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Autore: 9Pepe4    10/02/2013    3 recensioni
«È una fortuna, no? Il bianco ti sta bene, e tu sarai una sposa doppiamente stupenda».
Parli a vanvera, appoggiato contro il masso che ti imprigiona nell’ombra chiara di quell’insenatura – fa male, dio, fa male, e forse abituarsi al dolore è ancora peggio, ma adesso non vuoi pensarci.
Ti tremano le palpebre, mentre serri convulsamente la mano sinistra.
Sembra un tic nervoso.
«Pensa a quelle spose che stanno male col bianco. Una grossa sfortuna, giusto?»
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La più bella di tutte

Lei ti guarda con aria indecifrabile.

«Sei bellissima, lo sai?»
Le tue parole, d’altro canto, sono più nude della roccia – non pensarci, dio, non pensare al tuo braccio incastrato.
«Il bianco ti dona».
Lei continua a guardarti senza battere ciglia.
Sembra quasi rimproverarti, ma quella sua espressione seria e attenta ti ricorda tanto una bambina che ti ascoltava col più grande impegno del mondo.
«È una fortuna, no? Il bianco ti sta bene, e tu sarai una sposa doppiamente stupenda».
Parli a vanvera, appoggiato contro il masso che ti imprigiona nell’ombra chiara di quell’insenatura – fa male, dio, fa male, e forse abituarsi al dolore è ancora peggio, ma adesso non vuoi pensarci.
Ti tremano le palpebre, mentre serri convulsamente la mano sinistra.
Sembra un tic nervoso.
«Pensa a quelle spose che stanno male col bianco. Una grossa sfortuna, giusto?»
Lei è sempre lì che ti fissa, confusa tra granelli di pulviscolo e un raggio di sole.
È sempre lì che ti fissa, in piedi tra le pietre che saranno la tua tomba.
«Lo so cosa vuoi dirmi. Non capisco nulla di vestiti e ho un gusto orrendo, lo so».
Le labbra screpolate ti fanno quasi male (un po’ come… No, non ci pensare) e cerchi di non farci caso.
«Comunque, anche se stessero bene col bianco, non cambierebbe nulla».
La tua voce trema.
Lei non si è mossa, né ha cambiato espressione.
«Saresti sempre la sposa più bella di tutte».
In un attimo di follia, vorresti scoppiare in una risata isterica.
Sai bene che lei è frutto della tua fantasia – la disidratazione e lo stress le danno manforte – e non puoi fare a meno di domandarti perché non sia più consolatoria.
Ti piacerebbe un abbraccio, per dirne una. O un bacio – ti piacerebbe molto.
Ma lei sta lì a guardarti e basta.
«Mi dispiace, sorellina. Mi…»
La voce ti si spezza. Una spaccatura fragorosa.
«…dispiace».
Con quel gemito strozzato ancora sulla lingua, ti accorgi del suo sguardo.
La sua espressione è impassibile, è vero, ma il suo sguardo… Quello è pieno di tristezza.
Di rimpianto.
Lo stesso rimpianto che ti chiude la gola.
E tu non riesci proprio a sostenerlo, uno sguardo così.
«Sai, spero solo…»
Devi deglutire e ricominciare – fa male ma non devi pensarci, fa male e hai paura, ma devi rimanere lucido.
«Spero solo che un funerale non rovini il tuo matrimonio».
Lentamente – dolorosamente – lei china il capo.
Chiude gli occhi, ma da sotto le sue ciglia sorge una lacrima che le scivola sulla guancia.
«Sii felice, okay? Essere felici è meglio che essere tristi».
Quella lacrima è ancora lì, sospesa sulla sua pelle.
Ti fa vibrare il petto di un singhiozzo trattenuto a stento.
Vorresti inginocchiarti e chiedere scusa mille, duemila, tremila volte.
«Sii felice per l’uomo che vuole passare il resto della vita con te. Non triste per il fratello che non aveva mai tempo».
“Fratello”.
Quella parola sembra essersi bloccata nella tua gola.
D’altronde, questo squarcio della tua vita sembra essere nelle mani di coreografi un po’ pazzi.
Lacrime che si fermano, parole che si bloccano… Braccia che si incastrano.
Belle scene, eh?
Alzi lo sguardo appannato, cogliendo un ultimo barlume della sua bellezza.
Un ultimo barlume di guance rosse, capelli scuri e coroncina di fiori.
Stringi la mano sino a farti sbiancare le nocche, col respiro tremulo per la paura.
Nessuno sa dove sei. Nessuno.
Ti accorgi di aver cominciato a piangere solo quando ti bruciano gli occhi.

















Note:
Ieri sera ho visto “127 ore”.
E – santo cielo – la prova di James Franco è spettacolare (tanto che volevo esordire con “James Franco è un Dio”).
Comunque, chi mi conosce sa che ho la fissazione per i rapporti fraterni… Perciò come non potevo non impuntarmi sul legame tra Aaron e sua sorella?
Spero di non aver scritto idiozie.
  
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