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Autore: Nyssa    02/09/2007    13 recensioni
I guai non arrivano mai da soli... Draco Malfoy se ne accorge la mattina in cui si ritrova con Pansy innamorata (e non di lui stranamente!), Goyle pescato a mettere petardi incendiari e un imminente coloquio con la McGranitt sul suo calo scolastico
Ovviamente niente potrebbe essere peggio, ma deve presto ricredersi, il collegio decide di assegnargli un tutor per recuperare nelle materie e chi meglio di Hermione Granger, la migliore studentessa di Hogwarts? Va bene, questo può anche andare a suo vantaggio, ma cosa succederebbe se oltre ai suoi voti Hermione cambiasse anche lui? E cosa ci fa un bambino in giro per la scuola?
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Premesse: questa è in assoluto la prima fanfic che scrivo e quindi considerate che non sono molto esperta in materia, ma mi sarebbe piaciuto, per una volta, pubblicare qualcosa di mio. La coppia protagonista è la Draco/Hermione, quindi, se non vi piacciono assieme potete anche evitare di leggere. Terza cosuccia, io cercherò di aggiornare più o meno una volta alla settimana, una ogni 15 gg, spero che quando ricomincerò la scuola i tempi non si debbano dilatare. A questo punto spero che la storia vi piaccia e che mi lascerete un commentino… Grazie e buona lettura!

Nyssa

 

 

Le Relazioni Pericolose

 

Per Draco Malfoy quell’anno si prospettava decisamente orribile e tutto perché era cominciato in maniera ancora peggiore, ovvero: Pansy Parkinson si era innamorata.

La cosa aveva dell’incredibile, visto e considerato che difficilmente le Serpi s’innamorano e lei che era la più… diciamo, convinta sostenitrice dello scambio di compagnie, era proprio l’ultima persona che credeva potesse fare una cosa del genere. Ovviamente all’inizio nessuno aveva preso la cosa sul serio, ma quando lei aveva cominciato a disdegnare le “buone abitudini”, beh, la situazione era diventata preoccupante.

Anno di schifo, dunque, perché l’abilità di Pansy sotto certi aspetti, soprattutto le lenzuola, era innegabile e lui adesso si ritrovava senza la sua compagna di letto preferita. Non che la cosa si notasse in giro, un Malfoy non deve mai comportarsi come se gli avessero tolto qualcosa che gli spettava per diritto, ma doveva semplicemente lasciar cadere la cosa come se gli avessero fatto il più grande favore del mondo a liberargliene. E non si poteva certo dire che, sotto un piccolo punto di vista, la cosa non fosse anche vera… negli ultimi anni Pansy era diventata veramente ossessiva nei suoi confronti, soprattutto per quanto riguardava l’inesistente rapporto che li legava, ma che lei considerava lampante, gli stava attaccata come una scimmia ammaestrata e allontanava tutte le altre come ipotetiche rivali. A Draco questo, ovviamente, non piaceva, ma adesso, con tutto il bel lavoro di Pansy, si ritrovava con la guarnigione sguarnita.

Trovarsi una nuova e assidua compagna di letto era, per quell’anno, la priorità assoluta perché se fosse rimasto senza una donna compiacente troppo a lungo, le cose sarebbero peggiorate notevolmente, soprattutto a cominciare da quel suo carattere che si portava dietro.

Blaise era l’unico che gli leggeva la frustrazione nello sguardo e quel mattino, quando l’altero Principe di Serpeverde scese nella sala comune, si guardò attorno con occhio clinico alla ricerca della sua futura prescelta.

Decisamente no, pensò la mente del biondo erede Malfoy osservando la fauna femminile che si aggirava tra i divanetti di velluto e i tavolini di mogano, le nuove Serpi non si potevano definire all’altezza, anche se, bene o male, tutte avevano passato almeno una notte con lui. L’unica che si salava era Daphne Greengrass, ma la splendida bionda aveva una pessima filosofia di vita ed era più che mai convinta di voler arrivare vergine al matrimonio; la cosa, come tutte le serpi pensavano, era strana, ma trattando se stessa al pari di una merce di scambio, esattamente come facevano i suoi genitori con lei, pensava di poter valere qualcosa di più con la sua virtù intatta; dopotutto, la famiglia di purosangue che senz’altro l’avrebbe accolta, sarebbe rimasta colpita dal fatto di avere una ragazza Slytherin, carina e per di più vergine come sposa per il loro rampollo, quelle tre caratteristiche infatti, erano le più rare da trovare tutte assieme in un Serpeverde.

Comunque Daphne se ne stava tranquilla a leggere una rivista su un divanetto senza considerare minimamente il problema che la sua idea folle stava creando a Malfoy. Le matricole non andavano assolutamente bene, oltre ad essere bruttine ed inesperte, dopo un po’ diventavano delle vere rompiballe e Draco Malfoy non poteva certo perdere la sua sanità mentale dietro ad una ragazzetta immatura che credeva che stare nel suo letto equivalesse ad essere la sua ragazza… decisamente NO.

Si massaggiò con forza le tempie, era dalle nove di quella domenica mattina che cercava un modo per risolvere quel problema e la sua Sala Comune sembrava in preda alla follia collettiva mentre la maggior parte delle ragazze presenti cercava di estorcere a Pansy il nome del ragazzo di cui si era innamorata. A vederla come la vedeva Draco, branchi di oche giulive starnazzavano come se dovessero essere spennate da un momento all’altro, una metafora decisamente di basso livello, si segnò mentalmente il biondo Slytherin.

Balise lo guardò altrettanto preoccupato mentre scendeva i gradini ed entrava nella stanza più incasinata di Hogwarts.

-          Dove cazzo sono Tiger e Goyle? – domandò quasi gridando il Caposcuola delle serpi, aveva proprio voglia di sfogarsi e magari avrebbero potuto fare una retata ai Grifondoro

Tiger sbucò da una porta con in mano panini e dolcetti, masticando a bocca aperta e accorrendo al richiamo del suo “signore”.

Un sopracciglio biondo si alzò interrogativamente mentre solo una delle due grasse figure entrava nel suo campo visivo

-          E l’altro? – chiese la sua voce altera

Tiger mugugnò qualcosa a bocca piena mentre tutta la Casa verde-argento si schifava di vedere il cibo che roteava nella sua bocca mentre parlava

-          Con calma, Tiger, una cosa per volta – lo canzonò il Caposcuola – prima mangia e poi parla

Il Serpeverde masticò più in fretta che poté e quasi si strozzo con il pane che stava mangiando, quel tono, lui lo sapeva, non prometteva niente di buono e Draco stava davvero per perdere la poca pazienza di cui disponeva ad aspettare che quell’imbecille finisse il suo spuntino.

-          Goyle è stato pescato dalla McGranitt mentre metteva dei petardi incendiari nella borsa di un Corvonero – si giustificò come un bambino il grasso Tiger badando bene a tenere lo sguardo basso; sì certo, a quel punto la pazienza di Draco Malfoy era andava a farsi benedire come quella giornata di merda.

-          E si può sapere cosa ci faceva Goyle a mettere petardi tra i corvi? – domandò Malfoy cercando di apparire il più tranquillo possibile, cosa che non gli riuscì

Tiger non rispose e il biondo stava per inveire per l’ennesima volta contro la stupidità dei suoi compagni di casa quando Goyle fece il suo ingresso nella sala comune, le labbra si Malfoy si distesero fino ad assumere un sorrisetto sadico e Blaise, che gli era affianco, dovette voltarsi dall’altra parte a sghignazzare, non vedeva Draco così inferocito dai tempi della punizione del primo anno assieme al trio di Grifondoro.

-          Ma bene, Goyle – iniziò il Principe Slytherin – ho saputo che sei andato a fare una visitina alla McGranittGoyle abbassò rispettoso lo sguardo e si tormentò le mani, ben sapendo che Draco non era di buon umore e che, probabilmente, per quel giorno si sarebbe sfogato su di lui per qualcosa che nessuno sapeva

-          Ho pensato che sarebbe potuta essere una cosa divertente – si giustificò l’altro cercando con lo sguardo Tiger che si affretto a lasciare la stanza

-          E da quando in qua i mammut come te “pensano”? – dichiarò alzando il tono il biondo; doveva essere una cosa veramente grossa quella che lo rodeva, rifletté lo studente incriminato, era assai raro vedere Malfoy così agitato e in genere era a causa di Potter e compagnia, solo che questa volta non aveva avuto notizie di pestaggi e retate varie da parte dei grifoni – no! – lo prevenne ancora la serpe – non dire una parola e, soprattutto, NON PENSARE MAI PIU! – gli gridò in faccia facendo sobbalzare perfino la Greengrass che, in genere, correva sopra quel genere di schermaglie.

Goyle annuì sottomesso mentre una vena pulsava sulla tempia del Caposcuola e Blaise cercava di calmarlo senza evidenti risultati, poi il grasso Serpeverde si ricordò improvvisamente e tornò di fronte a Malfoy che lo guardò, più che mai certo che lo avrebbe ammazzato a suon si schiantesimi

-          La McGranitt ha detto che voleva parlarti – sussurrò appena cercando di scappare il più veloce possibile, non era certo il genere di notizia che Malfoy avrebbe approvato per farsi perdonare di essere stato beccato.

Draco strinse i pugni mentre Blaise si allontanava di qualche passo da lui, chiuse gli occhi e in quel momento tutti gli oggetti di vetro della stanza andarono in frantumi, compresi i tre calici di vino rosso posati sul tavolino vicino al divano, quando la rabbia sbollì un poco, la stanza era silenziosa e neppure le mosche volavano, troppo impaurite, mentre tutti gli studenti se ne stavano immobili ad osservarlo, più che mai convinti che, al minimo movimento, il loro Caposcuola li avrebbe schiantati con una maledizione senza perdono.

Malfoy si diresse in tre falcate all’uscita seguito dal fedele Blaise e sbattè la porta dietro di sé, beccandosi poi gli insulti di metà dei dipinti alle pareti che stavano chiacchierando in santa pace.

Decisamente quella non era la sua giornata, riflettè, prima Pansy e le sue cretinate da ragazza innamorata, poi Tiger e Goyle che si mettevano perfino a “pensare” e, come se non bastasse, anche una convocazione della McGranitt che di sicuro gli avrebbe fatto una di quelle paternali da spedirlo in infermeria con un mal di testa allucinante. Goyle difficilmente sarebbe arrivato integro al termine della giornata.

Con un incedere tutt’altro che aggraziato, il Principe delle Serpi percorse i corridoi fino allo studio della prof, gli altri studenti che si trovavano sulla sua strada al momento si scansarono velocemente, schiacciandosi verso le pareti, vedendo la pessima aria che tirava, esplicitata da una nuvoletta nera con fulmini che accompagnava l’erede dei Malfoy.

Quando arrivò alla porta prese un grosso respiro, più che altro per non insultare la McGranitt al primo mese di scuola, Blaise gli prese compassionevole la mano e ci fece pat-pat sopra come ad un cucciolo, gesto che gli procurò un’occhiataccia dal suo migliore amico, dopodiché si allontanò di un paio di passi e lasciò che entrasse nello studio.

Stava giusto per girare il pomello della porta quando questa si aprì all’improvviso, andando a sbattergli direttamente sul naso e facendolo barcollare all’indietro, la testa bruna e accigliata della Granger spuntò dall’interno e osservò Malfoy tenersi il volto dolorante dopo la botta presa, consolata del fatto che non era nessuno di cui preoccuparsi, la ragazza uscì e si richiuse la porta alle spalle, la prof non avrebbe certo approvato il “fine linguaggio” con cui certo lui l’avrebbe esortata a fare più attenzione e infatti la melodica voce del biondo riempì le sue orecchie e fece ballare le suppellettili del corridoio per circa cento metri

-          Che cazzo credevi di fare, idiota? – la investì lui, lei se ne rimase calma

-          Aprire la porta, magari… - lo aiutò lei con aria innocente

-          E dovevi proprio spaccarmi il naso? – domandò ancora lui, ovviamente non era una domanda

-          Speravo di spaccarti la testa, ma evidentemente non ci sono riuscita – ribattè angelicamente lei

Malfoy la guardò truce

-          Beh, che fai, scusati! – le disse poco cavallerescamente il biondo mentre lei se ne stava lì accanto alla porta ad aspettare

-          Non sono io che mi devo scusare – chiarì la mora alterandosi un poco – sei tu che non devi stare dietro una porta quando c’è qualcuno dentro!

-          E come cazzo faccio a sapere che c’è qualcuno dentro? – disse Malfoy che in quel momento l’avrebbe ammazzata

-          Problemi tuoi Malferret – se ne disinteressò lei

-          Scusati! – la investì lui, una giornata decisamente pessima continuava a dire il suo cervello

-          NO!

-          Una mezzosangue come te deve sempre scusarsi! – continuò lui – anche solo per stare al mondo!

Hermione non si fece colpire troppo da quell’insulto, dopo sei anni che li sentiva ormai ci era abituata…

-          Sai maledetto furetto, anche un purosangue come te dovrebbe scusarsi con il mondo per il semplice fatto che la tua presenza crea più danni di un’invasione di cavallette!

E così dicendo la Caposcuola Grifondoro gli voltò le spalle e, sbattendo furiosamente le scarpe sul pavimento di pietra, si allontanò lungo il corridoio lasciandolo nero di rabbia, con il naso dolorante, un mal di testa da paura, la voglia irresistibile di uccidere qualcuno e un imminente colloquio con la prof più rompiballe della scuola.

Blaise se la rideva sotto i baffi poco distante, ma grazie al cielo Draco non lo notò mentre stoicamente apriva la porta.

-          Prego signor Malfoy, si accomodi – esordì la responsabile dei grifoni indicandogli una sedia dall’aria molto scomoda quale effettivamente era.

Draco si sedette e attese che il sedile duro gli provocasse i consueti dolori alla schiena, detestava proprio quel genere d’incontri.

-          Dunque, l’ho chiamata qui oggi per discutere del suo andamento scolastico

Perfetto, si disse il biondo che in quel momento voleva solo andare a fumarsi qualcosa di forte e poi uccidere Tiger, Goyle, Nott, quella svitata della Parkinson e tutti i suoi compagni bastardi, tutti tranne Blaise, di lui aveva bisogno, soprattutto per avere qualcosa che lo tirasse un po’ su dopo una giornata come quella.

-          Stando a quello che mi riferiscono gli altri professori, il suo andamento è sempre stato molto buono – decretò la vicepreside cercando di non mettere troppo acido nella voce – tuttavia, ultimamente in diverse materie è stato riscontrato un calo improvviso, Trasfigurazione compresa.

Mordersi la lingua non era sufficiente per impedirgli di pronunciare una parolaccia a fior di labbra mentre quella continuava a dirgli di quanto era importante quell’ultimo anno a Hogwarts, di quanto Trasfigurazione e Incantesimi fossero materie essenziali e di quanto suo padre ci tenesse che lui uscisse con un buon voto.

Ecco, quella era la goccia che faceva traboccare il vaso e anche l’unico motivo per cui non aveva voglia di impegnarsi nello studio, suo padre era fissato con questa storia, ma a lui non gliene fregava niente, né di uscire con un voto accettabile, né di abbracciare la sua stupidissima causa del male supremo e tutte le altre idiozie, soprattutto adesso che il suo amato Voldemort aveva malamente tirato le cuoia, ma quelli non si arrendevano, oh no! E certo il caro Lucius non gli avrebbe reso la vita facile se a Natale, quando sarebbe tornato a casa, la sua media non fosse di un Oltre Ogni Previsione in tutte le materie.

La McGranitt continuava a parlare come se si fosse incantata e Draco trovò che gli conciliasse il sonno, esattamente come durante le sue ore di lezioni

-          … per questo, - terminò alla professoressa – il collego docenti ha pensato di affiancarle la signorina Granger quale compagna di lavoro, in modo che possa aiutarla nelle materie dove ha più difficoltà, come Babbanologia, Trasfigurazione e Incantesimi.

All’udire quelle parole, tutto il sonno che aveva perso quella notte a riflettere sulla stupidità di Pansy e sulla possibile prescelta quale sua sostituta si dissipò, no, doveva essere un incubo, un incubo terribile, quella giornata doveva essere stata maledetta, qualcuno gli aveva fatto il malocchio! Non bastavano tutto il nervoso e il sangue marcio che si era fatto quella mattina e che sarebbe efficacemente bastato per tutto il resto dell’anno, ci mancava anche gli mettessero la mezzosangue alle calcagna a fargli da balia! Questo era troppo!

-          Mi rifiuto! – disse improvvisamente il biondo cercando di frenare l’emergente tsunami di panico che l’aveva travolto. – la prof tossicchiò teatralmente

-          Forse lei non ha capito la situazione – ripeté fermamente la McGranitt sfoderando tutto il suo cipiglio incazzoso, - questa non è una proposta né un’iniziativa, è un ordine che il collegio le dà, signor Malfoy e pretendiamo che venga eseguito, la possibilità di rifiuto non spetta a lei, né alla signorina Granger.

Decisamente una giornata di merda. Gli negavano perfino il diritto di fare quello che voleva del suo futuro, cioè, se uno decideva di mandare a puttane la scuola non poteva neppure! Ma era assurdo! Peggio di così cosa poteva succede?

-          Adesso devo pregarla di andare a chiamare la Caposcuola dei Grifondoro, in modo che venga a sua volta informata della cosa. – ecco, appunto: il peggio che non aveva preso in considerazione.

Quando si alzò dalla poltroncina rigida, Draco sentì le gambe tremargli, non aveva il coraggio di pensare ancora cosa potesse essere peggiore, non riusciva ad immaginare niente che potesse superare quella schifosissima giornata e non se lo domandò per scaramanzia.

Oltre la porta Blaise era sparito, probabilmente a farsi una canna, e non un cane girava per il corridoio di fronte a quello studio. Dietro l’angolo più vicino stavano due Corvonero che discutevano di stupidaggini da femmine, come le definiva lui, e che si presero un grosso spavento vedendolo girare l’angolo con quella faccia scura.

Gli ci volle quasi un quarto d’ora prima di arrivare al dormitorio dei grifoni e ci si doveva arrampicare su per un milione di scale che giravano continuamente e lo depistavano. Quando finalmente giunse di fronte al ritratto della Signora Grassa, la donna gli domandò la parola d’ordine che lui ovviamente non sapeva e così si mise a bussare rudemente alla porta.

Un accigliato Potter con alle spalle Weasel appena sceso dal letto, fece la comparsa nel vano della porta

-          Che cazzo hai da fare casino, Malfoy? – domandò la finezza in persona

-          La vecchia bisbetica vuole la vostra Granger – rispose l’altro più che mai deciso a non fermarsi un istante di più in quel luogo

Ginny, ancora un po’ spettinata, si avvicinò per sbirciare e Harry la mandò a chiamare Hermione che scese con mille punti interrogativi che le ronzavano nella testa

-          Malfoy… - disse con un sorrisetto, come se vederlo lì fosse una grande conquista

-          Levati quel sorriso dalla faccia Granger, la McGranitt ti vuole nel suo ufficio e ti assicuro che dopo riderai ancora meno.

Se non altro aveva la possibilità di tenerla sulle spine

-          Perché Hermione deve andare dalla prof? – domandò Harry che gli pareva già di sentire puzza di scherzo

-          Non sono cazzi tuoi, Potty – lo zittì il biondo – e adesso vediamo di muoverci, non vedo l’ora che questa giornata di merda sia finita.

Alzando le spalle, la Caposcuola sorpassò i suoi compagni con noncuranza, seguendo l’altezzoso Malfoy giù dalla prima rampa di scale, il sorriso si era un po’ diluito, ma a vederlo spaesato in mezzo a tutto quelle scale che si facevano i fatti loro quasi si sentì di sganasciarsi dal ridere, era davvero buffo… ovviamente la faccia arrabbiata della serpe la dissuase subito da quell’intento, così lo sorpassò mentre quello si teneva al corrimano e la quarta scala si faceva un altro giretto

-          Seguimi, per di qua si fa prima – indicò la grifoncina imboccando una porta nella parete e poi un corridoio

-          Mezzosangue, dove stiamo passando? Questo posto è disgustoso

In realtà, pensò Hermione, era solo un corridoio un po’ umido, ma a giudicare dalla faccia circospetta con cui lui si guardava attorno non doveva pensarla come lei

-          Stiamo passando sotto la Torre di Corvonero – specificò lei – e adesso cammina, non ho voglia di farti da guida turistica

Malfoy trattenne a stento un insulto e la seguì, al termine del corridoio si sbucava direttamente di fronte all’ufficio della McGranitt, Hermione guardò preoccupata la porta, aspettandosi qualche lamentela, il rimprovero per un festino organizzato il sabato prima dai suoi compagni, il casino che era stato fatto nel corridoio del secondo piano quando Finnigan e Nott erano arrivati alle mani e un’imminente comunicazione da portare al consiglio studentesco. E allora, cosa ci faceva Malfoy con lei? Si voltò a scrutarlo in viso e nei cinque minuti che avevano camminato sotto Corvonero lo Slytherin parve aver riacquistato tutta la sua compostezza, mentre la guardava con aria di sfida, aspettando che entrasse.

Oh cielo, cosa non aveva preso in considerazione nella sua lista delle possibilità? Perché doveva essere sicuramente qualcos’altro, sennò Malfoy non avrebbe mai ghignato come stava facendo.

A dire la verità, Draco si stava riprendendo dallo shock personale che aveva ricevuto e, mentre camminava con lei, aveva pensato ai mille modi con cui avrebbe potuto farla uscire di testa in tutte le occasioni che avrebbero dovuto studiare: se la sua mentore stava impazzendo i prof certo non potevano aspettarsi che gli desse ripetizioni, eppoi provava un gusto perverso a farla incavolare e ad azzuffarsi con lei, non arrivare alle mani come faceva con Potter e la Donnola, semplicemente una bella litigata verbale. E adesso, mentre aspettava di fronte all’ufficio della McGranitt, era decisamente meno sicura ed orgogliosa, probabilmente, pensò lui, si stava domandando cosa ci fosse di così urgente o preoccupante da farle chiamare, visto e considerato che aveva lasciato l’ufficio della sua prof di Trasfigurazione da non più di mezz’ora.

-          Che fai Granger, ti muovi o facciamo notte? – domandò il biondo provocandola

Hermione prese un respiro ed entrò. Minerva McGranitt l’accolse con un sorriso a metà tra il rassegnato e l’orgoglioso del tutto diverso da quello che invece aveva rivolto a Malfoy quando aveva varcato quella soglia, la pregò di accomodarsi e Draco studiò come la mezzosangue si fosse seduta sul bordo della seggiola, pronta a scattare a molla al primo segnale di pericolo.

-          Signorina Granger – esordì l’insegnante – mi rendo conto di averla lasciata andare da non molto tempo, ma la questione necessitava di essere discussa prima con il signor Malfoy.

Draco la guardò, se di discutere si poteva parlare, rifletté, quelle poche cose che aveva cercato di dire erano al limite della dittatura, tra un po’ Silente sarebbe diventato peggio di Voldemort.

-          La questione – continuò l’insegnante – riguarda l’andamento scolastico del Caposcuola di Serpeverde.

Hermione sollevò le sopracciglia brune e scrutò il compagno seduto poco compostamente sulla sedia, per una volta Draco Malfoy non stava ghignando.

-          Visto il recente calo scolastico, il consiglio ha deciso di affiancare un tutor al signor Malfoy e lei è stata scelta per questo ruolo visto il suo brillante risultato scolastico.

La giovane Grifondoro sgranò gli occhi

-          Ma, professoressa – cercò di intervenire – non sono sicura di essere la persona adatta… - si giustificò – come lei sa, io seguo due corsi in più rispetto agli altri studenti – era così, al quarto anno, anche senza utilizzare la Giratempo che le era stata data, aveva seguito due corsi in più, lasciando le lezioni della Cooman, ma ritrovandosi comunque con più lavoro del normale.

-          Siamo coscienti di questo – scandì la professoressa – per questo abbiamo deciso che, quale ricompensa per il lavoro che svolgerà, lei verrà esentata dal consegnare i compiti delle materie per le quali darà ripetizioni al signor Malfoy

A questo punto anche il ragazzo allibì, quella era una vera ingiustizia!

-          Questo perché – continuò ancora la vecchia strega – aiutando il signor Malfoy lei svolgerà comunque i compiti assegnati

-          Ma… io… - Hermione Granger, per una volta, non sapeva che cosa dire e quella era una vera rarità

-          Falla breve Granger – l’apostrofò Draco – vorrei tornarmene al dormitorio e terminare questa mattinata

-          Ma non si potrebbe… - cercò ancora lei che di dare ripetizioni a quel bastardo non ne aveva proprio voglia

-          No, non si può – scattò lui – credi forse che me ne starei qua a sentire tutte queste stupidate se potessi scegliere?

Hermione lo guardò, Draco Malfoy doveva avere tanta voglia quanta lei di passare il suo tempo a studiare materie a suo dire inutili come Babbanologia e Trasfigurazione, per non parlare di Rune Antiche!

La gifoncina chinò il capo e annuì alla professoressa e le rivolse un sorriso conciliante

-          Le materie di cui dovrà occuparsi sono Babbanologia, Rune Antiche, Trasfigurazione e Incantesimi, anche se tra queste è sicuramente quella in cui il signor Malfoy ha i risultati migliori. Dato che questo scombinerebbe i gruppi di lavoro, abbiamo deciso che voi due farete coppia anche per le altre materie, in modo da non creare confusione né a voi né agli altri professori.

E detto questo consegnò il foglio con materie e programmi alla Caposcuola che lo scorse brevemente con l’occhio, non c’era traccia di Pozioni, il biondastro era sempre andato bene in quella materia, anche se non sapeva dire se era perché Piton gli regalava i voti o perché era davvero bravo.

Sospirò tristemente, era davvero una favola trascorrere il tempo libero dell’ultimo anno ad Hogwarts a dare ripetizioni a Malfoy anziché ripassare e studiare per i M.A.G.O. di fine anno.

Mentre pensava questo si diresse verso la porta e uscì con il Serpeverde sempre alle costole, usciti, però, si fermò a chiarire qualche punto.

-          Sappi che la cosa non mi piace per niente, Malfoy – disse candidamente lei, lui alzò le spalle e si accese una sigaretta, incurante del fatto che non si potesse fumare, lei tossicchiò e si sventolò una mano davanti alla faccia per allontanare il fumo pestilenziale

-          Non dirlo a me, mezzosangue, non aspettavo altro…

Ovviamente la situazione era una palla al piede per entrambi.

-          Molto bene, nonostante questo gradirei avere la tua collaborazione in questo, sì, chiamiamolo “progetto”

Malfoy ghignò

-          Puoi scordartela, non ho voglia di studiare e non intendo cominciare solo perché ai prof non va bene come rendo

-          Ma così se la prenderanno con me! – s’infuriò lei

-          Problemi tuoi – si disinteressò lui soffiandole altro fumo in faccia e facendole quasi venire un eccesso di tosse

-          Saranno problemi anche tuoi! – continuò lei per niente amichevole – vedi di non farmi abbassare la media o giuro che diventerò il tuo peggiore incubo – e si mise le mani sui fianchi sporgendosi in avanti con le sopracciglia corrugate e gli occhi cupi

-          Senti, ne riparliamo un’altra volta – non che lei lo spaventasse, sia chiaro, ma mentre si sporgeva con le mani sui fianchi aveva intravisto sotto la camicia il pizzo del reggiseno e… la mezzosangue avrebbe anche potuto…

Assolutamente no! Si ribellò la sua testa a quel pensiero, le chiacchiere della McGranitt dovevano averlo stordito più del previsto per andare a formulare certi pensieri proprio sulla verginella Granger. Però, magari…

 

Ovviamente Hermione non aveva smesso un attimo di dire che la cosa era meglio risolverla tutta adesso e che…

Ma sì, si disse Malfoy, che gli desse pure quelle stupide ripetizioni, se poi era desiderabile o meno, quello l’avrebbe scoperto quando fossero rimasti soli a studiare… tantopiù che, se si fosse sbattuto la Granger, avrebbe avuto un’altra arma per ridicolizzarla e far infuriare Potter e Lenticchia.

-          Voglio il tuo orario delle lezioni – specificò lei mentre lui stava ancora riflettendo per i fatti suoi

Prontamente la ragazza tirò fuori un quadratino di carta con sopra segnato l’orario delle lezioni che seguiva, Malfoy la guardò come se fosse scesa da Marte.

-          Non ti aspetterai che io giri con l’orario! – sbraitò lui che, dopo aver visto quell’ultima cosa si diede dieci volte dello stupido

Tra un battibecco e l’altro si decise di incontrarsi tre pomeriggi a settimana terminate Astronomia per lei e due ore della Cooman per lui, in modo che fossero entrambi rilassati e riposati (Draco si domandò come lei potesse essere rilassata dopo due ore di Astronomia, ma si guardò bene dal fare commenti), avrebbero fatto i compiti per altre due ore e poi lui sarebbe andato agli allenamenti di quidditch.

Soddisfatta di se stessa per aver pianificato alla perfezione la cosa, Hermione Jane Granger salutò il suo nuovo allievo e se ne tornò al dormitorio.

Draco Lucius Malfoy le rivolse uno svogliato, dopotutto lei gli avrebbe salvato il culo con quella storia perché a quel punto non avrebbe mai permesso di fargli prendere un’insufficienza, ne sarebbe andato del suo orgoglio Gryffindor.

Sì, la giornata prendeva leggermente una piega migliore.

 

 

   
 
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