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Autore: lunatica91    07/02/2013    2 recensioni
-Ma... Avete bruciato un tavolo!?-
-Una sedia, ma tanto non ci serviva.-
-Ma l'avete bruciata!-
-Be', noi avevamo chiesto un po' di legna, ma nessuno ce l'ha data.-

Perché a volte è meglio trovare il lato positivo nelle situazioni :)
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bilbo, Bofur
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Questo Bilbo lo detesta! (o no...?)'
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Positività





Bilbo era stanco, davvero molto stanco...
Doveva essere tardi e l'alba non lontanissima, ma sperava lo stesso di potersi coricare per qualche ora prima di ripartire. Sì, purtroppo aveva intuito le intenzioni di Thorin e sicuramente alle prime luci del sole avrebbe svegliato tutta la compagnia e sarebbero ripartiti senza neanche fare colazione o salutare. Doveva essere usanza dei nani non salutare mai prima di andarsene da un posto...
Gli occhi gli si stavano chiudendo e le gambe ormai non erano che due bastoni rigidi attaccati al suo tronco. Era talmente stanco che a malapena si accorse della via che stava prendendo, ma fortunatamente Thorin e Balin davanti a lui erano decisamente più svegli e attenti alla strada da prendere, e in breve Bilbo si ritrovò in mezzo alla rozza euforia dei nani, ancora intenti a ridere, bere e mangiare nonostante l'ora tarda.
Lo hobbit si avvicinò con un sonoro sbadiglio al fuoco, scaldandosi pigramente le mani. Doveva ancora capire come i nani riuscissero ad accendere un fuoco in qualsiasi posto con praticamente qualsiasi cosa. Era una dote affascinante e anche molto utile. Con la coda dell'occhio vide Bifur gettare nel fuoco degli strani pezzi di legno: chissà dove li avevano trovati, e che forme inusuali che avevano! Non aveva mai visto rami così ricurvi e dal taglio così netto. In effetti più che rami assomigliavano moltissimo a...

-Ma... Avete bruciato un tavolo!?-

Eh sì, decisamente quelli non erano rami! E la conferma gli venne data dalla pila di assi intagliate ammassate poco più in là.

-Una sedia, ma tanto non ci serviva.- fece Bofur accanto a lui, continuando a cucinare beatamente qualche salsiccia.

-Ma l'avete bruciata!-

-Be', noi avevamo chiesto un po' di legna, ma nessuno ce l'ha data.-

-Oh no! Adesso cosa penseranno gli elfi? Ci cacceranno? Ci puniranno?!-

-Per una sedia?-

Ma Bilbo, ormai preso da sensi di colpa e panico e senza neanche più un briciolo di stanchezza in corpo, continuava a saltellare avanti e indietro per la stanza senza darsi pace, pensando a quale atroce destino stavano andando incontro.

-Oh no, ci risiamo...-

-Un'altra di quelle crisi!-

I nani guardarono decisamente seccati lo hobbit, che continuava a camminare e strillare per la stanza, e sarebbe finita sicuramente male per il signor Baggins se Bofur non lo avesse preso per la collottola e non lo avesse cacciato con mal grazia per terra.

-Bilbo calmati, era solo una sedia. E ci stai facendo innervosire.-

-Io innervosire? Io?! Non sono stato io ad accendere un falò con il mobilio altrui!-

-Oh, andiamo! Sono Elfi che vivono in mezzo a una foresta! Sicuramente troveranno legna, tempo e voglia per costruirsene almeno altre dieci.-

-Ma siamo loro ospiti!- continuò Bilbo col volto imbronciato e le braccia conserte -E gli ospiti non dovrebbero certo comportarsi in questa maniera... E se poi gli Elfi si offendono?-

-Sei sempre così ottimista, Bilbo?- chiese Bofur sarcasticamente.

Bilbo lanciò uno sguardo accigliato al nano, che ridacchiò divertito.

-Be', dimmi dove trovi il lato positivo in questa situazione...-

-Ma per te tutte le situazioni sono negative!-

-Insomma! Siamo stati quasi mangiati da dei troll, un branco di orchi assassini ci sta dando la caccia e, cosa principale, dobbiamo uccidere un drago che si trova a tantissime miglia lontano da qui e dobbiamo ancora arrivarci, sorpassando chissà quali altri pericoli! E in più bruciamo la casa di chi ci ha dato vitto e alloggio!-

-Be', se lo dici in questo modo è ovvio che non trovi il lato positivo.-

-Non è che non lo trovo, è che non c'è.-

Bofur, tornato un poco serio, poggiò amichevolmente la mano sulla spalla dello hobbit.

-Non è vero. Pensa: adesso siamo a Granburrone, in un luogo calmo, caldo e tranquillo. D'accordo, è pieno di elfi spocchiosi che ci hanno dato da mangiare mangime per conigli e a cui noi abbiamo “bruciato la casa”. Ma intanto siamo al sicuro. Questo non è positivo?-

-Ma per quanto lo saremo?-

-Non lo so, non sono un indovino, però sarebbe potuta andare peggio, non trovi?-

Bilbo non rispose, ancora poco convinto da tutta quella situazione, continuando a guardare assente il fuoco davanti a lui.

-Hai paura, lo so.- sospirò Bofur sporgendosi un po' verso lo hobbit -Va bene avere paura, anch'io ne ho, è normale. Ma non farti sopraffare da essa: un po' aiuta a vedere i pericoli, troppa li inventa.-

Bilbo sentì un po' dell'ansia scemare via: Bofur aveva ragione, si stava preoccupando troppo e il troppo stroppia, glielo diceva sempre sua madre. In più gli aveva fatto piacere sentire che non era l'unico a provare paura, o comunque sentire qualcuno ammettere di averne ogni tanto, dato che pareva che i nani non ne conoscessero nemmeno il significato.

-Che frase profonda.- scherzò lo hobbit con un piccolo sorriso -Cos'è, un proverbio nanico?-

-No no, è tutta farina del mio sacco!- fece il nano battendosi fieramente la mano sul petto, contento di aver rincuorato un po' il piccolo scassinatore.

-È strano: non credevo che gli hobbit pensassero così tanto al futuro.- disse piano Bofur dopo essersi preparato il giaciglio per la notte.

-Infatti non lo facciamo, ci piace vivere alla giornata. Ma questa è una situazione diversa...-

-Nah! È diversa perché non ci sei abituato.-

Bilbo si voltò a guardare fuori dal balcone: le piccole colonne intarsiate facevano da cornice ad un bellissimo paesaggio notturno, colmo di folte chiome verde scuro e brillanti luccichii di stelle. Davvero non aveva notato tutta quella maestosità prima? Era da una vita che voleva vedere gli elfi dopo averne ascoltato le gesta in centinaia di ballate e leggende, ed ora che era riuscito ad arrivare a Granburrone, non aveva nemmeno dato un'occhiata al panorama, e se anche lo aveva fatto, lo aveva subito rimosso per far spazio a terrificanti fantasie.

-È bellissimo...- sussurrò Bilbo, gli occhi brillanti di felicità al pensiero di essere davvero a Granburrone, dagli elfi, così lontano da casa ma felice.

-Be'... Il nostro concetto di bello è un po' differente, ma concordo sul fatto che sia abbastanza suggestivo.- fece Bofur prima di stendersi sul suo giaciglio e calarsi il berretto sugli occhi.

Bilbo si destò da quella bellezza e guardò il nano accanto a lui.

-Davvero non ti piace questo posto?-

-Non ho detto che non mi piace, solo non è tra i miei preferiti. Se vuoi domani continuiamo questa conversazione. Buonanotte!- e detto questo si girò coprendosi meglio col suo mantello, facendo intendere che per quella sera le chiacchiere erano terminate.

Bilbo però rimase un altro po' a fissare quel meraviglioso paesaggio che chissà per quanto ancora non avrebbe più rivisto. A Bofur poteva non piacere, ma lui se ne era innamorato. E in quel momento pensò che se non avesse potuto ritornare alla proprio casetta, vicolo cieco, sottocolle, be'... allora avrebbe desiderato rifugiarsi in un posto magico come quello.

 

   
 
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