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Autore: DarkBlue    16/02/2013    1 recensioni
Una mezza storiella divertenta. metà favola, metà fiaba... che narrà la triste vicenda della morte di Jonh Lennon vista con gli occhi di un Angelo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tanto tempo fa di un angelo si narrava, il suo aspetto era cupo e tenebroso, ma la sua voce angelica era la più ambita di tutto l’Olimpo, dall’alto era lui che governava la musica.
Tutto iniziò quando lui era molto giovane e voleva a tutti i costi diventare qualcuno di importante, da rispettare e venerare, ma non aveva nessuna speciale capacità, cosa che tutti gli aspiranti dei dovevano avere.
Per un giorno intero si dedicò alla ricerca della sua capacità della sua specialità, ma non risolse niente. Prima di tutto provò a ballare, niente da fare… le sue gambe e il suo cervello non erano collegati così bene da poter governare i passi della danza. Come seconda qualità, provò il disegno, all’inizio andò bene, ma poi tentò di colorare e così facendo rovinò tutto, di certo non poteva diventare il dio del disegno in bianco in nero! e arrivata alla tarda sera provò l’ultima specialità: suonare e neanche questa andò bene, cercò aiuto da tutti quanti, ma nessuno fu in grado di fargli
imparare accordi, tasti e melodie…
ormai fine giornata stava arrivando e il povero angelo si dovette ritirare a casa, ma passando per un vicoletto vide Zeus in preda ad una furia pazzesca, si avvicinò per osservare meglio cos’era successo e Zeus iniziò a gridare, non voleva nessuno accanto a se, era così arrabiato con gli esseri umani che stavano sotto l’Olimpo che era diventato tutto rosso.
Allora l’angelo, incuriosito si avvicinò e gli chiese cosa stava accadendo e Zeus con le lacrime agli occhi disse che l’uomo di quella generazione si sentiva troppo potente, si sentiva di poter governare lui la vita, l’uomo, il destino, tutte cose che dovevano essere governate solo dagli dei dall’Olimpo. Si scusò per la sua rabbia e raccontò che era successo qualcosa di molto brutto nel mondo terrestre, un uomo aveva appena ucciso un altro uomo, ma la vittima, non era uno qualunque. Quell’uomo fu mandato da Zeus in persona all’inizio dei tempi per migliorare il Mondo, gli aveva dato il nome di Jonh Lennon, ma quel giorno egli fu stato ucciso con cinque colpi di pistola.
L’angelo, in realtà non aveva la minima idea di chi fosse questo Jonh Lennon, ma fece finta di essere molto dispiaciuto e chiese a Zeus come lui potesse essere d’aiuto per migliorare il morale degli abitanti. E allora Zeus, oramai piangente puntò il dito contro l’angelo e disse che lui, l’angelo in persona, sarebbe stato l’angelo custode di quel Jonh Lennon e di tutta la sua famiglia e compito più importante doveva fare in modo che anche se sarebbero passati decenni, secoli, il Mondo avrebbe sempre dovuto ricordare di Jonh Lennon. L’angelo sorpreso ringraziò il suo padrone, ma rifiutò l’offerta, non poteva essre l’angelo custode di una persona che non conosceva ed era sicuro di non essere assolutamente in grado di saper rispettare quella promessa così grande. Quando le persone muoiono, non passa molto e tutti quanti se ne dimenticano!
Si addormentò nel suo bel letto caldo e sognò. Fece il sogno più bello che abbia mai fatto, ma non era niente di speciale sognava solo un uomo che sorrideva e aveva una bandiera bianca in mano.
 Si svegliò di soprassalto e la luce accecante del Sole lo colpì in pieno, uscì da casa e vide tutti gli dei chinati sopra un lago, tutti piangevano, si avvicinò anche lui e notò che avevano aperto un varco per poter vedere la Terra. Ma non era come se la ricordava, era triste, nera, grigia, brutta, non sorridevano più come lui si ricordava e si chiese il perché.
Notò una donna dai capelli biondi e una donna dai capelli neri, ingionocchiate su di un prato, piangevano con accanto due bambini dal sorriso all’ingiù che cercavano disperatamente degli occhi fiduciosi, ma nessuno in quella scena così triste ne possedeva. L’angelo si spaventò quando sentì la voce possente di Zeus che gli diceva di guardare con più attenzione quello che la gente provava. Dopo un lungo silenzio, spezzato solo dai singhiozzi della gente Zeus gli disse che non avrebbe accettato al più presto la proposta il Mondo sarebbe diventato solo un buco nero.
L’angelo esitò, ma lo sapeva di non essere in grado, guardò di nuovo quella scena, troppa tristezza negli occhi degli innocenti.
30 anni dopo, il nostro angelo compie il suo lavoro a dovere e ancora ora ricorda al Mondo la leggenda che era Jonh Lennon, riuscendo così ad ampiere alla sua promessa.
Nel tempo si rese conto di quanto il suo compito fosse importante e sorrise anche quando, passando gli anni, vide una ragazza canticchiare una canzone di Jonh Lennon. Finalmente era diventato qualcuno.
  
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