07/02/2013
1 recensioniPrologo.
Sete. Disidratazione.Mi trovavo in un deserto no un deserto no, neanche un deserto è così arido, così in colore. Quel sole spento emetteva tanto calore da dissolvere qualsiasi fonte d’acqua esistente nel raggio di migliaio di metri, persino il mio corpo non riusciva a emettere acqua.
Sete.
Devo bere.
Il mio corpo ormai prosciugato vaga alla ricerca di acqua, ogni passo brucia e il terreno sbuccia i piedi.
Sangue.
Sangue chiama Sangue.
Le tre Furie spente in un angolino gridavano e piangevano sangue.
Sangue chiama Sangue.
Il mio corpo urla di dolore e la sete avanza dentro di me.
Sangue chiama Sangue.
Le tre Erinni urlavano e si avvicinavano al mio corpo ormai esamine.
Calore. Protezione.
Una piccola mano prende la mia e un corpicino piccolo ma forte cerca di portarmi via di li, lo sento combattere contro il mio così forte per quel corpicino che tenta solo di aiutarmi. Tanto moriremo, ma credo di essere già morto di mio.
La sua mano cerca la mia e quando la raggiunge luce fu. In quell’istante capii che avrei messo la mia vita nelle sue mani cento volte ancora.
-‘Hector,Hector!’- il mio nome fuoriesce dalla bocca di Daphne.
-‘Hector sveglia!’- preoccupazione e dolore allo stesso tempo.
Sbarrai gli occhi. –‘Hector dove sei stato?’- mi fisso i piedi pieni di sangue e terriccio –‘Credo di essere stato all’inferno’-.