07/02/2013
3 recensioniTi odio
Sono stesa sulla mia amaca. Il rollio delle onde mi culla lentamente, come per cantarmi una ninnananna. Eppure io non riesco a dormire.
È strano, dopo tutto quello che è successo oggi… Ho avuto veramente paura, oggi.
Paura di restare su quell’isola per sempre. Paura di esplodere da un momento all’altro. Paura di perderti…
Guardo le stelle che mi ballano davanti. Ancora l’amaca ondeggia lentamente, cullandomi dolcemente. Uno… Due… Uno…Due…
Mi giro lentamente da un lato, bene attenta a non capovolgere l’amaca. La prima volta che sono caduta da questo letto improvvisato c’eri anche tu.
Ero ancora una principiante, allora. Eravamo ancora all’Accademia Barbanera. Ed io ero un’imbranata. Tu, invece… Tu eri il migliore del corso.
Tu non ci crederai, ma io mi sono sempre ispirata a te. A te, sì, Milo. Tu avevi sempre quello che io non avevo: l’autostima. E anche una grande autostima, per giunta. Non eri presuntuoso ma ti stimavi. Sei fantastico. Sei sempre così umile…
No, no, cosa sto pensando???
Mi alzo dall’amaca. Cerco di non fare rumore sul legno della nave, districandomi tra Crosti, Vin e Scrozius, che russano sonoramente stesi su dei giacigli improvvisati.
Noto sotto il braccio di Vin un orsacchiotto. No, non scherzo, un VERO orsacchiotto!
“Uomini…” Sussurro.
Vin comincia a russare più forte.
Salgo la scaletta e arrivo finalmente all’aria aperta.
Respiro l’aria che sa tanto di mare con avidità. L’aria ferma della stiva non è proprio la migliore del mondo. Non che non mi piaccia quel tanfo di marcio e di uomo che non si lava da tre mesi, a chi non piacerebbe…
Alla luce delle stelle mi sento già meglio.
Il nero della notte mi avvolge, mi abbraccia con amore e ancora mi culla, facendomi venire voglia di tornare piccola e di sedermi sulle ginocchia di mio padre…
Mi appoggio con le mani al parapetto e mi slancio in avanti, il vento che mi fischia nelle orecchie e che mi scompiglia i capelli. Il mare sotto di me si infrange sulla chiglia della nave. La MIA nave. FRUSH…FRUSH…
Sto già meglio.
Il pensiero corre inevitabilmente, ancora, ad oggi. E di nuovo i miei pensieri tornano cupi.
Le mie mani lasciamo lentamente il parapetto. Abbasso lo sguardo e mi trovo ad abbracciarmi il braccio, lentamente, con amore, devozione…
Il braccio che mi hai preso oggi. Quando stavo per cadere. Nel vulcano. Mi hai salvata, Milo. È la seconda volta che mi salvi in questo viaggio.
GRAZIE.
Solo questo. Tutto qua. Perchè… Per il resto…
IO TI DOVREI ODIARE, CAVOLO!!! Siamo rivali dai tempi dell’Accademia!
Tu stai cercando la stessa cosa che sto cercando io! Tu mi stai negando forse il mio destino?
Quel tesoro è già mio! MIO, MIO, SOLO MIO!
Sono io la migliore piratessa di tutti i Sette Mari! Io! IIIIO! Non tu!
Tu non hai bisogno di dimostrare a nessuno quanto vali! Io… Io invece…
Oh, io… Se sto facendo tutto questo… Lo sto facendo solo per mio padre.
Tutti sanno chi è lui. Tutti conoscono il nome di Capitan Spaccavento! Tutti! TUTTI! Anche tu che in “Storia della Pirateria” eri l’ultimo della classe!
Ma chi conosce il nome di sua figlia? Di sua figlia Linda? Sai cosa dice mio padre quando mi presenta ai suoi amici pirati?
”Ah, sì… Mia figlia Linda…”
Tu potresti alzare le spalle e arrenderti all’evidenza che tuo padre non ti ama. Ma io no. Io voglio rendere mio padre fiero di me. Voglio fargli vedere che valgo qualcosa! CHE ANCHE UNA FEMMINA PUO’ FARE LA PIRATESSA!
E tu… Tu ti sei messo in mezzo! Tu… E la tua banda di stupidi!
Eravate i migliori della classe. In tutto! Insieme vi compensavate. INSEME. Io da sola sono riuscita ad avere dieci in tutte le materie! DA SOLA! Chi di noi è più bravo, Capitan Milo, eh?
Io ti odio! Ti odio! Ti odio! TI ODIO! Io… Io ti…
Ti amo.
E se non fossimo rivali ti prenderei tra le braccia, ti stringerei a me e ti…
Ma… ma cosa penso?
Scuoto leggermente la testa e riscendo, ancora, nella stiva.
Mi stendo sull’amaca.
Guardo le stelle.
Il rollio delle onde mi culla.
Uno… Due… Uno… Due…
Mi sembra che a dirlo sia tu.
Sento la tua voce nelle orecchie.
Ormai sei un’ossessione.
La MIA ossessione.
Non posso più negarlo.
Mi pesa la testa.
Non posso più negarlo.
Mi salgono le lacrime agli occhi.
Io non ho mai amato. Ma se questo è amore fa male. MOLTO MALE.
Mi ucciderai prima o poi. Lo so. Un giorno, non so quando, mi sfiderai a duello e mi ucciderai. Oppure ti ucciderò io. E finalmente sarò soddisfatta.
E se morissi in questa avventura, non avrei nulla da dirti. Nulla. Assolutamente nulla.
Sospiro.
Non posso più negarlo.
No, c’è qualcosa che ti devo dire.
Due parole.
TI
AMO.
Ho amato il film di "Mostri e pirati" da ragazzina. Non so perchè, è stata una delle mie ossessioni giovanili.
E... Questo l'ho scritto colta probabilmente da un ricordo del mio fanatismo o cose simili...