Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: BeeMe    16/02/2013    1 recensioni
La ragazza cercò di non guardarla e si concentrò su ciò che aveva appena finito di fare.
Non avrebbe dovuto vederlo nessuno, l’avrebbero chiamata pazza. E lei ne aveva abbastanza di quell’etichetta.
Quella non era l’opera di un pazzo, era un calendario di giorni perduti, dei giorni passati senza di lui.
Non avrebbe mai potuto dimenticare.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A Giu, la miglior Bianconiglio di sempre

nonché la migliore amica che potessi sperare di avere

e a Regina, il miglior alterego di sempre.

 

 

 

I don't remember the moment I tried to forget

I lost myself yes is it better not said

Now I'm closer to the edge

 

 

 

Regina appese l’ultima pallina colorata e fece un passo indietro. Era perfetto.

Il miglior albero di Natale di sempre.

Era un piccolo abete circondato da addobbi e con un’enorme punta a forma di stella sulla cima così pesante che più di una persona aveva guardato con disappunto. Prima o poi l’albero sarebbe crollato sotto il suo peso.

Regina, invece, era convinta che il suo alberello fosse abbastanza forte.

Al fianco di un pacchetto regalo semi distrutto spiccava un gigantesco uovo di pasqua incartato in una sgargiante carta rosa decorata con piccoli coniglietti felici.

Aveva fatto fatica a procurarselo con così tanto anticipo, Pasqua non sarebbe arrivata prima di un mese.

Riflettendoci bene, anche trovare delle palline natalizie in sostituzione di quelle rotte a metà Febbraio non era stato facile.

Eppure era necessario.

La ragazza appese del vischio sopra un cuscino a forma di cuore sul quale era stata cancellata a colpi di vernice blu e gialla una scritta che prima risaltava sul rosso carminio.

Aveva quasi finito, mancava solo il dettaglio finale. Tirò fuori da un sacchetto di plastica una zucca e si mise ad inciderla e a svuotarla fino ad ottenere una perfetta decorazione di Halloween.

Aveva finito.

Regina sorrise e si sedette sul grande divano di pelle gialla ingombro di cose che andava sformandosi col tempo.

Con gli anni si era formata una piccola conca lì dove si era seduta e, a pochi centimetri di distanza, c’era un’altra conca, lievemente più larga.

La ragazza cercò di non guardarla e si concentrò su ciò che aveva appena finito di fare.

Non avrebbe dovuto vederlo nessuno, l’avrebbero chiamata pazza. E lei ne aveva abbastanza di quell’etichetta.

Quella non era l’opera di un pazzo, era un calendario di giorni perduti, dei giorni passati senza di lui.

Non avrebbe mai potuto dimenticare.

 

 

It was a thousand to one and a million to two

Time to go down in flames 

and I'm taking you

Closer to the edge

 

Era arrivato un giorno di sole. 

Aveva bussato alla sua porta e l’aveva conquistata con i suoi occhi verdi e il suo sorriso.

Regina aveva a malapena ascoltato Liam che le presentava il suo amico e in seguito si diede della stupida.

Non era riuscita a capire il suo nome.

Passarono il pomeriggio insieme, ridendo insieme e iniziando a conoscersi.

Aveva scoperto il suo nome solo alla fine della giornata, quando lui aveva strappato un pezzo di carta da un quaderno trovato chissà dove e ci aveva scritto il suo numero di telefono.

“Chiamami, ok?” le aveva detto prima di andare via e le aveva regalato un altro dei suoi magnifici sorrisi.

Regina aveva passato il resto della serata a leggere a bassa voce il nome di quel ragazzo che l’aveva stregata.

Lo ripeté mentre cucinava la cena, mentre si preparava per andare a dormire, lo sussurrò nel sonno.

Alla fine divenne la sua ninnananna, una litania che non la lasciava mai.

Harry, Harry, Harry, dove sei Harry?

L’aveva chiamato quando si era resa conto di non riuscire a stargli lontana per un altro secondo.

Lui aveva risposto al primo squillo.

“Pronto?” aveva detto e Regina era restata un attimo in silenzio, ascoltando la sua voce rimbombarle nella testa.

“Harry?” aveva detto poi “Sono Regina.”

Era bastato quello e lui aveva iniziato a parlare senza lasciarla interferire nemmeno un istante. Le disse che gli era mancata, le chiese dove fosse finita e alla fine le chiese di vedersi al parco.

Regina aveva accettato e meno di un’ora dopo era seduta su una panchina insieme al riccio.

Mentre parlavano avvicinandosi sempre di più, Regina si rese conto che anche lui non aveva sopportato la lontananza, che anche lui aveva ripetuto il suo nome alla follia.

Da quel giorno in avanti, si rincontrarono ad intervalli sempre più brevi, come se lo stare lontani li dilaniasse dentro.

Quando Harry la baciò, Regina si rese conto che lo stava portando verso un limite che lei stessa non aveva mai superato, verso qualcosa da cui non si torna indietro.

 

 

No, I'm not saying I'm sorry

One day, maybe we'll meet again

 

 

Alla fine Harry si era trasferito a casa sua. Regina si ricordava i grandi scatoloni di cartone pieni di oggetti strani, dalle caffettiere ai cuscini.

Quando anche l’ultimo fu entrato in casa, Harry la sollevò in alto e la baciò come non aveva mai fatto. 

“Ti amo” gli aveva sussurrato Regina all’orecchio una volta staccatosi e lui aveva sorriso con lo stesso sorriso che l’aveva conquistata mesi prima.

“Ti amo anch’io.” le aveva risposto prima di tornare a baciarla.

Regina non riusciva a ricordarsi un attimo dove lui l’avesse lasciata quella sera e i giorni successivi. Camminavano con le mani intrecciate senza nemmeno rendersene conto, come se fosse la cosa più naturale del mondo, si stringevano forte prima di separarsi anche solo per un attimo e si baciavano come se fosse ciò che li faceva vivere.

In quei momenti Regina non si sarebbe mai aspettata quello che sarebbe successo.

Era una giornata buia, una di quelle dove non passa nemmeno il più piccolo raggio di sole, e Liam e la sua ragazza del momento se n’erano appena andati via dopo essersi fermati a pranzo.

Regina stava canticchiando a bassa voce e Harry la aiutava a addobbare l’albero di Natale.

Era quasi finito, mancavano poche palline che Regina aveva ritrovato in uno di quegli scatoloni di cartone che Harry aveva portato con sé.

Quando gliene restava in mano solo una e la ragazza si era allontanata per trovare il posto perfetto dove mettere, lui le aveva posato una mano sulla spalla e l’aveva costretta a girarsi per guardarlo negli occhi.

“Regina...” gli si spezzò la voce, ma quando ricominciò a parlare era di nuovo salda “Io me ne vado.”

Lei deglutì nervosamente po cercò nella sua testa una spiegazione razionale a ciò che stava succedendo e, quando non la trovò, decise di far finta di non capire: “Oh okay, perfetto. Quando torni?”

Lui distolse lo sguardo per poi mormorare: “Mai più.”

Regina rimase impietrita a fissarlo mentre prendeva il giubbotto e spariva nel buio, incapace di elaborare ciò che era appena successo.

Quando una folata di vento chiuse la porta, scoppiò in singhiozzi e si accasciò sul divano domandandosi cosa avesse fatto di sbagliato.

 

 

Era seduta su quello stesso divano quando sentì bussare alla porta.

Era Liam, ne era quasi sicura. Da quando Harry se n’era andato lui la veniva a trovare sempre più spesso, come se la sua presenza potesse rimpiazzare quella dell’amico scomparso.

“Non avrei mai dovuto fartelo conoscere” le aveva detto un giorno e lei aveva ribattuto che era grazie a lui che aveva capito per la prima volta cosa volesse dire amare davvero.

Perché lei Harry l’aveva amato come niente in vita sua, gli aveva donato tutto il suo cuore e era certa che anche lui le avesse dato il suo.

Regina tentò per un’ultima volta di capire cos’avesse sbagliato, perché lui se ne fosse andato, quando sentì bussare di nuovo.

Si alzò svogliatamente e girò la chiave aspettando di veder comparire il volto sorridente di Liam.

Si rese conto di aver sbagliato quando sentì il suo sguardo verde trafiggerla.

Una parte di lei voleva saltargli al collo e baciarlo fino a quando non avrebbe avuto più fiato, ma un’altra non era disposta a perdonarlo così in fretta.

Gli chiuse la porta in faccia e rimase per qualche minuto stretta contro il legno freddo, senza sapere cosa stesse aspettando.

Fu quando lui bussò di nuovo che lei capì quale fosse il segno che aspettava.

Aprì nuovamente per poi dire in tono monocorde: “Sei tornato.”

Lui sorrise piano: “Regina, non riesco a stare senza di te. Ho sbagliato ad andarmene, pensavo di non meritarti, di starti perdendo giorno dopo giorno senza poter fare nulla.”
A quel punto la facciata inespressiva della ragazza cadde lasciando spazio ad un volto livido di rabbia: “E per questo hai deciso di andartene? Per una sciocchezza del genere?!”

Lui chinò la testa, sapeva di avere torto. Quando la rialzò i suoi occhi verdi erano trafitti da una punta di tristezza: “Posso anche andarmene, se vuoi.”

A quel punto lei gli saltò addosso in un gesto a metà fra un abbraccio e una mossa di wrestling.

Harry cadde a terra, sorpreso da quell’attacco-abbraccio e lei rise della sua espressione stupefatta.

“Tu non vai da nessuna parte. Sei tornato, no?” disse e lasciò che sul suo volto si aprisse il primo sorriso dopo mesi.

Anche lui sorrise e lei si sentì sciogliere come la prima volta che l’aveva visto: “Ti amo, sai?”

Rispose prima che la parte razionale di lei la fermasse: “Ti amo anch’io.”

Il sorriso di lui si allargò nel sentire quella frase e avvicinò il suo viso a quello di Regina. 

Mentre le loro labbra si sfioravano, Regina capì che niente sarebbe più riuscito a separarli, che non ci sarebbero più stati salotti pieni di giorni non vissuti, che il suo cuore sarebbe finalmente tornato a battere.

 

 

Angolo Autrice

 

BUON NONCOMPLEANNO A TE, A TEE

BUON NONCOMPLEANNO A ME, A MEE

Come magari avrete capito un paio di giorni fa era il mio amato noncompleanno e questo era il mio regalo per, beh, me.

Perdonatemi se questa fan fiction sembra l’opera di un folle e, in effetti, penso di essere stata abbastanza sopraffatta dalla pazzia delle persone che mi circondano e anche la mia ha dato il suo bel contributo (Giu, sto parlando di te quando dico persone folli che mi circondano <3 )

Spero che vi sia piaciuta e anche nel caso non lo fosse, lasciate una recensione e ditemi che ne pensate!

A presto

Bee

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: BeeMe