“Il tuo sogno può diventare realtà, se vuoi” mormorò ad un soffio dalle sue labbra. 'Adesso leggeva nella mente, anche?' Elena, presa da una strana paura si toccò il collo, controllando che la catenina che le aveva regalato Stefan fosse ancora lì. C’era. Non era stato Damon a farle fare quel sogno e -grazie al Cielo- non era entrato nella sua mente, quindi non poteva affatto sapere cosa lei effettivamente avesse sognato.
Damon si accorse di quel gesto. Rise, di una risata di vittoria. “Tranquilla, Elena, non posso entrare nella tua mente se hai la verbena addosso, il tuo fantastico sogno è tutto merito del tuo subconscio, ma come ti ho già detto, se vuoi…” Elena non gli lasciò terminare la frase che d’un tratto capovolse la situazione. Ora Damon era steso sotto di lei, con le braccia sul cuscino, Elena a cavalcioni su di lui.