Film > Sherlock Holmes
Ricorda la storia  |      
Autore: Lela_88    08/02/2013    5 recensioni
“Come at once if convenient. If inconvenient, come all the same.”
Di nuovo quelle parole, di nuovo quella grafia. Era possibile che avessi perso davvero la ragione?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sherlock Holmes
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Desclaimer: i personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro

Piccolo spazio... pubblicità ^___^, no scherzo, scusate ma è la prima volta che scrivo qui e ancora non ne sono sicura :) Ma ho amiche moooolto convincenti,un'amica molto convincente... eh sì, cara Judsie, sto parlando di te  I love you darling <3. Mi sono affidata alla sua esperienza e bravura e lei ha apprezzato. Che dire, mi sono fidata visto che lei è stupenda e bravissima (<3). E' un modo gentile per dirvi di prendervela con lei, se non dovesse piacervi ^___^ 
 
Ora vi lascio alla storia e smetto di annoiarvi, ma colgo l'occasione per ringraziare tutte le stupende ragazze che ho conosciuto su questo sito ^__^
Ben accetti, critiche, consigli, ma se ci sono accetto anche i complimenti :P







Mi avevano detto di essermi sbagliato, che quel punto interrogativo era stato un mio errore di battitura, perché stavo scrivendo qualcosa che mi toccava nel profondo e forse neanche io volevo credere che fosse veramente la fine. Mi hanno dato del pazzo. Anche Mycroft Holmes ha sostenuto la tesi, dicendo che il pacco con quell’inalatore per l’asma era destinato a lui, che era stato recapitato a me per sbaglio. Io non ci volevo credere, ho fatto di tutto per smontare quelle tesi, ho passato mesi, anni a convincere tutti che chi sbagliava non ero io. Ma forse sono stato davvero io il pazzo, lo stupido, a non aver imparato, dopo anni di convivenza e manipolazioni mentali, che quando un Holmes decide ed organizza un piano, nulla è lasciato al caso.
Eppure adesso sono qui, dopo tre anni.
 
Dopo tre lunghi anni in cui io ho lottato contro la corrente, contro tutti  e tutto fino ad arrivare ad arrendermi e convincermi che a sbagliare, ero io. Ho abbandonato il lavoro, perso pazienti, solo per Lui.
L’ho cercato, quante volte sono stato da suo fratello, quante volte mi sono reso ridicolo, quante volte ho pianto per Lui.
Arrendermi e rinunciare definitivamente all’idea che fosse ancora vivo, mi ha fatto sentire come se lo avessi perso una seconda volta. Mi ha distrutto.
 
Ma nonostante tutto, sono qui.
Di nuovo qui, in quella che una volta era la nostra casa. E sono qui perché ho ricevuto una lettera, non proprio una lettera, un foglio, uno di quelli usati nelle tipografie, piegato in quattro parti e recapitatomi da un ragazzetto, niente di ufficiale. E sono qui perché sul quel foglio, con una calligrafia a me nota, c’era scritto “Come at once if convenient. If inconvenient, come all the same.”
Poteva essere una trappola, poteva essere pericoloso, qualcuno che sapeva di questa mia ossessione, nonostante tutto mai abbandonata, poteva avermi giocato un brutto scherzo. Poteva essere qualsiasi cosa, ma a me non importava, dovevo seguire l’istinto, volevo vedere fin dove, quella che ormai credevo, insanità mentale, mi avrebbe portato.
Non c’era scritto l’indirizzo, eppure non ho esitato un istante ad indicare al cocchiere, dove portarmi.
Non c’era scritto, ma sapevo che se ci doveva essere una fine, doveva essere dove la mia vita aveva avuto di nuovo inizio.
Baker Street, più precisamente, al 221b.
 
Ed eccomi qui.
Io in piedi, con ancora il foglio, ormai stropicciato in un pugno, lo stesso che poco fa lo ha colpito. E lui è d’avanti a me, con la testa voltata per la potenza del colpo subito, non un lamento, non una reazione da parte sua, forse se lo aspettava o forse sa di meritarselo, ma io lo sto guardando e lui no e, sembra strano, ma tutto quello che vorrei e che mi guardasse, che mi parlasse e allo stesso tempo vorrei che non lo facesse. Forse è solo una mi allucinazione, come quelle che avevo quando credevo di vederlo per strada, nei panni di un vecchio, di un barbone, forse era davvero lui, forse mi spiava. Oddio mi gira la testa, credo che potrei svenire. Lui se ne rende conto, mi afferra, mi chiama, “Watson” ,  ma forse l’ho solo immaginato, è stato poco più di un sussurro, ma sembrava preoccupato. Ma le sue mani no, quelle non le ho immaginate, le sento che, forti come sempre, mi sorreggono. Ma io mi scanso, forse troppo bruscamente, non voglio che mi tocchi, fa ancora male.
“John”. Questa volta l’ho sentito, non è stato un sussurro, era deciso e io non posso ignorarlo, poche volte mi ha chiamato con il mio nome di battesimo e ogni volta è una strana sensazione, una bella sensazione. Lo guardo dritto negli occhi, come lui stava già facendo con me, quegli occhi che, anche dopo anni di vizi e di irregolarità, non hanno mai perso il loro vigore, quegli occhi che, nonostante gli anni di lontananza, io non avevo mai dimenticato. Mi guarda e parla “John, sono io, sono qui”. Oddio la sua voce, ero convinto che non l’avrei più sentita. Ho un attimo di cedimento, vorrei piangere e abbracciarlo, ma non ci riesco, in un momento ritorna a galla tutto il dolore e le umiliazioni che ho dovuto sopportare a causa sua. Sostengo il suo sguardo e, senza che io possa fermarle, le parole vengono da se “Holmes, lei è morto”
Rimane colpito dalla durezza delle mie parole, boccheggia e, per la prima volta, credo sia rimasto senza parole, è in difficoltà. Ma subito si riprende “Watson” siamo tornati alla formalità, “come può dire questo, come può farmi questo, lei non sa cosa ho dovuto passare in questi anni lontano dalla mia vita e l’ho fatto solo per proteggerla, ho mantenuto il patto che ci siamo fatti in treno, quello in cui le ho promesso che non l’avrei più coinvolta in un mio caso. Ho dovuto cambiare più volte città, più volte identità per scovare ed eliminare tutti gli uomini di Moriarty che volevano vendicarsi…” si ferma come se non volesse svelarmi chi fosse l’obiettivo, ma io sono stanco delle bugie e dei segreti e lo sprono a continuare “ e io cosa c’entro con la vendetta di quegli uomini, sarebbe potuto venire da me e spiegarmelo dall’inizio senza farmi impazzire, se lei fosse venuto da me magari…” “NO!” m’interrompe bruscamente, “ era lei che volevano colpire, non gli bastava che fossi morto io, era lei che volevano, era uno dei piani di Moriarty, farle del male per colpire me, non ce l’ha fatta, l’ho ucciso, o meglio, per molti ci ho uccisi, prima che lui potesse fare ancora del male. Ma per alcuni dei suoi uomini, il piano andava terminato, ricorda Moran? È da lui che l’ho tenuta lontano, se solo si fosse avuto il sospetto che io ero ancora vivo, la sua vendetta si sarebbe consumata prima, prima che io avessi avuto modo di scoprirlo e catturarlo seguendo i suoi passi. L’ho spiata ,John, giorno e notte, alle volte la mia debolezza ha rischiato di farmi scoprire, ero stanco, volevo venire allo scoperto, ma non potevo rischiare che le accadesse qualcosa. Ero da mio fratello quel giorno che lei è venuto a cercarmi con quell’inalatore, a proposito gliel’ho spedito io. Ero lì, ho dovuto usare tutto l’auto controllo per non mostrarmi, l’ho fatto per lei.
Io non ho più niente da dire, è tutto nelle sue mani.
Aveva parlato quasi senza prendere respiro, ero sconvolto e stupito, c’era qualcuno pronto ad uccidermi e io non me ne sono mai reso conto, ero così preso dal mio dolore da non rendermi conto di ciò che accadeva intorno a me? O è stato lui, molto astuto da non farmi accorgere di niente? Dovevo credergli? Ma come potevo fidarmi ancora di lui? E, di nuovo, le parole, forse dettate dal cuore, escono dalla mia bocca senza alcun controllo “quando l’ho vista cadere, quando l’ho vista lanciarsi in quelle cascate, un pezzo di cuore è precipitato con lei, ma a differenza sua, Holmes, quella parte la credeva morto ed è morta con lei, è passato troppo tempo perché quel pezzo di cuore possa ritornare al suo posto.” Questa volta non ho potuto evitare che qualche lacrima lasciasse i miei occhi, ma continuo “Quella parte era quella in cui risiedeva lei, ora non so se c’è ancora spazio per poterla accogliere, un solo uomo, un solo cuore non può contenere tanto.” Mi lascio andare e cado in ginocchio, subito dopo sento Holmes, raggiungermi. “Allora è fortunato John.” Lo guardo stranito. “Lei ha la fortuna di avere un cuore di riserva.” Continuo a non capire, ma il mio amico, compreso il mio sguardo, continua, “Mi hanno sempre detto che non sono in grado di provare certe emozioni, che i sentimenti non sono per me e che forse io un cuore non ce lo avevo, mi è stato detto tante volte che ho finito per crederci. Ma quando l’ho conosciuta, quando è entrato a far parte della mia vita, è successo qualcosa, quando se ne andato per sposarsi, ho sentito qualcosa. Ho negato troppo a lungo le emozioni per rendermi conto di cosa mi stava accadendo Ma quando Moriarty l’ha minacciata, quando ho deciso che per porre fine a quella storia avrei dovuto rischiare il tutto e per tutto  e lei, pochi istanti prima che mi buttassi, è comparso su quella soglia e mi ha guardato, ho capito. In quei pochi istanti ho compreso cosa significa ciò che provo per lei. Nei suoi occhi ho visto il mio cuore e quando mi sono lasciato cadere col professore, gliel’ho lasciato, ce l’hai tu, lo hai sempre avuto tu. Ora non dirmi che con un cuore e mezzo non c’è spazio per me, ma se decidessi di andartene, sappi, che potrei morire d’avvero. Mi hanno detto che senza cuore non si può vivere.
Ero senza parole, ha parlato senza mai lasciare il mio sguardo, ha usato una confidenza che in tanti anni di amicizia non ci eravamo mai concessi e nei suoi occhi io ho ritrovato quel pezzo di cuore che avevo perso, ce lo aveva lui come io avevo il suo. “Ha sbagliato Holmes.” Tristezza, quello che ho letto nei suoi occhi prima di riprendere, “ti sbagli, sono due i cuori, Sherlock, ora sono due e con tanto spazio c’è posto anche per te, solo per te.” E finalmente faccio quello che ho desiderato dal primo momento che ho messo piede in questa casa, lo abbraccio, lo stringo forte, come se ne andasse per la mia stessa vita e forse è così, ma va bene, perché lui è qui e mi stringe a sua volta. 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Sherlock Holmes / Vai alla pagina dell'autore: Lela_88