dove lo sistemò accanto a quello di suo figlio.

“eeeecco faaatto! Mi spiace, Taiga, la stanza è piccola, ma spero che ti troverai bene lo stesso.

“mmh!” affermò Taiga, scuotendo la testa energicamente, le guance ancora rosse per l’imbarazzo. “va bene ...”

In effetti, i due futon erano proprio vicini. Nesssuno dei due parlò, quando Yasuko se ne fu andata e, dopo un’interminabile sessione di videogiochi, decisero entrambi che era il caso di dormire un po’ per non arrivare tardi a scuola il giorno dopo. Si guardarono per un attimo, in piedi di fronte ai due futon, poi si rassegnarono e si sdraiarono, mettendosi sotto le coperte.
Subito si misero di spalle l’uno all’altra, cercando di mettere quanta più distanza possibile.

Ma perché doveva essere così? si chiedeva Ryuji, che nel profondo sapeva benissimo che Taiga era sveglia. Avrebbe voluto vederla dormire serena come l’aveva vista il giorno che era entrato in casa sua per la prima volta. Sembrava una bambola di porcellana, dava l’impressione che al solo sfiorarla con un dito si sarebbe rotta ... realizzò in quell’istante che quello che provava per Taiga andava al di là dell’amicizia, in un luogo non ancora stabilito nel suo cuore. Forse era stato così fin da quel giorno, quando la natura fragile di quella ragazza gli si era palesata davanti e lo aveva commosso fin quasi alle lacrime. Tutta sola in quella casa delle bambole, dove tutto sembrava irreale e freddo, troppo freddo per lei. Ecco in quel momento gli sarebbe piaciuto abbracciarla e dirle che andava tutto bene, che poteva dormire tranquilla e che nessuno l’avrebbe mai ferita. Era difficile da ammettere eppure era proprio così.

Taiga nel frattempo cercava di calmare il suo cuore che batteva in fretta, troppo in fretta e troppo forte. Temeva quasi che Ryuji potesse sentirlo ... e non doveva succedere.  “Minorin ama Ryuji, e lui ama lei. Io non c’entro, io devo farmi da parte ... e allora perché sono ancora qui? “ ma lei lo sapeva benissimo, il motivo. Doversi ripetere tutti i giorni quella frase era sfiancante, e nemmeno serviva a cancellare i suoi sentimenti e le sue paure. Se almeno avesse potuto smettere di ... ma quel giorno, quando Kitamura l’aveva respinta e Ryuji aveva giurato di starle sempre accanto, e l’aveva chiamata Taiga per la prima volta ... una nuova strada si era aperta, e lei aveva scoperto un mucchio di cose di se stessa che aveva lasciato da parte. Era cambiata e nessuno pareva essersene accorto.

Ecco quel giuramento lui lo stava  mantenendo in quello stesso istante, e lei si sentiva al sicuro da tutti i mali in quella stanza, con Ryuji così vicino. Non appena ebbe formulato quel pensiero il suo corpo si sciolse e, quasi senza accorgersene, si voltò verso di lui, con un sussulto di sorpresa quando se lo ritrovò di fronte, che la fissava. Ma prima che potesse anche solo dirgli che era un bastardino allupato e che sarebbe stata più a sicuro con un ladro che con lui il sonno la vinse. Solo allora Ryuji, ancora rosso d’imbarazzo per esser stato scoperto, tremando al pensiero di quel che gli sarebbe accaduto il mattino seguente, tese esitante le braccia verso quella minuscola figura e la avvolse, realizzando così d’un colpo tutti i suoi desideri, mentre a sua volta cadeva tra le braccia di morfeo.

Molto tardi quella notte Yasuko rientrò in casa, sfinita e un po’ ubriaca, inciampando sui suoi stessi passi. Cercò di recuperare la concentrazione necessaria affinchè prima di dormire si ricordasse di struccarsi, come Ryuji le diceva sempre. Sorrise al pensiero del suo figlio tanto premuroso e non potè evitare di dare uno sguardo nella sua stanza. Aprì lentamente la porta scorrevole, poi vi si appoggiò e sorrise teneramente, vedendo Taiga e Ryuji che dormivano abbracciati nel mezzo dei due futon. Lei lo aveva sempre saputo. Quei due erano fatti per stare insieme, e poi Taiga era un angelo ai suoi occhi, qualcuno che aveva ridato a suo figlio la grinta che gli mancava, un sorriso con cui svegliarsi la mattina perché, lei se n’era accorta, Ryuji non si svegliava più di cattivo umore, lamentandosi dello sguardo tagliente ereditato dal padre, ma si muoveva con energia per la casa, lottando contro il tempo per preparare il pranzo da portare a scuola per entrambi, cambiando espressione ogni secondo mentre era chino sul bollitore del riso, sulla padella, sulla scatola del bento.

In fretta ma cercando di fare meno rumore possibile rovistò nella borsa alla ricerca di qualcosa. Alla fine sorrise tirando fuori una macchinetta digitale, con cui faceva le foto coi clienti al lavoro. Puntò l’obiettivo, mise a fuoco e scattò, illuminando per un attimo la stanza col flash. Taiga si mosse appena, mugolando, mentre Ryuji non accennava a lasciarla andare. Yasuko richiuse la porta e se ne andò ad ammirare il capolavoro che aveva appena scattato, sicura di aver appena immortalato un futuro non troppo lontano.

 
Ecco qui, una one shot su un episodio aggiuntivo, diciamo. Ho cercato di riportare con attenzione il carattere di ryuji, Taiga e Yasuko ma potrei non aver lavorato bene, e vorrei saperlo, quindi RECENSITEEEH! :3 Grazieeee! Un bacio da Taiga-chan :)
   
 
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