Serie TV > Haven
Ricorda la storia  |      
Autore: Shari Deschain    07/02/2013    2 recensioni
[Nathan/Audrey; Spoiler 3x13!]
Quando rinviene, in un'anonima stanza di ospedale, circondato da anonimi macchinari e da anonime infermiere, la tempesta di meteoriti è finita da un pezzo e si stanno già contando vittime e dispersi.
Audrey e Duke risultano tra questi ultimi, gli dice il suo sottufficiale, quando viene a fargli rapporto.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Audrey Parker, Duke Crocker, Nathan Wuornos
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Warnings: Spoiler 3x13;
Word Count: 1209 (fdp)
Disclaimer: Niente di mio, non ci cavo un euro.
N/A: Scritta per il COW-T#3, missione 1, prompt "pelle" #TEAMSUTHIFTW
— Scritta anche per 500themes_ita, prompt #54. Atto di fede.
— Titolo da 20 Years dei Placebo. Anche se in questo caso sono ventisette, direi che è comunque la canzone perfetta.






There are twenty years to go





Capisce di averla persa nel momento esatto in cui il fienile scompare, ma a convincerlo non è tanto il vedere quel grosso edificio accartocciarsi su se stesso e rimpicciolire fino ad essere inghiottito in un buco nero, quanto piuttosto il fatto che non appena il fienile sparisce — portandosi dietro anche Duke, che riesce a saltare dentro appena in tempo — Nathan si accorge di sentire.
Sente il vento sulla faccia e tra i capelli, sente il calore del sole sulla pelle e il contrasto delle fredde lacrime di sudore che gli scivolano nel colletto, sente l'erba e i sassi pungergli le ginocchia anche attraverso i jeans, e soprattutto sente dolore.
Allora si ricorda della pallottola che ha da qualche parte lì nella pancia e schiaccia entrambe le mani contro la ferita — caldi fiotti di sangue gli inondano le dita, e questa sensazione magari se la sarebbe anche risparmiata — poi ricade a terra, sopraffatto.
Perde i sensi in quel campo desolato, tra l'odore della polvere da sparo, il sibilo dei meteoriti che continuano a cadere e la puzza di bruciato che il vento sembra divertirsi a sbattergli violentemente in faccia.
Perde i sensi con il nome di Audrey sulla bocca e l'immagine di Duke che scompare insieme a lei fissata in testa.

Quando rinviene, in un'anonima stanza di ospedale, circondato da anonimi macchinari e da anonime infermiere, la tempesta di meteoriti è finita da un pezzo e si stanno già contando vittime e dispersi.
Audrey e Duke risultano tra questi ultimi, gli dice il suo sottufficiale, quando viene a fargli rapporto.
Nathan annuisce stancamente perché la maschera dell'ossigeno non gli permette di fare altro.
Non può dire quello che è davvero successo, non può dire che alcune di quelle persone scomparse non verranno mai ritrovate perché sono state risucchiate in un maledetto strappo temporale, non può dire nemmeno che quella tempesta non è stata una casuale calamità atmosferica, ma un estremo tentativo di resistenza ad un destino ingiusto, crudele e ripetitivo.
No, non può dire niente di tutto questo, e anche se potesse, anche se raccontasse loro tutta la storia, molto probabilmente a nessun altro importerebbe.
Perché i Problemi se ne sono andati, e tanto basta. Non importa quale tributo di sangue si sia dovuto pagare, non importa quale sacrificio è stato chiesto e chi abbia dovuto portarlo a termine.
Haven è di nuovo una cittadina normale, e Haven sa mantenere i suoi segreti.

Lo dimettono due settimane più tardi, con una lista di medicinali da prendere e una serie di raccomandazioni e visite di controllo da seguire.
Nathan continua ad annuire per tutto il tempo, mette la sua firma su una decina di fogli diversi, accetta tutto l'incartamento che gli viene offerto e, non appena giunge nel suo ufficio, butta tutto nella spazzatura.
Sa che deve fare qualcosa, ma non sa cosa. Non sa nemmeno da dove cominciare.
Quindi passa il suo primo giorno di lavoro a fissare la scrivania vuota dall'altra parte della stanza e a riempire centinaia di moduli e a rispondere a decine di domande che vogliono sapere cosa, come e quando è successo quello che è successo, senza però volerlo sapere davvero.

È strano tornare alla normalità. È strano sentire la consistenza della carta sotto le dita mentre scrive un rapporto, è strano scottarsi la lingua con il caffè, è strano sentire il tocco di qualcun altro su di sé.
È strano, insomma, riavere indietro la propria pelle dopo tanto tempo passato in un corpo uguale ma totalmente insensibile, quasi metallico.
Ripensa allo skinwalker e sente un brivido freddo scendergli giù per la schiena.
Poi ripensa al fatto che prima solo Audrey aveva il potere di fare breccia in quell'involucro di insensibilità che era il suo corpo, e stringe i pugni così forte da farsi male.

Dave non è d'aiuto, Vince non vuole esserlo. 
Dwight fa quello che può, ma non è che si possa fare molto quando non si ha in mano niente.
Nathan comincia con il farsi carico di mandare avanti il Grey Gull e tenere d'occhio la barca di Duke. Se lui è lì con Audrey - ovunque sia lì e sperando che ci sia ancora un'Audrey - allora glielo deve.
Eppure non può fare a meno di odiarlo. Per essersi innamorato di lei, per avergli impedito di seguirla, per essere stato lui, alla fine, a scomparire con loro - con Audrey e con suo figlio.
Spera che almeno Duke riesca a proteggerli. E forse, in fondo, spera anche che loro riescano a proteggere lui.
Quando torneranno indietro, comunque, nessuno potrà impedirgli di prenderlo a pugni.
(Non se torneranno indietro, perché sa che lo faranno. Quello che non sa è se riusciranno a tornare prima di altri ventisette anni).

Ci sono due immagini che lo tengono sveglio di notte o che, se riesce ad addormentarsi comunque, lo seguono fedelmente nei suoi incubi.
La prima è quel dannato fienile che scompare davanti ai suoi occhi, portandosi dietro tutte le persone che abbiano mai contato qualcosa nella sua vita.
La seconda è sempre quel dannato fienile che riappare nello stesso campo, liberando una donna e due uomini completamente uguali e profondamente diversi da quelli che erano. E ad accoglierli c'è lui, con i capelli grigi e le rughe intorno agli occhi, con ricordi che per loro ormai non hanno più importanza o che, peggio ancora, non hanno affatto.
La prima immagine è quella che più lo fa arrabbiare. La seconda è quella che gli fa riscoprire il sapore delle lacrime.

Dovendo scegliere tra il riavere sia Audrey che il suo Problema o perderli entrambi, sceglierebbe sicuramente la prima. Nessun dubbio a riguardo.
La conferma — se mai ce ne fosse stato il bisogno — arriva la prima volta che, ubriaco e particolarmente stanco di quella che si prospetta essere una lunga, lunghissima attesa, si ritrova a letto con una donna.
È bella e di sicuro sa come dare piacere, e stringere quel corpo caldo, sentirlo contro di sé, accarezzarlo e lasciarsi accarezzare è di sicuro una delle migliori sensazioni che abbia mai provato da tanto, troppo tempo.
Ma non è niente paragonato al corpo di Sarah, al suo sorriso, al suo modo dolce di fare l'amore.
L'unica cosa che Nathan ha bisogno di sentire è Audrey, e pazienza per i sapori, pazienza per i brividi di freddo e il tepore del sole, pazienza per tutto il resto. Quelle sono tutte cose di cui può fare a meno o di cui, perlomeno, sa di potersi abituare a fare a meno.
Quando la donna gli infila il suo numero nella tasca dei pantaloni, Nathan sorride e annuisce, ma anche quel foglietto finisce ben presto nel cestino della spazzatura.

Tre mesi dopo la scomparsa del fienile, Nathan guida tutta la notte, si cerca un pub malandato dove buttare via tutti i soldi che ha nel portafogli, e si mette a provocare un tizio accasciato sul bancone di fianco a lui fino a quando non scatta la rissa.
Non se la cava male, ma il suo avversario ha un amico grosso quanto un armadio a quattro ante, e le scazzottate leali esistono solo nei film western degli anni '60.
Finisce in ospedale per altre due settimane, con una costola rotta e più lividi di quanti ne possa contare.
Fisico o meno, il dolore è l'unica cosa che gli è sempre stata familiare.

Alla fine capisce che la speranza è l'unica cosa che gli rimane. 
E allora spera. E prega. 
Prega per un miracolo che in realtà è una maledizione, e che quindi, pensa, dovrebbe essere un po' più facile da ottenere. Almeno lì ad Haven.


   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Haven / Vai alla pagina dell'autore: Shari Deschain