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Autore: Romanova    14/02/2013    4 recensioni
Loki non è fatto di ghiaccio, ma di vetro.
La Vedova Nera è una donna bellissima, una spia e una ballerina.
La devastazione di New York fa da sfondo a un fugace contatto, un incontro può risvegliare questioni dolorose rimaste in sospeso per troppo tempo.
E i vetri si frantumano.
Buon San Valentino.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ecco, questa fanfiction è nata per caso, attingendo un po' di informazioni da Wiki, dal film, dalla mia immaginazione e da altre fanfiction che ho letto.
Natasha, Loki e beh... Buon San Valentino! ♥
Dai, non uccidetemi se sono andata troppo OOC con Loki ç_ç.

Si sorprende a desiderare la sua comparsa.
Ha i tuoi stessi occhi chiari e freddi come il vetro,perfetta rappresentazione del vostro essere.
Letali, affascinanti, pericolosi.
Ogni tanto ti ritorna in mente quella donna così aliena agli altri nobili Vendicatori, così corruttibile, alle giuste condizioni.
Lungimirante,attiva, pragmatica.
E soprattutto spia.
Ne vedi l'immagine nel vetro d'un grattacielo: non esiste l'imperfezione per l'agente Romanoff, è impeccabile persino nella devastazione che la circonda.
Un valido avversario, una persona che forse potrebbe capire.
Passi una mano sulla lastra trasparente in corrispondenza del viso di lei, dove le labbra interrompono il colore uniforme del suo incarnato.
Ridi, folle.
E vorresti saper piangere.
Per un attimo torni il piccolo principe di Asgard davanti a qualcosa di bellissimo e lontano, anche se stavolta c'è qualcosa di differente.
Ti scopri a guardare l'ombra di una bellezza e di una forza che ti son più vicini e congeniali, che ti paiono più meritevoli d'attenzione, di cura e tutela.
Stai tremando e la tua anima divaga, imponendosi sulla tua rigida e acutissima razionalità.
Ora lo sai, piccolo dio, cosa vuol dire desiderare?
Quante corde scomode sa pizzicare una persona sconosciuta...

La tua mano destra si contrae a pugno, soffri e non puoi mostrarlo.
Rompi quella lastra trasparente e con essa va in frantumi quel piccolo bisogno a cui hai dato voce.
Sei veramente un dio troppo fragile.
E una ballerina dai capelli rossi danza,crudele e inconsapevole, su ciò che resta della tue possibilità, della tua anima.
Vetro. 
   
 
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