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Autore: sushiprecotto_chan    10/02/2013    3 recensioni
[Diego/Sid] Su pensieri terribilmente sensati nati dal sonno a proposito di un bradipo che continua insistentemente a chiamarti "tigrone dentone" ed a imporre la sua presenza in ogni modo – ed allo stesso tempo nel migliore dei modi.
Genere: Comico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Diego, Manny, Sid
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
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Allora. Principalmente questa storia non va presa troppo sul serio. X'D Nel senso che sono effettivamente fan della coppia *pomodori a go-go* fin dal primo film, ma dato che la storia è stata scritta in una giornata in preda alla confusione, voi non prendetela sul serio.
Scritta per la mia adorata Stray-san in occasione del suo compleanno. :) Eccoti il tuo primo regalo, ti avevo promesso che ce l'avrei fatta! :'D *disperata*
Non ne sono affatto convinta, ma spero ti piaccia...! *corre di qua e di là per evitare i pomodori*
Quello che mi dispiace di più è di non essere stata capace di rendere propriamente questa coppia assurda (eppure con così tanti "momenti" XD), ma ci ho provato. E non sono riuscita ad inserire un accenno alla famosa scena del bacio :'D ma c'è sempre una prossima volta! (Oddio, ci sarà una prossima volta?!) Questa storia è una delle più confuse ed assurde ch'io abbia mai scritto. E non nel senso buono e divertente del termine.
Ad ogni modo questa cosa è tutta per te, milady. Potrebbe provocare un'indigestione, quindi prendila a morsi con molta cautela, possibilmente un po' alla volta.











"You're hanging out with us now, buddy!
Dignity's got nothing to do with it!"
Sid a Diego.

 
 
 
 
 
 
 

Absurd is my new wife life.

 
 
 
Diego talvolta si domanda perché. Perché continui a sopportare un bradipo che fa uso di lui per strusciargli addosso con una pacca fraterna il suo muco dopo essersi beatamente scaccolato, ad esempio. Un bradipo che gli fa una collanina di corallo ed arriva saltellando nel momento meno opportuno chiamandolo “Dieguccio”. Che continua a blaterare, a blaterare ed a blaterare senza sosta, a fare disastri, a puzzare come solo lui sa puzzare, a fare porcherie e di tanto in tanto a dargli persino consigli spassionati su cosa fare della sua vita.
 
E, dopotutto, il tigrone dentone sa anche di non poter fare altrimenti, perché Sid è, in qualche modo, sua moglie. Nonostante il pensarlo sia da dementi e profondamente da masochisti – perché, quando Sid vuole essere molesto, ci riesce come nessuno, e prenderlo come dolce metà significa volersi davvero, davvero molto male – Diego non può fare a meno di vederlo in questo modo.
 
Sid sembra essere stato fatto per abbracciare e per aderire perfettamente al suo corpo. Le braccia lo riescono ad avvolgere perfettamente, quando il bradipo lo abbraccia appoggiando il muso sul retro del suo collo ondeggiando il corpo in modo quasi molesto, e quando decide di prendergli la testa, sfregare la zampa sulla sua fronte e poi baciarlo tra le orecchie, tutto molto velocemente e con un incredibile slancio affettivo, Diego sente che nessun altro sarebbe in grado di farlo meglio di quell’incredibile idiota di Sid, perché nessun altro potrebbe mai essere la seconda pelle di Diego come lo è il bradipo.
 
Dovrebbe essere una pericolosa tigre dai denti a sciabola ed essere rispettato per la specie a cui appartiene, e invece da quando si è unito a Manny e combriccola la sua credibilità è andata man mano scemando. Colui che continua inevitabilmente a ricordargli in ogni gesto che compie che fine abbia fatto la sua beneamata rispettabilità è, inevitabilmente, proprio Sid.
Sid lo prende per i denti a sciabola come se stesse giocando con uno di quegli uccelli estinti chiamati dodo – tra l’altro, anche loro piuttosto pericolosi –, lo abbraccia e bacia sul muso come se non si ricordasse affatto di quei bei vecchi tempi in cui Diego gli aveva bellamente preso il collo tra i denti, lo chiama con strani appellativi per niente mascolini e fin dai primi giorni da che l’aveva conosciuto – quando Diego poteva ancora dirsi un animale pericoloso – già gli picchiettava la fronte e lo prendeva in giro come se niente fosse.
Ma dopotutto si parla di Sid il bradipo, colui che aveva tentato di fare da mamma a tre uova di tyrannosaurus rex, quindi ormai non c’è da stupirsi.
Diego sa di essere esageratamente bontempone e paziente per la sua razza e per le pretese del suo orgoglio, quindi c’ha fatto l’abitudine ad essere trattato come una sottospecie di felino piccolo, innocuo e anche un po’ effemminato.
 
Il punto è che tutto il carattere di Diego – il suo orgoglio che più passa il tempo più va sgretolandosi, il suo essere dopotutto buono, eccetera – pare essere fatto per avere a che fare con quell’animale assurdo che è Sid. Sembra essere stato fatto per litigare, ironizzare, finire nei guai, prendere in giro, guardare affettuosamente o sospirare affranto all’indirizzo di Sid.
 
Si sente, insomma, completamente indipendente da Sid. Il suo branco è quello formato da Menny, Sid e lui; gruppo che poi si è allargato man mano facendo entrare nel gruppo anche una mammuth che si crede un opossum e due piccoli, infimi, bastardissimi fratelli opossum; ma ecco, il punto è che se anche Menny avesse deciso, quel giorno di un paio d'anni prima, di unirsi al branco di mammuth con Ellie e di lasciare lui e Sid da soli, a Diego sarebbe andato bene. Non perché non tenga a Menny, ma perché avrebbe trovato giusta quella decisione, e forse la mancanza di Menny non sarebbe stata così gravosa da accettare come quella di Sid – presenza incontrastabile, ridicola, prepotente nel suo modo d’imporsi rumorosamente.
 
Il punto, ecco, è che senza Sid, i suoi gesti assurdi e le sue pazzie insensate, gran parte dell’esistenza di Diego perde di significato.
 
 
 
“Sei mia moglie,” borbotta nel sonno, mentre tutti questi ragionamenti su Sid gli vorticano dispoticamente nel cervello, come un gruppo di api che, perso il loro alveare e bloccati nel suo cranio, decidono di colpire con sempre maggior forza e velocità le pareti della sua testa.
Per sua grande sfortuna colui che è addormentato a fare casino con calci, borbottii e sogni strani questa volta non è Sid ma lui, e il bradipo quella notte è ben sveglio e la sua nuova grande idea è quella di dipingere il muso dell’amico con una specie d’intruglio che ha trovato lì vicino, così finisce per sentire benissimo quello che Diego farfuglia.
Fa a malapena in tempo a sputare un “eh?” che una zampa lo cattura, e si ritrova spiaccicato addosso a quel pelo ed a quei denti a sciabola che conosce così bene.
Cerca di districarsi da quell’abbraccio forzato in ogni modo senza ovviamente farcela, riuscendo però a provocarsi tutto da solo un gran male al capo ed un occhio pesto.
Indicando a malapena il muso fin troppo vicino di Diego, Sid dice un chiaro “Diego, queshto non è divertente”, con lo stesso tono deciso che era solito usare con i suoi bambini dinosauri un paio d’anni prima, e ammicca.
Ma dato che è inutile opporsi ad un amico che seppur tale è inevitabilmente una tigre dai denti a sciabola mentre tu sei una sottospecie di topo inutile troppo cresciuto, Sid finisce per arrendersi, abbandonarsi all’abbraccio e guardare il cielo.
L’espressione scocciata che aveva messo su si scioglie, lasciando spazio ad una più rilassata e sorpresa.
“Certo che shi sono delle gran belle sthelle, eh…?”
Poi si volta verso il tigrone, e gli stampa un bel bacio rumoroso sulla fronte, con una specie di “Pmciù!”, e già che c’è gli starnutisce pure in faccia.
Diego fa un principio di fusa al primo gesto ed un movimento inconsulto al secondo, ma non si sveglia.
 
Il giorno dopo vengono destati dalla grande ombra di Menny che incombe su di loro, che fino ad un momento prima stavano dormivano languidamente abbracciati.
Gli occhi del mammuth hanno un’espressione altamente ironica.
“C’è qualcosa che devo sapere?” fa loro, e Diego per poco non cade da quella roccia che la sera prima aveva scelto come giaciglio.
Sì, beh, non farebbe a cambio con nulla e nessun altro branco al mondo pur di poter godere di quell’assurda quotidianità, comunque.
   
 
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