19/02/2013
1 recensioniIl burattinaio
Il tuo odore è addosso a me in spirali così forti da farmi tremare. Non saprei rinunciare al tuo tocco, nemmeno se ne andasse della mia vita.
Il tuo corpo è di fianco al mio, freddo.
C’è il sole, fuori di qui. Lo vedo, lo vediamo entrambi, ma a nessuno di noi importa, nessuno di noi due vorrebbe uscire per riscaldarsi.
Non parli più. Sai che vorrei sentirti, ma resti in silenzio, e la tua mano percorre il mio fianco decisa. Mi sollevi la maglia, mi entri nella pelle, talmente inconsapevole che quasi deridi i miei brividi.
Non guardo più il sole. Non guardo te. Cerco di concentrarmi su di me, perché non comprendo il mio corpo, che si tende verso di te, che trema, che sospira; che ha freddo e paura e ostilità ben piantati nello stomaco. Così mi tocchi, mi sfiori, mi baci, mi vuoi e mi prendi senza fatica, e rimango confusa, ché è la mia testa la marionetta.
Il burattinaio è solo un tocco sottopelle che ho sempre cercato di domare.
[Ogni persona qui citata è maggiorenne e consenziente e ogni fatto corrisponde solo alla mia immaginazione.
175 parole. Di boh, un pomeriggio assolato e una pagina vuota? Mettiamola così, sì!]