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Autore: Mrs Teller    16/02/2013    11 recensioni
Ha sempre odiato volare ma non sa neanche lui perché: semplicemente, preferisce restare ancorato al suolo e non affidare la sua vita a qualcosa di artificiale che potrebbe rompersi da un momento all’altro. Una sola volta, da quando è entrato ufficialmente in forza al MI6, ha provato a superare la sua paura, ma l’aereo su cui volava si è trovato in mezzo ad una brutta turbolenza e ciò non ha fatto altro che destabilizzarlo ancora di più.
Q ha paura di volare, ma la vicinanza di James lo aiuterà a superare la cosa.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Bond, Q
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la prima storia 00Q che scrivo ed è nata molto per caso: mi sono imbattuta casualmente in un post di tumblr, questo, e non ho resistito alla tentazione di scriverci qualcosa su. Mi è uscita fuori questa cosettina così fluff da sfiorare il coma glicemico, e spero di non essere andata troppo OOC coi personaggi. La realtà è che sto preparando ben altro sulla coppia 00Q, ma questa mi è uscita dal cuore.
Una dedica speciale va alla mia cara Fusterya, mia sorella di ship 00Q e amante come me dell’idea di un James innamorato e dolce. Questa cagatina è tutta per lei, con tanto amore. Ti lovvo assai donna <3
 
 
 
Quando la limousine si ferma davanti l'hangar, il cuore di Q inizia a battere selvaggiamente nella sua cassa toracica senza che il giovane possa fare nulla per calmarne la corsa. Q sa che questa volta il ritmo martellante non è dovuto all'emozione per ciò che lui e James hanno vissuto poche ore prima, ma dipende dall'ansia che lo divora al pensiero di volare.
Tra poco dovrà salire quella breve rampa di scale ed affrontare il decollo e poi il volo verso una destinazione che James non ha voluto rivelargli. La sola idea di sedersi, allacciare la cintura e sentire la terra staccarsi da sotto i suoi piedi gli da un senso di soffocamento e di costrizione al petto.
Ha sempre odiato volare ma non sa neanche lui perché: semplicemente, preferisce restare ancorato al suolo e non affidare la sua vita a qualcosa di artificiale che potrebbe rompersi da un momento all’altro. Una sola volta, da quando è entrato ufficialmente in forza al MI6, ha provato a superare la sua paura, ma l’aereo su cui volava si è trovato in mezzo ad una brutta turbolenza e ciò non ha fatto altro che destabilizzarlo ancora di più. Se solo non si fosse trattato del suo James in pericolo dall’altra parte del globo, per nessun motivo avrebbe messo piede su un velivolo a motore.
 
La paura di volare è una delle poche cose di stesso che Q odia: lui, così razionale e freddo, forgiato dalla matematica e dai rassicuranti schemi dell'informatica, che crolla in pezzi alla vista di un aereo e sente il battito del cuore dritto nella giugulare.
Non gli piace perché Q deve avere sempre avere il controllo delle proprie reazioni, e il panico che lo invade quando mette piede dentro un velivolo destinato a staccarsi da terra lo rende debole. E lui non vuole sentirsi debole e vulnerabile.
La mascella gli si contrae mentre la macchina si ferma e l'autista scarica i loro bagagli, ma all'improvviso la sua mano destra abbandonata sul sedile viene coperta dalla mancina di James, che ne accarezza piano il dorso con le dita prima di intrecciare i due arti in una presa ferrea.
Il contatto col freddo dell'anello di oro bianco che, da un paio d'ore, fa bella mostra di sé sull'anulare sinistro di James lo tranquillizza, e Q si volta verso suo marito rendendo le labbra in un sorriso forzato, più per rassicurare lui che non se stesso.
Suo marito: ancora fatica a credere che tutto ciò sia accaduto davvero. Certo, un’unione civile non è paragonabile a un matrimonio in piena regola, ma a lui non importa: non è mai stato più felice di così e finalmente si sente completo e in pace con se stesso. Da quando ha sostituito il suo cognome con quello di James, diventando ufficialmente il signor Bond, Q sa che ha trovato finalmente il suo posto nel mondo.
 
Il sorriso caldo che James gli sta rivolgendo non fa altro che dargliene conferma..
"Amore.."
Q sorride a sua volta, sporgendosi verso di lui per baciarlo.
"Sto bene, sul serio.."
James ricambia il bacio osservandolo con la faccia di chi non è convinto, ma si limita ad annuire lasciando la sua mano e scendendo dalla vettura, per poi aggirarla ed andare ad aprirgli la portiera.
Q scende dalla limousine allentandosi il cravattino dello smoking e prende un paio di profondi respiri, osservando gli uomini che caricano nella stiva i loro bagagli.
James gli si ferma accanto e, senza dire nulla, gli stinge di nuovo la mano accarezzandone il dorso col pollice. Q sa che si sente un po’ in colpa per aver scelto proprio l’aereo come mezzo di trasporto per la luna di miele, e vorrebbe dire qualcosa per tranquillizzarlo ma dalla sua bocca non esce mezza parola. L’unica cosa che può fare e imporsi di calmarsi: non è solo, c’è James con lui e tutto andrà bene.
 
“Quando ti senti pronto andiamo.. Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno.”
La voce di James è bassa e i suoi occhi di ghiaccio spiccano, dolci e intensi, anche nel buio della notte londinese.
Q sorride e si sporge per catturare di nuovo le sue labbra in un bacio, dapprima casto poi sempre più intenso, sentendo la tensione sciogliersi lentamente.
“Andiamo.”
James annuisce e si avvia verso la rampa di scale senza lasciare la mano di Q, anzi stringendola con maggiore intensità se possibile. Q prende un profondo sospiro prima di seguirlo, focalizzando la sua attenzione solo sul brivido che gli da percepire l’anello al dito di James: è l’unico pensiero che gli impedisce di urlare al momento.
Ogni gradino della scala sembra un passo verso la forca, ma quando arriva in cima e il portone si chiude alle loro spalle, ciò che si trova davanti lo lascia senza fiato: champagne e flûte posato su un tavolo al centro esatto del meraviglioso jet privato.
Q si volta verso il neo marito con aria interrogativa e James approfitta della loro solitudine per sciogliere la presa delle loro mani e prendere Q in braccio, stringendolo al petto e reggendolo per le ginocchia. Q si lascia scappare un piccolo urletto di sorpresa e si aggrappa alle spalle di James affondando la mano sinistra tra i suoi corti capelli dal taglio militare.
"Che stai facendo?"
"Anticipo solo quello che avrei fatto tra qualche ora.."
Con un ghigno divertito, James copre in tre soli passi la distanza tra loro e  il primo divanetto e si lascia cadere sulla pelle pesantemente, adagiando Q sulle sue ginocchia con estrema delicatezza.
"Vieni qui amore.."
Le massicce braccia dell'agente si stringono intorno al corpo esile del suo Quartermaster, cullandolo dolcemente mentre l’aereo va in fase di rullaggio.
Q trema appena e James lo avvicina ancora di più a sé, facendogli posare la testa sulla sua spalla e accarezzandogli la schiena amorevolmente.
Quando l’aereo si stacca definitivamente dal suolo, Q afferra con una mano la giacca dello smoking di James e nasconde il viso nell’incavo del suo collo, respirando l’odore forte del suo uomo direttamente dalla sua pelle calda.
La mano sinistra di James che vaga placida sulla sua schiena e la destra stretta intorno alla sua coscia lo calmano, momento dopo momento, fino a che il battito del suo cuore torna a livelli normali.
Per la prima volta in vita sua, Q è salito su un aereo senza avere un attacco di panico e il merito è solo di suo marito. Accanto a James, diretti verso la loro luna di miele, nulla potrebbe spaventarlo.
   
 
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