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Autore: Bloodred Ridin Hood    01/09/2007    10 recensioni
Era stato lui a dirle di affrontare la vita sempre a testa alta.
Era stato lui a dirle che se lo si vuole veramente, i sogni si realizzano.
Perchè un giorno sarebbero tornati, sotto la neve, a gustare ancora una volta quelle caramelle…
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ling Xiaoyu
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Candies

CANDIES



Anche quell’anno era caduta la neve su Tokyo.
Xiaoyu si voltò verso la finestra e restò ad ammirare i candidi e leggeri fiocchi che scendevano dal cielo. Un sorriso le si dipinse subito sul volto.
Inutile dire che seppure ormai lo aveva visto parecchie volte, quello spettacolo l’incantava sempre.
Ci voleva poco, veramente poco per far sorridere una persona come Xiaoyu.
Una persona che sa trovare la felicità anche nelle più semplici e banali cose.
Si stava rilassando, stava recuperando un po’ di quelle energie che aveva speso durante un’altra pesante ora di allenamento.
Era sdraiata sul letto, aveva appena finito di leggere l’ultimo volume di una delle sue serie di manga preferite, mentre ascoltava un po’ di musica.
Aveva messo ancora una volta quella musica esageratamente vivace e così “poco colta”, musicalmente parlando, che Hwoarang non esitava mai a criticare.
Era vero, anche se Xiaoyu non gli dava mai la soddisfazione di avere ragione.
Si limitava a rispondere con linguacce o battutine stuzzicanti.
“I miei gusti musicali saranno pure assurdi, ma mai quanto i tuoi in fatto di capelli!”
Il suo amico era rimasto qualche secondo in silenzio, aveva inarcato le sopracciglia e poi aveva iniziato a ridere di gusto.
Aveva scosso la testa con aria di superiorità, stando al gioco, comportandosi come se avesse appena ricevuto la critica di una persona che non aveva di certo uno stile migliore del suo.
E di certo Xiaoyu era una persona strana.
Sia a guardarla per la prima volta, che a conoscerla fino in fondo, solo un concetto può venire alla mente per descriverla: “tremendamente allegra”.
Tremendamente allegra, come la sua musica, la sua camera, il suo modo di vestire, i suoi codini, il suo modo di parlare, la sua risata contagiosa… persino il suo Panda.
Il suo modo di affrontare la vita.
Scese dal letto e si avvicinò alla finestra.
L’aprì.
Una folata di vento gelido la fece rabbrividire, tese una mano fuori dalla finestra, per raccogliere uno di quei fiocchi bianchi sul palmo.
Il contatto fu freddo e immediato.
Solo per un istante potè osservare il fiocco, che poi lasciò la sua forma originale per trasformarsi in acqua.
La magia istantanea di quei piccoli batuffoli bianchi e gelati che cadevano dal cielo e adornavano le strade come zucchero a velo.
Rabbrividì ancora. Si decise a chiudere la finestra e il suo sguardo si posò sulla scrivania.
Una foto. Una foto che teneva incorniciata sulla scrivania da diversi anni.
La prese in mano e la osservò.
Rise teneramente passando un pollice sulla superficie per togliere quel po’ di polvere che si era depositato.
Da quando era così impegnata con gli allenamenti, aveva avuto poco tempo per occuparsi delle pulizie.
Quella foto era forse la cosa più preziosa che Xiaoyu aveva.
Era una giornata di inverno anche quella.
E come quell’anno, era caduta la neve su Tokyo.
Xiaoyu era riuscita a convincere Jin ad accompagnarla al parco, dopo gli allenamenti.
Insieme erano andati sul prato, coperto di neve e, seppure inizialmente controvoglia, Jin era stato trascinato in una battaglia a palle di neve.
Ricordava quel giorno come se fosse stato il precedente.
Ricordava perfettamente come quella era stata una delle poche volte in cui aveva visto Jin ridere veramente di gusto.
Una risata spontanea, genuina, come quella di un bambino quando si sveglia la mattina di Natale.
E ricordava poi la gioia di stare seduti sulla neve a mangiare caramelle, quando aveva immortalato quel momento scattando la foto col cellulare.
Quelle caramelle che tanto aveva insistito per farsi comprare dal carretto ambulante che un tempo si metteva sempre nello stesso punto al parco. Caramelle di tutte le forme, colori e sapori.
Che seppure Jin non amasse particolarmente i dolci, quelle caramelle gli piacevano. Erano speciali, come se avessero il potere di trasmettere un po’ di quella pazza allegria tanto tipica di Xiaoyu.
Ma forse non erano propriamente quelle caramelle ad avere il potere, ma era la stessa Xiaoyu a riuscire a regalare quella allegria di cui la sua anima aveva tanto bisogno.
Probabilmente era così, però da quando Jin se ne era andato, il carretto dei dolci non si era più fermato al parco. E Xiaoyu non aveva più trovato quelle caramelle, sebbene le avesse ricercate dappertutto.
Ed erano passati già quasi tre anni. Quasi tre lunghi anni dall’ultima volta che avevano mangiato insieme quelle caramelle, fra una risata e l’altra.
Quasi tre lunghi anni da quando Jin era partito. Tre lunghi anni da quando Xiaoyu si era messa in testa di riportarlo indietro.
Ma fino ad allora i suoi sforzi non si erano rivelati molto utili, e non aveva potuto fare niente per impedire che la sua anima si oscurasse.
Non aveva potuto fare niente per evitare che facesse lo stesso errore che prima di lui avevano fatto i componenti della sua famiglia.
Non aveva potuto fare niente affinché non si trasformasse in un pericolo nazionale.
Ma tuttavia Xiaoyu non si abbatteva.
Perché era stato lui ad insegnarle che è inutile piangersi addosso per le avversità che inevitabilmente nella vita si incontrano.
Era stato lui a dirle di affrontare la vita sempre a testa alta.
Era stato lui a dirle che se lo si vuole veramente, i sogni si realizzano.
E per quel motivo, dopo qualche lacrima amara che aveva speso, era subito riuscita a ritrovare la sua voglia di vivere alla sua maniera.
Perché Xiaoyu era determinata.
La sua era una missione.
Questa volta avrebbe fatto di tutto per non fallire.
Avrebbe fatto di tutto per esaudire il suo desiderio più grande.
Lei avrebbe salvato la sua anima dal male.
Perchè un giorno sarebbero tornati, sotto la neve, a gustare ancora una volta quelle caramelle.br>















Ultimamente c’era qualcosa che non andava nel pc. XD
Lo trovavo in qualche modo “scomodo”, nel senso che non mi ispirava per niente. E quel foglio bianco di word restava bianco sempre troppo a lungo.
In parole povere, non riuscivo a scrivere più un cavolo! T__T
Poi ieri mi è venuta un’illuminazione! È la posizione del computer! Non mi piace più!
“Se avessi un portatile o se lo potessi spostare da un’altra parte sono sicura che mi tornerebbe l’ispirazione!” ho pensato.
Peccato che mio padre questa non la ritenga una ragione valida per mettersi a traslocarmi il computer da qualche altra parte. -__-
E allora mi sono limitata a cambiare la sedia e… ne è uscita questa storia! XD
Non so bene nemmeno io da dove mi è venuta in mente. Ero un po’ triste quando l’ho scritta, e devo dire che mi tirato su di morale.
Perché è questo il modo giusto per affrontare la vita… con allegriaaaaa! XD
Ok, adesso forse mi avrete preso per pazza, o chi mi conosce tanto lo sapeva già, però il mondo avrebbe davvero tanto bisogno di un po’ di positività in più. ^__^
Beh spero che ne sia uscito qualcosa di buono, altrimenti mi tocca a cercare un’altra sedia per il pc! XD
A presto

BRH

  
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