Ho voglia di scrivere qualcosa di straordinario.
Qui, ora, una parola dietro l’altra, emozione su emozione, qualcosa che viene da dentro, qualcosa di forte, di immenso, voglio scrivere quello che ho dentro – raccontare l’anima-, pensieri profumati d’inchiostro.
 
Scriverò, ora, eleverò i concetti più impuri alla perfezione nitida di ogni parola, ogni lettera un battito, ogni virgola un respiro; voglio vivere di questo, pelle di carta e sangue d’inchiostro, occhi al cielo e la mente che viaggia; la mente è lì, via, altrove, non so neanche se possa davvero andare da qualche parte ma lo fa, un posto nuovo, entropia perfetta di colori,
suoni inghiottiti dalle parole e parole dipinte in un’immagine.
 
E’ tutto lì, ispirazione travolgente, disegno della perfezione di un solo concetto – infinito dentro infinito -, superamento di sé – oltre i limiti,
 
astrazione perfetta dell’immaginazione.
 
 
 
 
 
Staccai la penna dal foglio.
Cercai di ritrovare il fiato. Ogni volta, sempre la stessa storia.
Poggiavo la penna sul foglio e tutto spariva, non vedevo più niente.
Quel fiume nero che intingeva la carta imprigionava la miriade di colori di un’ispirazione inarrestabile, un caleidoscopio d’emozioni, l’esprit de finesse che asserviva la geometria del linguaggio per trovare la sua strada su un pezzo di carta.
 
C’era un ultimo angolo, minuscolo, rimasto immacolato.
Riempii anche quella fertile terra di carta. Scrissi:
 
 
 
Per sempre,
 
 
 









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Ecco qui, altro frammento. Sono particolarmente prolifera ultimamente.
Ringrazio in anticipo chiunque deciderà di commentare, anche solo per un parere veloce.
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Alla prossima.

Fox