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Autore: Minari OppaRi    10/02/2013    2 recensioni
Finito tutto Dan si alzava dal letto senza degnarlo nemmeno di uno sguardo, si voltava e senza parlare usciva da quella stanza, pronto per tornare dalla sua amata Runo.
Ace lo sapeva, quel ragazzo che tanto amava non ricambiava per niente i suoi forti sentimenti, non era nemmeno degno di essere chiamato amante.
Il combattente Pyrus non lo considerava nemmeno un giocattolo, quelli bisogna trattarli con cura e stare attenti a non romperli.
Era solo un passatempo.
Un inutile passatempo su cui sfogarsi ogni volta che il suo matrimonio con la combattente Haos vacillava.
Genere: Erotico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ace Grit, Danma/Daniel
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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L’amore può portare alla sofferenza, l’amore non ricambiato può portare alla pazzia.
Ace capiva perfettamente quelle parole, da anni ormai caratterizzavano la sua vita.
Aveva un buon lavoro, un’ottima casa, degli splendidi amici su cui contare ma l’amore, quello no.
O meglio, quello che stava ricevendo era un falso.
“Ace, sono arrivato.”
Il cuore iniziava a battergli con forza, le guance gli si coloravano di un rosso acceso e si sentiva felice.
Ma quella dolce e pura sensazione era sempre destinata a finire presto, lui non aveva il diritto di sorridere.
Dan lo spingeva con violenza sul letto, il viso incrinato in un espressione rabbiosa e piena di disprezzo.
“Spogliati.”
Il combattente Darkus non diceva niente, si limitava ad ubbidire ad ogni suo ordine come se fosse il suo umile servo.
Con le mani tremanti e gli occhi spenti, pronti a versare di nuovo delle lacrime amare, iniziava a togliersi i vestiti, volenteroso di soddisfare la fame del ragazzo.
In quella situazione era il povero agnello indifeso e il combattente Pyrus il lupo affamato e desideroso di sbranare la sua preda.
Impaziente Daniel gli strappava gli indumenti, iniziando voracemente a mordere ogni lembo della sua rosea pelle, fregandosene di quanto dolore gli stesse procurando.
Lo marchiava con forza, sul torace, sul collo, sulle braccia, ovunque gli fosse possibile.
Lo baciava, succhiava con forza le sue labbra fino a renderle gonfie e livide.
Lo tirava per i capelli e lo costringeva ad intrecciare le loro lingue in una danza di finta passione.
Finta perché in fondo non provava niente per lui.
Gettava a terra la divisa lavorativa e dopo aver presto le giuste precauzioni con un gesto secco e rapido lo penetrava violentemente, avendo in risposto solo un urlo di dolore.
Iniziava a muoversi con forza, tornando a torturare ogni sua più piccola e più indifesa parte del corpo, facendo accrescere maggiormente quelle sensazioni di sofferenza e di piacere che si manifestavano dentro Ace.
Lacrime calde e amare gli rigavano le guance ma non lo fermava, non voleva che smettesse nonostante tutto il dolore che stava patendo.
Se era con lui allora avrebbe sopportato.
Il moro spingeva con forza sempre più crescente, chiudendo gli occhi per non vedere il suo viso, quello che stava facendo forse lo disgustava.
Continuava finché insieme non raggiungevano l’apice del piacere ma a lui non bastava.
Usciva dal suo corpo stanco ed affaticato e senza nemmeno chiederlo lo voltava, deciso a ferirlo ancora di più.
Lo penetrava di nuovo, stringendo le mani sopra le sue, conficcando con forza le unghie nella sua pelle.
E lì continuava fino a quando non si stancava, continuava quel gioco contorto.
Finito tutto Dan si alzava dal letto senza degnarlo nemmeno di uno sguardo, si voltava e senza parlare usciva da quella stanza, pronto per tornare dalla sua amata Runo.
Ace lo sapeva, quel ragazzo che tanto amava non ricambiava per niente i suoi forti sentimenti, non era nemmeno degno di essere chiamato amante.
Il combattente Pyrus non lo considerava nemmeno un giocattolo, quelli bisogna trattarli con cura e stare attenti a non romperli.
Era solo un passatempo.
Un inutile passatempo su cui sfogarsi ogni volta che il suo matrimonio con la combattente Haos vacillava.
Da quant’è che andava avanti cosi?
Forse cinque anni, non lo ricordava con precisione.
Daniel era cambiato, il tempo l’aveva costretto a cambiare.
Aveva smesso di sorridere come faceva sempre, ignorava sempre più i suoi amici e le litigate con Runo si facevano giorno dopo giorno più furenti.
Il combattente Darkus non sopportava più quella situazione ma avrebbe resistito, non poteva deludere quel ragazzo che non riusciva a smettere di amare.
Non sarebbe cambiato niente nella loro relazione ma gli andava bene cosi.
Avrebbe continuato ad essere il suo passatempo anche se ciò l’avrebbe avvicinato sempre più alla follia.
Meglio essere folle che niente. 
  
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