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Autore: NuttyFuzzy    05/09/2007    3 recensioni
La storia di Barbossa, chi era la sua famiglia e com'è diventato un pirata. Le amicizie, gli amori e i suoi incontri con i personaggi della trilogia.
Genere: Romantico, Malinconico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hector ed Alice rimasero abbracciati vicino al timone sino a quando non cominciò a far freddo, e Alice aveva bisogno di qualch

History of Barbossa - -rivalità- -

Hector ed Alice rimasero abbracciati vicino al timone sino a quando non cominciò a far freddo, e Alice aveva bisogno di qualche vestito nuovo, in più era il caso di curare la ferita sull’occhio di Hector prima che potesse infettarsi.

Scesero sotto coperta dove si accorsero che tutta la ciurma era stesa a terra a russare, ubriachi come spugne.

Per prima cosa Hector cercò qualche vestito in giro per lo scompartimento con i viveri, trovò un baule pieno di roba polverosa. Dentro trovò una maglietta molto larga e un po’ strappata all’altezza del colletto, ma comunque meglio di niente, poi prese anche un paio di pantaloni.

-ecco...- disse porgendoglieli –questi mi sembrano “quelli migliori”...-

-grazie- rispose la ragazza voltandosi di spalle, cominciò a sfilarsi la camicia strappata e i pantaloni, naturalmente Hector guardò altrove per non farla sentire in imbarazzo ma dopo quello che era successo tra loro decise che un occhiata poteva comunque permettersi di dargliela, magari anche veloce veloce, purtroppo quando trovò il coraggio di voltarsi Alice era già pronta.

-adesso sarebbe meglio pensare al tuo occhio- disse prendendolo per mano e portandolo negli alloggi della ciurma. Hector nel frattempo si diede dello stupido una decina di volte per non essersi deciso prima a guardare.

Il ragazzo si sedette su un’amaca e Alice prese qualche garza e una bottiglia dove era sopravvissuto un centimetro e mezzo di rum –purtroppo non è rimasto altro...- disse Alice alzando le spalle.

-comunque non preoccuparti, posso medicarmela da solo...- disse facendo gesto di passargli le garze e il rum.

-scherzi? Ti ho colpito in una zona davvero pericolosa...e non puoi specchiarti da nessuna parte, che succederebbe se magari non ti medicassi bene? Lascia fare a me!-

Hector si arrese e lasciò che Alice si prendesse cura di lui, cosa che lo metteva un po’ a disagio, non avrebbe mai voluto permetterlo a nessuno, ma lei era diversa -...devo togliermi la camicia?- disse con un sorriso alludendo alla volta in cui fu lui a curarla.

Alice colse l’umorismo e gli schiacciò lo straccio imbevuto di alcool dritto sulla ferita, Hector soffocò un urlo che avrebbe sicuramente svegliato tutto l’equipaggio -...lo prendo come un no!- disse il ragazzo stringendo i denti.

Ci volle qualche minuto prima di aver tolto tutto il sangue dal viso di Hector e dopo essersi assicurata di aver pulito per bene la ferita gli coprì l’occhio con una lunga garza. La fece passare più volte intorno alla testa.

Alice sorrise –ecco fatto, almeno una volta al giorno è meglio cambiarla...temo purtroppo che ti rimarrà la cicatrice...- abbassò lo sguardo, si sentiva in colpa.

Hector le alzò il viso con una carezza, non voleva vederla mai più triste –non preoccuparti...porterò questa cicatrice in ricordo di una notte meravigliosa...- Alice sorrise e lui la baciò.

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La mattina dopo Hector si alzò presto e col sorriso sulle labbra, bastò lasciare con una carezza Alice che ancora dormiva sull’amaca affianco alla sua, salire le scale e incontrare Edward sul ponte per capovolgergli la giornata da positivo in negativo.

Un giorno un saggio disse: il buongiorno si vede dal mattino, è la giornata pessima che ti coglie alla sprovvista. Edward stava fissando il mare con uno sguardo assente e Hector si accorse del suo avambraccio destro fasciato.

-che cos’hai fatto al braccio?- chiese restando lontano.

Edward si voltò verso di lui lentamente, aveva delle profonde occhiaie nere sotto gli occhi –questo?- chiese alzando il braccio destro –questo è quello che tu mi hai procurato spingendomi ieri notte! Ho urtato al pavimento lì dove avevo lasciato la mia spada...-

-che ti serva di lezione per la prossima volta che proverai a fare qualcosa ad Alice...- disse Hector con tono sicuro.

Lo sguardo di Edward si fece cupo e avanzò velocemente verso Hector, lo afferrò col braccio sinistro al colletto della camicia e lo spinse contro la porta bloccandolo al collo con l’avambraccio –stai molto attento a quello che dici, “amico”! Per tutti questi anni ti ho trattato come un fratello, mi sono preso cura di te...e tu mi hai umiliato!-

-veramente ti sei umiliato da solo!- disse Hector non perdendo il controllo.

Edward spinse ancora un po’ col braccio al collo -Da ora in poi fai attenzione a come ti comporterai, perchè al contrario di te io le avrei le palle di fare fuori qualcuno che mi da noie, ci metterei cinque minuti! Sono stato chiaro? E ce ne metterei altri cinque per scordarmi di te!-

Hector rimase in silenzio, non poteva credere alle sue parole, era pronto a gettare la loro amicizia in mare come se fosse stata una cosa da nulla...rimase deluso, credeva di averlo conosciuto in quegli anni, l’impavido Edward Low, che aveva tanti magnifici sogni nel cuore, che era il primo ad alzarsi in sua difesa se era in difficoltà...

Hector realizzò che le persone non si smette veramente mai di conoscerle...e possono sorprenderti quanto deluderti.

-parli come se ti avessi frenato dal fare una cosa giusta!- disse con un finto sorriso liberandosi con un calcio dalla presa di Edward –tu hai cercato di violentare Alice, nonostante sapessi benissimo che a me è cara!-

Edward mise la mano sinistra aperta vicino all’orecchio –come scusa? E questo quando me lo avresti fatto sapere?-

Hector in effetti ricordò di non avergli mai accennato nulla.

-ecco, proprio come sospettavo!- disse incrociando le braccia –non l’hai fatto! E l’ultima volta che mi hai parlato di lei mi hai detto chiaramente che non la sopportavi! Il vero problema qui sai qual’è? Il tuo silenzio! Il tuo non dire le cose che tanto ti fa sentire orgoglioso è anche ciò che ti sta mettendo nei guai! Cresci Hector, non hai più tredici anni! E sei un pirata, santo Dio! Prima o poi ti troverai faccia a faccia con qualcuno che ti vorrà fare fuori...e a quel punto dovrai reagire se vuoi sopravvivere! Ma conoscendoti saresti capace di farti sopraffare per tutta la vita dal senso di colpa di aver ucciso qualcuno...-

-tu non hai idea di quello che ho passato!- disse sguainando la spada e puntandogliela al collo.

Edward sorrise -...e prova un po’ a indovinare perchè?! Senti, non puoi continuare a reagire credendo che gli altri sappiano quello che tu provi...la gente non ti può leggere nel pensiero!-

Hector abbassò la spada –io ho ucciso! Adesso sei contento? Ho fatto fuori mio padre, e nonostante sia successo anni fa e continui tutt’ora a perseguitarmi devo ammettere di aver provato una bella soddisfazione a farlo! In fondo ho spedito al Creatore, o chiunque ci sia lassù, un mostro che meritava tutte le pene del mondo!-

-...si può sapere allora perchè ti tormenta tanto?-

-forse perchè alla faccia tua io ho un lato umano, visto che tu prima mi hai dimostrato di avere il coraggio di tradirmi come se fossi un cane- Hector alzò le spalle –o forse perchè provo repulsione al pensiero di aver goduto a uccidere qualcuno! Scegli quella che vuoi...- poi sorrise –tutto questo per farti capire che il coraggio non mi manca, e sarei pronto a battermi con te, qui, anche subito, se servisse a farti abbassare quella cresta che tu chiami frangia!-

Edward sorrise e se ne andò dandogli una spallata, poi si voltò un istante –forse in tutti questi anni mi sono sbagliato sul tuo conto, adesso mi hai dimostrato di non essere un codardo...e, ah già, da ora in poi ti conviene tenere gli occhi aperti quando mi vedrai, o non vedrai...-

-tu fai altrettanto!- disse rimettendo a posto la spada. Hector sentì quasi di aver perso quella che credeva fosse l’amicizia più solida del mondo, Edward aveva tirato fuori il suo lato pirata, sentì di dover fare altrettanto...non erano più ragazzini.

“forse la vita del pirata consiste anche in questo” pensò rientrando sotto coperta “il guardarsi anche dalle persone care...non fidarsi mai di nessuno e non avere legami...chiunque può pugnalarti alla schiena e chiunque se ne può lavare le mani”Hector sorrise “in fondo la cosa mi alletta, non soffrirei per la morte di nessuno...” per un istante si fermo e si rese conto che ciò che stava pensando era anche orribile, ma Edward aveva ragione, era il momento di crescere, e Hector ormai non provava più paura “si, sarò un pirata...il pirata che tutti guarderanno con rispetto...”

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Nota di Nutty: Hector deve imparare a crescere, la bontà nel mondo piratesco non lo porterà da nessuna parte...(chiedo scusa, il capitolo è un po’ cortino!!)

X Blackmoody: Edward Low non guarda in faccia anessuno, pirata inside ihihih :) cerca il suo nome su google ;) e grazie mille dei complimenti!

X EriS_San: grazie milleeeeeeeeee!!!

  
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