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Autore: DemetriaTay    17/02/2013    7 recensioni
Il mio nome è Taylor Swift, sono una normale ragazza americana, a parte il fatto che sono una delle cantanti più famose al mondo. Benvenute nel mio mondo .
Tratto dal secondo capitolo :
“Ma tu chi sei?”
“Beh, una ragazza normalmente mi avrebbe detto : Ciao, grazie per avermi aiutata, questo è il mio numero”
“Ah davvero?? Beh, ti svelo un segreto … io non ti darò il mio numero”
“ Ma io infatti ho detto normalmente , questo non vale di certo per te”
“ Certo, perché io sono Taylor Swift e allor…”
“ Frena, frena. Chi saresti tu?”
“Tu… non mi conosci?”
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Fan-Fic dedicata a Taylor Swift, leggete se vi ha incuriositi un pochino :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                                              A New Beginning 



Rimasi a fissare il punto da cui si era appena allontanato Chris, rimanendo immobile al centro della pista da ballo chiedendomi il perché di quella specie di fuga. 
Speravo solo che nessuno mi riconoscesse nel frattempo e per questo motivo mi girai verso un gruppo di persone e fu allora che notai che gli invitati erano per lo più anziani.
Sospirai di sollievo, sentendomi un po’ ridicola ad essermi infiltrata in una festa per la terza età, un’esperienza che avrei cancellato dalla mia lista di cose da fare prima di morire che non avevo. 
Momento imbarazzante, la mia testa si girava da una parte all’altra sperando di scorgere l’ammasso riccio di Chris, ma tutto ciò che vedevo erano capi grigi che ridevano e ballavano. 
Pensai di andarmi a sedere nel frattempo ma un sibilo forte richiamò la mia attenzione, facendomi voltare verso un piccolo palco improvvisato, munito solo di una tenda rossa e di un microfono al centro.
La musica si fermò e tutta la gente smise il fastidioso brusio per volgere tutta l’attenzione verso quel suono fastidioso di pochi secondi prima. 
Uscì un anziano signore vestito con giacca e cravatta e prima di prendere il microfono cacciò dalla tasca dei pantaloni un fazzoletto bianco , con il quale si asciugò la fronte imperlata di sudore. 
Restai dov’ero, mentre alcune signore avanzarono verso il palco, ansiose di sentire qualche notizia. 
Sbuffai, chiedendomi per l’ennesima volta dove fosse andato Chris e iniziando a sentire la preoccupazione crescere dentro di me.
“Ehm, prova, prova” disse l’anziano battendo il microfono con un dito per verificarne la funzione.
“E’ arrivato il grande momento che tutti quanti stavamo aspettando, quello delle barzellette!” applaudirono tutti quanti con visi emozionati.
Una signora picchiettò a una spalla del vecchio facendolo spaventare.
Risi piano, mentre notavo qualcuno salire sul palco.
“Oh! C’è un intervento da parte di un ragazzo … vieni pure sul palco”
Ragazzo? Un secondo, gli unici ragazzi qui presenti eravamo io e…
Anche se girato da dietro riconobbi immediatamente Chris, che avanzava verso il signore guadagnandosi diversi sguardi sorpresi da parte del pubblico.
Santo Dio, cosa aveva in mente quel ragazzo?
“Che bel giovanotto, come ti chiami?”
“Chris” rispose girandosi verso la platea e incontrando per un secondo il mio sguardo confuso.
“E chi vorresti salutare Chris?”
“Una ragazza, una ragazza molto importante per me … così importante che le voglio chiedere di diventare la mia ragazza” finì volgendosi completamente a me.
“Signori e signore, siete in presenza di una vera e propria dichiarazione d’amore” constatò il presentatore seguendo la scia dello sguardo di  Chris ed arrivando a me.
“Oh, ora capisco, quella fanciulla è molto, ma molto carina ragazzo”
Possibile che fossi rimasta a bocca spalancata con la bocca asciutta e il cervello che si rifiutava categoricamente di elaborare una frase di senso compiuto? 
Sentii tutto il viso andarmi a fuoco mentre poco alla volta la gente si girava verso di me, come al rallentatore e sorridevano sfacciati.
Chris si aprì in un caloroso sorriso e mi sembrò di cogliere una scintilla nei suoi occhi verdi. 
Una signora affianco a me mi fece l’occhiolino, ammiccando verso Chris che sembrava avere qualche sorta di schizofrenia, visto che non riusciva a tenere i piedi fermi in un posto muovendoli da una parte all’altra.
Provai a fare dei respiri molto profondi, ridendo di me stessa.
Andiamo, non mi aveva mica chiesto di sposarlo! 
Chris sbuffò scuotendo la testa.
 
Chris
Ecco, lo sapevo. Non dovevo fare una cazzata del genere.
Che stupido che ero stato, pensare che una come lei avrebbe voluto mettersi con uno come me!
Più guardavo il suo sguardo confuso e più mi maledivo per un’idea così idiota.
Almeno la figura di merda di fronte a cinquanta persone me la sarei potuta risparmiare se le avessi parlato di persona.
Ma no, io avevo voluto fare le cose in grande, per poterla finalmente sorprendere con un gesto “carino”.
Precisiamo che non è da me, assolutamente.
Se mi avesse visto qualcuno non mi avrebbe mai riconosciuto, ma… ho già detto che lei mi fa questo effetto?
Eppure in quel preciso momento ciò che leggevo sul suo volto non era esattamente il tipo di reazione che mi aspettavo , e mi sentivo irrequieto, come se avessi fatto una mossa sbagliata , come se da quel gesto l’avessi fatta fuggire da me.
Abbassai la testa per non vedere più quella espressione, concentrandomi sulle mie scarpe.
Avevo voglia di tirarmi un pugno da solo, che cretino, forse dovevo dare la colpa a tutti quelli che dicono che le ragazze amano i gesti romantici.
Chi aveva sparato questa grossa cazzata? O forse era Taylor a essere diversa.
Rialzai lo sguardo, convinto di trovarla ancora lì, con gli occhi spalancati e lo sguardo perso. 
Quanto mi sbagliavo!
Taylor era a pochi centimetri da me, e io non l’avevo neanche sentita salire sul palco.
Però il suo sguardo era diverso, non era più sorpreso ma felice.
La guardai quasi timoroso e mi maledii per non avere la forza di avvicinarmi e stringerla tra le mie braccia, non importava quale fosse stata la sua risposta, l’unica cosa che volevo fare in quel momento era stare con lei.
“Chris… Io non mi aspettavo una cosa del genere” disse a bassa voce per paura di farsi sentire dal presentatore che intanto si era, non so come, avvicinato facendo finta di sistemarsi la giacca.
“Sì, neanche io” 
Pura e semplice verità: non mi capacitavo nemmeno io di quel gesto che avevo appena compiuto, ma soprattutto non riuscivo a capire la sua reazione.
“Andiamo da una parte un po’  più tranquilla per favore…” 
E così detto mi prese per mano trascinandomi londano da occhi indiscreti.
Mi beai di quella situazione per un secondo, perché subito dopo Taylor strecciò le nostre mani per mettersi di fronte a me, nervosa.
“Senti Taylor, mi dispiace se ti ho messa in imbarazzo, se forse sono stato troppo precipitoso … in effetti ci incontriamo relativamente da pocho…”
La parola “Tempo” non riucì a uscire dalle mie labbra perché improvvisamente queste furono molto impegnate a modellare le sue. 
Persi cognizione del tempo, del luogo, ero come catapultato in un altro universo dove per la prima volta in molto tempo ero vicino a una sensazione di benessere, fisica e mentale. 
Fai l’uomo ora dai, che altrimenti finisce che si addormenta!
Mi risvegliai dalla mia fantasia , stringendo di più Taylor e cercando di approfondire il bacio. Volevo sentire il suo sapore fino al fondo , in quel momento ne avevo bisogno come l’aria che respiro, in quel momento era vitale per me.
Taylor spostò le sue mani molto lentamente sul mio petto e si scostò , lasciandomi ancora una volta con una mezza soddisfazione dipinta sul volto.
“Sì” disse sorridendo.
Aggrottai la fronte.
“Sì cosa?”
Taylor ruotò gli occhi al cielo.
“Voglio essere la tua ragazza”
 
Taylor
L’avevo detto davvero? 
L’avevo fatto davvero? 
“Chris che giorno è oggi?” gli chiesi quasi intontita.
“Ehm, il 13 gennaio, perché?” rispose corrugando la fronte e avvicinandosi a me.
Ah, ecco spiegato tutto.
“Il tredici è il mio numero fortunato, tutto qui”
“Da oggi anche il mio, allora” disse prendendomi le mani tra le sue.
Non volevo spazzare via questo momento così speciale ma lo dovevo avvertire, lo dovevo assolutamente fare.
“Chris… ci sono molte cose che non sai di me… molte cose che non ti ho detto” inizia guardandomi attorno.
“Taylor, ci siamo appena messi insieme, abbiamo tutto il tempo del mondo per conoscerci … non ti preoccupare inutilmente”
Sì certo, con la mia fortuna pensai.
“Andiamo? Non voglio stare un minuto di più in questo posto” disse trascinandomi verso l’uscita.
Appena scostai la tenda rossa un vortice di applausi ci colpì , facendoci arretrare di qualche passo. 
Avevo ricevuto tanti applausi nella mia vita fino ad allora, ma mai da un pubblico come quello.
“Sembra che il nostro giovannotto ce l’abbia fatta” Constatò il presentatore guardando le nostre mani intrecciate. 
In quel momento ero divisa da due tipi di emozioni contrastanti : Il mio primo impulso era quello di aprire una voraggine e di sotterrarmi trenta metri sotto terra dall’imbarazzo.
 La seconda era di prendere quel maledetto microfono e di informare tutto il mondo, urlando, che Chris finalmente era mio. 
Che finalmente eravamo diventati un “noi”.
Strinsi di più la mano di Chris che si foltò per un instante, solo per lasciarmi un sorriso veloce e poi scese molto velocemente dal palco, invitandomi a fare altrettanto. Una volta lontano dal patibolo ci dirigemmo molto velocemente verso casa sua e per la prima volta da tantissimo tempo mi sembrò di essere a casa mia.
Nostra.

 
 
No, non sono stata rapita dagli alieni. E sì faccio decisamente schifo.
Non pubblico da non so neanche io quanto tempo, ma vi prego perdonatemi non ho il tempo neanche di andare al cesso. #finezza
Questo è il "Turning Point", cioè il punto di svolta e da qui ne succederanno delle belle C: 
Cosa ne pensate? 
Vi lascio il link di una OS che ho pubblicato ieri : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1618502&i=1
Twitter : @Taylanevy
Alla prossima ragazze, e grazie ancora del supporto che mi date ogni giorno, vi amo :)
D.T
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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