Due Storie 

Molti anni or sono, furono narrate due storie. Semplici parole, unite assieme da respiri trattenuti ed orecchie in attesa. Portarono grandi divertimenti, vergogna e scalpore. Con loro giunsero nuove prospettive, disaccordi e liti crudeli. Inizi e riassunti e guerre e terribili carestie.
Seguirono lacrime e folli risate, pensieri confusi e mormorii nella notte oscura. Quanti sentieri furono infranti, quante stelle furono dimenticate nella profondità del cielo?
 Due storie, talmente sconvolgenti da dissolvere ogni certezza, ogni concreta convinzione. Due storie senza nome, dall’argomento dimenticato. Chi le narrò? Che cosa si raccontò? L’umanità ha sperduto il significato della sua rovina, e le due storie sono state scaraventate nell’oblio infinito.
 Parlavano forse di affetto o passione, amore o perdizione. Forse erano racconti di vita o di fine, di strade o paludi, fate o assassini. Non posso assicurarlo. Nessuno di noi sa, nessuno può conoscere. Non vi è stato alcun pettegolezzo, nessun indizio, dato, fantasia o certezza sul loro contenuto.
Non sappiamo perché le due storie sconvolsero il mondo, ma certo non avvenne con frecce e terremoti, fumi e pallottole. Nessuna arma causò la guerra, le liti, la morte. Sono state due storie.
 Semplici storie, parole, unite assieme da respiri trattenuti ed orecchie in attesa. Senza titolo, ricordo, o finale alcuno. Ed io ne ho dimenticato le parole, ma non gli esiti.