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Autore: AstridxAndros    19/02/2013    2 recensioni
500 parole per descrivere il giorno della morte di L visto da Near in " L change the world" due anni dopo con le altre 2 persone che lo hanno seguito nella sua ultima avventura. beh, recensite in molti! bye!
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri personaggi, L
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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-Near! Near! Hai visite!- una voce improvvisa mi fece sussultare, il castello che avevo fatto di piccoli pezzi di legno cadde rovinosamente a terra. Mi alzai lentamente, e un po’ ricurvo camminai verso la donna che mi aveva chiamato.
-ecco, hanno detto che sono tuoi amici- alzai lo sguardo dal pavimento, li aspettavo.
-ciao Near- mi sorrise la giovane ragazza dai capelli nerissimi, l’uomo mi fece semplicemente un cenno di saluto con la mano, per lui io dovevo proprio essere “un bambino strano”.
-sono venuti a prenderti per qualche ora, su’ vai a cambiarti, andrete in un posto speciale!- ancora il sorriso della donna non mi fece nessun effetto. Scossi la testa, sarei uscito con la mia camicia bianca e i miei fedeli pantaloncini color sabbia, erano passati ben due anni, e a dir la verità a nessun’orfano era permesso scegliersi i vestiti. Ma io ero speciale. Io ero stato il “piccolo di L”  io ero il genio della scuola, a me certe cose erano permesse. Ma l’unica cosa che io desideravo era: mettere quei vestiti in quell’unico giorno dell’anno.
-devi stare dritto- Maki mi sorrise dolce, ero felice che avesse superato la malattia tanto bene, le sorrisi e con lentezza assunsi una posizione degna di un giovane genio come me, lo sguardo stupito della donna era palese, forse perché quella ragazzina era l’unica che io avessi mai ascoltato realmente.

Eravamo entrati in un campo, ne avevo visti di così grandi solo poche volte nella mia vita. Iniziai a correre seguendo il piccolo vialetto con la ragazza dai capelli neri. Lei rideva,
-Dai Near! A chi arriva primo!- esclamò per poi iniziare a correre più velocemente, io la seguii ridendo a mia volta. A gli occhi dell’agente noi dovevamo sembrare proprio strani, ma infondo, chi poteva dire cosa era strano e cosa no? Nessuno poteva capire che la persona che stavamo andando a trovare era semplicemente la più importante della nostra vita. E che l’avremmo salutata con il sorriso, come l’ultima volta.

Arrivammo davanti a due stele con il fiatone, Watari ed L. Io stringevo tra le braccia il mio fedele robot, lei invece il suo coniglietto di pezza.
Il mio sguardo puntò quel nome che per quanto potesse essere per molti insignificante per noi era la salvezza. RōraitoEru.
-un uomo solo non può cambiare il mondo…lo migliorerò, te lo prometto…- sussurrai inginocchiandomi, Maki fece partire il nastro del suo coniglietto.
“hai passato una bella giornata eh Maki?” sua madre.
“passala anche domani” L.
-lo farò- la voce della ragazza era tremante, senza che ce ne rendessimo conto avevamo iniziato entrambi a piangere.
-Eru…- singhiozzammo entrambi.

A pugni chiusi, inginocchiati sull’erbetta bagnata dalla rugiada, piangevamo silenziosi e sorridenti. Si, sorridenti, l’avremmo ricordato così L. Con quella perenne tranquillità che lo caratterizzava, con quella bontà che aveva dimostrato verso due bambini con poche speranze, con quei spiedini di dolci che mangiava in ogni momento, anche in quello più importante… perché… se si mangia con la testa non si ingrassa… eh Eru?

  
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