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Autore: Psychedelic Mushroom    18/02/2013    2 recensioni
"Joy?" lei alzò lo sguardo sussultando. Pensava fosse andato via.
"Ben?"
"Tu non conosci gli Asking Alexandria, vero?" lei si accigliò.
"Ehm, no... chi sono?" Ben rise e scosse la testa.
"Degli idioti... ciao Joy" lei sospirò alla stranezza di quel ragazzo.
"Ciao Ben" moromorò sperando che, anche se era già lontano, lui potesse sentirla.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stars.

Intorno a lei c'era solo silenzio. Forse il leggero venticello faceva udire il rumore delle foglie secche che rotolavano sull'erbetta umida. La luce dei lampioni lontani illuminanva il parco, ma lei era seduta alla sottile ombra di un albero quasi spoglio. I suoi occhi erano fissi sulla grande luna contornata da poche stelle. Si sentiva ispirata. Prese una penna e il piccolo diario dalla borsa in pelle che aveva accanto a lei e cominciò a scrivere. Buttò giù tante parole che sembravano avere già una melodia. Aveva scritto già qualche riga quando si accorse che, appoggiato all'albero, in piedi, c'era un ragazzo. Lo fissò per qualche istante, ma non riuscì a catturare bene la sua immagine per colpa del buio. Si accorse sicuramente della sua capigliatura spettinata, della sigaretta che teneva stretta fra le labbra e della lattina di birra che muoveva lentamente fra le mani. Cercò i suoi occhi e si accrose che lui non la stava guardando , fissava il diario che aveva poggiato sulle gambe prima di voltarsi verso di lui. Lo vide buttere quello che rimaneva della sigaretta e soffiare una nuvola di fumo grigiastro. Era una figuara interessante e inquietante allo stesso tempo. Non sapeva cosa fare ma, a quel punto, fu lui a rendere tutto più semplice.
"Hai scritto delle belle parole... hanno qualcosa di vero" la sua voce era sottile e in qualche modo anche profonda. Lei abbassò lo sguardo.
"Grazie" mormorò mentre lui si sedeva liberamente al suo fianco. La ragazza sentì le guance farsi sempre più calde. Era normale arrossire, normalissimo visto che non lo conosceva.
"Come ti chiami?" chiese lui osservandola. Si era accorto dei folti capelli neri e lisci che scendevano sulle sue spalle, delle sue lunghe gambe fasciate da un jeans scuro, delle sue unghie laccate di nero e della sue pelle chiara, ma non aveva notato alcun particolare del suo viso. Teneva lo sguardo basso e questo lo stava ancora ostacolando.
"Joy" alzò appena lo sguardo dicendo il suo nome e vide gli occhi di quel ragazzo sconosciuto. Erano verdi, così chiari da sembrare cristallini.
"Ben" disse lui infine. Ancora per qualche istante si fissarono, poi, entrambi distolsero lo sguardo. Joy si sentiva a disagio, mentre Ben sembrava tranquillo.
"Ti piacciono le stelle, Joy?" questa domanda la lasciò interdetta, ma rispose con naturalezza.
"Sì, molto... a te, Ben?"
"Mh, non lo so... dipende" Joy inarcò le sopracciglia.
"In che senso dipende?" lui bevve un pò di birra e poi voltò lo sguardo verso di lei. La guardò per un pò: era diversa dalle ragazze a cui era abituato.
"E' una lunga storia"
"Io ho tanto tempo" sorrisero. Joy non sapeva da dove venisse quell'interesse per lui, ma la incuriosiva.
"Due anni fa ho conosciuto una ragazza" cominciò Ben prendendo l'ennesima sigaretta della serata e accendendola. "Lei era bellissima... la versione bella di Barbie" mentre Joy sorrideva a quella battuta lui inspirò profondamente.
"In tutto questo le stelle cosa c'entrano?" Ben la guardò per un istante. Già, nella perfezione della sua ex non c'entravano nulla le stelle, ma nella sua stupidità sì.
"Guarda" si mise una mano in tasca ed estrasse un foglio piegato più volte su se stesso. Glielo porse, lei lo afferrò un pò incerta e lo aprì. Era stropicciato e strappato in alcuni punti, ma riusciva a leggere le parole riportate in nero sul fondo e in un lato del foglio. Già dalle prime righe si confuse.
"Cos'è?" gli chiese continuando a concentrarsi sulle parole stampate sul foglio.
"E' un certificato... ho dato il suo nome ad una stella" Joy per un istante non diede conto a quelle parole, ma quando si rese conto di quello che aveva appena detto, sgranò gli occhi.
"Ben ma... è una cosa dolcissima"
"Lo so, Joy" ribattè Ben abbassando lo sguardo. La ragazza era incapace di alcuna azione in quel momento, non sapeva cosa fare o cosa pensare. Forse avrebbe dovuto chiedergli qualcosa o, magari, avrebbe dovuto aspettare che lui prendesse la parola. Infatti, restarono in silenzio finchè Ben non gettò via anche quella sigaretta.
"Lei è stata la mia prima vera ragazza" sospirò. "L'amavo davvero tanto"
"E adesso? Non la... ami più?" domandò Joy sempre più curiosa. Ben sorrise all'ingenuità di quella domanda.
"Esattamente un anno fa ci siamo messi insieme e avevo pensato di regalarle mille cose... stamattina per esempio le sono arrivate 365 rose" si fermò per un attimo. "Una per ogni giorno passato insieme" scandì bene queste parole.
"A vederti non sembri uno che fa cose così romantiche" Joy si lasciò sfuggire quelle parole, ma se ne pentì subito.
"Infatti, lei è stata la prima ragazza a cui ho dato tanta importanza" calò ancora il silenzio. Stavolta Joy si fece coraggio e parlò per prima.
"Questo era uno dei regali?" gli chiese alzando un pò il foglio che gli aveva dato lui poco prima.
"Sì" annuì passandosi una mano fra i capelli. Joy lo trovò particolarmente sexy. Sgranò gli occhi e arrossì ai suoi stessi pensieri.
"Che c'è?" le chiese lui accorgendosi del cambiamento di colore delle guance di Joy.
"Niente" rispose frettolosamente cercando di calmarsi. "Quindi... cosa... cos'è successo? Perchè questo non ce l'ha lei?" chiese per cambiare discorso.
"Oh... vedi io... io avevo intenzione di darglielo" si interruppe per qualche secondo cercando le parole giuste per continuare. "Ma quando sono andato da lei l'ho... l'ho trovata a letto con un altro" Joy rimase basita, più che altro si chiedeva perchè una ragazza avrebbe dovuto fare una cosa simile ad un ragazzo come Ben. Cioè, le sembrava una cavolata. Ben era... bello. Sì, l'aveva pensato: era bello.
"Mi dispiace" disse Joy con voce dolce. "Ben però... sai cosa? Lei non ti merita perchè tu l'amavi davvero e lei ha saputo solo tradirti... sai un'altra cosa? La ritengo stupida anche se non la conosco" quelle parole fecero sorridere Ben e, in un certo senso, lo rilassarono. Aveva urlato parecchio quando aveva visto la sua ex con quel ragazzo che non conosceva e Joy, con quelle poche parole, gli stava dando forza.
"Lo penso anche io" sospirò. "Comunque grazie, Joy" si sorrisero e poi il silenzio ritornò fra di loro. Nessuno dei due aveva il coraggio di dire altro, ma di certo non potevano restare in silenzio.
"Anche se non ha il tuo nome, la stella può essere liberamente tua" disse Ben sorridendole.
"D-davvero?" lui annuì. "Io... non lo so se posso"
"Sarà un segreto fra me e te... nessuno saprà mai che uno sconosciuto ti ha regalato una stella che era destinata ad un'altra ragazza" Joy abbassò lo sguardo sorridendo. Perchè rifiutare? Non commetteva alcun reato accettando.
"Ok" gli sorrise. "Grazie, Ben"
"Di niente, Joy" si guardarono negli occhi per qualche secondo che sembrò durare ore, poi, Ben si alzò e si accese un'altra sigaretta.
"Credo sia arrivato il momento di lasciarci" lei annuì.
"Buonanotte Ben"
"Notte Joy" Ben cominciò a camminare sull'erba, poi, si farmò e si voltò verso di lei senza avvicinarsi. La vide col sorriso sul volto mentre fissava il foglio che le aveva dato.
"Joy?" lei alzò lo sguardo sussultando. Pensava fosse andato via.
"Ben?"
"Tu non conosci gli Asking Alexandria, vero?" lei si accigliò.
"Ehm, no... chi sono?" Ben rise e scosse la testa.
"Degli idioti... ciao Joy" lei sospirò alla stranezza di quel ragazzo.
"Ciao Ben" moromorò sperando che, anche se era già lontano, lui potesse sentirla.

 
  
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