Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: _helianthus    06/02/2013    7 recensioni
Eppure, cosa aveva fatto fino a quel momento? Si sedette su una panchina con le mani cacciate in tasca, a pensare. Non aveva fatto davvero nulla. Erano passati quasi dieci anni dalla fine del liceo. Quando andava a scuola, aveva ancora qualcosa da fare, bene o male. Che fosse studiare o incontrare i suoi compagni di classe, Kyousuke non si era mai davvero trovato senza nulla da fare.
# # #
[KyouKina/AsuKina; Taiichi]
[Genderbender grande come un grattacielo]
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asurei Rune, Kinako Nanobana, Taiyou Anemiya, Tsurugi Kyousuke, Tsurugi Yuuichi
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
frd



[ Tsurugi Kyousuke. Di queste ne prendo dieci. ]



Yuuichi sorrise aprendo la porta della camera del fratello. Kyousuke si era appisolato teneramente poche ore prima sul divano, e per salvarlo da un sicuro mal di schiena l'altro lo aveva svegliato, consigliandogli di andare a dormire sul letto. Poi, non si era nemmeno più svegliato per cena. Il maggiore aveva tentato di entrare e richiamarlo per cenare, ma quando si era seduto sul bordo del letto toccandogli la spalla, lui aveva risposto stancamente che sarebbe arrivato dopo poco. Yuuichi lo conosceva, e sapeva anche che quando diceva così era molto più probabile che non sarebbe venuto.
Infatti, Yuuichi e Taiyou cenarono da soli, parlando di svariati argomenti. Ogni tanto, cenare da solo con Ame gli faceva piacere. Era come ritornare a quando erano entrambi al liceo, e spesso uscivano insieme per cenare o passeggiare. Menre lavava i piatti e li passava a lei in modo che li asciugasse, ripensava a quante cose fossero cambiate.
Prima di tutto, si era sposato. Si era sposato con l'unica donna che avrebbe mai potuto amare. Yuuichi sapeva che, sebbene Kyousuke l'avesse mal sopportata fin dall'inizio, non avrebbe mai avuto ripensamenti sul loro matrimonio. Ame era la donna perfetta. Sempre sorridente, disponibile a rischiare e a soffrire per altre persone, un po' testarda e molto solare.
Strofinò con più convinzione la spugna sul piatto ormai lindo e bianco, inarcando le sopracciglia.
Non riusciva proprio a capacitarsi del perché Kyousuke la odiasse tanto. Eppure, gli aveva fatto mancare affetto, da quando si era sposato? No. A volte il comportamento del minore gli risultava davvero impossibile da capire. Loro due erano sempre stati molto uniti, anche da bambini, e Yuuichi non aveva memoria di altri atteggiamenti di quel tipo da parte di Kyousuke.
Inesplicabile.
Sospirò, sciacquando con l'acqua calda il piatto. Poi ne prese un altro, e ricominciò.
Poi, aveva anche cominciato a lavorare. O meglio, si era laureato, aveva trovato lavoro, ed aveva sposato Ame. Ma in ordine di importanza, sua moglie prima di tutto. Lavorava in un ospedale, come infermiere. 
Yuuichi aveva sempre avuto una propensione verso i malati, aveva sempre avuto interesse nei loro confronti. Non ne aveva pietà, perché sapeva benissimo cosa provassero, ma riteneva che la vita fosse stata ingiusta nei loro confronti. E allora Yuuichi, che dalla vita aveva sempre avuto tutto e forse anche troppo, voleva impegnarsi al massimo per loro, aiutandoli per quanto potesse. Ringraziava Dio quanto un intervento andava a buon fine, ma si affibbiava la colpa nel caso contrario.
Forse uno dei motivi per cui si era innamorato di Ame era anche quello: aveva scoperto pochi giorni dopo averla conosciuta che era volontaria in ospedale. Infatti, prima della gravidanza, non era raro incontrarla per i corridoi, o passare le pause assieme a lei.
Yuuichi era palesemente sicuro di non aver sbagliato a sposarla, era per lui la donna perfetta, ma se solo Kyousuke non fosse stato così restio nei suoi confronti! Forse la sua vita sarebbe stata ancora migliore, magari lo avrebbe anche visto sorridere, come sorrideva da bambino.
Kyousuke era stato un bambino sempre felice. Inizialmente, aveva anche reagito "bene" a ciò che di orrendo era capitato a lui e Yuuichi quando entrambi erano ancora adolescenti. Poi però doveva essere capitato qualcosa di orrendo. Aveva conosciuto Ame da poco, Yuuichi, quando litigò per la prima volta con Kyousuke. Ricordava il loro litigio come orribile.
In realtà, non si erano nemmeno mai perdonati. Yuuichi non gli aveva mai chiesto scusa, e così non aveva nemmeno fatto il fratello. Poi, con il passare dei giorni, il maggiore aveva semplicemente ricominciato a comportarsi come sempre e nessuno dei due ci aveva più fatto caso.
« Sei pensieroso? » la voce di Ame lo distrasse dal groviglio dei suoi pensieri « Ti sei messo a guardare il piatto che hai in mano, nonostante sia pulito. C'è qualche problema? » e poi la sentì ridere lievemente. Sorrise anche lui, dicendosi che forse non si sarebbe dovuto crucciare troppo su tutto quanto.
« No, nessun problema. » disse sottovoce, porgendole il piatto con un sorriso sulle labbra « Riflettevo, solo, un po' su tutto. » si tolse i guanti di gomma, non facendo rimanere il silenzio un po' scomodo che si era appena formato « Era l'ultimo, no? Andiamo a letto? »
Ame sorrise e annuì « In televisione non c'è nulla, oggi. Andiamo. »

• • •

Quando Kyousuke si svegliò, fu per i crampi allo stomaco. Si maledì, e un po' maledì anche suo fratello per non averlo svegliato né per la cena, né per la colazione. Si alzò dal letto e sbattè la testa contro la porta, chiusa. Aveva anche un grande, infinito, mal di testa, forse perché aveva respirato la stessa aria per più di mezza giornata. Aprì completamente gli occhi, dando uno sguardo all'orologio fosforescente sulla scrivania. Dieci e venti. Non aveva poi dormito tanto. Solo... Quasi quindici ore. Gli venne da ridere, circa, mentre ondeggiava verso la cucina.
« Buongiorno, Kyousuke! » udì Ame dalla sua stanza, probabilmente lo aveva visto passare davanti alla porta « Tra pochi minuti dovrebbe arrivare Aoi! Per piacere, non guardarla troppo in cagnesco, potrebbe spaventarsi. »
« Lo so come mi devo comportare. » grugnì in risposta, e probabilmente non aveva nemmeno tutti i torti. Conosceva la ragazza da quando era nato, praticamente, quindi di certo non si sarebbe spaventata per una sua visione mattutina.
Si appoggiò al tavolo, sbadigliando sonoramente e guardandosi in giro cercando qualcosa da mangiare. Ma dopotutto avrebbe mangiato tra un paio d'ore, con ogni probabilità, quindi perché porsi il problema? Prese un bicchiere e lo riempì di succo d'arancia. Yuuichi aveva sempre sostenuto, fin da piccolo, che bere succo d'arancia in inverno fosse utile per--
« Oh, buongiorno Tsurugi! » Kyousuke alzò di scatto lo sguardo dal bicchiere, portandolo sulla figura minuta che era appena entrata in casa « Appena svegliato? » aggiunse ridacchiando e facendo vagare lo sguardo sulle braccia e sul petto scoperto.
« Buongiorno. » replicò solo il ragazzo, facendo un cenno con la testa. Lui e Yuuichi conoscevano Aoi da sempre. La ragazza aveva la stessa età di Kyousuke, e anche se non avevano legami di sangue per loro era come aver vissuto una vita insieme. A dire il vero, secondo l'ospedale erano effettivamente imparentati: la madre di Aoi aveva portato entrambi in ospedale per una visita medica, ma era necessario avere un certo legame di sangue con lui. Quindi nei documenti aveva affermato di essere sua zia.
In realtà, Aoi era sempre stata attratta da quel ragazzo un po' solitario, ma tutto sommato piacevole. La ragazza si perse a guardare Kyousuke fino a quando questo non appoggiò il bicchiere vuoto dentro al lavandino « Sei qui per Ame? » lei annuì, cominciando a salire le scale « Io tra poco esco, comunque. »
« Dove vai? »
« Bo', a fare un giro. Se rimango qui dentro ancora per un po' impazzisco. »

Kyousuke uscì dal bar con una strana sensazione soddisfatta. Era riuscito a recuperare sia la cena del giorno prima che la colazione con un pranzo decisamente sostanzioso. Diede uno sguardo al cellulare, constatando che fossero appena le quattordici. Cosa avrebbe potuto fare fino all'inizio del corso? Quello che aveva fatto ogni singolo giorno per ogni giorno.
Eppure, cosa aveva fatto fino a quel momento? Si sedette su una panchina con le mani cacciate in tasca, a pensare. Non aveva fatto davvero nulla. Erano passati quasi dieci anni dalla fine del liceo. Quando andava a scuola, aveva ancora qualcosa da fare, bene o male. Che fosse studiare o incontrare i suoi compagni di classe, Kyousuke non si era mai davvero trovato senza nulla da fare. Invece, dopo gli esami, per un breve tempo aveva lavorato. Non era certo un lavoro così adatto a una persona che finisce di frequentare un liceo, ma non aveva né la forza né la voglia di continuare gli studi all'università.
Faceva il barista. E gli piaceva. Parlare con i clienti, ascoltare la musica nel locale, preparare caffè o altre bevande per tante persone diverse. Persone con cui non avrebbe mai avuto a che fare, persone che avrebbe dimenticato appena uscite dalla porta, persone che forse avrebbe rivisto ogni mattina. Gli piaceva. Era un contatto continuo con la vita di ogni giorno, un modo per non dimenticarsi di essere vivo in un mucchio di gente e cose.
Alla fine, se n'era andato. Si era licenziato, perché Yuuichi aveva cominciato a lavorare e guadagnava quasi il doppio rispetto a lui. Poi era arrivata Ame. Kyousuke avrebbe voluto tanto ricominciare a lavorare, pur di non vederla ogni giorno in casa sua, o comunque intorno a suo fratello.
Il ragazzo sbuffò. Lasciando cadere indietro la testa, chiuse gli occhi.
Ma il bar dove lavorava prima non c'era più. "È stato abbattuto perché era poco stabile", gli aveva detto l'edicolaio che aveva il negozio direttamente davanti al locale "È un peccato, vero? Ma il vecchio proprietario sta cercando qualcuno a cui vendere il terreno. Magari verrà su un altro bar, anche se il caffè di quello vecchio è inimitabile."
Kyousuke poteva ricordare benissimo ogni angolo del luogo dove lavorava prima. Era un bar semplice, forse anche leggermente raffinato. Si entrava da una porta a vetri con gli infissi in legno, mentre lo sguardo era attirato all'interno a causa dei dolci e dei pasticcini esposti sugli scaffali vicino alle vetrine. Subito, si veniva colpiti dall'ordine presente nonostante lo spazio minuto in cui si era costretti a stare: due piccoli tavolini, ciascuno con due sedie, uno a destra e uno a sinistra, e un largo bancone dietro ai cui vetri erano poste decine di pasticcini diversi.
Kyousuke amava le cosiddette spaccate con la panna. Quando finiva il suo turno, infatti, non perdeva mai l'occasione di farsene dare una dal suo collega.
Poi c'erano tutti i biscotti: biscotti con dentro marmellata, biscotti al cioccolato, biscotti immersi nel cioccolato, biscotti con la granella. E il profumo di caffè onnipresente assieme a quello dolciastro.
Stava quasi pensando di fermarsi in una pasticceria per abbuffarsi, ma udì una voce che lo fece sobbalzare.
« Ehi! Ma tu...! » Kyousuke aprì entrambi gli occhi per la sorpresa, meravigliandosi trovando il viso di una certa ragazzina che solo meno di ventiquattro ore prima gli aveva bellamente riso in faccia « Sei quello che ieri ho quasi investito! »
« Eh già. » replicò seccato, alzandosi in piedi « E anche il tuo nuovo compagno di banco, nel caso non te ne fossi accorta. »
Quella rise con semplicità « Ma certo che me lo ricordo, non hai spiccicato parola per due ore, quasi! Se non per rimproverarmi o rispiegarmi gli esercizi, si intende. Che poi eri laconico anche nell'insultarmi. Nemmeno "che stupida", solo "stupida"! »
Kyousuke alzò un sopracciglio. Quanto poteva essere irritante e ingenua? Il suo livello di stupidità, comunque, non rientrava certo nei limiti sopportati dal ragazzo.
« In ogni caso, il corso comincia tra quasi due ore. Quindi ci vediamo tra un po'. » e fece per andarsene lontano da Kinako. Ma no, quella di certo non poteva lasciarlo in pace. Continuò a seguirlo a meno di un metro dietro di lui, parlando a vanvera su cose stupide. Le diede uno sguardo con la coda dell'occhio: portava quattro borse, due per mano. Una di esse era evidentemente piena di cibo, mentre le altre tre di vestiti o scarpe. Evidentemente era appena tornata da un'impegnativa mattinata di shopping accanito, anche se era fine gennaio, qualche speranza nei saldi era ancora riposta.
« Stavo pensando, perché non andiamo a farci un giro per i negozi? » Kinako aveva improvvisamente accelerato, portandosi direttamente al suo fianco.
« No. Perché? »
« Bo', » replicò « Non so cosa fare prima delle quattro, mi annoierei da sola. E poi anche tu sei da solo. Quindi a meno che tu non ti debba vedere con qualcuno, possiamo farci un giro insieme! »
« No. »
« Ma perché no? »
« Non ho voglia. E ho altro da fare. »
« Ma se prima sembrava ti stessi annoiando a morte. »
« Eppure stavo per alzarmi e dirigermi in una pasticceria a mangiare qualcosa. »
« E allora andiamoci assieme! Quale sarebbe il problema? » Nanobana rise, una risata sincera e serena, ma che a Kyousuke faceva ugualmente accapponare la pelle. Perché provava quella sensazione? Come se fosse restio a partecipare a quella felicità. Come se la rinunciasse e la respingesse, come se non volesse fare altro che tenersi la gioia lontano. Ma non ebbe tempo di pensare ad altro, Kinako lo stava già trascinando tirandolo per un braccio verso un qualunque bar.

« Buongiorno Hakuryuu! » il campanellino appeso alla porta suonò brevemente, come faceva ogni volta che un cliente entrava. Hakuryuu piegò il suo giornale e si alzò in piedi, sforzandosi di sorridere alla donna
« Buongiorno, Kinako. » e poi fece vagare lo sguardò da lei alle sue borse al ragazzo che, piuttosto spaesato, stava al suo fianco « Mi porti nuovi clienti? » e poi rise leggermente, rivelando leggermente i denti bianchi e lucidi.
« Sì e no, aveva solo voglia di mangiare pasticcini. Se gli dai i migliori, poi torna sicuro. »
« Tutti i dolci qui dentro sono i migliori. Non incontrerai pasticceria migliore in tutto il resto del Giappone. » disse il ragazzo con fierezza, alzando il mento e avvicinandosi alle vetrine contenenti decine di dolcetti vari « Soprattutto quelli con la panna. La panna che trovi qui non la trovi da nessuna parte. La panna qui è la migliore. »
Tiriamocela poco, insomma, pensò Kyousuke mentre lasciava scorrere gli occhi su tutte le delizie della pasticceria. Effettivamente, tutto lì dentro pareva avere un ottimo aspetto. Dai bignè ai biscotti, dalle spaccate ai tiramisù. Kinako lasciò il braccio al ragazzo, che cominciò a girare per il locale: era decisamente spazioso e confortevole, e il profumo dolciastro gli ricordava un po' quello del suo caro bar.
« Lavori qui da solo? » chiese, mentre con le dita sfiorava la vetrina dietro la quale stavano le sue divine spaccate alla panna.
« Sì. Prima eravamo in due, ma ora non più. » udì solo un lieve tono malinconico nella sua voce, ma era troppo concentrato su quelle delizie per farci davvero attenzione.
« Di queste ne prendo dieci. Anzi no. Facciamo dodici. »

« Wow. »
« Wow cosa? »
« A prima vista, non sembri proprio una di quelle persone che mangia tanto. Sembri uno di quei ragazzi fissati con la palestra e il peso peggio delle ragazze... O qualcosa del genere. »
« E invece no. Mangio come un maiale e ne sono orgoglioso. E poi ieri sera non ho mangiato e nemmeno oggi a colazione. Mi sono rifatto con il pranzo, ma non era abbastanza comunque. »
« Oh. »
Kinako spostò lo sguardo da Kyousuke alla pasticceria dalla quale erano usciti da una ventina di minuti. Riusciva a intravedere la buffa capigliatura di Hakuryuu muoversi ancora al suo interno, probabilmente puliva il bancone. Hakuryuu aveva sempre avuto una strana fissazione per la pulizia.
Poi la ragazza guardò ancora Kyousuke: aveva ancora quattro pasticcini da mangiare, e ne teneva uno in mano divorandolo serenamente.
« Mangia piano. »
« Eh? »
« Se poi muori strozzato mi starai sulla coscienza! »
Il ragazzo alzò un sopracciglio, concentrandosi di nuovo sui dolcetti « Sono fottutamente buoni. Dirmi di mangiare piano è come piantarmi un coltello in una gamba e dirmi di non toglierlo perché prima devo dissanguare. » e ingoiò un'altra pasta, questa volta intera. Kinako stette zitta. Continuò a fissarlo insistentemente, quasi si aspettasse qualcosa. In realtà, nemmeno lei sapeva cosa stesse aspettando.
« Non guardarmi così. Non te ne do nemmeno una. Sono mie. Mie. Mie. » proferì il ragazzo, tenendo lo sguardo fisso sui dolci. Kinako rise e scosse la testa.
« Dai, raccontami qualcosa su di te! » disse forse con voce troppo alta « Com'è tua moglie? Perché sei sposato, no? Di quanti mesi è incinta? »
« Non sono sposato e non mi piacciono i bambini. »
« ...E come vorrai chiamare tuo figlio, o forse sono due gemel-Cosa? »
« Ho detto che non sono sposato e non mi piacciono i bambini. Sono appiccicosi, e non si soffiano il naso. »
Kinako lo guardò con aria interrogativa, mordendosi un po' il labbro inferiore. Non capiva, ovviamente. Se non era sposato e non aveva o avrebbe avuto alcun figlio, per quale motivo frequentava un corso per neo-genitori?
« Ma allora perché frequenti il corso? » gli chiese con voce bassa e un po' curiosa. Kyousuke stette per rispondere, ma la ragazza continuò « Wow! Devi essere proprio una persona curiosa! Sono proprio davvero davvero davvero felicissima di averti quasi preso sotto! Non trovi? »
« Onestamente, no. » ma Kinako non lo ascoltava più. Saltò in piedi e si piazzò davanti a lui, sorridendo.
« Dai! Andiamo a farci un giro! Abbiamo ancora un'ora prima dell'inizio del corso! E poi io sono in macchina, quindi ti posso accompagnare! Sempre meglio che andare a piedi, no? »
Kyousuke avrebbe voluto rispondere che no, andare a piedi sarebbe stato davvero meglio. Eppure qualcosa lo spinse a dire di no alla sua naturale voglia di solitudine. Sbuffò, si alzò in piedi e gettò nel cestino accanto alla panchina il contenitore di quelli che una ventina di minuti fa erano stati dei pasticcini. Vide il viso di Kinako illuminarsi, e scosse la testa « Andiamo, ma dove? »
« Ah, non lo so! Dove ci porta il cuore, tipo! »
A quel punto, Kyousuke seppe che avrebbe perso in chiacchiere un'intera ora di libertà.









Happy Ossy's Corner (dafuq)

Buonasera a tutti! I miei angolini sono destinati a cominciare così (?)
Non ho molto tempo, quindi mi tocca essere veloce nel dire quello che devo dire, ovvero: non lo so. Sono molto molto soddisfatta sia delle visite (più di 120, cioè, mi sento potente) che delle recensioni. Mi hanno fatto tanto piacere, davvero, vi ringrazio molto! Ringrazio ovviamente anche tutti quelli che hanno semplicemente letto e lasciato un parere random da qualche parte, o che mi hanno fatto capire che questa fanfiction è piaciuta in qualche modo :'D Bene, poi, cosa devo dire.
Ammetto che non sapevo come chiudere, sì. Miriam, la sacrosanta Miriam che oggi ha la febbre e delirava allegramente (?) mi ha suggerito come chiudere, ovvero con il meraviglioso "ah non lo so dove ci porta il cuore tipo" da parte di Kinako.
Poi, Hakuryuu. Me l'ha suggerito ancora Miriam. Quella ragazza è santa tipo (?), anche perché così sono riuscita anche a sistemare una cosa che prima non quadrava vv Ora come ora non pare avere un vero e proprio "ruolo", ma più avanti stringerà amicizia con Kyousuke e servirà a qualcosa di concreto, credo. Tipo ubriacarsi allegramente--o cose simili.
Penso che gli dedicherò anche un capitolo, più avanti. Chi mi conosce bene sa che io amo la HakuShuu almeno quanto amo la SaruFei, e che amo la SaruFei quasi quanto amo la Taiichi, quindi capitemi, insomma. (?) Ricordate comunque che io amo l'angst. È un avvertimento, tipo :'D
Dico troppe volte tipo? Sì. Comunque ora devo andare. Mi lavo velocemente perché QUALCUNO mi ripete da sempre che puzzo, e allora mi lavo così almeno sta un po' zittino, santo cielo. E poi devo vedere l'episodio 40 di Chrono Stone che ho appena scaricato ♥
A presto con il prossimo aggiornamento!
- Caty ♥
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: _helianthus