2.

“Non muoverti” sussurrò Colin. Jared annuì e sorrise flebilmente.
Si stavano comportando come se dietro la porta, alle loro spalle, ci fosse qualcuno che li stava osservando. I ruoli si erano in un certo senso invertiti e l’americano era sicuro di aver sentito l’orgoglio di Colin infrangersi in mille pezzi e lesse nei suoi occhi la paura.

“Non ne avevo nessuna intenzione. Amo i tuoi occhi e non smetterai mai e poi mai di guardarli. Mi stanno parlando, mi chiedono di amarti.” Rispose Jared, alzando la sua voce roca e delicata. L’irlandese cercò di rimanere impassibile, non mosse nemmeno un muscolo ma era certo che ogni tutti i suoi organi interni si erano fusi, di fronte a quelle parole. Jared era un poeta. Qualsiasi parola uscisse dalla sua bocca era una melodia, la melodia più piacevole di tutte.

Le palpitazioni di Colin aumentavano di secondo in secondo, e lo sguardo fisso di Jared non lo aiutava di certo. Se quello era amore, Colin non lo sapeva… Ma sapeva fin troppo bene che tutto ciò che voleva fare in quel preciso instante era sbattere l’americano sul divano e baciarlo, e forse amarlo. Più l’irlandese cercava di mantenere la calma, più il suo viso diventava color vermiglio e più Jared si eccitava. Tutti sanno che Jared non è una persona nella norma e tutti sappiamo che ciò che è strano è bello. In quel caso, la paura e l’agitazione generata da Colin, facevano frizzare l’animo di Jared.

“La tua bambolina sta diventando impaziente..” Jared, più perplesso del giovane, sogghignò.
Non era mai stato così impertinente, perlomeno non con Lui. Colin aveva qualcosa che riusciva a frenare Jared. Jared Leto. L’uomo-guerriero. Ora però, non si sa come e perché, l’americano si sbloccò. Non amava essere sfacciato ma non riusciva più a trattenersi.
Tanto che, alzò la mano destra e la passò dietro la nuca di Colin stropicciandogli i capelli scuri e chiudendo gli occhi.

L’irlandese avrebbe di gran lunga preferito aprirsi il petto, porre il suo cuore in un piatto d’argento e offrirlo a Jared. Odiava il suo fottuto orgoglio e avrebbe tanto voluto essere rimasto a casa sua. Con il suo divano e suoi vinili. Si ritrovò ad ansimare sotto il tocco leggiadro e puro di Jared.
Il quale aveva già provveduto a ridurre le distanze tra le loro bocche.

Il respiro lento di Jared riesumò Colin da quello stato di demenza e riuscì a farlo scattare in avanti. In men che non si dica l’americano sentì il freddo marmoreo del pavimento che gli penetrava nelle vene.
Ansimavano, uno più forte dell’altro.

Quei secondi che precedettero il bacio sembrarono interminabili.