Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: MarsLove    17/02/2013    2 recensioni
James e Sirius decidono di portare il Carnevale anche a Hogwarts, cosa si inventeranno i due Malandrini? E la povera Lily ci andrà di mezzo anche questa volta?
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La storia partecipa al contest La riscossa delle medaglie di legno di aduial95 sul forum di Efp.

Un Carnevale movimentato


La Sala Comune di Grifondoro era semideserta a quell’ora della notte. Solo due ragazzi del settimo anno erano ancora seduti sul divanetto rosso davanti al camino a chiacchierare.
“Tra qualche giorno è Carnevale,” disse il ragazzo con gli occhiali che si dondolava sul bracciolo del divano. “chissà che quest’anno gli Elfi non ci preparino qualche frittella.”
“Carnevale?”. L’altro ragazzo lo guardò con aria interrogativa. “Che cos’è?”
“È una festa babbana, Sir. Ci si maschera per tutto il giorno, si fanno scherzi e si mangiano le frittelle. Mia mamma ne prepara di buonissime.”
La conversazione rimase sospesa nel vuoto per qualche istante mentre entrambi i ragazzi sognavano ad occhi aperti un bel piatto di frittelle. Ad un certo punto Sirius si riscosse.
“Perché qua ad Hogwarts non lo festeggiamo? Silente non può negarci un’intera giornata di frittelle!”
“Hai ragione, Sir. Sai cosa possiamo fare?” si intromise James eccitato. “Organizziamolo noi!”
I due ragazzi si sorrisero con aria complice.
“Potremmo fare che… yahwn!” sbadigliò Sirius.
“Potremmo fare che organizzeremo tutto domani mattina. Ora andiamo a dormire, lo sai che anche il sabato Remus ci sveglia presto!” lo interruppe James trattenendo anche lui uno sbadiglio.
“Hai ragione. Non so proprio come faccia lui a svegliarsi alle dieci il sabato mattina… è praticamente, yahwn, l’alba!”
 
La mattina dopo Remus si svegliò di buon’ora per scrivere il suo tema di Trasfigurazione in tranquillità mentre i suoi compagni di dormitorio dormivano ancora. Era un tema piuttosto difficile e gli risultava complicato concentrarsi con vicino James e Sirius. Rimase davvero stupito, però, nel vederli entrambi già svegli e pimpanti a confabulare tra loro. Solo una volta si ricordava di averli visti svegli a quell’ora ed era quando stavano decidendo di diventare Animagi per aiutarlo nelle sue trasformazioni.
“Buongiorno, ragazzi… che ci fate già svegli?” chiese con nonchalance cercando di sbirciare il foglio che James teneva in mano. Ma, quando non ottenne risposta, decise di lasciar perdere. Dopotutto se era una delle loro solite marachelle era sicuro che ne sarebbe venuto a conoscenza presto.
 
La giornata passò con tranquillità. La Torre Grifondoro era calma dal momento che i due tornadi della Casa erano ancora concentrati sul loro foglio. Solo verso l’ora di cena i due si alzarono contenti dal letto di James stiracchiandosi per essere stati tutto il giorno nella stessa posizione. Erano felici, Remus glielo leggeva in faccia, anche se nessuno sapeva il perché.
“Noi andiamo a cena, abbiamo un fame da lupi!” annunciò Sirius agli altri due Malandrini e, preso un plico di pergamene, uscì dal dormitorio seguito da James.
“Non è strano?” chiese Peter a Remus. “Sono solo le sei!”.
 
Quando Remus e Peter raggiunsero la Sala Grande notarono subito un drappello di persone che si accalcava intorno a qualcosa. Anche i due Malandrini si avvicinarono e si trovarono di fronte una pergamena dall’aria ufficiale ma che avevano già visto in mano a Sirius.
“Rem, non riesco a leggere! Cosa c’è scritto?” chiese Peter che, piccolino com’era, faceva fatica a farsi strada tra gli altri studenti per leggere il foglio.
Remus gli fece segno di aspettare e poi volse la sua attenzione all’annuncio che diceva così:
 
Cari studenti di Hogwarts,
grazie agli studi di Babbanologia effettuati quest’anno dalla professoressa Burbage sulle feste babbane, siamo lieti di annunciarvi che, martedì 7 febbraio 1978, anche ad Hogwarts verrà festeggiato il Carnevale.
Pertanto tutti gli studenti saranno tenuti a mascherarsi da ciò che preferiranno per tutta la giornata.
Professoressa McGranitt, vicedirettrice.
 
Remus scosse la testa sconsolato riconoscendo nell’annuncio il foglio su cui Sirius e James avevano confabulato per tutta la giornata. Sicuramente i due avevano fatto un incantesimo così che potessero vederlo solamente gli studenti, altrimenti gli insegnanti avrebbero detto qualcosa a proposito. Da bravo Malandrino qual era, però, decise che li avrebbe lasciati fare. Dopotutto qualche maschera non avrebbe fatto male a nessuno, no?
 
Nel frattempo, al tavolo Grifondoro, James e Sirius stavano mangiando di gusto osservando gli studenti discutere sul loro annuncio.
“Sai, Sir, magari mascherato riuscirò a prendere la Evans alla sprovvista e a baciarla!” disse James con voce sognante. Dopotutto per lui il Carnevale significava “frittelle”, non “maschere”. Quest’ultime le aveva proposte a Sirius avendo già in mente il doppio fine.
Sirius lo fulminò con lo sguardo. “Tu avresti intenzione di perdere la giornata correndo dietro alla Evans? Dopo che gli Elfi ci hanno promesso frittelle per tutto il pomeriggio?”
James rispose con uno sguardo da cane bastonato. “Perché no? Posso mangiare lo stesso! Anzi, le offrirò un piatto di frittelle, così non potrà dirmi di no!”
Fu a questo punto che Sirius si rese conto che James non era più su questo pianeta e ideò il suo piano.
 
“Rem, ti posso parlare un attimo?”
Remus guardò stupito Sirius. Era abituato ad essere coinvolto negli scherzi dell'amico, ma di solito era presente anche James. Soprattutto, però, l'avevano sempre incluso senza mai chiedergli il permesso.
“Dimmi. Va tutto bene?”
“Certo!” sorrise Sirius. “Volevo solo proporti un passatempo per martedì. Sai che c'è la festa di Carnevale organizzata dalla McGranitt... perché mi guardi così? Io non c'entro niente! Comunque, sarà una bellissima festa con tante frittelle e saremo tutti in maschera solo... James vuole sprecare il suo tempo per cercare di baciare la Evans!” concluse tutto d'un fiato il ragazzo sorridendo all'amico.
“E... quindi?”
“Come ‘quindi’? Dobbiamo impedirglielo! Non può perdersi il divertimento per questa sciocchezza! Tanto lei non ci starà mai...” concluse Sirius con un'alzata di spalle.

Piano piano si avvicinò il gran giorno. Nell'aria si respirava un'aria di festa, anche se gli insegnanti non riuscivano a comprenderne il motivo.
La mattina del 7 febbraio la Sala Grande si riempì di colori e profumi. Le quattro tavolate erano ricoperte da dolci frittelle di ogni gusto: alle mele, al cioccolato, fritte, al forno, soffici o croccanti. Gli studenti avevano dato sfogo a tutta le loro creatività, mascherandosi con colori sgargianti e dimenticando la divisa. Ciò che davvero faceva sorridere era che, per un giorno, le tavolate non erano distinte dai colori delle Case, anzi, il verde, il rosso, il blu e il giallo sembravano stare ovunque tranne che al posto giusto.
Alcuni ragazzi provenienti da famiglie babbane avevano pensato di mascherarsi da personaggi di film e cartoni animati, gli altri, invece, avevano fatto ricerche in biblioteca e c’era una gran quantità di Arlecchino, Pulcinella, Colombina e altre maschere tipiche babbane.
I Malandrini arrivarono un po’ in ritardo a colazione: Peter non voleva saperne di mettersi il suo costume da Orsacchiotto che Sirius e James gli avevano cucito con tanto amore dopo che il ragazzo si era per caso lasciato scappare che non sapeva cosa mettere. Dopo aver visto il costume dell’amico, Remus aveva fatto ben attenzione a non lasciarsi sfuggire di bocca la stessa frase. Chi lo avrebbe immaginato che l’incantesimo che aveva insegnato ai due Malandrini per confezionarsi i costumi gli si sarebbe quasi ritorto contro? Alla fine aveva optato per un normalissimo costume da Zorro, mentre James e Sirius avevano deciso di vestirsi da Peter Pan e Capitan Uncino.
James-Peter si diresse verso il tavolo di Grifondoro, guidato dalla solita vista dei lunghi capelli rossi della Evans e le si sedette vicino.
“Ciao, Evans! Che bel vestito hai oggi. Ti va di uscire?” chiese diretto James.
Come al solito la risposta di Lily seguì un lungo sbuffo. “No, Potter. Io non esco e non uscirò mai con te!”.
James si protese verso di lei allungando le labbra. “Ma è quasi San Valentino, non vuoi uscire una volta prima di baciarmi?”.
Lily sbuffò e fece per andarsene quando James l’afferrò per la manica. “Aspetta!” disse con la sua voce più seducente avvicinando il viso a quello della ragazza. Lily sbarrò gli occhi ma, prima che si potesse muovere, un orso le cadde addosso travolgendoli entrambi.
“Sirius! Non mi spingere!” urlò Peter da dentro il costume.
La risposta del ragazzo, però, fu solo un’alzata di spalle e un’aria da falso innocente stampata sulla faccia.
Nel trambusto Lily ne aveva approfittato per svignarsela ma James le corse dietro.
“Ehi, Evans!” la chiamò James correndole dietro e mettendole un braccio intorno al collo, braccio che la ragazza si scrollò di dosso immediatamente.
“Che vuoi ancora?”
“Solo darti il bacio del buon giorno.” sorrise James chiudendo gli occhi. Gli avevano detto che le ragazze trovavano più romantico essere baciate ad occhi chiusi, anche se lui non ne capiva il motivo. Era così bello da guardare, perché mai chiudere le palpebre? Si avvicinò alla ragazza e sentì sotto le labbra del tessuto. Strano, non gli sembrava che Lily avesse del tessuto sulla faccia. Spalancò gli occhi e quello che vide lo lasciò sbalordito. Remus si era messo in mezzo a loro due e lui stava baciando la sua maschera da Zorro.
“Che schifo!” esclamò. “Rem, che ci fai in mezzo a me e alla mia dolce Lily? Non vedi che ci stavamo baciando?”
Lily, invece, sembrava molto sollevata e, ringraziato Remus, si diresse a passo svelto verso la folla del salone d’ingresso perdendosi nella mischia.
 
Remus e Sirius erano stanchissimi. Avevano evitato in ogni modo che James baciasse Lily in classe, nei corridoi, persino nel bagno delle ragazze! Peter li seguiva trotterellando nel suo costume rosa senza capire esattamente le azioni degli amici.
“James?” chiamò Sirius. “Dove sei? Remus, mi sa che l’abbiamo perso di nuovo. Non ce la faccio più!”
“Ma non dovevi controllarlo tu questa volta?” esclamò il ragazzo sconfortato.
“Ma ci sono questa belle frittelle e…”
“Ho capito. Forza, andiamo a cercarlo. Vieni anche tu, Coda!”
 
James era felice questa volta. Era riuscito a liberarsi dei suoi amici che, sospettava, avevano deciso di non fargli baciare Lily. Si guardò intorno e vide una lunga chioma rossa svoltare l’angolo diretta a lezione di Trasfigurazione. Le corse dietro e si fermò a pochi passi da lei poi, senza fare rumore, la prese per le spalle e la baciò. Che dolce sensazione davano quelle labbra sulla sua bocca. Chissà perché Lily si era messa una maschera, al mattino non l’aveva. Be’, si sa che le donne amano cambiarsi d’abito in ogni momento!, pensò James stringendola a lui. Quando finalmente si staccarono la ragazza si tolse la maschera solo che… non era Lily! Era Severus Piton che, schifato quanto lui, lo spinse da parte inveendogli contro e se ne andò correndo verso il bagno maschile. Probabilmente per vomitare. Oppure per lavarsi ben bene la bocca. O forse per entrambe le cose.
Nell’aria risuonò un urlo. “Sirius! Remus! Perché non mi avete fermato almeno questa volta!”

Spazio autrice:
Ciao a tutti! Spero davvero vi sia piaciuta questa storia, io mi sono molto divertita a scriverla ^^ 
La storia è stata ideata per il contest "Un amore di Carnevale" sul forum RadioPotter.com e si è classificata quarta :)
Ecco un bellissimo disegno ispirato alla storia

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MarsLove