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Autore: Niley story    13/02/2013    7 recensioni
Violetta è appena arrivata a Buenos Aires e non conosce nessuno. Dopo aver litigato con il padre incontra lui...il ragazzo più bello che abbia mai visto. E lui così freddo così arrogante...ad un tratto grazie a lei, capisce di non essere così...e per la prima volta prende il coraggio di affrontare la sua famiglia, lui per lei e lei per lui...ma gli ostacoli sono tanti...e spesso la nostra mente ci confonde così tanto, da non permetterci più di sentire la voce del nostro cuore...ma uno sguardo...solo uno...una canzone...e la mente non potrà più avere voce in capitolo
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Violetta Pov.
Ero così elettrizzata...era passata una settimana da quel giorno e mi ero iscritta allo studio 21. Ultimamente io e Léon ci vedavamo solo lì...ma solo sguardi non potevamo avvicinarci...non potevamo dare nell'occhio...ma quella mattina...sentivo le farfalle nello stomaco uscirmi da dentro non resistevo più...stavo per vedere di nuovo Léon...appena entro mi guardo intorno per cercarlo e lo vedo vicino agli armadietti. Sorrido spontaneamente, senza neanche accorgermene e lo abbraccio da dietro. Lo sento girarsi e mi allontano imbarazzata...
 
Violetta: Oh mamma scusa...dimenticavo che qui noi...
 
Léon sorride e non mi fa finire la frase, mi prende la vita attirandomi a lui e mi abbraccia. Sciolto l'abbraccio mi guarda negli occhi...
 
Léon: Solo perché siamo in due gruppi diversi, questo non significa che mi dispiaccia un tuo abbraccio...e sopratutto che non ti ami...
 
Non ti ami? Ho sentito bene? Ha usato il verbo amare vero? Vorrei poter gridare di felicità e saltargli al collo! è così dolce, mi fa l'occhiolino mentre chiude l'armadietto e si allontana...mi ama? Ma si certo che mi ama altrimenti non mi avrebbe mica risposto così! O no?...sento una mano sulla mia spalla destra, mi volto è Francesca, l'abbraccio così senza pensarci, credo di stare per stritolarla
 
Francesca: Si certo, anche io sono contenta di vederti...
 
Disse lei sorridendo ma con una faccia interrogativa. Sciolgo l'abbraccio e la guardo con un sorriso a trentadue denti
 
Violetta: Mi ama
Francesca: Eh!? Chi ti ama?
 
Apro la bocca per risponderle quando poi mi rendo conto di quello che sto per dire...
 
Violetta: Emm...la musica...la musica mi ama...e io amo lei...
 
Francesca scoppia ridere e scuote il capo
 
Francesca: Sei strana Vilu
Violetta: No....
Francesca: Si invece, e questa fastidiosa vocetta acuta ne è la prova
Violetta: Quale voce...*si schiarisce la voce* quale vocetta acuta eh?!
Francesca: Hahaha dai andiamo!
 
Fran mette il suo braccio sotto al mio, e mi trascina nell'aula di musica, dove si sarebbe tenuta la lezione con Pablo. Pablo era il mio professore preferito dello studio 21...bhe intendiamoci dopo mia zia Angie, che viveva a casa nostra, da quando mi ero trasferita...credo che tra lei e mio padre stia nascendo qualcosa...magari questa è la volta buona che mi libero di Jade. Entrate nella sala di musica, ci avviciniamo a Camila, Maxi e Braco, che mi salutano, e io ricambio con un cenno del capo. Dall'altra parte della sala c'è Léon, con le braccia incrociate al petto. Lo sguardo così serio, e assorbito dalla spiegazione...cosa che dovrei fare anche io...ma sono troppo applicata a osservare i suoi lineamenti perfetti...quello che però mi dava fastidio, era il braccio di Ludmilla poggiato sulla sua spalla...cioé voglio dire, Léon non è mica un comodino che ti ci puoi poggiare così?!...era irritante...alla sinistra di Ludmilla c'era Nati, mentre alla destra di Léon c'era Andres...c'era anche un altro ragazzo dietro di lui, con la carnagione scura...ma io sono concentrata solo su di lui...
 
Léon pov.
Mi sento osservato, abbasso lentamente lo sguardo e noto che Violetta mi stava fissando. Appena volto lo sguardo su di lei, lei lo abbassa imbarazzata. Era così dolce, che non potevo fare a meno di sorriderle, mentre fingeva di ascoltare Pablo e mi guardava con la punta dell'occhio. Sento un altro sguardo gelido alla mia sinistra...è Ludmilla, ma non la guardo. Volto solo lo sguardo verso il professore che sta spiegando, e attendo che finisca.
 
Pablo: Quindi, in pratica, per la fine del mese mi dovrete portare questa canzone, scritta dai grruppi che ora vi dirò. 
 
Tutti noi annuimmo col capo, per fare intendere che avevamo capito...
 
Pablo: Ludmilla, Nati, Diego e Lara...Violetta, Francesca e Camila...Léon, Maxi, Brodway, Napo e Andres...
 
Sarei voluto stare con Violetta, ma mi accontento del fatto che non sono stato messo con Ludmilla...e poi forse era meglio così, non so quanto avrei resistito stando sempre vicino a lei, senza dare a vedere ciò che stavo provando. Vedo Napo e Maxi avvcinarsi a me, Andres e Brodway...
 
Ludmilla: Che peccato che non stiamo insieme tesoro
Léon: Già, un vero peccato
 
Le dissi sorridendole mentre lei mi tendeva la mano. Voleva che gliela baciassi prima che si allontanasse...lo feci, meglio che non sospetti di nulla...la guardo allontanarsi e mi sento ancora osservato, volto lo sguardo e incrocio gli occhi di Vilu, che di scatto si volta dall'altra parte
 
Maxi: Allora pensate che...riusciremo a collaborare insieme?
Léon: Si certo...in fondo credo...che abbiamo in comune molte più cose di quanto vogliamo far sembrare no?
Andres: A-aspetta che cosa intendi?
Léon: A noi piace la musica, a loro piace la musica, a noi piace ballare a loro piace ballare, a noi piace cantare a loro piace cantare capisci? *poggiai una mano sulla sua spalla*
Andres: Aaa si certo
Maxi: Bene allora...che ne dite...ci dobbiamo vedere anche fuori di qui no?
Napo: Bhe secondo me sarebbe meglio...
Brodway: Dove ci vediamo?
Lèon: A casa mia, oggi i miei non ci sono e abbiamo tutto per noi...siete d'accordo?
Maxi: Si certo ma...
Léon: Vi invio un sms con l'indirizzo di casa mia
Napo: Perfetto...
 
 
Violetta Pov.
 
Ludmilla era così altezzosa, così...così...regina! Ecco si...si comportava come una regina ricca e viziata! Ma Léon era il mio principe, non il suo...volevo gridarglielo in faccia ma...non potevo...non ho mai provato questi sentimenti per qualcuno...credo...si credo che sia gelosia...ad ogni modo faccio finta di nulla...quando vedo due mani schioccarmia davanti al volto. Sono Camila e Francesca che provano a riportarmi con i piedi per terra
 
Violetta: Eh!? Si che cosa?!
Francesca: Come che cosa?...la canzone Vilu...stiamo parlando della canzone *sorride* ma che ti prende sei tra le nuvole?
Violetta: Emm...si...si più o meno...cioé no...che sto dicendo!
Camila: Va bene, ascolta, che ne dici se oggi ci vediamo a casa tua per provare a lavorare sul compito?
Violetta: Si, si va bene...vediamoci a casa mia...
 
Francesca e Camila erano diventate le mie migliori e inseparabili amiche...sentivo di potermi fidare di loro...inoltre non avevo problemi a farle venire a casa...anzi, faceva arrabbiare a Jade questa cosa quindi potrete immaginare quanto mi faccia piacere! La regola di mio padre era una e semplice, niente ragazzi...sinceramente, dopo la morte di mia madre lui non voleva che io cantassi...a convincerlo sono state mia nonna e mia zia Angie...ci sono voluti 3 anni però alla fine lo ha accettato...ed è questo quello che conta...ma non potevo fare a meno di sentire un vuoto dentro di me...mi faceva rabbia e mi rendeva triste il fatto che Ludmilla potesse stare con Léon tutti i giorni ogni secondo...era così difficile da sopportare...eppure per il suo amore lo avrei fatto...e lo farò...non ho mai provato nulla di simile...non so se è una cosa giusta essere innamorata di qualcuno che è fidanzato...forse no...ma l'amore non è sempre giusto vero? Oppure no?...aaa sono così confusa!!!
 
Léon pov.
 
Ero a casa mia, disteso sul divano a guardare la televisione, erano le 15:00 e sento il campanello della porta. Una cameriera in casa e neanche va ad aprire la porta...
 
Léon: Non ti scomodare Iris vado io eh
 
Dissi alzandomi dal divano. Aprì la porta e mi ritrovai i ragazzi di fronte. Ci salutammo con una stretta di mano e un tocco con la spalla. Dopo ci dirigemmo verso il salone, avevo già preparato gli strumenti
 
Maxi: Wow! Questo impianto stereo è...è...
Léon: Si lo so
Maxi: E quel computer! Wow!
Léon: Si lo hai già detto, ora mettiamoci al lavoro...avevo pensato a qualcosa di mixato, in modo che musica coinvolga tutti i nostri stili
Maxi: Anche il rap?
Léon: Si Maxi, anche il rap...ascolta...
 
Mi avvicinai al mio portatile e misi play su una base rap e intanto poggiai le dita sulla pianola e iniziai a suonarla...vedevo i ragazzi lanciarsi qualche sguardo di approvazione e annuire col capo, poi iniziarono a ballare lasciandosi traspsportare dalla musica...
 
Léon: Purtroppo ho solo questo inizio, dobbiamo finirla insieme
Maxi: Mi piace...hey ascolta tu sai rappare?
Léon: Si certo, perché?
Maxi: Perché si potrebbe iniziare con qualcosa così *mette la mano davanti alla bocca e fa dei suoni* e poi far partire la base
Léon: Si non è male...allora io e Maxi ci occupiamo della base, Broddway e Napo della coreografia
Andres: Siiii dai! E io che faccio?
Léon: Comincia ad accordare gli strumenti e poi vieni con me e Maxi, quando abbiamo finito inizieremo a scrivere il testo...per le cinque dobbiamo finire perché devo fare una cosa ok?
 
Violetta Pov.
 
Erano le 16:30 e io e le ragazze abbiamo provato per molto tempo...e avevamo già scritto l'inizio della nostra canzone...
 
Violetta: Veo veo que ves? todo depende de que quieras ver 
piénsalo bien antes de actuar si te enamoras te puedes lastimar...*vedo vedo che vedi? Tutto dipende da che vuoi vedere...pensaci bene prima di agire, se ti innamore tu puoi ferire*
 
Questo pezzo lo avevo scritto io...in fondo riguardava me, e i miei dubbi su ciò che stavo provando quella mattina...le mie incertezze e la mia gelosia...quella gelosia che mi affettava dentro...e che mi faceva stare male...ma non volevo darlo a vedere...in fondo...ciò che c'era tra me e Léon era un segreto...e così doveva restare...
 
Francesca: Oye escuchame bien, respira y deja de tamblar cual papel, si crees que si vuelve a ententar *Senti ascoltami bene, respira e smettila di tremare come foglio, se credi di si provaci ancora*
Camila: Y no te rindas ni por casualidad *e non ti arrendere neanche per caso*
 
Questo pezzo lo avevano composto loro due...credo che abbiano capito che c'è qualcosa che non va...e mi stiano spingendo a sfogarmi con loro...ma non posso...noto mio padre sull'uscio della porta che ci guarda e mi sorride, ricambio mentre fermiamo la musica e ci buttiamo sul divano...
 
Francesca: Bhe direi che come inizio non è male...
Camila: No certo ma manca ancora il continuo e poi bisogna finire la base e non ci dimentichiamo che...
Violetta/Francesca: Camila!!!
Camila: Si, che c'è?
Francesca: Una cosa alla volta ok?...non metterci l'ansia addosso
Camila: Ma io non metto l'ansia addosso
Violetta: No, no certo
Gérman: State calme, siete bravissime e sarete le migliori
Francesca/Camila: Grazie
Violetta: Grazie papà
 
Dissi alzandomi in piedi sul divano e saltandogli al collo, quando sentì il mio cellulare suonare. Un sms...da Léon! sono euforica, mio padre si dirige verso lo studio e io leggo il messaggio che dice "tra 10 minuti al nostro posto segreto" 10 minuti?! Ma anche subito!!!. Sorrido guardando le ragazze che mi osservano interrogativamente, aspettando le spieghi il perché del mio sorriso...
 
Violetta: Emm...io...devo andare...
Francesca: Andare dove?
Violetta: Eee...è una cosa importante
Camila: Si ok ma dove?
Violetta: Ora non posso dirvelo, ci vediamo domani ciao vi voglio bene
 
Dissi prendendo la borse e correndo fuori, lasciando le mie amiche con le parole in bocca...era da tanto che io e Léon non passavamo del tempo insieme...era sempre più difficile vedersi allo studio, e il pomeriggio c'erano i compiti e inoltre, non potevamo farci vedere insieme...non ovunque almeno...arrivai al parco e mi guardai intorno...credo di essere in anticipo, mi avvicino allo stesso albero sotto il quale io e Léon ci siamo scambiati il primo bacio e sento delle mani poggiarsi delicatamente sulla mia vita da dietro. Mi attira a se, sento il suo respiro caldo sul collo. e la sua voce sussurare al mio orecchio destro un dolce "mi sei mancata". Mi gira intorno fermandosi quando arriva di fronte a me e mi fa poggiare delicatamente con la schiena al tronco dell'albero. Gli circondai il collo con le braccia. Quando ero con lui ogni mio dubbio spariva, non potevo pensare a niente che non fosse noi. Il mondo intero spariva
 
Violetta: Anche tu mi sei mancato Léon
 
Gli dissi sinceramente guardandolo negli occhi. Mi sorrise e si avvicinò lentamente alle mie labbra, lo vidi chiudere lentamente gli occhi e feci lo stesso, aspettando con ansia che mi si avicinasse. Mi tremavano le gambe e sentivo un brivido percorrermi la schiena quando le nostre labbra si toccarono. Questa volta non era un bacio a stampo come il primo, no...questa volta era un vero bacio, un bacio desiderato, un bacio pieno di passione ma soprattutto d'amore. Le sue mani stringono sempre di più la mia vita, facendo toccare il mio petto con il suo. Alzai le punte ricambiando la stretta, ma intorno al suo collo.
 
Intanto in casa Ferro...
 
Nati: Ma è una cosa crudele Ludmilla!!!
Ludmilla: Ascoltami bene Nati, o sei con o sei contro di me intesi?!!
 
Le gridò istericamente in faccia, e Nati abbassò il capo annuendo...
 
Ludmilla: Saggia decisione...e ora a noi...Vilutonta...
   
 
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