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Autore: trenodicarta    19/02/2013    2 recensioni
Lui non aveva paura, lui non temeva la morte, anzi, non aveva desiderato altro per tutto quel tempo, avrebbe voluto dire agli uomini scesi dall'ambulanza “non preoccupatevi, io sono felice così, lasciatemi andare”.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hallelujah


Dicono sempre che un attimo prima di morire la vita ti passi davanti. Così non fu per lui.
 
Michael non ripensò a quando aveva desiderato il suo primo gioco, ma il padre gliel’aveva negato poiché troppo avaro, non aveva pensato alla volta in cui aveva pronunciato la sua prima parolaccia provocando lo scalpore delle insegnanti, non aveva nemmeno pensato al suo primo bacio, dato in modo così sbrigativo e impacciato e non aveva tanto meno ripensato alla prima volta in cui aveva fatto l’amore, quand’era stato uno sciocco ragazzino inesperto.
 
In quei pochi secondi, forse minuti o forse ore, Michael aveva immaginato qualcos’altro, il ricordo più importante di tutti: il sorriso di lei.
 
La rivide lì, la prima volta in cui i loro sguardi si erano incontrati, quello di lui, nero più del petrolio e quello di lei, Silvia, verde da far cedere alla speranza anche il più cinico dell’uomo. Un solo sguardo e tutto cambiò, voi forse lo chiamerete colpo di fulmine, ma la verità era che … fu molto più di quello, qualcosa di talmente bello e raro che è difficile trovarvi un nome.
 
Le urla di coloro che incitavano i paramedici dell’ambulanza ad intervenire, vennero ricoperti dalla risata dolce di Silvia, che nelle orecchie di Michael risuonava più forte di qualsiasi grido di terrore.
 
Lui non aveva paura, lui non temeva la morte, anzi, non aveva desiderato altro per tutto quel tempo, avrebbe voluto dire agli uomini scesi dall’ambulanza “non preoccupatevi, io sono felice così, lasciatemi andare”.
 
Non importava, non avrebbero potuto salvarlo, ormai era tardi.
 
Silvia era lì davanti a lui, che gli porgeva la mano lattea e pura, circondata da una luce tale da nascondere i visi di tutti i presenti. Lo osservava con uno sguardo smeraldo, paziente, in attesa che lui afferrasse la mano che gli era stata offerta.
 
Michael scosse piano la testa, facendole intendere che non sarebbe mai riuscito ad afferrarla, poiché era bloccato, il suo intero corpo, esclusa la gamba destra e la sua testa, erano schiacciati sotto il peso della macchina che l’aveva aiutato ad andarsene. Lei gli rivolse un’occhiata di incoraggiamento, osservandolo come quando si motiva il proprio bambino a rialzarsi dalla bici e riprovare a pedalare, quando questo per la prima volta ne ha toccata una ed è caduto. Michael quindi lo fece, si rialzò da terra, prendendo la sua bici e ricominciando a pedalare, fu così che le loro mani si sfiorarono, uniti di nuovo.
 
***
 
- è buffa la vita. –
 
- Un ragazzo di vent’anni è appena morto e io non ho potuto far niente, che c’è di buffo? –
 
- C’è che l’anno scorso una ragazza di vent’anni è morta e io non ho potuto far niente. Era…non lo so, i suoi occhi per un attimo mi hanno fatto credere che ci fosse qualche speranza. Il suo fidanzato era sconvolto… -
 
- Quando arriva la parte buffa? –
 
- Hai appena conosciuto quel ragazzo. –
 
Dicono sempre che un attimo prima di morire la vita ti passi davanti. Così fu per Michael, poiché la sua vita era Silvia e… sicuramente da qualche parte, lo era ancora.


angolino autrice:
Avrei voluto scrivere qualcosa di più allegro, specie come prima ff, però...è venuta fuori così, tra l'altro mentre ascoltavo la canzone che dà il titolo alla one shoot, in ogni caso spero che qualche anima pia la noti e mi faccia sapere che cosa ne pensa (:
   
 
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