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Autore: ValHerm    26/08/2007    12 recensioni
Vera è partita per Johto ormai da mesi, inseguendo Drew e il suo sogno di diventare coordinatrice di pokemon. Ash e Brock hanno continuato il loro viaggio nella regione di Sinnoh, ed hanno incontrato una ragazzina di nome Lucinda, che ha sempre avuto lo stesso sogno di Vera, e che ora vuole recarsi a Johto per assistere ad un torneo che si tiene soltanto una volta all’anno. Misty viene mandata a Johto dalle sorelle, per riprendere un nuovo pokemon che Lily, Violet e Daisy avevano lasciato ad un centro medico durante il loro viaggio intorno al mondo. Una nuova avventura. Vecchi amici. Ma sempre lo stesso romanticismo che darà un tocco di pucciosità a questa mia nuova fanfic, della quale le mie coppiette adorate saranno le protagoniste! Aspetto i vostri adorati commenti! XD
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ancora una volta insieme”

“Ancora una volta insieme”

 

 

Capitolo 1: A Jotho, tra ricordi e pensieri

 

La regione di Johto era sempre stata una meta ambita da allenatori e coordinatori. Chi aveva intrapreso queste strade era stato a Johto almeno una volta nella vita, poiché regione di pokemon straordinari e tornei molto ambiti.

Ultimamente era divenuta sede di gare pokemon per coordinatori. Per questo nell’intera regione c’era la possibilità d’incontrarne parecchi, ed ogni appassionato viaggiava sino a lì per incontrarli.

Naturalmente, un’aria diversa respiravano i coordinatori stessi.

Vera era a Johto ormai da mesi, anche se ancora non era abituata a viaggiare da sola. Non si pentiva affatto della sua scelta: come le aveva ricordato Drew l’ultima volta che l’aveva visto, quella era la sua strada, e quello il suo viaggio. Sarebbe dovuta andare avanti anche da sola, perché un sogno va rincorso fino all’ultimo per far si che si avveri.

Così la ragazza camminava per le strade di Moon Town, una città molto importante nella quale a breve si sarebbe tenuto un nuovo contest. Ma non un contest qualsiasi: sarebbe stato il più importante dell’anno per quella regione.

E ogni coordinatore che si rispetti avrebbe partecipato.

Strinse tra le mani la lettera d’invito, che avevano recapitato a lei e Drew nell’ultimo torneo. Oh dimenticava. A lei, Drew e… Harley.

Guardando quella busta bianca tra le mani ricordò le parole di quell’arrogante.

 

-Oh ma guarda! Anche la piccola Vera e il suo fidanzatino Drew sono stati ammessi al torneo di Moon City-

-se sei qui per farmi arrabbiare non starò neanche ad ascoltarti- aveva risposto Drew acido.

-oh, come siamo permalosi! No Drew, non era per te che ero venuto. Volevo solo dire alla tua amichetta che può anche scordarsi di vincere questo torneo. Stavolta non ci sono nemmeno i suoi amici a sostenerla! Non capiterà come l’ultima volta. Oops, che sbadato! Al gran festival… avete perso!-

-hai perso anche tu!- ribatté Vera.

-lo so- continuò Harley –ma io al contrario vostro mi sono allenato. E stavolta, vincerò. Oh, dimenticavo: parteciperà anche Solidad. Buona s-fortuna!-. E così aveva girato i tacchi e se ne era andato. Drew aveva trattenuto Vera per un braccio prima che potesse fare qualcosa di avventato.

-sta calma- le aveva detto –vuole soltanto farci innervosire-.

 

E ci era riuscito benissimo. Vera non aveva mai avuto molta fiducia in se stessa. Inizialmente non avrebbe neanche voluto diventare una coordinatrice.

Poi però… aveva conosciuto il mondo dei pokemon, e… se ne era innamorata.

Anche se a volte la sua auto-stima vacillava parecchio. E questa cosa era uno dei suoi punti deboli.

E Harley sapeva come sfruttarlo.

Vera sospirò, pensando ai suoi avversari.

Ci sarebbe stato Drew, del quale ormai era molto amica. Lui aveva una fiducia in sé che lei aveva invidiato spesso. Sapeva benissimo che nemmeno lui aveva imboccato una strada facile. Aveva combattuto per farsi una reputazione. Ma almeno ci era riuscito. Lei, invece… sentiva di non essere andata ne avanti, ne indietro.

Poi… Harley, che sapeva come metterla in difficoltà. Forse non sul piano del combattimento quanto su quello emotivo. Riusciva a farla sentire davvero sola. A volte era arrivato a farle pensare di mollare. Ma poi, lei lo sconfiggeva, e la sua stima aumentava di un po’. Oppure c’era Drew a rassicurarla. Con poche e semplici parole, ma pur sempre con l’affetto che solo un amico sa darti.

E infine… Solidad. L’avversaria che temeva di più. Colei che l’aveva battuta al gran festival, riuscendo a vincere il trofeo in palio. Vera aveva paura di lei. Ma soltanto come avversaria, non come persona. Perché Solidad non era come Harley. Era più come Drew. Conosceva entrambi da molto tempo, eppure aveva sempre saputo mantenere i rapporti anche se loro erano suoi avversari. Era una ragazza onesta e leale. E la vittoria l’aveva sempre meritata. Come la stima di Drew.

 

-Lui parla spesso di te- disse schietta una ragazza dai capelli rossi.

-davvero? Cosa dice?- aveva chiesto curiosa una ragazzina bruna più piccola.

-Bè… dice che sei in gamba. E ti stima molto- rispose la ragazza con un sorriso.

 

Almeno qualcuno credeva in lei, si disse, volgendo gli occhi al cielo.

Anche se le mancavano parecchio Ash, Brock e Max. Già, era arrivato a mancargli per sino suo fratello.

Avrebbe tanto voluto che fossero stati con lei, a fare il tifo, in quel torneo decisivo. Si mise le mani dietro la nuca e continuò a guardare la volta celeste. Chissà dov’erano, e cosa stavano facendo in quegli istanti….

 

Tre persone camminavano felici e contente per una strada di campagna. Erano un uomo, una donna ed un bambino. Il bambino guidava i genitori, felice come non mai per quella piccola gita che gli avevano concesso.

-Max!- urlò la donna –non correre! Il torneo non è tra un paio d’ore! Tua sorella non scappa mica!-

-lo so mamma- rispose Max fermandosi –ma non vedo l’ora di vederla in azione!-

-waw, ti diverti proprio tanto a vederla combattere?- chiese divertito il suo papà.

-certo!- rispose il bambino –e poi questo torneo è il più famoso della regione di Johto! E sono mesi che non vedo dal vivo un pokemon contest!-

-diventerai un ottimo coordinatore, un giorno- convenne sua madre sorridendo.

Max guardò ancora una volta il sentiero davanti a se, e riprese a camminare contento. Sua sorella gli mancava. Ma gli mancavano anche quelle gare tanto emozionanti alle quali non vedeva l’ora di poter partecipare.

 

Un ragazzo dai capelli corvini con un vecchio cappellino sbuffò sonoramente. Il pikachu che portava sulla spalla lo guardò stranito. Non riusciva davvero a credere perché il suo allenatore fosse così scocciato. Insomma, erano a Johto, vecchia patria di ricordi ed emozioni. E si stavano prendendo una vacanza. Possibile che stare lontano dai i suoi incontri lo rendesse così infastidito?

-Ash! Alzati!- gli urlò contro una ragazzina sui dieci anni, dai capelli blu e uno strano cappello. Sembrava anche lei abbastanza scocciata, proprio per il fatto che Ash fosse lì a sospirare ogni dieci secondi.

Il ragazzo, che era seduto su un prato, si lasciò cadere sull’erba a braccia spalancate. Sembrava proprio che quel posto non gli andasse a genio.

La ragazzina dai capelli blu si mise le mani sui fianchi e lo guardò scettica. Aveva lavorato parecchio per convincerlo a venire. Ma lui stesso le aveva raccontato di esserci già stato. E allora perché sembrava volesse essere in qualsiasi posto tranne che lì?

-lascia stare Lucinda- disse con voce pacata un altro ragazzo, più grande degli altri due, mentre dava da mangiare a una piccola Happiny.

Lucinda si avvicinò al ragazzo più grande, decisa a chiedergli cosa potesse turbare Ash a quel modo.

-Brock?- cominciò –mi dici perché Ash sembra detestare questo posto?-

-no, tranquilla- continuò l’altro, mentre continuava ad occuparsi del suo piccolo pokemon bebè –non lo detesta. Ma vedi… c’è una differenza tra ragazzi e ragazze. Le ragazze conservano i ricordi in un posto privilegiato nei loro cuori. Invece noi ragazzi… diciamo che cerchiamo di dimenticarli, se rievocano momenti troppo felici o troppo tristi. E questo perché finiremmo per intristirci comunque. Capisci? Sono emozioni uniche che non si ripeteranno. E ce ne rendiamo conto soltanto quando ricordiamo. Troppi ricordi sono legati a questo posto. Ash non riesce a pensarli serenamente-.

Lucinda guardò Brock leggermente sorpresa. Non sapeva cosa avessero vissuto in quella regione, e forse non le era dato saperlo. Però aveva capito che dietro gli sbuffi senza senso di Ash c’erano molti ricordi. Ricordi probabilmente molto felici. Troppo. Ricordi che lui stesso non voleva riavere nella testa.

La ragazza si alzò e inspirò profondamente. Lei era felice, nonostante tutto. Avrebbe assistito ad un torneo unico, che si teneva soltanto una volta all’anno. E ci avrebbe visto partecipare tutti i coordinatori che stimava di più. Perché lei voleva diventare come loro. Lo voleva con tutto il cuore.

Si voltò un’ultima volta verso il ragazzo dai capelli corvini, che adesso aveva gli occhi chiusi e sembrava provare a rilassarsi. Non sapeva per quale motivo, ma sentiva che a breve sarebbe tornato l’Ash di sempre. Perché non c’era nulla che rendesse Ash più felice di un pokemon contest. O almeno, così aveva sempre creduto.

 

-Io… non… le… sopporto… sono delle… vipere! Le odio! Le odio! “sei la sorella più piccola” dicono! “devi fare un favore alle più grandi!” continuano! “guarda il lato positivo: ti farai una vacanza!” hanno il coraggio di aggiungere!! Non… le… SOPPORTOOOOOOO!-.

L’urlo di una ragazza infuriata squarciò il cielo. Qualche passante che la incrociava la guardava scettico, poi comprensivo, sicuro che quella ragazza fosse una malata mentale che stava parlando con il suo amico immaginario.

La ragazza aveva i capelli ramati, che al sole risplendevano di un arancione lucente. Le ricadevano ondulati alle spalle, ad una media lunghezza. Non erano troppo lunghi, ma neanche così corti da poter essere legati al codino laterale che era solita portare. Anche quella era stata un’idea delle sorelle che tanto detestava.

-Fatteli crescere, Misty!- avevano detto –noi li abbiamo lunghi! Tu sei nostra sorella, e stai diventando grande! Quindi smettila di portare quel codino di quand’eri bambina-.

Misty Williams, quarta sorella capo-palestra di Cerulean City, era stata incaricata dalle sue care Lily, Violet e Daisy di partire per Johto. Doveva recarsi ad un centro medico dove avrebbe recuperato un pokemon che le sorelle avevano lasciato durante il loro viaggio intorno al mondo, poiché non avevano più i mezzi e la voglia di portarselo dietro. E se ne erano ricordate soltanto adesso, dato che ne avevano bisogno per uno spettacolo.

 

-Ma perché devo andarci io?- aveva chiesto la minore delle sorelle –potreste andare voi!-

-niente da fare Misty- aveva risposto Daisy –noi abbiamo altri spettacoli da fare nei dintorni, non possiamo allontanarci. E poi… tu sei già stata a Johto! Sarà come fare un salto indietro nel tempo!-

-va bene…- aveva risposto Misty rassegnata –ma almeno che pokemon dovrò recuperare?-

-oh, è una sorpresa!- aveva esclamato Lily –dì all’infermiera Joy che sei nostra sorella. Farà tutto lei-

-sono sicura che ti piacerà Misty!- aveva aggiunto Violet –vedrai, non rimarrai delusa da questo viaggio!-.

 

No, forse delusa no. Ma stanca morta sicuramente.

E adesso si ritrovava a pedalare sulla sua cara bicicletta per una stradina che l’avrebbe portata in città.

La città nella quale sarebbe dovuta andare era… Moon City. Ci era già stata in passato, con Brock e Ash. Quindi conosceva il posto. La ragazza si tranquillizzò, e pian piano sul suo volto si fece largo un sorriso. Guardando il cielo, le venne in mente che avrebbe rivissuto tanti vecchi ricordi. Ricordi che aveva gelosamente conservato nel profondo del suo cuore.

No, forse quel viaggio non sarebbe stato un disastro… anzi, le avrebbe dato il permesso di ricordare emozioni uniche, che probabilmente l’avrebbero fatta sentire vicina ancora una volta al ragazzo col quale aveva condiviso tutto questo. E con il quale, a sua insaputa, si sarebbe presto rincontrata.

 

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Ed ecco il primo capitolo di questa mia nuova ficcy! Vera e Drew non riesco proprio a lasciarli andare XD devo seguirli nelle loro gare come un’assatanata XD. E quindi, questa si svolge alcuni mesi dopo che Vera è partita per Johto. Come vedete c’è anche Lucinda alias Dawn… ho fatto una fatica bestiale per smetterla di ridere appena sentivo il suo nome… l’ultima volta che ho riso tanto per un nome è stato x la ragazza di un mio compagno di classe… Teodolinda… XD vabbè, vecchi ricordi! XD cmq ho deciso di metterci qsto nome perché anche a Vera sono abituata ad usare il nome italiano (ma almeno il suo è più dignitoso ù__ù). E quindi, rieccoci qua, per una nuova avventura. Naturalmente, Misty non poteva mancare! E, a chi sta simpatico, c’è anche Max! ^__^ Non so quando potrò aggiornare, visto che questa ficcy è appena scritta! E sono pronti soltanto i primi due chappy! Ma ditemi cosa ne pensate, mi raccomando! XD a presto! ValHerm

 

  
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