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Autore: ClaryMorgenstern    18/02/2013    2 recensioni
Si dice che non esistano due fiocchi di neve uguali
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ad Arianna.
Non si incontra una persona come te tutti giorni.
Non nell'arco di una vita, perlomeno.
Ti voglio bene

Snow falls


Si dice che non esistano due fiocchi di neve uguali.
Era quello a cui Ginny pensava, seduta su una delle torri di Hogwarts, mentre guardava scendere i fiocchi di neve.
Ognuno aveva un proprio posto per rifugiarsi, quando voleva stare solo. Per Hermione era la biblioteca, per Ron le cucine, per Neville il limitare del lago. Ginny, dal canto suo, prendeva la scopa e saliva sulla cima della torre di Corvonero.
La vista da lassù era incredibile: Riusciva a vedere ogni cosa con incredibile chiarezza: i campi innevati, il lago coperto di ninfee, il villaggio di Hogsmeade con le sue volate di fumo dai comignoli.
Probabilmente quella dei fiocchi di neve era solo una diceria. Nessuno potrà mai aver controllato tutti i fiocchi di neve esistenti per verificare se ne esistevano davvero due uguali.
Non faceva così freddo, per la neve. Oppure era Ginny che non ne sentiva. Aveva le guancie rosse, e non per il freddo, e le mani le sudavano. Il freddo non la sfiorava nemmeno.
C'era il fuoco, crescente dentro di lei. Delle fiamme spaventose che avrebbero divorato ogni cosa nel loro cammino, non appena avessero trovato un modo per traboccare.
È ovvio che esistano due fiocchi di neve uguali.
C'era l'Inferno che divampava dentro di lei.
Non c'erano fiamme al mondo, in nessun mondo, che bruciassero di più di quelle dell'amore. E dentro di sé, Ginny sentiva il cuore ridotto in cenere, da quelle fiamme.
Era partito da un semplice rossore alle guancie, la mattina di quel primo Settembre. Quando lo aveva visto per la prima volta.
Sarebbero terribilmente soli, se così fosse.
Era giunto alle mani, poi, quando lo aveva visto nella sua cucina -in casa sua!- un'altra mattina. Anche la bocca era in fiamme, arida. Nemmeno una parola era riuscita a uscire. Lui le aveva sorriso. Chissà, magari anche lui aveva sentito quanto lei stesse divampando.
Ci deve essere per forza, qualcosa di complementare. Due metà che si uniscono alla perfezione.
Nella camera dei segreti si gelava. Il suo corpo stava diventando freddo. Eppure lui le aveva riportato il calore, quel soffio caldo di vita. Lui era vita.
Complementari. Si sarebbero incastrati alla perfezione. E l'avrebbero sentita, quella complementarità. Come quando lei allungava la mano e trovava la sua già lì, senza motivo. Quando lei, al tavolo, voleva la marmellata e lui era già lì a chiederle se ne volesse un po'.
Quando l'Ungaro Spinato aveva soffiato il suo soffio mortale, era stata lei a bruciare. Lui era stato bravo, lui era sempre bravo, ma ciò non aveva impedito al cuore di Ginny di correre all'impazzata..
E avrebbero capito quanto stupidi fossero stati a sprecare tutto quel tempo.
Ginny afferrò la scopa e planò piano per scendere. Una calca di studenti si era messa in fila davanti alle porte di Hogwarts, per andare ad Hogsmeade. Ginny lasciò la scopa nel suo armadietto di Quidditch e si avviò anche lei, andando a raggiungere una massa di capelli biondi raccolti sulla nuca da una piuma di pavone. Luna le sorrise allegra. «Dovrò prendere dei broccoli salmerini» stava dicendo la sua amica ad Hermione Granger, che indossava la sua miglior espressione accondiscendente. «Spaventano a morte i Gorgosprizzi. Credo abbiano paura del cibo sano.»
«O di quello dal buon sapore» rise Ginny.
Lui era lì. La teneva per mano. La stringeva. Le sorrideva.
Passò davanti a loro, salutandole allegro. Ginny sorrise ad Harry, e sperò che Cho non notasse che a lei non avrebbe mai sorriso. Anzi, poteva anche notarlo. Non le importava. Lei non poteva sapere che Ginny aveva pianificato il suo omicidio nei minimi particolari facendo attenzione a come uscirne pulita.
E infine li vide andar via, con le loro orme che si andavano intrecciando nella neve.
«Lei non mi piace» disse Luna. Ginny ormai sapeva che Luna non parlasse così per cattiveria, ma per quella pura e semplice curiosità che la rendevano una delle persone più intelligenti che avesse mai conosciuto. Anche se doveva ammettere che questa volta l'aveva molto apprezzata.
«Dio.» sospirò Hermione, al suo fianco. «Harry è un così perfetto idiota.»
«Lui non è perfetto» disse Ginny, lo sguardo lontano dove Harry era sparito insieme a lei.
Hermione la guardò. «Ginny...»
«Lui non è perfetto» ripetè allora lei, ed era sincera. «Ma è perfetto per me.»
  
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