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Autore: FedericaLille    12/02/2013    10 recensioni
Una fan, un idolo, una lettera, una canzone, poi un'altra lettera, e ancora un'altra.
Niall e Federica, distanti migliaia di metri, riescono a intrecciare le loro vite, tanto diverse ma tanto simili.
Niall nel suo ambiente da Pop star e Federica nella sua comune routine quotidiana. Cosa li accomuna?
Forse nulla, forse è tutto uno stupido scherzo del destino... o forse è amore.
Niall: "Non avevo mai pensato a come dovesse essere sentire quell'inspiegabile necessità di avere una persona accanto, che non fosse una qualunque , ma proprio QUELLA persona. Ecco cosa si provava: paura di starle lontano e farmi del male, ma soprattutto paura di starle lontano e causare male a lei."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Gioco di lettere'
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Ciaaao bellissimi lettori di fan fiction! Vi presento la mia storia, è la prima che scrivo qui su EFP.
In realtà non c'è molto da presentare... Effettivamente dovrete scoprirla pian piano coi vostri occhi.

Il titolo è "Gioco di lettere"

Avevo iniziato a pubblicarla su una pagina facebook,
dopo l'ho interrotta perchè una casa editrice mi aveva proposto di pubblicarla in un libro.
E' successo però che editor e redattori della casa mi hanno trasformato gran parte della trama...
Perciò a Maggio uscirà il libro con la storia tratta da questa fan fiction,
ma completamente modificata dalle preferenze della casa editrice,
mentre qui su Efp continuo a pubblicare la storia originale :)
Spero che vi piaccia e la seguirete fino alla fine <3



3:00 a.m. : la stanchezza fisica minacciava la mia determinazione, ma non la mutava affatto. Stavo ancora lì, sulla scrivania, a riempire fogli di parole e francobolli, a firmare buste e gettare lacrime tra una frase e l’altra.
4:35 a.m. : lettera numero 79 “I’d like to meet you...”
7:12 a.m. : Il sonno prese il sopravvento e caddi esausta nel mondo dei sogni.
“Drin drin!”, era già la sveglia che mi dava il suo poco gradito buongiorno.
“Federica, è tardissimo! Non è la sveglia che suona, ma il citofono… Elisa è già qua.”, mia madre mi riportò alla cruda realtà. Era lunedì mattina e avevo mille cose da sbrigare.
Infilai la testa sotto il cuscino, alla ricerca di un riparo, e vi trovai il mio cellulare che segnava le 10 in punto. Era davvero tardi!
El mi aspettava di sotto, sicuramente con altre mille news da raccontarmi, ed io mi rotolavo ancora nel letto in preda ai ricordi del sogno da cui ero stata strappata via violentemente.
“Basta rimuginare sui desideri irrealizzabili per quei cinque idioti!”, mi urlò contro mio fratello, e scoprendomi il viso mi tolse il cuscino dalla mani.
“Idiota ci sarai te!”, risposi fredda, lanciandogli un’occhiata assassina. Nel frattempo raccolsi tutte le forze in mio possesso e abbandonai il letto.
“Ti porteranno alla follia, Fede.”, continuava quello imperterrito.
“Farti gli affari tuoi no? Vattene dalla tua ragazza, va!”, lo cacciai fuori dalla mia stanza  sbattendogli la porta in faccia. Ma sentii ancora la sua voce fastidiosa attraverso le mura che gridava “Io almeno ho una persona in carne e ossa al fianco, non un poster di carta straccia!”
Nemmeno volli rispondere; mi limitai a dare il buon giorno a quei cinque bei faccini attaccati all’armadio e mi diressi verso la scrivania.
Dove diamine sono le mie lettere?!”, mi mancava il respiro, non riuscivo davvero più a respirare, rischiavo uno svenimento.
“Mamma!!”, urlai con tutta la voce che potei gettare fuori, in preda al panico. “Le lettere, 100 lunghissime lettere, le buste zuppe di profumo, i disegni, tutti quei disegni!”, non c’era più nulla. La scrivania era limpida e ripulita da ogni disordine ed io stavo per scoppiare in lacrime.
“Federica, mantieni la calma. Ho messo tutto quanto nella libreria di tua sorella per…”, non le permisi di concludere la frase che mi fiondai nella stanza di Claudia.
Era tutto lì, fortunatamente! Un sospiro di sollievo mi rinfrancò l’anima, mentre toccavo per un’ultima volta quelle carte profumate.
Una volta vestita e pronta per affrontare la giornata, scesi a mettere qualcosa sotto i denti.
“Finalmente la principessa è qui: coi suoi comodi!” Elisa era mia cugina, mia migliore amica, mio pozzo dei segreti, mia compagna di avventure e chi più ne ha più ne metta.
“Scusami, El! Sappi che ho passato la notte in bianco per loro.”, le risposi tra un sorso e un altro di caffè ultra zuccherato.
“Oh, che bello! Voglio vederle tutte quante!”, esclamò con un sorriso a 45 denti.
 
Il sole cocente di una mattina d’Agosto è la cosa più brutta che possa esistere quando si ha da stare per le strade di Palermo a camminare fino allo sfinimento. Ed era proprio quello che ci aspettava.
“Fede, che meraviglia! Queste parole mi hanno commosso…”, ripeteva El mentre leggeva la chilometrica lettera che avrei mandato a Niall. “Non posso crederci! Come hai fatto a scriverne tante?!”, continuava a complimentarsi con me per le mille parole che desideravo più di ogni altra cosa al mondo che loro leggessero. Per me non era stata una fatica, non avevo dovuto inventare belle frasi solo per fingermi innamorata, non avevo dovuto sforzarmi di tradurre in inglese tutti i miei pensieri, perché questi nascevano nella mia mente già nella loro lingua madre.
Trascorremmo ore alla posta ad aspettare il nostro turno, e quando arrivò ero così emozionata che temevo di sbagliare indirizzi o dimenticare i miei dati personali. Cento buste, piene di tutti i miei sentimenti; le lasciai lì, a quel signore brizzolato che mi sorrideva dall’altra parte del vetro, e andai via.
Dopo quella prima tappa tornammo al motorino di El, per dirigerci dall’altra parte della città a rintracciare un ragazzo che ci avrebbe procurato il regalo più bello del mondo.
“Per favore, rallenta. Non riesco a scrivere l’sms ad Andrea…”, pregai Elisa, in quanto era necessario rintracciare quel tizio che avrebbe potuto cambiare letteralmente la nostra vita.
Accostammo in una stradina deserta e un po’ paurosa, e finalmente ricevetti un suo messaggio: “Ciao belle, vi aspetto al num civico 139.”
Lo raggiungemmo titubanti, non potevamo rinunciare a quell’unica possibilità di realizzare i nostri sogni.
C’era una macchina scura, in fondo alla strada: doveva essere la sua. Infatti da questa uscì fuori un tipo con una maglia bianca, ed era così che diceva si sarebbe presentato all’appuntamento.
“Ehi Ragazze! Vi presento due amici…” Iniziammo ad avere seriamente paura quando uscirono da quella macchina altri due ragazzi, fin troppo alti e ben piazzati.
“Non temete, vi avevo promesso un regalino, ed è quello che avrete.”, continuava Andrea.
Io intanto sussurrai a mia cugina: “Preparati a partire e correre come una pazza, non si sa mai.”
Ma l’ansia svanì di colpo quando quello tirò fuori dalla tasca dei jeans due biglietti rossi.
Erano i biglietti che aspettavamo, i due introvabili ultimi biglietti del backstage del concerto dei One Direction.



Okay, eccoci qui. Ancora c'è ben poco di intrigante, lo ammetto.
Vediamo due ragazze, fan della band, che spediscono lettere
e cercano disperatamente dei biglietti per incontrare i propri idoli...
Sembra tutto abbastanza... "normale".
Ma arriveranno davvero ad avere in mano questi biglietti??
E le lettere raggiungeranno i veri destinatari?

Ho fatto questo   Trailer   sulla fan fiction :) Spero vi piaccia!!

Chi vuole può seguirmi su twitter: @FedyHoran
Ricambio tutti :)

Date un'occhiata a quest'altra mia fan fiction?
Forgetting him was like to know somebody you've never met
La trama è completamente diversa, ma spero vi piaccia comunque :)



  
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