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Autore: Dragon_Lady    14/02/2013    2 recensioni
Mini storia su un "bellissimo" San Valentino.
Dalla storia:
"Quella mattina dell’anno scorso il suo respiro scaldò le sue labbra ancora assopite, la baciò dolcemente e la costrinse a mettersi seduta. Ancora non aveva completante realizzato che giorno fosse, quando Gianluca le mise in grembo un gattino con un fiocco rosso attorno al collo. “Buon San Valentino, amore mio!”.
Ma fate attenzione non è tutto oro quel che luccica!
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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“ Ti ho detto che non lo so! Dai davvero, penso una cenetta come al solito.”

Era più di un’ora che era al telefono con Francesca, la sua migliore amica che stava diventando davvero insistente;“ Anzi sei te che sai quale sarà il regalo, e pensandoci,la cosa mi preoccupa abbastanza. Quando vi mettete d’accordo, tu e lui siete davvero preoccupanti!”. Michi rise di gusto ricordando il 14 Febbraio dell’anno scorso: Gianluca, suo ragazzo da ormai ben 3 anni, era entrato in camera sua alle 8.oo  del mattino, mentre lei ancora dormiva, ovviamente con la complicità di sua madre. Michi, prima di aprire gli occhi lo riconobbe per il suo profumo; era una delle cose che l’avevano fatta innamorare di lui,poiché era uno di quei profumi che ti facevano girare la testa e contorcere le budella, e così era stato per lei.

Quella mattina dell’anno scorso il suo respiro scaldò le sue labbra ancora assopite, la baciò dolcemente e la costrinse a mettersi seduta. Ancora non aveva completante realizzato che giorno fosse, quando Gianluca le mise in grembo un gattino con un fiocco rosso attorno al collo. “Buon San. Valentino, amore mio!”, ma la sua voce risuonava lontana, gli occhi di Michi si erano riempiti di lacrime e non riuscivano a staccarsi dal piccolo gatto color rame. Ovviamente l’idea gli era stata suggerita dalla più pazza delle sue amiche, la quale in questo momento la supplicava di dirle i loro progetti per il dopo serata. “ Non ti dirò niente!” disse misteriosa mentre accarezzava Max, il gatto  ramato, che dormiva sulle sue ginocchia. Francesca finalmente si arrese e le due amiche si salutarono con la promessa di sentirsi subito il giorno dopo per aggiornarsi sulla serata.
Michi non stava più nella pelle e pensava solo alla serata del giorno dopo. Vedeva la sala  illuminata da solo un paio di candele, che la rendevano piena di ombre, vedeva un piccolo tavolino apparecchiato per sole due persone, vedeva i fiori al centro, rose rosse le sue preferite, e poi sentiva la musica, una musica di violino entrarle nelle orecchie e invaderla. Vide il suo cavaliere davanti a lei con la mano tesa: “Mi concede questo ballo, bella signorina?”, sorridendo si alza e iniziano ad ballare, trasportati dalla musica mentre le mani del giovale esplorano il suo corpo partendo dal suo collo fino a scendere dolcemente sulla curva morbida dei fianchi coperti dalla seta morbida del suo vestito…il SUO VESTITO! Michi si redestò dai suoi pensieri. Non aveva ancora scelto cosa mettere! Quella si che era una vera tragedia! Si alzò di scatto dalla sedia facendo scappare Max, che miagolò infastidito, “Zitto te! Piuttosto dammi una mano a scegliere il vestito!”. Michi cominciò a guardarsi intorno alla ricerca di un’idea. Il suo sguardo cadde sullo stereo, “Bene iniziamo da un po’ di bella musica”. La stanza venne invasa dalla voce di Tiziano Ferro, mentre Michi cominciò ad esplorare il suo armadio disordinato in cerca di un vestito adatto al ballo con il suo principe. Dopo mezz’ora di ricerca disperata, si buttò sul letto con lo sguardo rivolto al soffitto, “Perché non ho mai niente da mettere!”, sprofondando nel panico pensando a un San Valentino in jeans e maglietta. La porta della sua camera si aprì. Sua mamma entrò con un sorriso incerto, preoccupandosi di averla disturbata. “Stavi dormendo?”, “No, entra. Stavo litigando con l’armadio. Non ho mai niente di decente da mettere!” disse sbuffando. “Bè, allora menomale che c’è la tua mamma che ci pensa” mentre parlava Michi vide che nascondeva una borsa dietro la schiena. Si tirò su dal letto “Che cosa nascondi?” disse con un sorriso furbo. “Ero in giro quando ho visto questo bellissimo vestito..” Tirò fuori dalla borsa un vestito rosso senza spalline che scendeva a palloncino appena sotto le ginocchia. La ragazza non riuscì a trattenere un gridolino e si buttò verso il vestito che le aveva salvato la giornata, quando sua madre se lo riportò velocemente dietro la schiena e con quel sorriso identico al suo disse “Prima però devi dirmi che programmi avete te e Gian per domani, quando io e tuo padre andremo al cinema”, “ Mamma! Dai, te l’ho già detto, ceniamo insieme e basta! Dai dai per favore fammelo vedere! È troppo bello!” allungò le mani come una bambina verso il cioccolato. “Non mi convinci, ma sono contenta che il vestito ti piaccia!” sua madre uscì dalla stanza con un enorme sorriso stampato sulla faccia.
 
“E’ assolutamente perfetto! Rosso, un po’ lungo..”  stava parlando da dieci minuti abbondanti mentre la strada sfrecciava veloce fuori dal finestrino. La serata non era ancora cominciata ma già si sentiva eccitata, era felice di uscire quella sera, ma Francesca non lo sembrava affatto. “Fra! Perché sei così silenziosa?”, l’amica sembrò svegliarsi da un sogno, la guardò con aria perplessa e si accorse di essere rimasta assente un po’ troppo a lungo, “Secondo te? Io non ho né un vestito nuovo, né un cazzo di ragazzo!” disse mettendo un finto broncio da bambina. Michi, sorrise dolcemente all’amica, “con tutta questa finezza mi chiedo come mai non c’è una fila di pretendenti sotto casa tua!” disse ammiccando, “ma vaffan..!” Francesca staccò la mano dal volante e tirò un pugno, non troppo forte, all’amica che rideva. “Ma di cosa di lamenti? Lo sai che hai me e mi avrai sempre e tutti i giorni, non solo a San Valentino! E poi abbiamo la musica e una serata piena di vodka!” Michi alzò a tutto volume la musica: era inserito il loro CD preferito, fatto da Francesca, con tutte le canzoni della loro estate. Michi si mise a ballare come una pazza, muovendo le braccia sopra la testa, riuscendo così nel suo intento di far ridere Francesca.
Le due amiche non passarono inosservate: entrambe erano belle e giovani, Michi mora con i capelli mossi lunghi fino alla vita  e Francesca bionda e più alta di lei. Le due ragazze indossavano tacchi alti, che conferivano loro gambe lunghe che mozzavano il fiato. Mentre si avvicinavano all’ingresso un ragazzo con una bottiglia di birra in mano si avvicinò a loro: “ passate la serata con noi, belle ragazze?” Francesca ammiccò e aprì la bocca per rispondere, ma Michi la trascinò via per una mano. “Ma sei scema? Ti metti a parlare con gli sconosciuti?! Sei proprio fuori”, Francesca guardava l’amica seccata, “ facile parlare quando c’è un bel giovane che ti aspetta! A me quel tipo piaceva…” piagnucolò.
Ma a quel punto Michi non la ascoltava più, davanti a lei, qualche metro più in là, c’era un bellissimo ragazzo: alto, biondo, occhi verdi, indossava una maglietta bianca aderente a maniche corte che metteva bene in evidenza i muscoli scolpiti del braccio. Il biondo stava parlando con un altro giovane, che sembrava molto smilzo e insignificante accanto all’amico muscoloso. I due parlavano animatamente. Sedute al tavolo accanto sedevano due ragazze, che sembravano anche loro aver notato il bellissimo giovane; le due ochette ridacchiavano e guardavano spesso verso il tavolo dei due amici. Francesca le prese la mano e si fecero strada fra la gente avvicinandosi ai due giovani. Michi conosceva Gianluca da 5 anni ormai, ed erano fidanzati da 3, nonostante ciò tutte le volte restava meravigliata dalla bellezza del suo ragazzo. “Ciao ragazzi! Come state?” Francesca stava baciando sulla guancia i due amici; “Fra! Michi! Era ora! Come al solito siete in ritardo!” rispose Matteo. “Francesca stava facendo la gatta morta con una ragazzo qua fuori e non voleva venire più via!” disse Michi baciando il suo bellissimo ragazzo, facendo così morire di invidia le due oche del tavolo vicino. Francesca lanciò un’occhiataccia all’amica e si sedettero, “una coca e una vodka lemon!”. Gli occhi verdi che Michi conosceva fin troppo bene incontrarono i suoi “allora come è andata oggi?” “ bene, ho studiato, studiato, preparato le ultime cose per domani e studiato ancora” disse con un sorriso. “Ah bene vedo che ti stai preparando per domani” disse abbassando lo sguardo come per nascondere qualcosa; “si si, ma niente sorprese strane, sia chiaro! Niente regali eccessivi, solo io e te!”. Francesca guardò Gian con un sorriso complice, troppo complice per i gusti di Michi, sapeva che stavano organizzando qualcosa e non le piaceva. Michi amava le cose semplici e romantiche; quindi quando lui per il suo compleanno, l’anno scorso,  le aveva regalato un anello con diamanti era rimasta a bocca aperta per un tempo tanto lungo che Gian pensò che il regalo non le fosse piaciuto. In realtà lo adorava, ma il regalo le sembrò così esagerato che non volle vederlo per almeno tre giorni per paura di un’ imminente proposta di matrimonio. Dopo questa esperienza il suo ragazzo imparò a comprare regali meno esagerati e soprattutto imparò a non dare troppo retta a quella romanticona di Francesca.
Probabilmente anche loro pensarono a questo episodio e scoppiarono a ridere.
“Non ti preoccupare! Nessun animale di nessun genere e nessuna proposta di matrimonio, te lo prometto tesoro!” disse lui baciandola dolcemente. Sotto il sapore del rum, Michi sentì il suo sapore dolce e un brivido le salì lungo la schiena, proprio dove lui teneva la mano.
Le labbra di lui  si staccarono lentamente dalle sue e si appoggiarono all’incavo del suo collo, dove iniziò a darle piccoli baci fino ad arrivare all’orecchio. Il suo respiro caldo le fece dimenticare dove si trovava “solo io e te” sussurrò, Michi perse completamente il filo dei suoi pensieri che presero a vagare lontani verso la loro prima volta: le loro mani intrecciate, le sue gambe contro le sue muscolose, il suo petto ben definito….. Michi arrossì violentemente e all’improvviso si ricordò dove fosse. Era in un locale pubblico con i suo amici, cavolo! Avrebbe dovuto dire a Gian di smetterla con certe cose, la mettevano davvero troppo in imbarazzo! Il suo ragazzo la guardò divertito come se le avesse letto nei pensieri. Lui la capiva meglio di chiunque altro e infatti le lanciò uno sguardo di scusa con i suoi occhioni verdi.
“Allora voi due! State ascoltando o no?” Matteo ricordò loro della presenza di altre persone oltre loro due, “emm si, cosa stavate dicendo?” Michi trattene una risata mentre le guance si coloravano di rosso vivo; “stavamo organizzando una serata al cinema, venerdì prossimo. Vo ci siete?”
“si è una bella idea” rispose Gian con entusiasmo “cosa volete vedere?”. Gli occhi di Francesca si illuminarono: “non so siamo indecisi fra...”, “Gian noi non ci siamo. Te lo sei dimenticato? È il compleanno di mia madre”. La madre di Michi aveva invitato il suo ragazzo tanto tempo fa e ci sarebbe rimasta male se quest’anno non fosse venuto anche lui. “Ah già..l’avevo dimenticato. Che sbadato! Va bè ragazzi, organizziamo un’altra volta!”. Michi si rilassò e strinse la mano del  ragazzo.
La serata passò velocemente e troppo presto arrivò il momento di andare. Michi baciò a lungo il biondo e poi tornò all macchina dell’amica.

Il mattino dopo Michi si svegliò baciata dal sole e le sembrò un ottimo segno. Sarebbe stata una bellissima giornata. Scese in cucina e si preparo un toast con la marmellata, era da sola. Era troppo di buon umore per studiare qualcosa, allora decise di rilassarsi guardando un bel film. Solo “titanic” riusciva a distrarla dalle farfalle allo stomaco che le preannunciavano una serata eccitante. “Jack salti tu, salto anche io”,il film lo conosceva a memoria ma ancora piangeva come una bambina stringendo forte il cuscino a forma di cuore, regalatole da Gian alla loro prima uscita. “chi sa cosa sta facendo quel bel figone del mio ragazzo?” saltò giù dal divano e  piombò sul telefono.     
Uno squillo   due squilli   tre squilli…”Ma che cazzo sta facendo?” Michi stava cominciando a preoccuparsi quando la sua voce rimbombò dal cellulare: “Amore! Buon San Valentino! Come stai?” la sua voce era un po’affannata, come se avesse fatto una corsa per rispondere al telefono. “Cosa stavi facendo? Pesi?” ridacchiò “Buon San Valentino anche a te! Stavo guardando un film”; “no, niente pesi. Non trovavo il telefono. Un film..immagino Titanic!”, “come fai a saperlo?” non era poi così tanto stupita, gli aveva fatto vedere quel film una decina di volte. “Ti conosco troppo bene, amore mio!” Michi sentì un rumore dall’altro lato del ricevitore e un momento di silenzio “scusa Michi ci sentiamo più tardi!” Bip bip bip
Michi rimase con il telefono in mano e un sorriso da ebete sul volto che pian piano si spense.
“chi sa che cosa è successo.. vero Max?” il gatto rossiccio si stava strusciando contro le sue gambe.
La giornata passò fin troppo velocemente e quasi senza accorgersene erano le 18.oo e Michi non era ancora pronta! La ragazza si lanciò sotto la doccia; il getto dell’acqua calda rilassò tutti suoi muscoli contratti dall’ agitazione. Michi non capiva da dove venisse tutta quell’ansia, in fondo erano tre anni che usciva con lui e non era stata così agitata neanche prima del loro primo appuntamento. Michi si  sistemò i capelli meglio che potè, optò per una semplice matita nera per gli occhi e un rosso vivace per le labbra, così che si intonassero al suo vestito nuovo. Con molta eccitazione prese il suo vestito e per la prima volta lo indossò: era morbidissimo sulle sue curve, le stava proprio bene! Sua madre ci aveva davvero azzeccato. Adesso mancava la ciliegina sulla torta; andò in camera e tirò fuori dall’ armadio le sue scarpe aperte scamosciate nere con ben dieci centimetri di tacco. Le aveva comprate per i suoi diciotto anni e dopo quell’occasione non le aveva più indossate. Ora era finalmente giunto il momento di ritirarle fuori. Era quasi pronta. Si spruzzò il suo profumo preferito e si mise i suoi orecchini d’argento, si guardò allo specchio e il riflesso che vide la soddisfò abbastanza. Erano quasi le 19.oo.
 “Sei davvero bellissima!” sua mamma la guardava dalla porta aperta. “Grazie mamma! Gian sarà qui a momenti, è meglio se mi sbrigo!” “sai già dove ti porta o è una sorpresa?” sapeva già la risposta ma voleva sentirselo dire, “ lo sai che quel ragazzo adora le sorprese! Peccato che a me non piacciano tanto quanto a lui!”. Michi era finalmente pronta, era talmente agitata che non riusciva  a stare ferma: provò a giocare con il gatto, ma si accorse in tempo che stava puntando con troppa curiosità ai suoi orecchini pendenti, quindi decise si parlare un po’ con su mamma. Il tempo passava e il citofono non aveva ancora suonato. “Strano Gianluca non è mai in ritardo!” gridò sua madre dalla cucina. Michi si stava innervosendo e sua madre non migliorava la situazione; “già, è strano. Starà arrivamdo, lo aspetto giù! Ciao mamma!”. Michi scese velocemente le scale rischiando di cadere dai trampoli e rompersi l’osso del collo, aprì il pesante portone di vetro e si ritrovò sul marciapiede. Stava guardando in lontananza nel punto da dove sapeva sarebbe arrivata la smart nera, quando la vide. Eccola! I muscoli del volto  automaticamente si contrassero a dare il sorriso che riservava solo a lui, anche se questa volta non sapeva se lo meritasse così senza fare niente per farsi perdonare il ritardo. “Dove cavolo è stato?” sibilò tra i denti. Stava preparando nella sua testa la romanzina da fargli una volta salita in macchina, quando si accorse che qualcosa non andava.

 Il posto passeggero della smart, il suo posto, era occupato. La piccola macchina nera parcheggiò proprio davanti a lei, che non riusciva più a spiccicare un solo pensiero coerente. Gianluca scese dall’auto, era molto elegante, così come la ragazza che uscì insieme a lui. Era Francesca. “Hei Michi” disse imbarazzato. Ma cosa stava succedendo?
Michi non riuscì a dire un parola. Gian approfittò del suo silenzio per continuare. “Michi, devo parlarti. Io ho una relazione con Francesca da un anno ormai” i suoi occhi verdi che Michi tanto amava si spostarono sulla sua migliore amica, che la guardava stando appoggiata alla macchina. Tutto quello che Michi riuscì a dire fu “Cosa?” la sua voce uscì talmente strana che la riconobbe a stento. “Io mi sono innamorato di lei l’anno scorso alla festa di Giorgio, te la ricordi quella sera?”. Si se la ricordava ma solo per il fatto che quella sera Gianluca l’aveva chiamata per la prima volta con il suo nomignolo “tesoro”.  “Bè” continuò il ragazzo “da quella sera non sono più riuscito a non pensare a lei e a come mi aveva rubato il cuore”. Michi si sentiva svenire “Non è possibile...” riuscì a dire. “Lo so che sono stato un cretino a non dirtelo prima. Ti avrebbe fatto troppo male e allora ho aspettato. Ma sta mattina Francesca mi ha..”, “sta sta mattina?” balbettò sconvolta Michi; per la prima volta la sua migliore amica parlò:“si, quando hai chiamato questo mattino era con me. E potrei anche dire che ci hai disturbato alquanto. Sai stavamo festeggiando San Valentino!”. Adesso le veniva anche da vomitare, tutto aveva iniziato a girare. “Fra, per favore!” la ammutolì Gianluca  “ti stavo dicendo che mi ha fatto riflettere, bè più che altro mi ha posto davanti a una scelta: lei o te.
Io non avrei voluto farlo, scegliere dico, ma alla fine ho dovuto ammettere a me stesso che Francesca è la mia vita. È con lei che voglio stare, mi dispiace Michi!”.
Il mondo girava e lei non sapeva come farlo fermare, sentì il pranzo ballare nello stomaco e  la vista vacillare. Le ginocchia iniziarono a tremare e le gambe non la sostenettero più. Mentre si accasciava sul marciapiede freddo, attraverso gli occhi velati di lacrime vide la sua migliore amica e il suo ragazzo salire sulla smart, dove sul posto passeggero c’era un mazzo di rose rosse, le sue preferite. Michi iniziò a piangere e il suo sguardo si abbassò sul suo nuovissimo abito rosso bagnato la piccole lacrime, quando lo rialzò fece in tempo a vedere la smart girare l’angolo e sparire alla sua vista.
 

  
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