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Autore: Parsifal    18/02/2013    2 recensioni
Uno dei capitoli di Hades che mi hanno commosso di più è stato proprio ... l'inizio: Aldebaran e Mu.
Anche se, obiettivamente, tutto quanto Hades mi ha commosso ^_^''
Dunque...ho cercato di immaginarmi loro due dopo Hades, riportati in vita, come tutti, dalla misericordia della loro Dea.
Mu si sta preparando a partire per il Tibet e, prima di andarsene, ha qualcosa da dare ad Aldebaran, affinchè lui capisca.
Ce la farà?
Dedicata tutta quanta a chi ama questa coppia particolare e immensa.
Come loro.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aries Mu, Taurus Aldebaran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come un pescatore di perle tuffati nel profondo…e cerca”

-MU-
\E’ ancora presto, non so perché mi sia svegliato a quest’ora.
Dalla finestra intravedo il cielo…è ancora buio.
Eppure, a Est, il cielo comincia a schiarirsi.
E’ l’alba, un nuovo giorno sta per iniziare.
Oggi parto, torno a casa.
Da solo.
Un sospiro mi allarga il petto.
Come avrei voluto portarlo con me.
Anche soltanto come amico.
Mi sarebbe bastato averlo sempre accanto,vedere il suo sorriso dolce, leggere nei suoi occhi quello che a voce non riesce ad ammettere.
Ma lui non è pronto.
La sua forza è pari soltanto al suo coraggio e al suo amore.
E io sono colui che riesce a custodirlo.
Io sono l’unico che è arrivato vivo al suo cuore e che lo sente battere, calmo, lento, possente.
Perché me ne vado, allora, se lui non è pronto?
Perché qui non posso restare più.
Il mio posto non è qua ma laggiù, in Tibet, a casa mia.
E per far si che diventi “casa nostra” ho ancora una cosa da fare.
Una soltanto.
Poi toccherà a lui.
E io non potrò far altro che aspettare.\

-ALDEBARAN-
\ Oggi Mu se ne va.
Questa notte ho dormito molto poco, non sono riuscito a chiudere occhio,se proprio vogliamo essere precisi, perché questa frase ha continuato a risuonare costantemente nella mia mente.
E in fondo alla mia anima.
Attimo dopo attimo, mentre le ore passavano, qualcosa, dentro di me, si spezzava.
Eppure non sto facendo nulla.
Nulla per fermarlo.
La comicità di questa frase mi fa sorridere, anche se non c’è niente, oggi, che potrebbe farlo.
Fermarlo.
Fermare Mu.
Lui non è fatto per restare qui.
Ammetto che ci ho pensato.
Certo.
Ho forse anche sognato ad occhi aperti per un pochino…ma questo non è possibile.
E io…io non posso far altro che promettergli che la lontananza non cambierà mai la nostra amicizia.
Non la scalfirà.
Così inizio la mia giornata come niente fosse, convincendomi che, in fondo, va tutto bene.
E devo dire che ci riesco, più o meno brillantemente, fino a quando colui che è al centro dei miei pensieri e che io sto cercando di ignorare viene a cercarmi.
Probabilmente per salutarmi.
E’ l’ultima volta che lo vedo per…parecchio tempo, mi sa.
Troppo.
Mi riempio gli occhi di lui e mentre lo faccio dentro di me qualcosa mi dice che sto sbagliano.
Mi urla che se vado avanti per questa strada una parte di me si spezzerà.
Ma io continuo ad ignorarla e lascio che la sua voce morbida, calma entri in me per l’ultima volta.
Lo avvolgo con uno sguardo e lascio che anche il suo faccia altrettanto con me.
- Sono venuto a salutarti, sto per partire…-
- già… ti aspettavo…cioè…non è che aspettavo che tu partissi..- decido di stare zitto prima di sparare ulteriori idiozie e lui accenna ad un sorriso, almeno lo faccio divertire.
Poi la mia attenzione si concentra tutta su ciò che dice e le sue parole prendono il posto di ogni altra cosa nella mia mente.
- Nessuno di noi pensava che questo potesse essere possibile.
Questa vita intendo.
Siamo qui di nuovo e ognuno di noi cerca di iniziare un nuovo cammino mentre quello che Hades ci ha lasciato è rimasto in noi profondamente.
Ho capito che non voglio sprecare nemmeno un attimo della vita che Athena ci ha donato.
E ho capito un’altra cosa: E’ con te che voglio farlo.
Tu mi hai affidato un messaggio, hai messo nelle mie mani la tua essenza, la tua parte vitale.
Ciò che avevi di più caro.
Adesso tocca a me restituirti il dono più importante che un essere umano possa fare ad un altro essere umano.-
Afferra le mie mani che sono gelate mentre io, incredulo, sento il sangue che rimbomba nelle mie orecchie.
Le volta con i palmi all’insù e dentro mette un piccolo sacchetto bianco.
Richiude sopra le mie dita, una ad una e le accarezza…per un istante.
- Aprilo quando me ne sono andato.
L’ho trovato a Rodi, l’ultima volta che ci siamo andati insieme, quando sembrava che dovessi andare ad abitare là.
E ricorda una cosa: Quando ti sembra che la verità si nasconda dentro te stesso, in fondo all’anima… allora è la volta che devi tuffarti e cercare.
Solo così riuscirai a portarla a galla.-
Un’ultimo sguardo di quegli occhi così profondi, così intensi…e poi si volta e se ne va.
I capelli frustano l’aria per un istante, per poi posarsi di nuovo sulla sua schiena.
Se ne va.
Stringo nella mano il sacchetto e rimango li a guardarlo andare via, mentre una parte di me lo segue, inesorabile.
Lasciandomi solo.
Ma la mia solitudine raggiunge la vetta massima quando apro il sacchetto, al sicuro della mia stanza.
Dentro c’è una piccola perla.
E un foglietto che ripete le parole che mi ha appena detto: “ come un pescatore di perle tuffati nel profondo, e cerca.”
La stringo forte nel palmo della mano…e mi tuffo.

-MU-
\ Trenta giorni.
Sono passati trenta giorni esatti da quando me ne sono andato.
Trenta giorni in cui ho pensato ogni attimo alla sua possibile reazione.
Quello che volevo dire l’ho detto, tutto ciò che potevo umanamente fare l’ho fatto.
Adesso tocca a lui raccogliere l’invito che c’era in quella perla e venire qui, da me.
Per riportarmela.
Allora vorrà dire che ha deciso di affidarmi anche la sua vita, così come io gli ho affidato la mia.
Ed è quando il sole tramonta che lo sento di nuovo.
Sta arrivando.
Sento che sta per arrivare.
E tutto il mio essere si protende verso di lui.
Entro in casa e metto su il tè.
Intanto preparo con cura le tazze e l’infuso che ho selezionato io stesso, pensando a lui.
Appena arriva la sua presenza riempie completamente tutta la stanza.
Siamo di nuovo insieme.
Adesso che lui è qui, ogni cosa va al suo posto.
L’attesa lenta ed estenuante.
Il desiderio di rivederlo.
La sua voce che riempiva ogni luogo qui dentro.
Come adesso fa la sua presenza,finalmente accanto a me.

La notte sta avanzando lentamente, copre ogni cosa e sembra cullare il nostro sonno.
Protegge ,non è oscura, pesante, minacciosa…bensì profumata, amica, viva.
Presente.
Quasi fosse una creatura in carne e ossa.
E spirito.
Un movimento accanto a me mi fa voltare la testa con un sorriso, il respiro del mio compagno , per un attimo, sembra essere sospeso…per poi continuare, leggero, quasi fosse quello di un bambino.
La luce della luna che entra dalla finestra aperta illumina il suo viso disteso, rilassato nel sonno.
Allungo il braccio e sfioro il suo profilo, la bocca morbida, la linea del collo…lentamente, solo un accenno delle dita.
Amo come dorme.
Non mi stancherei mai di guardarlo, è una continua scoperta.
Lui, così grande, vitale, quasi minaccioso all’apparenza, specie con chi non lo conosce bene e si ferma all’esteriorità…quando dorme sembra un bambino troppo cresciuto che cerca tenerezza e calore dalla persona amata.
Amata.
Potrei affermare adesso che io non sapevo?
Davvero potrei dire che non avevo neppure immaginato ciò che c’era in quella mano?
La perla che io gli avevo donato risplende, pura e perfetta, dal piccolo mobile accanto al letto.
La luce della luna la illumina e sembra tratte ancora più luce per inglobarla in se.
Come lui.
Me l’ha riportata.
Seduto davanti alla tazza di te, mentre cercava di trovare il momento giusto per offrirmela ho sentito in maniera così chiara e forte il suo pensiero da farmi alzare, coprire la distanza tra noi con pochi passi, aprire la sua mano ancora stretta a pugno… e guardare il sacchettino che stringeva con cura.
Per poterlo così baciare sulle dita della mano, una ad una.
Terminando il bacio nel palmo caldo.
Stranamente asciutto.
Come lui.
Apre gli occhi assonnati e fissa lo sguardo su di me mentre lentamente un sorriso si fa strada nel suo volto.
Lo amo.
Ed è così perfetto quello che sento da non lasciare spazio per altro.
Per niente altro che non sia lui, la sua risposta immediata al mio abbraccio.
Il rossore che gli aveva coperto le guance.
Lui, così grande, così forte…lui che si fidava di me a tal punto da mettersi completamente nelle mie mani.
Lui che accoglieva la mia anima e la custodiva per sempre.
Così come io ho accolto il suo corpo in me e lui il mio in se.
Mi avvicino maggiormente a lui che si apre per farmi spazio tra le sue braccia.
Lascio che la bocca segua il percorso delle dita che l’hanno preceduta e assaggio ancora il sapore della sua pelle.
Finalmente le sue mani si muovono lungo la mia schiena nuda… sospiro di piacere… non avevo mai provato nulla del genere prima.
Mai.
Lo faccio scivolare sotto di me, grande accogliente…e continuo il mio viaggio lungo il suo corpo.
Il collo, l’incavo della clavicola, il petto dove il cuore batte veloce, rassicurante.
La lingua trova i punti sensibili che ha imparato a tormentare, a suggere delicatamente… per non farlo ancora accelerare e perdere così la ragione.
Non ancora.
Abbiamo tutta il resto della notte per noi.
E non ne perderemo nemmeno un secondo.
La sua voce mormora il mio nome, irriconoscibile e questo mi eccita ancora di più.
Come può coesistere in me tenerezza e forza nello stesso istante?
Che cosa mi sta facendo?
Mi occupo di lui a fondo fino a che non entro nel suo corpo e il suo piacere diventa il mio, il suo corpo fuso in me mentre soffochiamo i nostri nomi nelle bocche, con un’ultimo briciolo di lucidità.
Mi serra forte contro di se quando cerco di scivolare accanto a lui, il respiro ancora affannoso.
I suoi occhi ancora chiusi.
Gli bacio le palpebre dolcemente e appoggio la testa nell’incavo del collo.
Ti amo, mio cercatore di perle.
E adesso che mi hai trovato, adesso che hai trovato dentro di te il tesoro che custodivi non ci sarà più nessuno che ci dividerà.
Nessun ostacolo si ergerà tra noi.
Userò ogni atomo, ogni particella del mio essere per farti felice… lasciando che le nostre strade diventino una sola.
Da adesso per sempre.
   
 
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