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Autore: Sam27    15/02/2013    8 recensioni
La bocca di lui le sfiorò i capelli, scendendo verso la fronte e avanzando pericolosamente. Quando sarebbe bastato un soffio per far incontrare le loro bocche Fred si fermò. Rimasero così per un po', gli occhi persi in quelli dell'altro.
-Baciami- sussurrò Hermione.
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Fred/Hermione, un'idea che mi frullava nella testa da un po'.
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Ginny guardò Harry, Harry piantò gli occhi verdi in quelli castani di lei. Entrambi trasudavano tristezza e rabbia. Pansy afferrò la manica del Bambino-Che-E'-Sopravvissuto e lo trascinò via. Blaise afferrò delicatamente la mano della ragazza e le stampoò un bacio sulla guancia.
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E se la coppia più amata (al meno secondo me) fosse in crisi? E se entrambi ricorressero ai modi più infimi per riprendersi l'altro?
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La professoressa McGranitt scrutò il ritratto di Silente inorridita. Un ballo? Ad Hogwarts? Tradizioni Babbane? Principessa e principe del ballo? No! Assolutamente no!
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Un ballo per Natale, meno famoso del Ballo del Ceppo, più eccitante di un semplice Ballo di Fine Anno.
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-Io l'amo ancora, Lav- le confidò con le lacrime agli occhi. Lavanda se l'era aspettato. Lo sapeva da sempre eppure fu un colpo al cuore.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Harry/Pansy, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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1.Prologo
Un ticchettio lento ed incessante svegliò una ragazza bruna. Volse il suo sguardo alla finestra e realizzò che pioveva. Il groviglio di capelli cadeva disordinato sul cuscino, se ne scostò una ciocca dagli occhi castani. Improvvisamente, come colta da un’illuminazione di Priscilla, si ricordò di che giorno era. Buttò le coperte di lato e scattò in piedi. Aveva una leggera camicia da notte che la copriva fino alle ginocchia, lasciando scoperte le gambe lisce. Si scoccò una breve e veloce occhiata allo specchio.
-Appena presentabile- le disse quello, lei non lo ascoltò e si scompigliò ancora di più i capelli, già al limite del disordine.
Dopo aver controllato di avere tutto nel baule e di aver assicurato Grattastinchi nella sua gabbietta per il viaggio, scese di corsa le scale. Sarebbe andata alla scuola di magia e Stregoneria di Hogwarts per il suo ultimo anno, era riuscita (dopo molti sforzi) a convincere anche i suoi due migliori amici. A tutti e tre i salvatori del mondo magico era stato offerto un immediato lavoro come Auror e a Harry anche come giocatore di Quidditch nella nazionale Inglese, la mora aveva rifiutato immediatamente, voleva studiare ancora, non si riteneva preparata, Harry aveva tentennato appena un momento poi aveva seguito la ragazza. Ron aveva cambiato idea ogni cinque minuti, “Ma siete scemi? Possiamo trovare lavoro senza passare i M.A.G.O.!” aveva detto loro un migliaio di volte, infine si era convinto anche lui.
Immersa com’era nei suoi pensieri ed ancora insonnolita inciampò sui propri piedi e finì addosso ad un ragazzo coi capelli rossi, un sacco di lentiggini, una corporatura muscolosa e due occhiaie da far paura a Morfeo.
-Buo-buongiorno Hermione! Lo so che sono bello ma non serve che tu cada letteralmente ai miei piedi- disse Fred, prima sbadigliando e poi affettandosi ad aiutarla, ridacchiando.
Hermione sospirò e non rispose, appena si fu rimessa in piedi scappò in cucina dove erano già seduti tutti gli altri Weasley più Harry. Sembravano proprio una famigliola felice, anzi più che felice addormentata. Sorrise fra sé e sé mentre salutava tutti con un “Buongiorno” molto più allegro del solito.
                                                                 *
Fred, dal canto suo, era appena entrato in camera e osservava George illustrargli le nuove “Brioches Cantanti”  ma lui non l’ascoltava. Stava riflettendo, su quello che era successo appena alcuni mesi prima.
La battaglia era al suo culmine. La Sala Grande, completamente distrutta, era illuminata da lampi di tutti i colori, provenienti da una miriade di bacchette che combattevano infuriate tra di loro.
Un'esplosione, seguita immediatamente da un'altra e poi un'altra ancora, sempre più vicine al punto in cui Harry, Ron, Hermione, Fred e Percy stavano combattendo. 
Due Mangiamorte, uno schiantato e uno trasfigurato, giacevano ai loro piedi. Pius O' Tusoe si affacciò da dietro un parapetto, lanciando maledizioni sul gruppo. 
-Ah Ministro!- urlò Percy, scagliandogli contro una fattura che gli fece perdere la bacchetta -le ho detto che do le dimissioni?- 
-Hai fatto una battuta, Perce!- Fred guardò il fratello con allegria -l'ultima che ti avevo sentito fare era...-.
L'aria esplose di nuovo, stavolta sotto i loro piedi. Il parapetto dal quale il Ministro si era affacciato pochi istanti prima si sbriciolò come gesso e grossi macigni volarono in direzione di Fred che, preso alla sprovvista, non aveva avuto i riflessi pronti per gettarsi a terra. Però Percy sì, aveva visto con chiarezza suo fratello che si nascondeva dietro quell’esile bastoncino di legno, per proteggersi, aveva guardato come a rallentatore (e come se fosse un altro) il proprio corpo balzare in avanti e sovrapporsi fra i macigni e il ragazzo.
Fred aveva solo potuto notare Percy colpito dai massi, poi più nulla. Non gli importava della battaglia, di niente. L’unica cosa importante era che suo fratello giaceva ai suoi piedi, pallido come non mai. Si era chinato verso di lui, mentre gli altri ansimavano per raggiungerli.
-Perce ..- aveva sussurrato mentre una lacrima calda gli scendeva giù per la guancia.
-Fred …- aveva detto l’altro con voce tremante –Perdonami, ti prego perdonami-
-Ma io ti ho perdonato … Perce non te ne andare, ti prego, Perce …-
-Promettimi una cosa ...- aveva continuato Percy con voce tremante mentre anche Ron si inginocchiava e lo guardava con sguardo fisso. –Fa sì che mamma mi perdoni, falla felice …-
Erano state le sue ultime parole, poi era spirato, con un lieve sorriso che increspava le labbra, quasi a voler dire ai fratelli di non stare in pensiero per lui. Si sarebbero ricongiunti, un giorno.
Se ricordava quel giorno le lacrime gli salivano agli occhi, non si era mai reso conto di quanto voleva bene a suo fratello fino a quando non lo aveva perso per sempre.
-Fred? Gemello caro? Mi ascolti?- domandò George conoscendo già la risposta.
-Chi? Che cosa?- chiese stupidamente Fred.
-Ho deciso, George- aggiunse sospirando.
Rimasero a guardarsi, capendosi al volo, gli occhi azzurri riflessi in quelli della propria copia.
-Lo sapevo, per questo ho comprato tutti i libri ed il materiale a Diagon Halley- disse George con un sorriso furbo.
Fred scoppiò a ridere e lo abbracciò. Sarebbero tornati a Hogwarts un’ultima volta, insieme, avrebbe mantenuto la promessa fatta a Percy. Sì, perché quando Fred (distrutto come tutta la famiglia dal dolore ma lui anche dal rimorso, sapendo che era tutta colpa sua) aveva chiesto a Molly cos’avrebbe voluto per essere felice lei aveva risposto semplicemente: “Vorrei che tu finissi il tuo ultimo anno di studi”. Questo il rosso non se lo aspettava, “Tutto ma non questo” aveva pensato. Non aveva mai dato davvero una risposta, quindi scese in cucina per fare quello che doveva essere fatto.
  
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