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Autore: zeroborine    14/02/2013    14 recensioni
Harry non si fa quasi mai cogliere impreparato. Avete notato il corsivo? Quasi mai.
Purtroppo - ed a sue spese - non si tratta di un valore assoluto: ci sono volte in cui il povero Harry, come ogni comune mortale, non sa cosa fare. Volte come questa.
Perché, insomma, voi cosa regalereste a qualcuno che abbia tutto? Cosa regalereste a Louis fuckin' Tomlinson, per il maledetto San Valentino?
[ ATTENZIONE! Questa storia contiene Harry/Louis ] [ Autore: zeroschiuma ]
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon San Valentino, fandom degli One Direction! ♥♥♥
Sorvolerò sul fatto che The Zeroborine Project ha compiuto un anno, non rilascerò commenti su Vanilla (ma sappiate che la sto scrivendo T_T) e dirò semplicemente che ho scritto questa storia stamattina, in fretta, per augurare buon San Valentino a tutti e per festeggiare il primo anno della serie Liam Payne contro il mondo. *_*;;
Questa storia non fa parte della serie ma, se dovessi darle un titolo alternativo, propenderei per Harry Styles contro il mondo. So, well, enjoy! :*










AD AZKABAN
Di zeroschiuma


I did my waiting! Twelve years of it! In Azkaban!

(Harry Potter and the prisoner of Azkaban, Sirius Black).

Harry non si fa quasi mai cogliere impreparato. Avete notato il corsivo? Quasi mai.
Purtroppo - ed a sue spese - non si tratta di un valore assoluto: ci sono volte in cui il povero Harry, come ogni comune mortale, non sa cosa fare. Volte come questa.
Perché, insomma, voi cosa regalereste a qualcuno che abbia tutto? Cosa regalereste a Louis fuckin' Tomlinson, per il maledetto San Valentino?



Tutto comincia cinque giorni a San Valentino, quando Harry ha già controllato cataloghi on-line, dato un'occhiata a cosmetici vari nell'armadietto dei medicinali sul lavabo (crema per smagliature, idratante, anticellulite, anti-age, esfoliante, scrub... Ed Harry che era convinto di stare insieme ad un ragazzo, pensa che svista), parlato a Jay e mandato Lou in missione Chiedi in modo subdolo.
Tutto comincia quando Harry smette di stirare, si picchietta il labbro con l'indice della mano destra e, convintissimo di aver risolto il problema una volta per tutte (o di aver fatto almeno un passo verso la risoluzione del problema, andiamo: è stanco di cercare le parole butt, plug e pink su Google), afferra il suo iPhone.
Qui va aperta una parentesi: Nick è, in barba agli stereotipi, il classico amico gay. Non lo si è mai visto lasciar passare incommentato un abbinamento azzardato, le sue dritte in fatto di - ehm - api e fiori (o anche api e api e fiori e fiori, eh: Harry non è tipo da discriminare) sono le migliori del regno e, se non fosse già uno dei DJ di punta della BBC, Harry gli proporrebbe di metter su una posta del cuore, di studiare psicologia, cose così: i suoi consigli, a prescindere dal contesto o dall'identità dei diretti interessati, sono efficaci. Infallibili. Il prototipo dell'amico gay da commedia hollywoodiana, hands down. Fine della parentesi.
"Grimmy?".
Dall'altra parte: lenzuola, poi un borbottio ed, infine, una voce che non appartiene a Nick (ma che Harry riconosce perché, avanti, say goodbye in the pouring rain and I break down as you walk away è quasi come everyone else in the room can see it, everyone else but you).
E qui, verosimilmente, va aperta un'altra parentesi. Titolo: Theo. Perché, insomma, Harry adora gli Hurts, ma avete dato un'occhiata a Theo? Un'occhiata veloce? Capelli lisci, tirati all'indietro; humor tagliente, quasi fastidioso; mascella affilata, occhi come lame: faccia da schiaffi; corpo longilineo e - oh, bene - un sacco di bretelle. Adesso - e lungi da Harry accusare il povero Nick di alcunché, per carità - tutto questo cosa vi ricorda? Esatto, bravi. E non vi sembra un filino tragico che il primo ragazzo serio di Nick Grimshaw, dall'inizio della sua amicizia con Harry, sia un cantante identico a Louis Tomlinson? Chiusa parentesi.
"Styles, sono le sei del pomeriggio" borbotta la voce di Nick dall'altra parte della linea.
Harry si siede su una pila di biancheria alta quanto Louis, si arriccia una ciocca di capelli intorno ad un dito della mano che non regge l'iPhone e "devi uscire di più, Grimmy" si lamenta, scherzando solo in parte.
Dall'altra parte, il buon Theo Hutchcraft sussurra qualcosa di simile a "ragazzini" ed è allora che Nick ridacchia, cambia evidentemente posizione sul letto e "che succede, baby boy?" chiede, sospirando.
E, mentre sta pensando che probabilmente, oltre che per la sua innegabile somiglianza con Louis Tomlinson, Nick abbia scelto Theo per un motivo (il loro essere insopportabili già da separati, figuriamoci insieme), Harry "cosa prendo a Lou per San Valentino?" chiede.
Harry credeva sul serio che Nick sarebbe stato d'aiuto. Sinceramente. Per questo resta basito, completamente congelato, come messo in pausa, quando quello "Harry, io conduco un programma radio che va in onda all'alba, non vengo pagato per essere gay, carino ed innamorato!" sbraita, prima di riagganciare.
Ed, insomma, Nick Grimshaw è perfettamente inutile. Buon San Valentino.



Quattro giorni a San Valentino, Harry ha già escluso fiori ("detesto i fiori: appassiscono, mi fanno starnutire, un macello"), cioccolatini ("non vuoi sapere quanto peso, Haz. Credimi, non lo vuoi sapere"), un buono dal loro tatuatore di fiducia ad L.A. ("abbiamo bisogno di un tatuatore di fiducia a Londra"), tutta una serie di automobili ("andiamo, ancora una?") e l'appartamento più costoso di Chelsea.
Per diretta conseguenza, si trascina per l'appartento di Zayn, indolente, in boxer ed accappatoio, lamentandosi costantemente.
Harry, bisogna dirlo, non è una persona solita a lamentarsi: solo, è diventato una delle persone più ricche della Gran Bretagna a diciassette anni e, come è semplice intuire, non è abituato a non ottenere ciò che desidera.
"L'errore" piagnucola, rubando una patatina dalla confezione che Niall tiene in grembo, "è stato permettergli di comprare quella macchina fotografica in Giappone. Sarebbe stato il regalo perfetto".
Niall non lo sta neanche ascoltando. (Un'informazione random su Niall: sente solo ed esclusivamente ciò che vuole sentire e ciò che gli altri non vogliono lui senta. Traduzione: è un impiccione strafottente, che Dio lo benedica). Cambia canale alla TV con le dita unte, annuisce e "perfetto" ripete. Inutile pure lui, ecco qua.
Perrie, dal canto suo, è in intimo. Sta mettendo su il sesto té del pomeriggio, sostenendo fermamente che il té sia una peculiarità inglese perché valido alleato contro il freddo dell'isola in inverno (ed Harry ci terrebbe a farle notare che il té è importato dalle ex colonie equatoriali, dove l'inverno neanche esiste, grazie Wikipedia, ma chi è lui per distruggere le sue certezze?), quando "intimo femminile, Haz?" propone, distrattamente: "immagina delle culotte di pizzo bianco su quel sedere. Dio".
Zayn, dalla sua postazione sul divano, "attenta a ciò che dici, donna" la avverte, neanche poi tanto serio.
"E tu non ti ci vesti, da donna" sbuffa allora Perrie, sistemandosi una ciocca di capelli lilla dietro l'orecchio.
Zayn rotea gli occhi, fingendosi esasperato, e "baby, mi seppelliscono nel fondotinta ogni santo giorno: il mio contributo al cross-dressing finisce qui, grazie a tutti, buona notte New York" le spiega, sorridendo forzatamente, immediatamente prima di tornare al suo iPad.
Ed Harry sta giusto pensando all'intero cassetto pieno di intimo femminile, quello del comodino dal suo lato del letto (a sua discolpa: quei corsetti gli assottigliano il busto e, suvvia, come puoi indossare delle calze senza reggicalze? Non avrebbe senso), mentre "no, non fa per lui" mente, cercando di nascondere un sorriso al sol pensiero di Louis con addosso quella roba.
Morale della favola: Zayn, Niall e Perrie non sono la soluzione.



E, tre giorni a San Valentino (e dire che la gente odia San Valentino da single: beati loro, davvero), Harry scopre che neanche Eleanor è in grado di aiutarlo.
"Niente supererà mai il tuo regalo dell'anno scorso, Haz" gli dice, davanti al suo Frappuccino, sistemandosi la parrucca. (Harry detesta travestirsi per uscire ma, insomma, è stato lui a vietare categoricamente ad El di vedere la loro nuova casa: ora con chi deve prendersela? Ad ogni modo: i fan non vanno mai in ferie? Ci vanno persino gli One Direction).
Hanno visto tutto: DVD, viaggi, gioielli, accessori, motociclette, souvenir, elettronica... Niente. Eleanor concorda con lui: Louis fuckin' Tomlinson ha tutto e non vuole ciò che non ha.
Ma Harry non vuole pensare al suo regalo dell'anno scorso: il bianco e l'azzurro di Parigi, i segni che le manette hanno lasciato sui suoi polsi per giorni, "non rispetteremo le regole solo per un giorno: in cambio, Eleanor Calder può restare", il sorriso di Louis, le luci della Tour Eiffel di notte. Per questo sospira, afferra una mano di Eleanor sul tavolo, si sistema i baffi finti sul labbro inferiore e "non sei stata d'aiuto, El" le confessa, quasi dispiaciuto.
Lei solleva le sopracciglia, gli schiaffeggia la mano che non sta stringendo e "stronzo" lo apostrofa, ironica ma neanche poi tanto, "senza di me non sei niente". Ed Harry vorrebbe commentare quanto le donne finiscano sempre per dire, scherzando, le crudeltà più atroci (arte della quale Eleanor J. Calder è maestra), ma poi Eleanor gli sistema un riccio che è sfuggito alla cuffia di lattice rosa carne che porta e "scommetto che troverai il regalo adatto, Hazza" lo rassicura, prima di lasciargli un bacio sulla guancia, ed Harry resta in silenzio.



Tutto si complica quando, a due giorni a San Valentino, dopo una seduta di sesso selvaggio della modica durata di due ore e un quarto, Louis Tomlinson in persona gli chiede: "allora, bellezza: cosa devo aspettarmi per San Valentino?".
È allora che Harry fa la cazzata: la mossa completamente sbagliata, l'errore irreparabile. Pungola i gomiti sul materasso, lascia un bacetto casto sulla bocca del suo ragazzo e poi "tu non entrare nella camera lavanderia e lo scoprirai presto" dice.
Ed il sorriso furbo, innamorato, completamente al settimo cielo che Louis gli lancia non lascia presagire nulla di buono per Harry nell'immediato futuro. ("Non sapresti mentire neanche se la tua vita dipendesse da quello" è la frase che si è sentito rivolgere più spesso nell'ultimo anno).



Manca un giorno solo ed Harry non ha un regalo per Louis.
Ha tentato in tutti i modi di tenere Louis lontano dalla lavanderia ("Ho aspettato abbastanza! Dodici anni! Ad Azkaban!" e, davvero, Harry non sa se sarebbe peggio farlo entrare, per trovare solo una pila di biancheria non stirata e della sua stessa altezza, o lasciarlo continuare a citare Gary Oldman in Harry Potter ed il Prigioniero di Azkaban), si è consultato con Danielle, con sua madre, con Tom e Lou e... Niente. Tutte le idee sono o troppo banali (menzione d'onore al mazzo di rose finte proposto da The Real Liam Payne, Gesù Cristo) o troppo eccentriche ("fagli fare quella cosa col paracadute dallo spazio!", "guarda, Taylor, lascia stare...") o impossibili ("scrivimi una canzone" ed Ed Sheeran che riattacca, senza neanche concedergli il beneficio di una risposta).
Per questo, alla mezzanotte del 14 febbraio 2013, Harry si mette a letto, scrive un messaggio a Stan e poi, posando una guancia contro la schiena di Louis, si addormenta.
(H, 00:01 a.m., 2/14/13
Ha citato Sirius Black.. Mi preoccupo??? .x

Stanley, 00:03 a.m., 2/14/13
no babe ma sa ke stai mentendo perdenteeeeeee le rose sono rosse le viole sono blu harry styles degli one direction lo prende nel cuuuu!!! :D :D :D

Inutile pure lui).



All'ora prestabilita per lo scambio dei regali, Harry è completamente nudo. Dentro la lavanderia. Con un fiocco grande quando la sua testa intorno ai fianchi. Bene.
Nick e Theo volevano fosse rosa pesca; Niall ha proposto un bel verde speranza; Eleanor ha sollevato le sopracciglia e "tanto neanche lo guarderà: chi fa mai caso alla carta regalo?" gli ha fatto notare. Alla fine il fiocco è rosso, è ridicolo ed Harry sembra un cretino.
Gli batte forte il cuore, non riesce a pensare, sta sudando freddo, quando Louis bussa alla porta della camera lavanderia (e Louis non bussa letteralmente mai). Allora è a mezza voce, con lo spettro della propria voce, che "avanti" concede Harry, tentando di smettere di tremare.
Le reazioni di Louis sono, in ordine: bocca spalancata, "Oh my God", erezione.
E, in barba a tutti i suoi consulenti utili quanto crema solare in dicembre, missione compiuta.



"Scusa" sussurra, contro la mascella di Louis, appena qualche ora dopo, mentre camera loro sa ancora dei loro umori e di biancheria pulita, "è che proprio non sapevo cosa prenderti".
Louis ridacchia, ma di una risata nervosa, e "va tutto bene, Haz" lo rassicura: "io non ti ho preso nulla!". Poi accarezza con un dito il petto nudo di Harry, raggiunge il pube, gli attacca un bacio leggero su una spalla: "e poi quale regalo migliore che, be', te?".
(E - vedete? - per tutta la storia le parentesi sono state dedicate ai pensieri di Harry, a delle piccole precisazioni.
Questa parentesi, invece, è per una piccola scatola di velluto, tre centimetri per tre, dentro la tasca dei jeans che se ne stanno ancora, appallottolati, nella camera lavanderia. Dentro, per il costo di duemila sterline, Louis ci ha fatto mettere una fascetta in oro bianco, con cinque piccoli diamanti incastonati alla stessa distanza l'uno dall'altro.
Questo, pur essendo in parentesi, Harry non lo sa).
  
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