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Autore: Krystal23    11/02/2013    3 recensioni
"Quelle parole riecheggiarono nella sua mente.
Parole che mai si sarebbe aspettato di sentire."
"Sono solo lettere, che unite assieme, danno forma a qualcosa che per gli umani è iniziato ad avere importanza, distinguendosi dal resto degli animali che popolavano la Terra."
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Donghae, Eunhyuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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♦ In this sea of people you stretch out your hand to me ♦


Image and video hosting by TinyPic . . .The world is a lonely castle

Mutually seeking

On that day the bugle horns that announce love

Saw your smile

 

I am here and you on the opposite shore, searching

Days and nights flow away from us

 

In this sea of people I stretch out my hand to you

The courage that makes me want me catch hold of destiny

Love is a rugged road and I finally can hug you. . .

 

 

 

Quelle parole riecheggiarono nella sua mente.

Parole che mai si sarebbe aspettato di sentire.

Parole alle quali non è ancora riuscito a dare un senso.

Un senso logico per dargli modo di conviverci.

Cosa avrebbe dovuto pensare di quelle parole?

Sono solo lettere, che unite assieme, danno forma a qualcosa che per gli umani è iniziato ad avere importanza, distinguendosi dal resto degli animali che popolavano la Terra.

Allora perché Hyuk, strascicando per il dormitorio, non riusciva a dargli un vero significato?

Non che quelle parole di per sé non significassero nulla.

Erano delle belle parole, che pronunciate dalla persona in questione, acquisivano non solo punti, ma importanza vitale.

Allora perché continuava a chiedersi il perché e soprattutto per quale motivo in quel momento?

Nell'anticamera del suo cervello regnava il caos più totale.

Neuroni spinti dalla sua volontà si aggiravano in ogni angolo, alla velocità della luce, senza fermarsi un secondo ed implorando pietà.

Per quanto sarebbe rimasto lì, inerme, a pensare?

A cosa sarebbe servito pensare?

Aveva già provato a chiedere al diretto interessato il motivo di tale frase, ma il coraggio era mancato, le mani avevano cominciato a sudare freddo ed il cuore sembrava volesse scoppiargli fuori dal petto.

Ci aveva rinunciato in partenza.

Ed erano trascorsi giorni, giorni in cui Hyuk continuava a scervellarsi senza sosta ed ignorando il mondo circostante.

Uno zombie ambulante sarebbe stato più attivo di lui, in quel momento.

Ed anche quella notte non riuscì a chiuder occhio, attendendo che l'altro si intrufolasse tra le sue coperte, lo abbracciasse stretto a sé e si addormentasse poco dopo.

Ma questo non accadde ed il biondo ne rimase totalmente confuso.

Perché da quelle parole, il suo caro amico non gli faceva più visita?

Perché sembrava scostante?

Forse fu solo la sua impressione, ma una compressione sullo stomaco lo fece sedere sul morbido e comodo divano del salone, come un'anima pia in attesa.

In attesa di una rivelazione.

Una rivelazione che non sarebbe arrivata.

Il ricordo delle mani fredde di Donghae lungo il proprio braccio che, leggere scendevano in una carezza, le sue labbra ad un soffio dal suo collo, la sua voce flebile e soffusa che sussurrava quelle parole.

Quelle maledette parole che continuavano a ronzargli in testa senza dargli tregua.

Non si accorse dei movimenti in casa, delle porte aperte e di quelle chiuse, dei passi di fronte a sé che si arrestarono e della mano delicata del suo migliore amico che si stringeva alla sua con dolcezza.

Non si accorse nemmeno che lo stesso ragazzo si fosse seduto accanto a lui e lo fissava con un sorrisino compiaciuto stampato in faccia.

Solo quando il suo profumo inconfondibile gli mandò in tilt il cervello, tornò nel mondo dei vivi annaspando e strabuzzando gli occhi sorpreso.

Il viso bellissimo di Donghae era concentrato sul suo e fu la volta di perdersi nei suoi occhi profondi.

Deglutì, ritrovandosi a secco di saliva.

Che stava succedendo?

Ancora quelle parole, si ripetevano in successione nel proprio cervello, senza mai darsi ritmo o rallentare.
- D-D-onghae. . - disse, ma non si stava riferendo realmente all'amico davanti a sé.
Stava ricordando quella notte.

La notte in cui il bruno si era nuovamente intrufolato nel suo letto e gli aveva sussurrato nel sonno quella frase, quella frase che adesso sembrò prendere forma, trovare stabilità, importanza.

Gli occhi si aprirono ulteriormente, mentre il cuore iniziò a battere più frequentemente e ad una velocità preoccupante.

Labbra.

Dolce.

Labbra.

Le labbra di Donghae si erano delicatamente posate sulle sue, senza forzature, senza violenza.

Erano delicate, morbide e perfette per le sue.

Le labbra di Donghae erano sulle proprie ed attendevano una risposta.

La risposta alle sue parole.

La risposta a quella frase, che per giorni gli era rimbombata nel cranio.

La risposta a quei sentimenti finalmente svelati, che traboccarono in Hyuk come se fossero sempre rimasti lì in attesa di quel momento.

Sfiorò quelle labbra, rendendosi conto di voler approfondire quel lieve contatto.

Le mani erano intrecciate l'una all'altra, la testa inclinata e le labbra ora schiuse, dando modo alla lingua calda e dal sapore del sole di entrarvi ad esplorare la sua bocca.

Si toccarono, sfiorandosi con dolcezza immane, la passione crebbe ed il bacio divenne umido e bisognoso di crescere.

Ed è così che crebbe, crebbe come l'amore di quei due amici ora uniti da un bacio rivelatore.

Crebbe d'intensità e d'importanza come l'amore di Hyuk e Donghae, che negli anni si era sviluppato lentamente.

Un bacio che riuscì a dare un senso a quelle parole sussurrate nella notte e alla quale il biondo trovò la risposta.

Una risposta che aveva sempre vissuto nel proprio cuore, ma che non era mai stato in grado di ammettere a se stesso.

Alla persona che ora lo stava baciando con passione e amore.

Un amore che lo rendeva felice.

Un amore che era così ovvio dal confonderlo per anni.

I loro gesti sinceri, il costante bisogno di aver l'altro accanto.

Gli sguardi nei quali si perdevano per poi ritrovare stabilità solo nella mano stretta in quella dell'altro.

La risposta che Donghae stava attendendo, ma che aveva già capito.

Si staccò dal proprio migliore amico, prese un profondo respiro e si guardò riflesso nelle sue iridi scure.
- Saranghaeyo fishy – pronunciò con il cuore in gola senza staccare gli occhi da lui, sorridendo di rimando quando Donghae lo illuminò con il suo tenero sorriso, stordendolo.

L'amore rimasto all'oscuro e nascosto per tanti anni, era finalmente stato svelato, lasciando un senso di pienezza nel cuore tramante del biondo, che si ributtò a capofitto tra le braccia del più piccolo, respirando a fondo il suo profumo e sentendosi di nuovo a casa.

 

 

 

 

 

Angolino autrice:

Salve salvino care *^*.

Come state?

Vi starete dicendo. Ma questo non ha niente da fare che rompere?

Ebbene, ho diverse cose da fare, ma è da ieri sera tardi che ho in testa questa schifezza e ho deciso di pubblicarla anche se non ha niente di che.

Infatti è a raiting verde.

Però non è che posso solo scrivere raiting rossi, no?

XD comunque.. In realtà non doveva esser così.

E' stata buttata giù ieri sera mentre ero già tra le coperte e l'unica cosa era il cellulare.

Quindi ho iniziato a scriverla lì, peccato che con la mia grande intelligenza, non so come l'abbia cancellata quando ero a buon punto. Così, troppo stanca per riscriverla, tanto non l'avrei mai riscritta uguale, ho atteso questa mattina.

Spero possa comunque piacervi e che la leggiate anche se non è chissà cosa.

Sono apprezzati commenti, di qualsiasi genere.

Ci sentiamo sulle altre fanfiction, quando riuscirò a continuarle u.u.

Un bacio!

Ah! Il titolo, come le parole in corsivo, sono prese dal testo di “Destiny” dei Super Junior M.

Vostra, Krys.

   
 
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