Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: papergirl    09/02/2013    2 recensioni
Dal testo:
“Perché?” le chiese, tornando sui suoi passi.
“Perché cosa?” Katherine era incerta sull’origine di quella domanda.
“Perché mi avresti salvato la vita, rinunciando alla morte di Klaus, dopo esser scappata per più di quattrocento anni da lui. Perché?” Damon le si avvicinò. Troppo. I suoi occhi glaciali indagatori sui suoi tratti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce | Coppie: Damon/Katherine
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Answers



Katherine era infastidita quella sera. Era seduta sola ad una tavolo di un locale di una cittadina, della quale non ricordava nemmeno il nome. Giocherellava distrattamente con il bordo del bicchiere vuoto, indecisa se ordinare dell’altro whiskey al barista carino dietro al bancone. Avrebbe potuto divertirsi un po’ con lui, soggiogandolo. Si rese conto, poi, di non averne voglia, o meglio, non abbastanza.

Era troppo presa a colpevolizzare se stessa per rallegrarsi.
Come aveva potuto mandare all’aria il piano per uccidere Klaus? Per cosa poi? Per salvare la vita a Damon e l’umanità a Stefan? Si malidi per essere stata così stupida.
Era stata Katerina. Lei e la sua dannata umanità.
Katherine non riusciva a trovare l’origine per il riaffiorare di quei sentimenti...umani.
Era stato Stefan? L’amore dolce e cordiale che ricordava tuttora, era questo? Voleva preservare la sua umanità? Forse. Probabile. Possibile.
E Damon? Impensabile. Improbabile. Impossibile.
Lei che rinunciava alla sua libertà per il fratello che l’aveva amata troppo.
Eppure quando Klaus, quella sera, le sottolineò vittorioso che se loro avessero cercato di ucciderlo, Damon sarebbe morto con lui, lei si… preoccupò?
Katherine ricordò di aver provato una strana sensazione d’inquietudine, che la portò al pensionato dei Salvatore, fugacemente, cercando di convincere il Stefan perduto a non perdere il fratello.
Basta, si rimproverò, sbattendo il bicchiere sulla superficie di legno.
Stranamente non si ruppe.
Katherine si domandò se quello fosse stato un caso fortuito o se lei stessa fosse stata così cauta. Che diamine le stava passando per la testa?
Senza indugiare su altri pensieri o tornare a colpevolizzarsi, decise che fosse arrivato il momento di andarsene da quel locale di seconda mano e perché no? Tornare a Mystic Falls. Era da molto tempo che non aveva notizie dei fratelli Salvatore e di Klaus stesso.
Non poteva negare di essere tremendamente curiosa.
Chissà se Stefan avesse ritrovato la sua umanità grazie alla cara e dolce Elena?
O se Damon fosse riuscito a portare nuovamente via la ragazza a suo fratello, dopo i suoi vani tentativi?
Sorrise, non vedendo l’ora di trovare le risposte alle sue domande.
A tutte le sue domande.
 
Il Grill era sempre il solito posto: né troppo affollato, né troppo desolato. Tutto sommato doveva ammettere che le  piaceva. Era quasi mezzanotte e Katherine in cuor suo sperava di trovarci qualcuno che potesse aggiornarla. La vampira bionda e svampita sarebbe andata bene o anche il caccia vampiri della zona, nonché marito di Isobel. Katherine fu sorpresa, invece, quando intravide Damon, solo, al bancone. Non si aspettava di trovarlo lì. Pensava fosse in giro a fare l’eroe, cercando di salvare Elena, o comunque alla ricerca di qualche guaio, come era nella sua indole.
“Offrirai un drink a una vecchia conoscenza?” gli chiese, avvicinandosi a lui e sedendosi accanto.
“Non ci conterei se fossi in te…Katherine”
Damon marcò il suo nome, quasi a vantarsi di averla riconosciuta prima ancora di averla vista.
“Avanti, dopo tutto questo tempo non mi offri neanche uno scotch? Non è galante da parte tua” lo rimproverò, assottigliando la vista.
“Che ci fai da queste parti?”
 “Curiosità…nostalgia…”
“Certe persone non cambiano mai…come certe risposte”
“Così come certe domande” ribatté Katherine, scrollando la testa.
“Allora cosa succede da queste parti? Sei riuscito a conquistare finalmente la patetica Elena?” continuò lei, a caccia di notizie.
“Non che questi siano affari tuoi…ma con Elena è una storia chiusa. Almeno per il momento”
Damon bevve l’ultimo sorso di scotch.
“Oh, quanto mi dispiace. Non fate altro che bisticciare eh?!”
Katherine gli rivolse un sorriso beffardo.
“Allora? Mi vuoi dire che succede da queste parti?”
“Ho trasformato la mamma della strega in vampiro”
“Haha..ecco perché sei qui a cruciarti. Temi che a Elena non sia piaciuto, non è vero?”
Rise, nuovamente. Sorpresa di quanto non fosse cambiato nulla.
“Ha Stefan che può consolarla”
“Perché? Niente più Stefan “Lo Squartatore”?
“Non più. Vuole riprendere la caccia agli scoiattoli a quanto pare”
Damon alzò le sopracciglia, poco convinto. Non era cambiato nulla, davvero.
“Ci avrei scommesso” esclamò lei, orgogliosa delle sue teorie.
“Strano” commentò d’un tratto Damon, osservandola dubbioso.
“Perché non sei arrabbiata con lui?” continuò.
“Dovrei esserlo?”
“Ha mandato all’aria il piano per uccidere Klaus, soltanto per salvarmi la vita”
Katherine emise un sorriso beffardo. Damon non era a conoscenza di tutta la verità.
“Lo sarei, se non fossi stata io a convincerlo di salvarti la vita”
Damon corrugò la fronte, poco convinto di quelle sue parole.
“Andiamo, inventati qualcosa di meglio, sei poco credibile, mia cara” lui fece cenno di alzarsi, esausto di menzogne, quando Katherine lo pregò di fermarsi.
“Non sto scherzando, Damon. Ti ho salvato la vita, quindi sii più cortese”
“Piantala, sono stanco delle tue bugie”
“Non riesci proprio a credermi, eh?”
“Onestamente? No, Katherine, non ti credo né ora né mai”
Damon la sorpassò, ignorandola, completamente stanco di lei e delle sue inesorabili bugie.
Una volta arrivato all’uscita del locale, però, rallentò il passo, fino a fermarsi sull’uscio per poi rivolgersi di nuovo a lei.
“Perché?” le chiese, tornando sui suoi passi.
“Perché cosa?” Katherine era incerta sull’origine di quella domanda.
“Perché mi avresti salvato la vita, rinunciando alla morte di Klaus, dopo esser scappata per più di quattrocento anni da lui. Perché?” Damon le si avvicinò.  Troppo. I suoi occhi glaciali indagatori sui suoi tratti.
“Perché non ti volevo morto, Damon” mormorò, sperando che quelle parole bastassero a convincere il bel vampiro.
“Avanti, Kath, mi hai ritenuto sacrificabile per molto meno! Cosa c’è sotto?”
Katherine sbuffò. Damon non riusciva mai ad accontentarsi, proprio mai.
“Ti ho salvato la vita, non ti basta?”
“No, ora voglio sapere cosa stai tramando”
Era dannatamente cocciuto, forse più di lei.
“Damon…forse ci tengo a te” disse quelle parole piano, tanto che lei stessa si domandò se le avesse pronunciate davvero.
Comprese di averlo fatto, soltanto dopo la risata sommessa di Damon.
“Questa si che era bella!” esclamò lui, trattenendosi.
“Non sei divertente”
Katherine liquidò Damon, imbronciata per la poca credibilità datele, e si diresse velocemente fuori dal Grill, lontana da quel vampiro, diverso anni luce dall’uomo che centoquarantacinque anni prima si proclamava innamorato di lei.
“Katherine, aspetta” la richiamò Damon, uscito anch’egli dal locale.
“Vuoi deridermi ancora?” gli chiese con tono insolente.
“Voglio soltanto capirti, almeno una volta”
“Perché?” continuò lui, desideroso di risposte.
“La verità è che non lo so, Damon! Sei contento adesso?”
“Sei sincera” constatò lui sorpreso.
Katherine tenne lo sguardo fisso su di lui e fu colpita nel ritrovarne la medesima luce di un secolo prima.
Gli occhi di Damon erano fermi, passionali e glaciali. Erano il segno di un amore travolgente che non ha tardato a portare sofferenza e delusione.
Fu allora che percepì un netto senso di colpa divorargli l’anima, nel caso ancora ne possedesse una.
Fu in quell’istante, dinnanzi a quello sguardo, che la sua umanità riaffiorò.
Katherine desiderò di potergli raccontare tutto.
Voleva dirgli che non l’aveva mai abbandonato.
Voleva descrivergli quanto l’ammirò a Bourbon Street, quando lui fu in grado di lasciare andare Stefan.
Voleva esporgli quanto fu lusingata dalla sua infinita ricerca nel riportarla da lui.
Voleva fargli capire la gelosia che le bruciava dentro, ogni volta che lui prestava attenzione ad Elena.
Desiderava ammettere di essere sempre stata innamorata di lui.
Ma quelle parole le si spezzarono fra i denti, codarde, impaurite.
Come lei.
“Shhh” mormorò Damon, posandogli un dito sulle labbra, capace di ascoltare quei pensieri silenziosi.
Le si avvicinò e prima che potesse baciarla, Katherine indietreggiò.
“Damon, no” lo fermò. Lo pregò.
L’avrebbe fatto soffrire ancora, presto o tardi, ma sarebbe riaccaduto.
“Kath..” sussurrò Damon, aggiustandole un leggero boccolo.
“Non ti merito e dopo tutti questi anni non posso fare l’egoista con te”
Quelle parole si posarono su di loro, echeggiarono nel loro petto, e Damon per la prima volta si sentì amato.
Katerina non era egoista, non con lui.
Katherine, era vero, non meritava il suo amore, non più, non dopo tutte quelle bugie.
Ma quella fragile ragazza spontanea, umana, cacciata dalla propria famiglia, quella si, Katerina lo meritava.
E in quel momento Damon vide soltanto una vulnerabile ragazza dinnanzi a sé, rimasta orfana, toltele il figlio dal grembo, e l’abbracciò.
Katherine percepì il dolce calore della sua stretta.
Non c’era paura, non doveva scappare dalle braccia di Damon.
Si sentì a casa, amata, umana.
Perché, per quanto potesse negarlo, Damon era la sua umanità.
L’amore vero, senza maschere e timori.
Lo stesso amore che lei respinse e dal quale si allontanò con inganni e bugie.
Menzogne che li avevano condotti a quell’abbraccio spezzato, fragile, specchio delle loro anime.
“Mi dispiace-” ammise con voce roca, per la prima volta sicura di aver detto la cosa giusta.
Damon rise.
“Ti diverte tutto ciò?” gli domandò sbigottita ed irritata, allontanandolo.
“Abbastanza-” affermò Damon.
“Sai,- continuò compiaciuto- se permetti, da certe soddisfazioni sentirti dire frasi del genere”
Katherine lo mandò al diavolo.
“Siamo al solito, tu con il broncio-”
“E tu che fai lo stronzo” concluse lei, fiera di quella assonanza.
Damon mostrò quel lieve sorriso sghembo che lei avrebbe riconosciuto fra mille.
E fu allora che Katherine riuscì a trovare quelle tanto desiderate risposte, incapace di credere di non averle risolte prima.


__________________________________________________________________________________________

Ok, questa è la mia prima fanfiction su TVD, amo dannatamente i datherine e spero di essere stata abbastanza fedele ai loro personaggi.
L'ambientazione è chiaramente nella terza serie, in seguito all'episodio 3x09... avrei sperato in un loro incontro futuro, che aimé deve tuttora arrivare!
(Rivoglio la Petrova!)

Ringrazio chi ha dedicato parte del suo tempo a leggere questa fanfic e mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate, grazie e alla prossima! :)

-A

  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: papergirl