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Autore: Lady Neko Kadar    13/02/2013    4 recensioni
Come si fa a servire e amare qualcuno che neanche ti considera? Il principe Soma riuscirà a capire chi tiene veramente a lui? Questa è una storia di sentimenti contrastanti, amore, rabbia, invidia e rassegnazione.
Dal prologo:-Sì, voglio restare con lui, solo il fatto di vederlo e di stareal suo servizio per me è felicità...-
-Ma lo vuoi capire che sei destinata all'infelicità?-
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Questa è la mia prima fanfiction in assoluto perciò perdonatemi se è orripilante.
Avvisi: Alcuni capitoli sono la descrizione degli avvenimenti del manga come me li ricordo, perciò potrebbero esserci degli errori. La storia è ambientata nella saga del curry.
Alla fine i personaggi potrebbero essere un po' OOC, spero di essere comunque riuscita a mantenere i caratteri dei personaggi. Buona lettura (spero) Ciaooo ^^
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Agni, Meena, Nuovo personaggio, Principe Soma Asman Gadal
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nella villa Phantomhive ognuno si stava recando nelle proprie stanze per rilassarsi un po’, Soma però aveva una curiosità che lo tormentava, così bussò alla porta di Pria.
<< Principe, tutto bene? >> chiese preoccupata Pria, facendolo entrare.
<< Sì, volevo solo chiederti una cosa. >>
<< Ditemi. >>
<< Perché tu sei rimasta al mio fianco? Potevi andare con tua sorella e vivere da moglie ricca invece di rimanere a servirmi. >>
Pria non capiva il motivo di quella domanda e non sapeva cosa rispondere, non aveva neanche intenzione di dirgli la verità.
<< È mio dovere servirvi e a me piace farlo. Non voglio vivere da ricca, voglio solo potervi servire. >> disse la giovane per mascherare i suoi veri sentimenti nei confronti del ragazzo.
Soma non si aspettava una fedeltà e un desiderio di servire così forte.
<< Se tu sei felice io sono contento, ma non voglio che tu ti senta obbligata. >>
<< Non è un obbligo per me, è un piacere. >> disse la ragazza sorridendo.


Passarono un po’ di giorni dalla gara. Soma decise di restare in Inghilterra per diventare un uomo “secondo a nessuno”. Ciel diede a Soma il lavoro di badare e amministrare la sua seconda villa, la Town House.
Una sera si teneva una cena nella Manor House del conte, anche Soma e i suoi fedeli servitori erano lì. Il principe seguiva continuamente Ciel, il quale lo scacciava, mentre i due servi davano una mano a Sebastian e al resto della servitù del conte.
<< Principe, da quanto tempo! Come va? Ripreso dalla batosta? >> chiese un uomo cinese, accompagnato da una prosperosa ragazza, cinese anche lei. Era Lau, amico di Ciel; aveva conosciuto Soma la prima volta alla gara di curry.
<< Sì, va tutto bene, ho deciso di rimanere a Londra per crescere e diventare un vero uomo. >> rispose Soma, orgoglioso delle sue parole.
<< Bè, per diventare un vero uomo hai bisogno di una donna. >> disse Lau accarezzando Ran-Mao, la ragazza cinese.
<< Una ragazza? E perché? >>
<< Ovvio, perché si diventa uomini prima ed è più divertente! >>
<< Ma io non so come comportarmi con una ragazza! >>
<< Prendi esempio da me, la devi accarezzare, abbracciare, se poi le sfiori il collo con le labbra impazziscono >> e mentre diceva questo metteva in pratica le sue parole con Ran-Mao. Soma era abbastanza imbarazzato, non sarebbe mai stato in grado di corteggiare così una ragazza.
<< Ma io non conosco nessuna a cui fare… questo. >>
<< Nessuno? E quella Pria? >>
<< Cosa? Pria? Ma lei è la mia odalisca. >>
<< E allora? È pur sempre una ragazza. E poi non hai visto come ti guarda? Quella impazzisce per te da tanto! >> disse il cinese, come se stesse parlando di una cosa ovvia.
Soma non aveva mai pensato a Pria come una ragazza da corteggiare, l’aveva sempre vista come la sorellina di Meena e non si era reso conto che in realtà era una “persona corporea”; soprattutto non poteva credere che Pria provasse qualcosa per lui, anche se la cosa poteva essere normale, avevano la stessa età e avevano sempre vissuto nello stesso palazzo, ma se davvero la ragazza avesse provato qualcosa per lui glielo avrebbe detto. In fondo Lau aveva sempre fatto finta di sapere le cose per poi dimostrare tutto il contrario, cioè di non sapere neanche l’argomento della discussione, forse anche in quel momento aveva fatto il solito scherzo, però sembrava che il cinese se ne intendesse davvero di donne. Quelle poche parole di Lau misero confusione nella testa del giovane principe e bastarono per fargli vedere Pria con occhi diversi.
Il giorno dopo i tre indiani si trovarono nella villa affidatagli dal conte Phantomhive; Agni era in cucina come al solito e Pria era inginocchiata a terra a pulire. Soma passò vicino a lei e la fissò. Non riusciva a capire perché non avesse mai notato il suo corpo, forse era stato troppo preso da Meena per accorgersene, si sentiva così stupido e non capiva cosa gli stesse succedendo, ma soprattutto non riusciva a decifrare più i suoi sentimenti.
<< Cosa stai facendo? >> le chiese, interrompendo il silenzio che accompagnava i suoi pensieri.
<< Mi è caduta dell’acqua per terra e stavo asciugando. >> rispose Pria non immaginando minimamente i pensieri del suo principe.
<< P-posso farti una domanda particolare? >> chiese Soma imbarazzato, Pria annuì con la testa.
<< Tu come mi vedi? >> chiese il ragazzo abbassando lo sguardo.
<< In che senso? >> domandò di rimando Pria, non capendo il senso di quella domanda.
<< Tu mi vedi come un ragazzo? >> chiese Soma, cercando di nascondere il viso rosso.
Pria proprio non capiva il perché di quelle domande.
<< Bè certo, voi siete un principe, quindi un maschio. >> rispose, anche se immaginava che la risposta non avesse molto senso.
<< Lascia stare il fatto che sono un principe. Tu mi vedi nello stesso modo in cui una ragazza vede un ragazzo? >> il principe tentò di spiegarsi meglio, sempre più imbarazzato e rosso in viso.
Pria lo guardò con aria interrogativa, non sapeva cosa rispondere e non voleva mentirgli di nuovo.
<< Credo di sì, ma dipende da cosa intendete voi... >> rispose incerta.
<< Va bene così. >> biascicò il ragazzo, andandosene a testa bassa per nascondere l’imbarazzo. Pria rimase lì, immobile, chiedendosi se il principe stesse bene.
Passarono vari giorni e Soma si stava rendendo conto che vivere con Pria non era più così facile come prima. Lau gli aveva aperto gli occhi sulla bellezza della sua fedele ancella e non sapeva proprio cosa fare, voleva essere davvero sicuro dei sentimenti di Pria.
“Se solo Lau fosse stato zitto. Ma certo Lau! Lui potrebbe darmi qualche consiglio!” pensò il giovane principe.
Nel pomeriggio l’invitato cinese era arrivato insieme alla sua “sorellina”, come amava chiamarla, Ran-Mao.
<< Finalmente avete deciso di chiedere il mio aiuto, eh principe? >> chiese Lau, seduto con Ran-Mao sopra le gambe.
<< Sì, ho bisogno del tuo aiuto, tu sei più esperto di me in queste cose. >> disse Soma con tono quasi supplichevole.
<< Certamente ma prima… potreste dirmi di cosa stiamo parlando? >>
Soma rimase prima perplesso, poi rassegnato: aveva dimenticato il vizio di Lau di fingere di sapere.
<< Si tratta di quel fatto delle ragazze. Vorrei essere sicuro dei sentimenti di Pria, come posso fare? >>
<< Ah, è così semplice la questione? Bene, come ti ho già detto devi corteggiarla. >>
<< E come? >> interruppe il principe.
<< Come ti ho mostrato l’altra volta >>
<< Non posso, è troppo… ardito... >>
<< Tu toccala, sfiorale il bracco, avvicinati a lei, accarezzala e vedi come reagisce. Se ti asseconda passi all’attacco come ti ho spiegato alla villa del conte. >>
Soma era abbastanza in dubbio, si vergognava un po’ all’idea di sfiorare così una ragazza, e pensare che prima di quella chiacchierata con Lau non si era fatto scrupoli di chiedere a Pria di sedersi nel suo letto durante la notte.
<< Prova con Ran-Mao! >> aggiunse il cinese spingendo la ragazza tra le braccia di Soma. Il principe era abbastanza imbarazzato, mentre la cinese non sembrava proprio avere problemi, anzi si attaccò talmente tanto a Soma da schiacciare il suo prosperoso seno sul corpo del ragazzo, il quale era diventato rossissimo, ma prese coraggio e iniziò ad abbracciare la ragazza. Mentre succedeva questo Agni raggiunse la sala e vedendo quella scena rimase a bocca aperta, non si aspettava di vedere il principe fare certe cose davanti agli altri.
Quando Soma si accorse di Agni si staccò subito la ragazza da dosso.
<< Chiedo scusa per aver disturbato, magari ripasso dopo. >> disse Agni.
<< Cosa? No, non è come sembra…! Di’ pure! >> rispose Soma, imbarazzatissimo per la situazione che si era creata.
<< Volevo solo sapere se volete che vi prepari del tè.... >>
<< Certo! >> rispose il principe. Agni stava per andare in cucina ma Soma lo fermo.
<< Aspetta…! >> gli urlò il principe, poi si avvicinò al khansama.
<< Non dire niente a nessuno di ciò che hai visto. >>
<< Certamente principe. >> Agni abbassò la testa e se ne andò.

<< Dov’è Pria? >> chiese il giovane ad Agni, dopo che quest’ultimo ebbe portato il tè.
<< Si sta facendo il bagno. >>
A questa risposta a Soma andò di traverso il tè; mai aveva reagito così sapendo che Pria era in bagno, ma soprattutto mai l’aveva immaginata.
<< Andiamo a vederla, principe! >> disse Lau alzandosi. Soma inizialmente titubò, poi arrossendo gridò.
<< Non pensarci neanche, non ti permetterò di vederla nuda! >> a quell’ultima parola arrossì di nuovo.
Agni rimase esterrefatto ma riuscì a capire la situazione.
Il giorno si stava concludendo e Soma rifletteva nella sua stanza. Le lezioni di Lau erano state davvero impegnative ma forse ora era in grado di mettere da parte la timidezza e studiare le reazioni di Pria, così decise di provarci il giorno dopo.
Arrivò la mattina seguente. Soma, dopo essersi preparato, pregò la dea Kalì di aiutarlo, di dargli la forza e di non punirlo per ciò che stava per fare. Scese. Pria era seduta, fissando un punto vuoto, era sovrappensiero; Soma rimase a guadarla per un po’, poi le si avvicinò cercando di mettere da parte la vergogna.
<< Buongiorno. >> le disse. Pria si spaventò, era talmente concentrata su ciò che stava pensando che non lo aveva sentito.
<< Buongiorno principe, mi avete un po’ spaventata. >>
<< Chiedo scusa, non volevo farti questo effetto. Come stai? >>
<< Bene, grazie per l’interessamento. Avete bisogno di qualcosa? >>
<< No… forse. Sei davvero bella, lo sai? >> iniziò a mettere in pratica gli insegnamenti di “maestro” Lau un po’ imbarazzato.
<< G-grazie. >> era la prima volta che il principe le faceva un complimento.
Soma iniziò a sfiorarle il braccio, prima timidamente, poi si sciolse piano piano e iniziò a guardarla negli occhi. Pria fissò sorpresa quella mano, poi spostò lo sguardo negli occhi del ragazzo, non capiva cosa stesse succedendo al suo principe, né perché la guardava in quel modo.
<< Non capisco come ho fatto a non accorgermene prima. >> disse avvicinandosi sempre di più a lei. Il suo sguardo era intenso e la ragazza rimase bloccata, sembrava quasi che il suo sogno si stesse realizzando ma aveva paura di illudersi di nuovo. Soma pensò che Pria non stesse reagendo perché le piaceva quell’approccio; Lau aveva ragione, dopo aver iniziato veniva tutto più naturale. Iniziò ad accarezzarle il viso, poi avvicinò il suo volto a quello della ragazza che restava inerme ed incredula.
<< Finalmente l’ho capito, ho capito di avere a fianco una ragazza d’oro, la dea Kalì mi ha dato te in dono e io ho rischiato di perderti non apprezzandoti, ma non succederà più. >> poi la baciò sul collo, lievemente, come gli aveva mostrato Lau qualche sera prima. Questo bastò per provocare un brivido forte a Pria, che non capiva cosa stesse succedendo, ma le piaceva molto quella situazione.
<< Vuoi diventare mia sposa? >> concluse Soma con le labbra a pochi centimetri dalla bocca della ragazza.
<< P-principe, i-io non posso, sono una vostra serva... >> balbettò Pria, cercando di restare razionale.
<< Sì, ma prima di tutto sei una donna ed io un uomo, non ha importanza la classe, io voglio solo averti. >> le rispose sfiorandole le labbra con l’indice e poi la baciò.
Pria rimase interdetta: il principe non era mai stato così provocante, neanche con Meena, smise di ragionare e si lasciò andare al bacio che aveva sempre sognato.
Soma si staccò e si allontanò un attimo. Si sorprese di sé stesso e di ciò che aveva fatto ma era felice.
Pria rimase immobile, non riusciva a credere a ciò che stava succedendo, credeva che fosse tutto un bellissimo sogno: il suo principe l’aveva finalmente notata e le aveva chiesto si sposarla! Non poteva assolutamente essere vero. Si girò e vide Soma con in mano il sari giallo che lei avrebbe voluto comprare per sé.
<< Questo non serve più a Meena, lo volevi tu e sta sicuramente molto meglio a te. >> disse Soma, porgendoglielo. Pria stava per commuoversi ma cercò di trattenersi.
<< Potresti indossarlo il giorno del nostro fidanzamento ufficiale. >>
A quell’ultima frase la ragazza non riuscì più a parlare, né a trattenersi e scoppiò a piangere tra le braccia di Soma, il quale non capiva la reazione della giovane.
Così, dopo tanto patire, Pria fu finalmente felice accanto all’uomo che aveva sempre amato e divenne sposa, ancella e principessa del suo amato Soma.

 
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Ed eccoci arrivati alla fine. Spero che un pochino vi sia piaciuta questa storia. Volevo ringraziare Yami-chan che mi ha sopportato e ha corretto i miei orrori orrorosi con tanta pazienza. Grazie mille ancora :3
Se vi ho tormentato con questa storia è colpa di una mia amica che mi ha consigliato di scrivere i miei film mentali, perciò tutta la fan fiction la dedico a lei, anche se non leggerà questo messaggio perciò è inutile che la nomino, anche se fosse sa che parlo di lei :3
Forse ci rivedremo, chi lo sa. Nel frattempo… ciaoooo ^^
Lady Neko Kadar :3
   
 
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