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Autore: PrincipessaLove    15/02/2013    0 recensioni
-C'è qualcosa che non va'? Dov'è Harry?- Chiese Louis che non riusciva più a contenersi. Voleva sapere dov'era quel ragazzo, lo voleva li con lui.
-Harry ce l'ha con se stesso. Sta soffrendo per quello che è successo tra voi due. Non immagini nemmeno che cosa tu gli abbia fatto. Perciò lascialo in pace, chiaro Tomlinson?- Spiegò Niall mentre gli porgeva del pane secco con dell'acqua.
-Io gli ho fatto la stessa cosa che lui ha fatto me... Non m'importa se abbiamo idee politiche, religiose e qualunque altra idea diversa. A me interessa lui. Diglielo per favore. Harry può darmi la forza per diventare un uomo migliore.-Disse Louis intanto che incrociò lo sguardo con quello Niall.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amare il nemico

 

1945

L'anno in cui per i miliardi di persone in tutto il mondo finì l'incubo. Si, l'incubo della Seconda Guerra Mondiale.

Molte vite innocenti erano state spezzate, molti innocenti erano stati uccisi senza una colpa. Molti avevano pagato senza avere fatto niente di male.

Era stata provocata troppa sofferenza inutile per qualcosa che poteva essere evitato.

Louis Tomlinson era un ufficiale fascista. Aveva terrorizzato tutta l'Italia con i crimini che aveva commesso. Molti partigiani si erano rifugiati nelle campagne per essere al sicuro, le città non erano più sicure benché fossero invase dai Tedeschi. Louis credeva fortemente nei suoi ideali ed era disposto a giocare sporco per arrivare ai suoi obiettivi. Si sentiva il padrone del mondo quando Mussolini gli aveva affidato il compito di ufficiale. Fu una grossa soddisfazione anche per suo padre che gli aveva insegnato una dura disciplina e a non mostrarsi mai debole nei momenti di sconforto. Doveva essere duro, virile, il maschio da cui tutti dovevano prendere esempio. La sua carriera da ufficiale però non durò molto.

L'8 Settembre 1943, quando fu comunicato per radio che l'Italia scioglieva l'alleanza con i Tedeschi, per Louis le cose cambiarono radicalmente.

Si trovava in campagna per una ronda insieme ai suoi due uomini di fiducia. Venne assalito inaspettatamente da un gruppo di Partigiani capitanati da un certo Harry Styles.

Harry si era rifugiato in campagna insieme alla sua famiglia. Aveva chi gli riferiva le notizie dalla città, i suoi informatori, i quali gli avevano riferito che dei Fascisti avrebbero fatto una ronda. Harry era un ragazzo di cuore, aveva salvato la vita a molti innocenti portandoseli in campagna con lui e la sua famiglia. Aveva solo 23 anni ed era già considerato un eroe. Non aveva mai smesso di darsi da fare per salvare delle vite innocenti.

Insieme a lui c'era Niall, il suo migliore amico. Niall aveva rifiutato di seguire il padre nelle sue idee Fasciste e aveva deciso di seguire gli ideali dell'amico. Aiutò Harry a catturare i Fascisti. Gli altri Partigiani nascosero l'auto con la quale erano venuti i Fascisti in mezzo ai boschi.

Harry, con forza e di peso, fece scendere Louis dall'auto e Niall e altri uomini fecero scendere gli altri due uomini di fiducia. Puntavano i fucili addosso agli ostaggi per non farli scappare. In quelle circostanze Harry cambiava personalità. Odiava le persone che infliggevano sofferenza agli altri perché il pensiero era diverso.

Louis era teso. I suoi pensieri erano:

Sta volta vado in contro alla morte. Pensava ripetutamente nella sua mente.

Harry era freddo, distante da quell'ufficiale che aveva inflitto tanto dolore. Riconobbe che era un ufficiale dallo stemma che aveva sulla casacca.

Niall ed Harry legarono i tre uomini a delle sedie in legno in modo che non potessero scappare e si davano il cambio in modo da non perderli mai di vista. Li rinchiusero nella stalla vicino alla casa dove si trovavano e dove alloggiavano in attesa che la città fosse liberata dagli Americani.

Harry guardava l'ufficiale con odio e con disprezzo. Non aveva mai odiato qualcuno tanto in vita sua. Voleva che giustizia fosse fatta. Voleva vendicare la morte di tutte quelle persone che erano morte.

Louis aveva lo sguardo nel vuoto. Sapeva che la sua ora era ormai vicina. Il ragazzo non lo aiutava di certo. In quell'istante si rese conto che nella sua vita aveva solo fatto del male ed era pronto a pagarne le conseguenze.

I Partigiani che si trovavano li, ed erano riusciti a salvarsi dai Tedeschi, proposero a Harry e a Niall di uccidere i tre uomini. Li avevano catturati da tre giorni e li avevano lasciati senza ne acqua ne cibo. Louis era quasi disidratato, e fu così anche per gli altri due uomini.

-No, non li uccideremo.-Disse Harry sicuro di se davanti all'ufficiale.

-Ma Harry hanno ucciso migliaia di persone, non meritano di vivere.-Disse Niall arrabbiandosi con l'amico.

-Niall, io non voglio diventare un mostro come loro. Non spetta a noi decidere se devono vivere o morire. E con questo chiudiamo il discorso. All'ufficiale ci penso io, tu occupati degli altri due.- Concluse Harry con sicurezza.

Louis non stava capendo niente. Il ragazzo gli aveva salvato la vita. Tirò un sospiro di sollievo.

Perché?

I suoi compagni furono chiusi nei sotterranei della casa. Louis rimase nella stalla.

Il giorno stesso Harry si recò nella stalla dove si trovava il prigioniero. Lo guardava ogni giorno con rabbia e quella gli bruciava dentro come una fiamma incandescente incapace di spegnersi.

-Hai sete?-Domandò Harry freddamente.

-Si, non sei obbligato. Sono un mostro, un assassino. Non merito le tue attenzioni.-Disse Louis sarcasticamente.

Harry teneva in mano un boccale d'acqua. Gli immerse due dita e le tirò su. Le goccioline di acqua gli scesero dal braccio. Louis guardava voglioso quell'acqua. Harry si avvicinò a lui, le due dita bagnate di acqua gliele appoggiò sulle labbra. In quel momento i loro sguardi si incrociarono. Si stavano guardando negli occhi. Gli occhi di ghiaccio di Louis si scontrarono con quelli verdi di Harry.

Harry con le due dita, accarezzò le labbra sottili di Louis, il quale se le mise in bocca assaporando l'odore che emanava Harry. Non aveva mai sentito un profumo così buono. Quel giovane gli stava procurando delle emozioni mai conosciute prima. Si guardavano negli occhi e Harry a sentire quella bocca che gli stava baciando la mano, sentì un brivido lungo la schiena.

Non può succedere, non con lui. Pensava Harry quando ormai le sue labbra erano a contatto con quelle del Fascista. Stavano giocando con le lingue.

Improvvisamente Harry si staccò, lasciando Louis in un luogo Paradisiaco a occhi chiusi. Louis stava vivendo in un sogno. Un sogno dal quale non si sarebbe mai risvegliato se Harry non si fosse staccato.

-Non dovrà più ripetersi, quando la guerra finirà sarai il mio servo.-Disse Harry intanto che usciva dalla stalla frettolosamente.

Louis era confuso. Aveva provato emozioni nuove in quel bacio con quel ragazzo e avrebbe affrontato l'argomento il giorno dopo.

Harry non si presentò ne il giorno dopo, ne quello successivo.

Si fece avanti Niall, il quale sapeva cosa era successo tra i due. Portava cibo e acqua al prigioniero. Louis si era reso conto di essere guardato in modo diverso dal biondo.

-C'è qualcosa che non va'? Dov'è Harry?- Chiese Louis che non riusciva più a contenersi. Voleva sapere dov'era quel ragazzo, lo voleva li con lui.

-Harry ce l'ha con se stesso. Sta soffrendo per quello che è successo tra voi due. Non immagini nemmeno che cosa tu gli abbia fatto. Perciò lascialo in pace, chiaro Tomlinson?- Spiegò Niall mentre gli porgeva del pane secco con dell'acqua.

-Io gli ho fatto la stessa cosa che lui ha fatto me... Non m'importa se abbiamo idee politiche, religiose e qualunque altra idea diversa. A me interessa lui. Diglielo per favore. Harry può darmi la forza per diventare un uomo migliore.-Disse Louis intanto che incrociò lo sguardo con quello Niall.

Niall, negli occhi di Louis, lesse qualcosa di diverso. Louis sembrava che stesse in un qualche modo cambiando. Niall rimase ancora nella stalla con il prigioniero fino quando la sorella di Harry, Gemma, non lo andò a chiamare per l'ora di cena.

Passò una settimana. Louis era sempre legato a quella sedia. Era indolenzito ma non gli importava. Gli importava di rivedere quegli occhi verdi.

Una sera Louis stava dormendo nella sedia. Harry entrò nella stalla, senza farsi sentire. Guardava Louis dormire beatamente. Voleva sapere se quel ragazzo lo pensava allo stesso modo in cui lui lo pensava. Si avvicinò alla sedia e lo slegò molto lentamente. Louis sentì che qualcuno gli toccava le mani. Vide un ombra uguale a quella del ragazzo che aveva baciato.

-Harry.-Disse mentre si stava svegliando. Harry non rispose. Gli tolse la fune anche dai piedi in modo che il prigioniero non potesse più essere tale.

-Ti ho liberato. Non sei più mio prigioniero. Ora sei libero di andare dai tuoi compagni a dire dove ci troviamo se vuoi ucciderci a tutti per quello che ti abbiamo fatto.- Disse Harry serio mentre aveva lo sguardo fisso per terra.

-No, io non me ne vado Harry.-Rispose Louis. Harry alzò di scatto lo sguardo.

-Non so quello che hai provato tu, ma io sono stato bene in quel bacio. Rimango qui con te, se tu mi vuoi.-Sorrise Louis toccandogli il viso con una mano.

-Io ti voglio, si io ti voglio. Non m'interessa quanto siamo diversi. Conta quello che proviamo.-Disse Harry baciando Louis senza esitazione.

Louis toccava e baciava Harry come non aveva mai fatto con nessuno nella sua vita. Si strinsero in quel bacio.

Erano stretti. In quel momento sembrava che la guerra non ci fosse più.

Quella notte fecero per la prima volta l'amore. Louis aveva l'ansia da prestazione ma Harry lo tranquillizzò in tutto e per tutto. Harry aveva modi delicati da fare impazzire chiunque.

Harry e Louis erano nemici e sapevano di esserlo. Quella notte però cambiò molte cose a tutti e due.

Louis era consapevole di amarlo ed era risposto a rinunciare a tutto per lui. Quando si svegliano in mezzo alla paglia e al fieno, Louis stringeva Harry tra le sue braccia per non farlo andare via. Quando Harry si svegliò tra le sue braccia disse:

-Buon giorno amore.-

-Buon giorno cucciolo. Ho preso una decisione. So che non è il momento giusto per dirtelo perché abbiamo appena fatto l'amore ed è stata la notte più magica della mia vita.- Louis fu interrotto dai singhiozzi di Harry.

-Se vuoi farla finita arriva al dunque. Così mi risparmi di soffrire.-

-Voglio unirmi a voi. Sono disposto a rinunciare a tutto a quello in cui credo per starti vicino. Voglio essere nell'aria in cui respiri, voglio potere affrontare con te ogni sfida, voglio affrontare questo mondo che vuole tenerci separati. Io combatterò al tuo fianco, se tu lo vuoi.-Disse Louis baciando Harry con foga senza lasciargli il tempo di rispondere.

-Vuoi stare con me? Sul serio?- Harry si staccò da quel bacio ma Louis non voleva che parlasse. Non voleva parlare. Voleva toccare il cielo con un dito come la sera prima.

Il loro amore poteva combattere contro ogni cosa. Era quello che sentivano che li univa e fece mettere da parte a loro qualsiasi tipo di ideologia diversa. La verità era che erano due nemici, che combattevano per ideali diversi. In quell'occasione però trovarono la forza di andare contro le loro idee ed esprimere quell'amore che poteva tenerli uniti.

 

 

Ehi la cari lettori, sono tornata ancora al tema storico. A me i temi storici appassionano tantissimo. Questa os l'ho scritta sta mattina un po' a lavoro e l'ho finita pochi minuti fa'. Se volete dirmi cosa ne pensate mi fa molto piacere.

Vi consiglio di passare da:

Cilyan il cui link è http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=162414

e questo è il mio http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=260795

 

Buona serata a tutti!

Un bacione <3

Giulia

 

 

  
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