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Autore: Jude_McCartney    15/02/2013    4 recensioni
Liverpool, 1958. Il fumo delle ciminiere delle fabbriche offuscava la luce del sole, rendendo il paesaggio triste e macabro. Emma, seduta sul prato del giardinetto pubblico vicino casa, poggiava la schiena su di una quercia antica, l'unica che riusciva a sostenere il grande peso che gravava sulle sue spalle da anni ormai, l'unico posto in cui si sentiva davvero al sicuro da sguardi indiscreti e dalle sue paure.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Harrison, John Lennon , Nuovo personaggio, Paul McCartney , Pete Best
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' la prima storia che pubblico su questo sito, spero di riuscire a conquistarvi ed emozionarvi. Incentrerò il racconto su Emma, una ragazza con un passato tormentato. Conoscerà un acerbo Paul McCartney, che cambierà radicalmente la sua vita.
Col succedersi di diversi eventi, leggerete della nascita della leggendaria band dei Beatles, e prima di tutto dell'indimenticabile coppia McLennon, attraverso un nuovo punto di vista. Che dire? Buona lettura!

Liverpool, 1958. Il fumo delle ciminiere delle fabbriche offuscava la luce del sole, rendendo il paesaggio triste e macabro. Emma, seduta sul prato del giardinetto pubblico vicino casa, poggiava la schiena su di una quercia antica, l'unica che riusciva a sostenere il grande peso che gravava sulle sue spalle da anni ormai, l'unico posto in cui si sentiva davvero al sicuro da sguardi indiscreti e dalle sue paure. Leggeva il suo libro di storia dell'arte, materia fondamentale del suo liceo, nella quale sarebbe stata sicuramente interrogata l'indomani. Doveva prepararsi, non poteva permettersi un brutto voto già dai primi giorni del suo primo anno al liceo. Era una ragazza molto intelligente. Aveva capacità straordinarie, che andavano oltre la rapida comprensione delle materie scolastiche e l'incredibile memoria; riusciva a guardare dentro le persone, con uno sguardo capiva che tipo di persona aveva di fronte. Ecco perchè preferiva stare da sola, non le piaceva essere circondata da tanta gente. Perchè comprendeva la falsità e superficialità degli individui che la circondavano. Ma lei non era sempre stata così.
Prima era socievole, una bambina solare e sorridente. Era felice. Poi, arrivò quel maledetto giorno. E da QUEL giorno, cambiò tutto.

Le bastarono pochi minuti per studiare, erano ancora le 16.30. Raccolse il libro e la cartella, e iniziò a camminare per il parco. Emma era bellissima. Aveva dei lunghi capelli rossi, folti e ricci, la facevano sentire protetta. Camminando, qualche ciocca le scivolava davanti ai grandi occhi verdi, incorniciati da lunghissime ciglia nere. Aveva un naso perfetto, di quelli alla francese con la punta in su, spruzzato di lentiggini. La pelle chiarissima era in contrasto con le labbra carnose e rosse. Era magra, di media altezza. Questa così evidente bellezza attirava lo sguardo di molti, ma lei odiava quegli occhi che la scrutavano con attenzione. Si stringeva sempre nel suo cappottino grigio, turbata. Ecco, poco distante da lei un gruppo di ragazzi, sicuramente più grandi, che la squadravano in quel modo. Sentì dei fischi provenire da quella parte. Cercando di dimostrare noncuranza, accelerò il passo. "Ehi, rossa, non hai freddo con quel cappottino?" erano loro. Un forte brivido la scosse. "Cosa fai da sola? Ti facciamo noi compagnia!" decise di correre, ma troppo tardi, perchè i ragazzi l'avevano già accerchiata. "Perchè corri?! Non ti faremo mica paura!!" un ragazzo altissimo con gli occhi neri come la notte, le afferrò un braccio "vieni dai, ti riscaldo io!" iniziò a dimenarsi. Udì una voce dietro di lei. "Lasciatela stare!" il ragazzo la lasciò cadere a terra. Emma si guardò alle spalle. Due ragazzini, probabilmente della sua età, difronte ai sette che la circondavano, la stavano difendendo. "McCartney, cosa vuoi fare?! Mi vuoi pestare?! Oh, ragazzi lo sentite? E tu Harrison? Voi fare da spalla al tuo amichetto? Mi dispiacerebbe solo darti un cazzotto, sembri così magrolino e fragile, non vorrei spezzarti qualcosa!" gli altri attorno risero fragorosamente. "Ho detto di lasciarla stare, non ci senti James?!' risero ancora "E va bene, la lascio stare"- si girò verso Emma- "peccato, ci saremmo divertiti, ma mi è venuta tanta voglia di pestare questi due nanetti, sarà per la prossima, rossa!". SI alzò rapidamente e scappò, corse più veloce che mai, senza guardarsi una volta alle spalle. Arrivata dietro casa sua, si fermò. Respirava affannosamente, le tremavano le gambe. Perchè quei due ragazzi si erano messi contro quel tizio, per difenderla? Non aveva idea di chi fossero, perchè avrebbero dovuto fare una cosa del genere per una sconosciuta? Si sedette per terra, ancora incapace di comprendere la situazione. Nel silenzio, sentì una mano posarsi sulla sua spalla.
  
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