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Autore: CrisHaizen    05/02/2013    2 recensioni
Molti anni fa esisteva un leggendario Demone di nome Sparda che si rivoltò contro la sua stessa razza per salvaguardare l’umanità e la cosa più preziosa che gli potesse mai capitare. [...]
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sparda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Molti anni fa esisteva un leggendario Demone di nome Sparda che si rivoltò contro la sua stessa razza per salvaguardare l’umanità e la cosa più preziosa che gli potesse mai capitare. Mentre era in incognito sulla terra per studiare questa razza dai sentimenti strani, strani per i Demoni dato che per loro i sentimenti erano una forma di debolezza e indegnità, Mundus, supremo Demone della dimensione infernale, era a capo di tutta l’operazione di “Perlustrazione.” Aveva inviato il suo Demone prediletto per compiere un simile compito, il Demone in questione, mentre passeggiava per le vie della città, incontrò una giovane e splendida donna e provò una sensazione strana e mai provata prima.

Molti mesi dopo i due si sposarono e incominciarono il loro viaggio pieno d’amore, un viaggio pericoloso, dato che appunto Sparda si dovette rivoltare contro la propria razza combattendo chiunque volesse fare del male alla umanità o alla sua donna. Si rivoltò persino contro il suo stesso Padrone e in seguito a questi avvenimenti, la donna di Sparda, rimase incinta e diede alla luce due bambini gemelli che assomigliavano parecchio al Padre.
In realtà erano tre di cui uno era molto differente dai due gemelli, e Sparda decise che era meglio se quel preciso Bambino crescesse normalmente, senza seguire minimamente le tracce del padre e cosi si rivolse ad un Orfanotrofio.

Sparda: Mi dispiace piccolo mio, sto facendo tutto questo per il tuo bene e per impedire che tu segua le orme di un Demone che ha passato tutte le pene possibili per salvare un mondo corrotto e pieno di ingiustizie, ma che ha bisogno di essere protetto per rinascere sotto una nuova luce benefica…..E per proteggere tua madre.
Piccolo: Nh?.....
Sparda: Un giorno capirai e spero che in quel giorno non penserai che ti abbia abbandonato volontariamente.

Il padre sorrise al piccolo che stringeva forte tra le braccia e si incamminò verso le porte del gigantesco orfanotrofio, aveva delle porte molto grandi e di acciaio e dalle finestre si poteva vedere un accogliente interno con personale all’apparenza dolce e sempre disponibile e cosi suonò al campanello facendosi aprire da una delle lavoratrici di quel posto.

Sparda: Salve, vorrei affidarvi la cosa più preziosa che ho, anche se questo significa abbandonarlo e lasciarlo crescere senza le figure genitoriali…..Una figura importantissima per ogni Bambino ma che purtroppo, nella mia situazione, non è possibile occupare. Potreste crescerlo? Potreste nutrirlo e farlo diventare adulto?.....E potreste dirgli che io e sua madre siamo morti in un incidente?
Personale: Io…..Non so che dire, una situazione simile non è mai capitata in questi ultimi anni e avere tutto d’un tratto il peso della fiducia di un padre disperato sulle proprie spalle…..
Sparda: La capisco, ma la prego di comprendere e di prendere sotto la vostra custodia il magnifico frutto mio e di mia moglie…..
Personale: Io…..D’accordo, le assicuro che qui vivrà bene e crescerà sano e forte.
Sparda: La ringrazio infinitamente e pure da parte di mia moglie…..E piccolino, cresci, vivi e sopravvivi. Il mondo cercherà di sopraffarti ma tu dovrai rimanere forte…..Chiaro?.....
Piccolino: Nh…..
Il bambino scosse la testolina facendo un cenno che assomiglia ad un “Si.”
Sparda: è giunto il momento, grazie di tutto.
Personale: No, grazie a lei di essere stato cosi premuroso nel lasciare il suo bambino in un luogo dove possa crescere in tutta tranquillità.

Sparda allungò lentamente la mano destra, accarezzando la testolina della sua creatura e sorridendogli. Lasciarlo nelle mani altrui era qualcosa che lo infastidiva parecchio ma non poteva permettere che crescesse in mezzo ai pericoli che ogni giorno lui stesso affrontava…
Lui stesso doveva pagare dopo il tradimento fatto alla sua stessa razza.
Incominciò a incamminarsi, distanziandosi sempre di più dalla gigantesca struttura mentre si voltava di tanto in tanto, guardando suo figlio coccolato da persone sicure, nella sua nuova casa.
Tutto quel momento pieno di emozioni, unite al battito del cuore che risuonava velocemente nel profondo del suo petto, si interruppe, facendo risuonare sul vuoto della strada una voce acuta e terribile.
La voce dell’unico Demone che ancora stava viaggiando libero, dell’unico Demone che doveva sconfiggere prima della liberazione totale della città e del suo compito.
Mundus.

Sparda: Stavo giusto chiedendomi quando avresti preso la decisione di materializzarti davanti a me, Mundus.
Mundus: Mi stavo chiedendo la stessa cosa, Sparda! O meglio, traditore.
Sparda: E ne vado fiero, dannato Demone.
Mundus: Tutto questo per proteggere un'infima razza, i tuoi poteri sono ben superiori a qualsiasi Demone esistente all’interno della dimensione infernale! E tu cosa fai?... Tradisci. E dire che volevo pure concederti la mia destra una volta conquistata questo schifoso mondo.
Sparda: Che grande perdita, sto piangendo a dirotto!
Mundus: Ti va di fare dell’ironia? Dopo tutto quello che hai causato ai tuoi stessi fratelli ti va di ironizzare la situazione critica in cui ti trovi? Tu sei matto! Pazzo! Folle. Tu stai sfidando il tuo stesso Padrone! Il tuo Dio! E questo dovrebbe solo spaventarti! MA OSI COMUNQUE SFIDARMI! AVEVI TUTTO IL TEMPO NECESSARIO PER REDIMERTI MA HAI FATTO DI TESTA TUA ED ORA PAGHERAI!
Sparda: Finiscila di trattarmi come un comunissimo animale da compagnia, io sono un Demone che ha deciso di ribellarsi alla sua stessa razza dopo avere provato sulla mia pelle il dolore, la compassione, il sentimento e la speranza. Queste sono le ragioni per cui voglio proteggere questo pianeta e i suoi abitanti! Questo mi permette di essere forte! Ed è questo che mi permetterà di disintegrarti! Quindi Mundus…..FATTI SOTTO.
Mundus: TI STO ASPETTANDO! TRADITORE.

Il cavaliere oscuro gli si gettò addosso con furore e la sua mente si riempì lentamente dei ricordi felici della sua unica e vera famiglia e di quanto amore provasse per loro, il cuore batteva forte, la mano stringeva sempre di più l’elsa della sua grande spada e intanto materializzava la Yamato nell’altra.
Sparda passava da uno Stile all’altro, cercando di non confondersi ed evitando i fendenti della possente spada di Mundus e dei suoi formidabili pugni veloci, con la Katana ben salda scattava in avanti come un Fulmine infliggendo alla parte destra delle spalle una ferita profonda e quasi fatale e cercava di parare le enormi Ali che Mundus gli scagliava contro, riuscì ad attaccare il punto vitale dell'ala e così ci infilzò con forza la Katana all’interno, strappandogliela completamente e facendo urlare il grosso essere.
Sparda non si fece scappare l’ottima opportunità per riprendersi un po' e si inginocchiò, fissando il Demone barcollare e agitarsi dal dolore straziante.
Rifletteva , rifletteva e rifletteva, rifletteva su una strategia.
Su una difesa, su come rigirare le sorti della battaglia… Una battaglia che poteva vedere vittorioso, sotto tutti i punti di vista, quel dannato essere immondo.
Decise allora che era giunto il momento di trasformarsi nella reale forma di cui era composto, anche se questo comportava il tradimento dell’ideale che aveva da sempre posto in avanti, della promessa fatta a sua moglie e della promessa fatta ai suoi stessi figli, ma in quel momento ne aveva la necessità.
La necessità di proteggere il mondo e la razza che lo abitava.
Sparda si immerse in un bagliore di oscurità cominciando a plasmarsi e a diventare un essere completamente differente da qualsiasi Demone visto fin’ora, con le corna a giravolta un po' sopra le orecchie e gli occhi di colore rosso sangue, bocca aperta e denti affilati.
Un Demone completo, ecco cos’era diventato Sparda alla fine per distruggere un essere ancora più immondo di quanto potesse essere la sua stessa trasformazione.
Allungò le braccia in avanti, fissandole.

Sparda: Sei contento? Sono nella stessa forma di voi, esseri disgustosi.
Mundus: è quello che sei pure tu, è inutile che continui ad insistere con sta falsa!.....

Impugnò la spada con forza mentre questa cominciava a plasmarsi e a diventare uno spadone pervaso dall’energia negativa del potere Demoniaco, uno spadone differente da tutti quelli che gli altri Demoni possedevano, uno spadone in grado di cambiare forma la quale, in quel momento, era una gigantesca falce con la lama rivolta verso il viso dell'enorme essere.

Sparda: è giunto il tuo momento, e con te ogni Demone!.....
Mundus: Il tuo sogno è soltanto pura follia!.....
Sparda: In realtà ti finirò con una mossa soltanto.
Mundus: Cosa? Una mossa? Avanti Sparda! Ti credevo folle ma non fino a-…..

Una sagoma apparve dietro il maestoso braccio di Mundus e quella sagoma non era altri che lui, Sparda.
Aveva appena strappato l’arto più importante al supremo Demone dell’inferno e si stava preparando a disintegrarlo una volta e per tutte.

Mundus: Com’è possibile? Tu che riesci a ferirmi cosi facilmente? Quello non è affatto il tuo potere! Tu eri debole! Tu sei debole!.....
Sparda: Piantala di urlare, mi dai fastidio…..Soprattutto quando prendi in giro il mio sogno.

Potenziò al massimo la lama della Falce mentre Mundus tentò di attaccare nuovamente ma stavolta con un pugno immerso dal potere della luce demoniaca e inclinando la Falce, Sparda rilanciava un onda di pura energia Demoniaca, tagliando in due l’essere mostruoso.

Sparda: è finita Mundus, non infliggerai mai più del male a questa razza…..E alla mia famiglia.
Mundus: Credi di riuscire a distruggermi con un banalissimo colpo come quello? Povero illuso! IO SONO L’ESSERE Più POTENTE DEGLI INFERI! IO SONO MUNDUS!.....
Sparda: Allora non mi lasci altra scelta! Dovrò conficcarti in qualche luogo dove la tua malvagità sarà rinchiusa per l’eternità!.....Nello stesso inferno.
Mundus: TU NON OSERAI!.....
Sparda: Oso.

Dal suo corpo Sparda sprigionava un aura spaventosa e ricoperta dalla negatività stessa, risucchiando l’anima dell’essere enorme e rinchiudendola in un globo oscuro.
Lo fissava, tutto il male del mondo era finalmente bloccato lì dentro e non avrebbe portato altra sofferenza alle famiglie altrui e alle persone.

Sparda: Eva, sto tornando… Abbiamo una missione da portare ancora a termine.

Sparda si incamminò verso casa, sapendo che l’atto che stavano per compiere sarebbe stato il più difficile.
Il sacrificio.

  
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