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Autore: kannuki    15/02/2013    5 recensioni
Quando il sole compie il suo giro e colpisce la finestra, illuminando la salma carbonizzata di Kol, sento l'odore di morte alzarsi nell'aria. Sarò imperdonabile, Caroline. Diventerò il mostro che hanno sempre temuto.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hai appena firmato la loro condanna a morte!”

Melodrammatico. L'avrebbe fatto comunque. “Nik...

La fantasia non mi manca, Car...” il vampiro si voltò a guardarla “come mi hai chiamato?”

Col tuo nome. Sta seduto e parliamone da persone civili.”

Klaus la fissò, attonito, in piedi in mezzo al salotto. Doveva aver calcolato bene la distanza, perché quando si appoggiò al muro invisibile, non finì lungo disteso come aveva immaginato Caroline.

Ho contato i passi” l'avvisò, intuendo i suoi pensieri. “Tredici piedi per dieci. La tua amichetta mi ha rinchiuso in una gabbia di quattro metri per tre. E' quasi offensivo.”

I tuoi piedi sono più lunghi dei miei.”

Un piede è uguale ad un sesto della statura di un uomo ben proporzionato” recitò con tono accademico. “Wikipedia.”

Caroline sorrise e fece una rapida panoramica del suo corpo. Era perfettamente proporzionato, proprio come piaceva a lei.

Merda...”

Che c'è?”

Ho il cellulare scarico...”

Devi chiamare il ragazzo della pizza?”

Pensavo a qualcosa di meglio” sussurrò e Caroline smise di sorridere. “Lascia in pace Tyler o ti mordo!”

Buu, che paura.”

E uno” l'avvisò alzando un dito. “Dobbiamo dividere questi quattro metri per tre fino a stanotte. Non cercare di litigare con me, potresti pentirtene amaramente.”

Per quello che ho in mente, ne bastano un paio... ehi!” esclamò quando Caroline gli tirò contro la bomboletta della lacca per capelli.

Siamo a due, Niklaus!”

Fino a quanto arrivi?”

Spera di non saperlo mai!” soffiò rovistando nella borsa alla ricerca di altri corpi contundenti.

Sempre a pensare male. Abbiamo due joystick e il telecomando della tv...”

Io non gioco con la Playstation. Non l'ho mai fatto e non comincerò ora.”

Perché no?”

Ho una vita ses...” Caroline si bloccò pensando che no, non ce l'aveva la vita sessuale. “Dammi quell'affare...” soffiò guardando le levette e i pulsanti. Perché gli uomini impazzivano per quelle stupidaggini?

***

Granata! Granata!”

Le ho finite, le granate!”

Sparagli, spara... noooo!” Caroline gemette e abbassò le braccia. “Sono morta di nuovo...”

Sei troppo irruenta. Ti butti nella mischia senza ragionare.”

Mi piace l'azione...”

Klaus girò lo sguardo sulla stanza che li conteneva e annuì. “Nessuno potrebbe dire il contrario.”

Caroline lo colpì col gomito e sorrise. “Mi sono divertita.”

E' la terza volta che lo dici.”

Sono coerente con me stessa” sghignazzò spegnendo la tv e riordinando il suo metro privato. Guardò l'orologio e abbassò le spalle. Solo le sette.

Posso invitarti a cena?”

Caroline sorrise di nuovo e accettò la sacca di sangue. Notò la lampada rotta con la coda dell'occhio e si chinò a raccogliere i pezzi, ordinandoli da un lato. Ecco. Così nessuno si sarebbe tagliato... oh. E la musica da dove usciva? Fissò Klaus al di sopra della sua spalla. Anche il telecomando dello stereo, proprio fortunato. “La musica calma le bestie feroci.”

Il vampiro alzò le sopracciglia e annuì, allegro. Caroline aprì bocca e la richiuse, sforzandosi di non sorridere della propria indignazione e dello scherzo di Klaus. Il piacere che provava nell'essere costretta in quattro metri per tre, superava di gran lunga la paura di essere soggiogata. Klaus le prese delicatamente la mano e interruppe il flusso dei pensieri. Caroline si mosse in avanti e si lasciò cingere la vita dal suo braccio. Un cd smielato di Elena. Quell'uomo aveva tutte le fortune. Se fosse capitato un disco metallaro di Jeremy, non avrebbe avuto l'occasione di ballare con lei. O forse sì... chissà, pensò appoggiandosi al vampiro. Chiuse gli occhi e si abbandonò al dondolio. Solo per poco, pensò agitata dal contatto con i muscoli del ragazzo. Klaus posò le labbra contro la sua tempia e la tenne stretta. Caroline aprì gli occhi, sopraffatta dal pensiero appena partorito e dalla mascolina presenza del vampiro.

Baciami per amore, Caroline... non baciarmi per dispetto, non potrei sopportarlo...”

Le sue mani sulla schiena. Il suo respiro. I suoi occhi. Erano quegli occhi, non riusciva...

Klaus abbassò la testa e posò la fronte contro la sua. Le labbra strofinarono delicatamente la guancia e si fermarono sull'angolo della bocca. Caroline la socchiuse, gemendo e gli sfiorò il mento con le dita. Si era rasato a secco usando il suo rasoio per la zona bikini. Perché le tornava in mente in quel momento, e perché la faceva così ridere?! Caroline sogghignò e spinse le dita contro la bocca. Si era rasato… oh santo cielo...

Ti faccio ridere, Forbes?”

Non tu...” sghignazzò, sentendo l'agitazione salire. Caroline gli fece cenno di ignorarla e abbassò la testa, cercando di riprendersi. “Ok, ci sono” dichiarò dopo un po', battendo le ciglia umide di lacrime e sorridendo. “Sono tutta tua.”

Klaus le sollevò il mento, eccitato. “Davvero? Sei tutta mia, Caroline?” sussurrò, accarezzando il bordo della mandibola.

Caroline rise ancora e Klaus infilò le dita fra i capelli e la baciò, interrompendone i singhiozzi. Caroline mosse le labbra sulle sue, ci giocò, lo lasciò entrare e quando si scoprì indebolita, cinse le braccia attorno al collo. Klaus la sollevò contro di se e la tenne stretta, cambiando ogni tanto inclinazione della testa e accarezzandola quando la sentiva fremere od opporre una debole resistenza.

Le stava sciogliendo la spina dorsale, che doveva.. doveva fermarlo? Caroline scivolò le dita lungo le spalle e cessò il bacio interminabile. “E tre, Niklaus...”

E quattro” scherzò, baciandola sul collo, dopo aver spostato il colletto della camicetta.

Non posso dimenticare le cose orribili che hai fatto...”

Cinque...”

Il primo bottone si aprì, rivelando una striscia di pelle chiara. Klaus inspirò il suo profumo e un sorriso piacevole gli distese le labbra.

Non mi fido di te...”

Sei” continuò distendendola sul divano.

Caroline trattenne il respiro e lo guardò, illanguidita e priva di argomenti. Il suo corpo era perfetto, anche la posizione era perfetta, il modo in cui la guardava era... perfetto. “Sette” sussurrò sfiorando i riccioli sulla nuca e tirandolo a se.

Otto, pensò aprendole le gambe per stare più comodo. Nove, le sue mani sul seno. Dieci.

Klaus aprì l'ultimo bottone, sfiorandole lo stomaco. Poteva continuare tutta la notte. E lei poteva contare tutta la notte, pensò sfilando la maglia. Caroline gemette e si appiattì sui cuscini. “Che ore sono?”

Il tempo non ha alcuna importanza, ora...”

Uomini! Ragionavano sempre col... Il cellulare di Caroline squillò allegro, facendola trasalire. Klaus la osservò mentre si contorceva per recuperarlo dalla tasca posteriore.

Bonnie!” Caroline batté le palpebre e tirò indietro i capelli e lo stomaco, quando il vampiro fece viaggiare le dita sull'ombelico. “Come non sei certa...”

Klaus sollevò le sopracciglia e la guardò, sorridente. Caroline gli lanciò un'occhiataccia che declinò in una supplica, quando slacciò il bottone dei jeans. “No... sì, va tutto bene...” mentì, indecisa se sollevare o meno il bacino per lasciarlo tirar via i pantaloni. Klaus glieli strappò di dosso, Caroline scalciò e appiattì il cellulare contro il seno. “Smettila!”

I suoi occhi lucidi non lasciavano dubbi sul piacere che provava in quel momento. Sorrise e la baciò sul ventre.

No no! Ho solo sbattuto... solo...” Caroline ansimò e chissà come, trovò la forza di chiudere la chiamata. Il braccio penzolò a terra e il cellulare le scivolò fra le dita. Non era così bravo... era lei... che era... a stecchetto... da un po'...

Un altro giorno tutto per noi, mia adorata?”

Caroline annuì, offuscata dal desiderio. Ricambiò l'ennesimo bacio e lo abbracciò. Avevano cominciato... tanto valeva... terminare...

***

PiripiripiripiPiripiripiripiPiripiripiripiPiripiripiripiPiripiripiripiPiripiripiripiPiripiripiripi

Sveglia... scuola... ritardo...

Caroline si svegliò con un gran sospiro, strofinò il polso sulla fronte e si mise lentamente a sedere. Raccattò i jeans da terra e si guardò attorno. La stanza era vuota. La magia era cessata e Klaus si era defilato mentre dormiva. Beh, da una parte le toglieva l'impiccio dei ridicoli convenevoli 'ti chiamo io'. Il problema era dei suoi amici, ora...

Bzzzzz Bzzzzz Bzzzzz

Liz che la chiamava da lavoro per essere certa che si alzasse in tempo. “Sto andando, sto andando...” sbadigliò contro la mano. “Devo fare la spesa tornando da scuola?” Caroline si appuntò mentalmente la lista a occhi chiusi, sbadigliò di nuovo e si stirò come una gatta mentre cercava le mutandine finite chissà dove. Se Elena scopriva che l'avevano fatto sul suo divano, l'ammazzava... e dai, dove siete? Caroline fissò il nulla, dubbiosa. Vuoi vedere che... Digitò un sms veloce e la risposta non tardò ad arrivare.

L'emoticons di una faccina allegra illuminò il display e Caroline si trattenne dal sorridere. Non se la prendeva per un unico motivo: non facevano parte di un completino.



  
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