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Autore: Chanelin90    09/02/2013    6 recensioni
***** COMPLETA ******
La guerra era finita.
Ogni Nazione era tornata a casa propria.
Germania e Italia si ricongiungono e, insieme, convivono per 3 lunghi anni.
Quando Feliciano viene a sapere di portare in grembo il figlio di Ludwig: appare entusiasta! Germania, tuttavia, non reagisce come il ragazzo avrebbe sperato..
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg, Tematiche delicate
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Germoglio Avverso
Capitolo 8 ( Ultimo Capitolo )- Il Frutto


Germania rimase impietrito da quella richiesta inaspettata.
Era di un’assurdità inaudita. Inconcepibile per lui.
In un primo momento si limitò a mordersi le labbra, dopodiché rispose con un secco :- NO! -

- E’.. tu..tto ciò c…che ti chi..edo!-
gemette l’italiano con un filo di voce.
Germania si accigliò, chiaramente infastidito da quell’ insensato appello:- Stai delirando a causa della febbre! Hai idea di quanto mi costerebbe una cosa del genere ???-
Feliciano chiuse gli occhi e pacatamente suggerì :-Mori..rei co..mun..que e lui..- disse indicando il pancione-..p..otreb..be perl..omen..o sal..varsi! A..A.ltri..ment..i sare..m..mo de..sti..n..ati a mor..ire e..n.tramb..i!-
Germania si agitò frenetico e severamente gli posò una mano sulla fronte, massaggiandola :- Ma non per mano mia e comunque non ti lascerò morire! Stai tranquillo! -

I minuti passavano e il respiro di Feliciano diventava sempre più forzato, nonostante le premure del tedesco.
- Quest..o ba..mb..ino d..esi.de..r..a arde..nte..men..te la lu..ce..-
Germania sbottò, consapevole che le condizioni di Feliciano andavano peggiorando.
Non doveva fare sforzi, per la miseria!
- HO DETTO NO ! Non chiedermi cose impossibili, Italia ! Non posso accettarle!-
Italia alzò il braccio per afferrare la mano di Ludwig.
La sua presa era debolissima, ma, al contempo, trasmetteva un ardore che il tedesco faticava a ignorare.
- Doitsu..io sto mo..rendo..-
Il tedesco lo ribeccò nervoso:- Non è vero! Devi solo conservare le energie e riposarti un po’!-
- Si, in..vece ! Lo ca..ca..pisco, sai..che non riu..sci..rò a so..pra..vviver..e alla not..tata..a..-
Ludwig, angosciato, strinse con fervore il ragazzo a sé, quasi a cercare lui stesso la forza di superare quel momento tragico:- Italia ! Sei più forte di quanto credi e di quanto io non ti abbia mai detto ! Ora, per carità, riposati ! Domani ti cureranno in maniera più appropriata !-

Italia respirò affannosamente per alcuni minuti, poi mormorò con un sorriso velato:-Io vi..vr..ò co..mun..que…- accarezzò il suo grembo-.. den..tr..o di lui!-
- Italia !-
si rammaricò l’altro.
- E’ il no..stro de..sti..no qua..quando ci f..ffo..ndi..amo di la..scia..re il no..stro..o..o po..sto alla Na..zi..o..ne che ver..rà !-
- ITALIA SMETTILA DI PARLARE !-
urlò il tedesco, preoccupato dall’impegno affannato del compagno.
Ma Italia non pareva darsi per vinto.
Fino alla fine, voleva dar fondo a tutte le sue energie per trasmettere al suo amato il suo volere.
- I nos..tri due po..po..pol..i si me..scole..ran..no e uni..fi..che..ra..nno ! Così… -
- Non è ancora il momento adatto ! Non siamo pronti !-
protestò l’altro, palesemente teso.
- Ti chi..e..do di asse..con..da..re il fa..t.o e di ve..nir..e con me e, al..lor..a, potrem..o st..a.re insieme per sem..pre !-
 
A quel punto, sfinito, il ragazzo lasciò distendere i propri muscoli sulle virili cosce del tedesco che, nel frattempo, lo scrutava profondamente turbato e provato dal comportamentoagonizzante di Feliciano.
- Italia ! Ti prego di smetterla !-
commentò crucciato, accarezzandogli le guancie sudate.
Italia, senza più un filo di apprensione nella voce,  comandò gentile :  - Baciami !-
- Eh ?-
- Baci..ami, ..per..per.. favo..re !-
Auspicando che il ragazzo si riposasse, il tedesco decise di assecondarlo:- Bene ! Ma poi dovrai finirla di parlare e dovrai riposarti un pò !-
Feliciano sorrise debolmente :- Lo farò ! -
Germania posò le sue grandi labbra su quelle carnose dell’italiano.
Quest’ultimo schiuse nuovamente le labbra, come un fiore, rivelando i suoi candidi denti e rivolgendogli un ultimo e tenero riso e sussurrò:- Addio !- ed esalò l’ultimo respiro.

- Italia ?-
 Germania rimase di stucco, vedendo che il giovane non si muoveva più tra le sue braccia.
- OH ITALIA ? -
Lo scosse leggermente e poi con ancora più vigore.
- ITALIA ! ITALIA ! RISPONDI !!-
Prese il polso e premette il suo orecchio sul petto del ragazzo.
Il suo cuore era immobile.
- ODDIO ! TI PREGO ! TI PREGO NO !-
Palpitando angosciato, attuò nuovamente tutte le procedure d’emergenza.
Provò anche a dargli qualche sganassone.
Ma il ragazzo manteneva la sua gelida e, oramai,  pacifica espressione.
Non c’era più nulla da fare.
Man mano che Ludwig realizzava questa amara verità, la sua rabbia e il suo dolore aumentavano.
La frustrazione di non essere riuscito a salvare il suo ragazzo lo portò a prendere a pugni le pareti rocciose dell’antro e a strappare i soffici ciuffi d’erba che spuntavano dal terreno.
Sentendosi nuovamente solo, sensazione a cui non riusciva più a fare l’abitudine da quando Feliciano era entrato nella sua vita, cacciò un urlo disperato che avrebbe impietosito e terrorizzato  chiunque nell’arco di chilometri e chilometri.  
Pianse lacrime amare per un buon quarto d’ora, finché la sua mente non lo costrinse a reagire a quel tormento.
Italia era morto anche a causa sua e, adesso, non vi era rimedio per riportarlo in vita. Però…
Volse uno sguardo turbato al pancione dell’italiano.
Però poteva provare a ripulire qualche macchia dalla sua coscienza, colpevole della morte di Feliciano.

Si avvicinò al cadavere dell’amato.
Lui non voleva che il piccolo nascesse perché avrebbe decretato la morte di entrambi i genitori.
La nascita di una nuova Nazione significava, ineluttabilmente, la dipartita di coloro che l’avevano generata.
 Tuttavia, ora che Italia era morto, una parte di Germania era morta con lui e non aveva più senso far finta di essere ancora vivi quando, in realtà, la tua anima era erosa , costantemente , da una perdita così devastante.
La sua mancanza l’avrebbe torturato per sempre.
Italia, quando era in vita, aveva sostenuto che quello era il loro destino.
Ludwig ci pensò su.
Non era sicuro che lo fosse, ma sapeva che il suo futuro non voleva immaginarlo  così: senza la persona che amava con lui.
 Semmai avesse potuto ricongiungersi con Feliciano  nell’Oltretomba, allora era lì che doveva cercarlo.
Se il suo grembo racchiudeva una vita, allora questa avrebbe vissuto.

Prese il coltello che teneva nell’astuccio e lo puntò sul ventre dell’italiano.
Futile sterilizzarlo, dato che il suo amato era, ormai, morto.
- ITALIA..PERDONAMI ! LO FACCIO SOLO PER TE ! SOLO PER TE !-
E penetrò la carne.
Temendo di ferire il bambino, trattenendo le lacrime di disperazione e orrore, oltre che i conati di vomito, e, provocato il taglio, lo allargò con le mani.
Non aveva nemmeno la certezza di trovarlo vivo, suo figlio, ma non poteva disattendere il sacrificio d’Italia. Proprio non poteva.
Doveva, perlomeno, fare un tentativo.
Il sangue e le interiora del corpo dell’italiano rendevano l’operazione ben più complicata di quanto non apparisse, finché, caparbiamente, il tedesco non individuò quello che, con tutte probabilità, doveva essere l’utero.
Come fosse possibile che Italia lo avesse sviluppato restava un mistero, ma, in ogni caso, non si pose nemmeno la domanda in quel frangente.
Afferrò la membrana e, incapace di trattenere i singhiozzi, la strappò strenuamente via dal corpo.
Poi, con un'altra incisione netta, l’aprì.
In cuor suo, anelava, angustiato, di non vedere vanificata la morte del suo amato.

Una manina sbucò fuori dall’involucro che l’aveva protetta in tutti questi mesi, alla ricerca del calore della “ madre ”.
Germania la sfiorò con l’indice, accorato,  ma, nel medesimo, meravigliato del prodigio.
La manina si aggrappò vitale al lungo dito del tedesco.
Senza perdere altro tempo, Germania dilatò ancora di più la pellicola , permettendogli di prendere il piccolo con le mani.
Che poi, in realtà, sempre tra lo stupore del padre..scoprì essere una piccola.
Sterilizzato il coltello sul fuoco, recise il cordone ombelicale e invogliò la neonata a respirare.
Questa, dopo alcune smorfie, si convinse a emettere un fragoroso pianto.
Ludwig si concesse qualche secondo per ammirarla:  pareva uno scricciolo.
Debole , indifesa e, soprattutto, affamata.
E lui, adesso, era da solo.
La piccola piangeva, dando segni d’impazienza per il mancato nutrimento.
- Questo.. - pensò Ludwig, mentre si arrabattava a ipotizzare un cibo che potesse sopperire al latte materno in quel momento – .. l’ ha preso dalla “  madre ” ! -
Germania comprese che vi era ben poco di commestibile nei paraggi per la neonata e così,  esasperato, si lasciò cadere appoggiandosi alla parete.
La piccola, vorace, afferrò il mignolo del padre e cominciò a succhiarlo istintivamente.
Ludwig la contemplò, incuriosito.
Certamente non l’avrebbe saziata ma, per un po’, l’avrebbe mantenuta calma e silenziosa.
Germania passò l’altra mano sulla piccola pancia, sentendola morbida e calda.
Era una bella bambina, constatò il tedesco, concedendole un sorriso affettuoso.
La tenne stretta tutta la notte, conscio che l’alba era vicina e che avrebbe dovuto colmare le sue mancanze di genitore.
Non l’avrebbe lasciata morire. L’avrebbe protetta finché…il corpo glielo avesse permesso.

Invece, già quella notte, quando mancavano poche ore ai bagliori del sole, Ludwig, nel passare meccanicamente la mano sulla pancia della piccola, si accorse di non avvertire alcun calore.
Di scatto aprì gli occhi, temendo per la salute della piccina, invece si rese conto che non era lei che non emanava calore ma, semmai, lui che non lo percepiva.
La sua mano, compreso il braccio, erano trasparenti come i vetri di un bicchiere.
Stava scomparendo.

Si alzò in piedi, rapidamente.
Si rimise i pantaloni, che si erano asciugati a fronte del calore del fuoco, e avvolse sua figlia nella giacca.
Poteva svanire da un momento all’altro e quindi non c’era tempo da perdere.
I bambini delle Nazioni, solitamente, prima di divenire adulti, venivano sottomessi e soggiogati dai Paesi più grandi che li scovavano.
Li sfruttavano fino a che questi non riuscivano a trovare la forza e il coraggio di ribellarsi e liberarsi dall’oppressione.
Non di rado venivano uccisi per semplice capriccio del dominatore o di un suo rivale invidioso .
Aveva vissuto a lungo per conoscerne di queste crudeli vicende e Ludwig non voleva certo questo per sua figlia.
 Voleva affidare la bambina in mani sicure e, se possibile, benigne…, per essere certo che, alla sua morte, lei sarebbe sopravvissuta.
Poche persone si fidavano di Germania, ancor meno avevano la sua fiducia.
Chi mai si sarebbe preso la briga di proteggere la piccola in sua assenza ?
Chi mai avrebbe avuto a cuore le sorti di sua figlia ?
Zoppicando leggermente, a causa della precedente caduta dal dirupo, si avviò verso i confini svizzeri.

TOC  TOC
- CHI CAZZO E’ ALLE 5 DEL MATTINO, PORCA PUTTANA ?? !!-
TOC TOC
- FRATELLO ! DIO SOLO SA CHE TI FACCIO SE SEI TU ! TI SPACCO LA FACCIA PER AVERMI LASCIATO LI’ A CREPARE COME UN CANE E PER AVERMI FATTO STARE IN PENSIERO PER TUTTO QUESTO TEMPO !-

Sud Italia aprì la porta, trovandosi il suo acerrimo nemico tedesco, a petto nudo, con in mano un fagotto di piccole dimensioni.
Fu sul punto di sbattergli la porta in faccia, quando notò lo stato del suo sgradito ospite.
Aveva i vestiti strappati, il colorito pallido e lo sguardo, apparentemente stanco, più determinato che mai.
Romano lo fissò senza dire nulla.
- Romano! Devo chiederti un favore!-
- Anch’io! Vai a fare in culo!-
E il padrone di casa si accinse a chiudere la porta.
- Ti prego è importante!- s’affrettò il tedesco.
Romano, diffidente, si bloccò a metà.
-  Io sto..per scomparire!-
- Ohhhh! Splendida notizia!- si compiacque l’altro, soddisfatto e gaio.
 Valeva la pena essere svegliati alle 5 del mattino per ricevere una così lieta novella.
Germania mostrò il braccio trasparente all’italiano che lo scrutò sbigottito.
- Come? Come è possibile?- bofonchiò infine.
A quel punto, Ludwig aprì il fagottino, mostrando al ragazzo castano la bambina.
Romano sbarrò gli occhi dallo stupore.
- E’ mia figlia! Mia e di Feliciano! – affermò Ludwig senza indugio.
- Mio fratello…-bisbigliò perplesso l’altro.
- E’ morto !-

Romano balzò addosso al tedesco, mollandogli un pugno dritto in faccia.. e poi un altro, un altro e un altro ancora.
Germania si lasciò picchiare selvaggiamente,  stando ben attento a salvaguardare l’integrità della creaturina innocente che dormiva inconsapevole nella sua giacca arrotolata.
- LURIDO FIGLIO DI PUTTANA! – urlò l’italiano, piangendo lacrime rabbiose– E’ TUTTA COLPA TUA! SOLO TUA !-
Germania non replicò, sentendosi, forse ingiustamente, responsabile comunque dell’accaduto.
Tuttavia osservò: - Italia desiderava ardentemente la nascita di questa bambina!-
- NON ME NE FREGA UN CAZZO! MIO FRATELLO E’ MORTO!-
ululò l’altro distrutto e in preda ai rimorsi.
- SI E’ SACRIFICATO PER LEI !- decretò severo e impassibile il tedesco, rivolto al fratello superstite.
- ME NE SBATTO I COGLIONI!-
 
La porta si chiuse con un tale fragore da svegliare la neonata e farla piangere terrorizzata.
Le sue grida nascosero quelle inconsolabili di Romano.

Ludwig le parlò dolcemente e l’accarezzò amorevolmente sulla capoccetta ancora poco folta, ma che già presentava qualche capello castano chiaro.
La piccola, ben presto, si tranquillizzò e si riaddormentò serena.
Germania la bacio' e poi posò il fagottino con la bambina sull’uscio della porta dell’italiano, dopodiché, girandosi, di tanto, in tanto, si allontanò, lasciandola lì.

- Le nostre strade devono separarsi qui, piccina mia! Mi rammarico che avvenga cosi presto! Avrei voluto passare piu' tempo con te!- Poco dopo, lasciata sola, la bambina si rimise a piangere.
Pianse a dirotto per una decina di minuti.
Romano si affacciò di nascosto alla finestra, scansando di soppiatto le tendine colorate della sua dimora.
 Non vide nessuno.
Germania l’aveva veramente abbandonata ?
La creatura, intanto, gemeva e si lamentava per i morsi della fame, ma nessuno pareva giungere in suo soccorso.
Alla fine, fu Romano a uscire fuori, prese premurosamente la piccola tra le braccia e la portò dentro casa.

Germania sorrise lieto dall’altura sulla quale si era posizionato per osservare la scena.  Aveva lasciato sua figlia in buone mani. Ora ne era sicuro.
Romano avrebbe badato a lei meglio di chiunque altro. Forse anche di Germania stesso.
Senza più alcun rimpianto e finalmente in pace con se stesso, sorrise e lasciò il suo corpo dissolversi come polvere lucente alle prime luci dell’alba.


FINE

*********************************************************
Prometto di rispondere a tutte le vostre recensioni, che sono sempre ben gradite.
Non l’ho fatto oggi perché ho preferito terminare la storia prima di partire per tre giorni.
Immaginavo desideraste sapere il finale della storia e quindi l’ho conclusa per voi.

Che dire? Una storia commuovente e un po’ triste .
Mi dispiace che sia finita così, in un certo senso, tuttavia..:
 vi siete mai chiesti perché i protagonisti di Hetalia non hanno i genitori?

Voglio dire, lo stesso Italia, alla fine, ha solo un Nonno ( Roma ) che, di tanto, in tanto, appare.
Le Nazioni si auto generano?
Bè..diciamo che in questa fan fiction ho voluto immaginare una spiegazione.
I Paesi non possono avere una famiglia semplicemente perché i loro confini, unificandosi nell’atto sessuale,  generano necessariamente una nuova Nazione se si amano a tal punto da desiderarlo ; quindi, loro, devono sparire per lasciarle spazio.

Ad esempio, l’Italia era composta da tanti popoli e tanti Stati che poi si sono fusi insieme creando un’unica Nazione.
Alla fine, però, possiamo affermare che sopravvivono nelle rimembranze di questa.
Ad esempio, sempre prendendo il caso dell’Italia, vi sono i sardi, i lombardi, i liguri etc…che, nonostante tutto, mantengono una loro identità e un proprio dialetto.

Bè…e anche questa storia e conclusa.
Ci vediamo alla prossima.
Posterò una One-Shot appena torno e, infine, mi cimenterò col seguito di “ Il Principe e l’Amante” che tanto mi avete richiesto.

Un salutone
^^/

 

  
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