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Autore: Allister Right    07/02/2013    0 recensioni
La Bottega dell'Alchimista Cremisi parla del Viaggio che un alchimista ed il suo assistente intraprenderanno attraverso questa "scienza" per seguire un eredità paterna che servirà a fare luci su i più grandi misteri di essa.
Avventure ed esplorazioni, ma anche auto-riflessioni attraverso i personaggi principali ed i "clienti" di questo sgangherato alchimista.
Genere: Avventura, Dark, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Crimson 4
   Capitolo 4

Domenica di sangue
 


Era quasi mezzanotte,
tra pochi minuti Zachary avrebbe potuto staccare dal lavoro.
Nell'arco di tutta la giornata si erano presentate solo tre persone:
una donna e due tizi dall'aria dei tipici gentiluomini londinesi.

Ora era pronto ad andarsene,
si tolse il grembiule e...
il campanello attaccato alla porta lo fermò.

Con aria scocciata si rivolse all'uomo appena entrato

> Siamo chiusi mi spiace. >

    > Vengo qui da più di vent'anni e non mi risulta mai che questo negozio
             chiuda prima del rintocco di mezzanotte. >

Francamente il ragazzo non aveva voglia di litigare e quindi venne al dunque
per liquidarlo velocemente.

> Cosa vi serve? >

    > Mi serve di vedere Isacc, lui dovrebbe sapere quello di cui ho bisogno. >

> Se lo dite a me ve lo posso cercare io. >

     > Ragazzo, fai come ti ho detto e basta. >

Zachary lasciò perdere e si diresse nel retrobottega.

                                           25


Tempo qualche minuto e da dietro la tenda apparve Isacc:

> Archie! è da un pò che non ci si vede, stavo iniziando a preoccuparmi! >

    > Già, vedi sono stato fuori città ospite di un amico di vecchia data..
               ..e mi ero in effetti dimenticato che la mia scorta andava esaurendosi. >

> Meno male ti sei ricordato in tempo, tenevo giusto queste boccette da parte per te;
           le ho ottenute con una procedura diversa, questo dovrebbe essere più simile all'originale. >

Imbastì sul bancone diverse bottigliette
non disimilmente di come avrebbe fatto un locandiere
per riverire i suoi ospiti assetati.

> Grazie davvero, sai che non potrei mai esserti più grato di così! >

Il vecchio imbacuccato, si liberò della sciarpa che gli tarpava la bocca
e in un sol gesto prese una delle bottigliette dal liquido rosso vivo
e la trangugiò tutta d'un sorso come un naufrago che avesse
appena trovato un sorso d'acqua dolce nel mezzo del mare salato.

Il liquido macchiava macabramente le labbra ed il viso
di un rosso sangue, che era maledettamente accentuato
dalla sua bianca carnagione da cadavere.

Si ripulì il labbro con un colpo di lingua;

dopodichè lasciò correre un sorriso
dal quale si potevano benissimo notare
i canini trasparire dalla perfetta dentatura bianca.

                                  26 


Archibald era un vampiro si,
quel attempato vecchietto aveva addirittura
il doppio degli anni che dimostrava.

Nella sua intera esistenza
non si era mai sbilanciato troppo nel vestire;
quella notte portava:
un soprabito grigio,
dei lunghi pantaloni grigi,
giacca e camicia grigi;
un cappello grigio scuro.

Da sotto il cappello sporgevano
gli argenteii capelli
che teneva usualmente all'indietro.

Era abbstanza curato
ed aveva un certo senso dell'estetica;
portava i baffi a manubrio
ed un pizzetto che lo rendeva
ancora più diabolico.

Quel sangue sintetico che aveva la fortuna
essere prodotto proprio dal suo amico alchimista
era l'unica cosa che si frapponeva tra il poter
condurre la propria esistenza tra le persone
come un normale essere umano o il lasciarsi
andare ai suoi istinti vampireschi.

Certo, non era un granchè,
ma almeno placava la sua sete di sangue,
e non l'avrebbe ricondotto nel suo vecchio essere.

                                  27


> Questi sono per te. >

Svuotò il contenuto della tasca sul tavolo:

Il solito compenso in sterline
per la produzione dell'intruglio
(elegantemente raccolto in un sacchetto con le sue iniziali)

e...  

una lettera sigillata.

 > Questa cosè? >

Isacc stava esaminando
le iniziali impresse sul sigillo:

ST.

> Non mi dicono niente. >

Osservò perplesso l'amico in cerca di spiegazioni.

Un gigno che affossava ancora di più
gli occhiali nella sua faccia
si fece largo sulo suo volto.

Questo era il suo modo
di sdebitarsi ulteriormente con Isacc,
e a giudicare dalla contentezza che non riusciva
a trettenere era qualcosa di grosso.

> Ti ho trovato un lavoro! Qualcosa di davvero serio stavolta.
E se riuscirai a portarlo a termine sarai lautamente ricompensato. >

                                      28















         


   
 
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