07/02/2013
6 recensioniNon un re, solo un uomo
« You...love him? »
« He is Hephaistion. »
Tu sei lì.
Lì, immobile e docile come non ti ho scorto mai, tra lenzuola che gentili ti avvolgono e coperte ornate da decori degni di un re, perché tu puoi avere il meglio.
Intravedo la forma del tuo corpo scomposto, gettato in quel letto immenso senza cura, come un bambino esausto dopo una giornata di giochi. E di un bambino è anche il tuo viso, Efestione, segnato dalle battaglie ma con la stessa innocente e candida espressione di anni fa, quando per la prima volta quel viso ha incontrato il mio e con uno scambio di sguardi abbiamo mescolato sogni di gloria troppo grandi per due cuori ancora fanciulli, speranze destinate a legarci in una catena mai spezzata.
Chiudo i ricordi in quell’angolo senza nome che si estende dalla mente al cuore, così lontani nel mio corpo ma inspiegabilmente e irrimediabilmente vicini in un’unione confusa, quando si tratta di te.
Mi avvicino attento ad ogni passo, con la paura di destarti da quel profondo sonno che sta alleviando le tue fatiche, mio valorosissimo guerriero.
Fuori la nostra Babilonia si erge maestosa in tutta la sua meraviglia, donna vanitosa arsa dal desiderio di inebriarci con il suo profumo e di ipnotizzarci con la sua magnificenza, capace di far inchinare il mondo intero ai suoi piedi.
Ma stanotte non mi importa di lei. La grande regina ha trovato un degno rivale che ora e qui sta offrendo ai miei occhi uno spettacolo migliore, ubriacandomi di pura e inconsapevole bellezza, distogliendo la mia mente dalla vita che continua frenetica fuori da questa porta.
Ciò che desidero è davanti a me, tra le mura di una camera che racchiude tutto il mio mondo. Nient’altro conta, non stanotte.
Il vento sta sibilando alla luna, ma tu non te ne accorgi. Dalle finestre, tra le tende pesanti e i drappi color dell’oro, riesce ad aprirsi un varco solo un alito, carezza impercettibile che senza chiederti il permesso arriva a muovere qualche ciocca dei tuoi capelli sparsi sul cuscino, bambini indisciplinati raggruppati in un perfetto disordine, liberi di creare un disegno dalle forme irregolari.
Intanto tu rimani lì.
Chissà cosa sogni, Efestione. Forse sogni campi di battaglia, terre ancora da scoprire, uomini in attesa di battersi contro il condottiero che è in te e donne che si perderanno nell’immensità dei tuoi occhi, prostrandosi ai tuoi piedi.
Forse sogni imprese eroiche che ti faranno ricordare per sempre. Io ti ricorderò per sempre. Ti basta, Efestione?
Forse sogni di noi.
Sono in piedi davanti al letto che ti sta ospitando e non posso smettere di osservarti.
Indifeso.
Hai riposto l’armatura, facendo di una tunica leggera la tua unica protezione, hai abbandonato le grida di battaglia per lasciare spazio ad un flebile respiro che si muove tra le tue labbra rosse socchiuse, regolare, dando il ritmo ai miei pensieri.
Indifeso.
Se fossi un nemico potrei approfittare del momento per sferrare un attacco a tradimento.
Vigliacco.
È da vigliacco anche rimanere qui, incapace di muovermi e di pronunciare una parola? Dove si è nascosto il mio coraggio? Quali sconosciute strade ha imboccato per allontanarsi da me? Non lo so, Efestione. Tutto ciò che so è che non ritornerà finchè ti avrò davanti. Non c’è mai quando ci sei tu.
I miei occhi si posano sui tuoi. Ne senti il peso? Li ho osservati così tante volte che potrei dipingerne ogni riflesso, posso immaginare ogni lieve sfumatura anche sotto le pesanti palpebre che ora li nascondono, crudeli mie nemiche.
Quante volte sono stato rapito da quegli occhi, quante volte quell’azzurro che il cielo ti invidia mi ha fatto prigioniero, io che prigioniero non lo sono stato mai. Io, Alessandro, acclamato dalle genti, Io, capace di domare eserciti, disarmato da un solo uomo.
Cosa voglio da te? Fedeltà, rispetto, devozione. No Efestione, tu non sei come gli altri. Tu sei l’uomo che mi disarma.
Allora voglio amore.
Dammi albe e tramonti da ammirare insieme, dammi battaglie fianco a fianco, dammi complicità. Dammi le tue risate per far nascere le mie.
Dammi vita.
Dammi donne da condividere, da amare e abbandonare. Perché io so abbandonare tutti, tranne te.
Ti tormentano mai gli stessi pensieri? Non ora, no. Ora dormi, continua a concederti inerme alle lusinghe di questa notte che ti sta cullando, continua a vagare tra i sogni più belli, continua a tenere le labbra socchiuse in quella smorfia che sembra un involontario sorriso, continua Efestione. Fino a domani, fino a quando anche l’ultima stella si sarà nascosta al nostro sguardo, fino a quando sorgerà alto il nuovo sole… fino a quando il vino di questa sera avrà concluso il suo effetto su di me e questo flusso di pensieri più invadente di un fiume in piena e più distruttivo di una tempesta mi avrà abbandonato. Almeno fino alla prossima, lunga notte.
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I personaggi si appartengono (è chiaro) ma non mi appartengono ...purtroppo! ;D Ho scritto questa fanfiction senza scopo di lucro e senza scopi di alcun tipo, a dire il vero.
Tutto ciò che volevo fare era dare voce a idee che mi frullavano in testa da tempo, ma che finora erano rimaste ben nascoste. Finalmente ho trovato il "coraggio" di dar loro un ordine, un senso (o almeno questo era l'intento) ed ecco creata la mia prima fanfiction!
Non voglio aggiungere molto, se avete dedicato a questa pagina cinque minuti del Vostro tempo, se avete anche solo sbirciato qualche riga o buttato l'occhio tra una parola e l'altra, non posso far altro che dirvi un grande grande GRAZIE! E' già più di quanto mi aspettassi =)
...Questo non significa che io disdegni qualche commentino, ovviamente ;) Mi farebbe piacere sapere, anche in poche parole, cosa ne pensate, e qualche consiglio non potrebbe che farmi bene! Grazie di nuovo ^^