-Vieni con me…-
-Prendi la mia mano…-
-IB!-
Come si può, da così giovani, prendere scelte così difficili?

La bambina si inginocchiò stancamente per terra, impolverando la gonna, e osservò prima Garry all’interno del quadro, che a sua volta la guardava con occhi pieni di amore e compassione e la mano tesa verso di lei, poi la madre che le stava proprio davanti a braccia aperte, sicura che l’avrebbe scelta.

Ib rimase ferma, con la testolina tra le mani, ripensando a tutto quel che aveva passato poco prima insieme a quel ragazzo, che l’aveva protetta e aiutata come avrebbe fatto un fratello, o un migliore amico, ma non sapeva cosa sarebbe potuto succedere se avrebbe deciso di saltare dentro quel quadro, se avrebbe potuto riabbracciare la sua famiglia e tornare a casa, o se si sarebbe trasformata in un dipinto, facendo la fine di Mary…no, doveva levarsi dalla testa quel nome, quella pazzia che l’aveva colta all’improvviso e quel quadro bruciato, insieme a tutto il resto.
Per un attimo dimenticò veramente Garry, avendo come priorità il proprio conforto, che poteva trovare solo nell’abbraccio di sua madre; quello di un compagno di avventura è abbastanza solo durante i momenti di terrore temporaneo, quando si hanno degli incubi, o quando si sta per essere attaccati da una bambina finta.

Corse verso di lei, con gli occhi chiusi e imperlati di lacrime, e le braccia aperte pronte a chiudersi appena avrebbe sentito il suo corpo caldo e accogliente prenderla in braccio.
Quel momento tardava ad arrivare.

Garry guardava tutto da quel quadro, impotente e deluso, vide la sagoma della donna sparire, e Ib continuare a correre verso l’oscurità, invocando il nome di sua madre con voce terrorizzata; cercò di uscire dal quadro, ma era come se una barriera invisibile lo bloccasse, intrappolato nella tela.
Poi, il buio.

Ib riaprì gli occhi, ma non vide nulla, d’istinto cerco di dilatare di più le palpebre, convinta di non averle davvero aperte, ma invano, non c’era proprio luce.
Girò su se stessa confusa, alla disperata ricerca di una fonte luminosa, ma tutto ciò che vedeva erano immagini che la sua mente creava: rose gialle, scarabocchi, sangue diramato, una bambina piangente vestita di verde.
-Gioca con me…- diceva.

Sentì qualcosa strisciare per terra, come del legno che veniva trascinato; non capiva cos’era, non sapeva se era qualcosa di buono o cattivo.
Una donna con il busto fuori da un quadro le afferrò una gamba.
All alone.